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Autore: Prinzesschen    29/01/2009    5 recensioni
Un triangolo amoroso: i turbamenti e i sentimenti di una storia impossibile vista dai punti di vista di una ragazza il cui cuore è diviso a metà e del ragazzo che invece le ha già fatto dono del suo cuore. Appartiene ad una long-fiction a cui mi sto dedicando, ma non sapendo ancora quando e se la pubblicherò, ho pubblicato questa parte come una one-shot.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Mikey Way, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love is made to hurt us

Love is made to hurt us

one-shot

Mikey’s pov.

 

Gli altri erano fuori, quella sera. Julie e Frank erano usciti per cena e Giulia era con Bob.

Gerard aveva appena chiamato da New York, chiedendo come stava la sua Anna. Già. La sua. Mentre lui era troppo lontano per prendersene cura mentre aveva la febbre alta, mentre lui si dedicava al suo stage.

Se Anna fosse andata colui credo sarei morto. Da soli. In un'altra città. La gelosia mi avrebbe ucciso, perché nonostante io davanti a lei ormai da più di un mese cercassi di sembrare normale, dentro avevo una lotta continua tra ciò che volevo e ciò che era giusto.

Quasi ringraziai quella febbre improvvisa che l’aveva tenuta qui, ma quando passando davanti alla stanza la vidi rannicchiata tra le  coperte con il viso arrossato dalla temperatura alta, qualsiasi gratitudine si dileguò.

Aveva avuto per tutta la giornata la temperatura a quaranta e neanche le aspirine avevano potuto farla calare.

Entrai nella stanza e mi avvicinai per poi posarle una mano sulla fronte scostandole i capelli chiari.

Scottava ancora.

-Gerard…-sussurrò piano e per me fu come una pugnalata in pieno petto, come mille lame che mi trafiggevano il cuore. Come ogni volta che li vedevo insieme d’altronde.

Mi misi sotto le coperte con lei stringendola mentre i brividi causati dalla febbre la scuotevano incessantemente.

Non dissi nulla. La abbracciai e basta.

Lei si voltò e nascose il viso nel mio petto raggomitolandosi contro di me.

-Mik…sei tu- mi riconobbe e mi sorrise grata.

Rimanemmo così finchè lei non si addormentò, ma anche dopo io non osai muovermi.

Rimasi a carezzarle la guancia rossa e calda con l’indice, sfiorandola delicatamente nel timore di mandarla in frantumi con un tocco poco più pesante.

Tra le ciglia erano impigliate delle goccioline, segno evidente che doveva aver pianto.

Io, dopo quella discussione avuta il giorno dopo che lei e Gerard si erano messi insieme, avevo continuato ad esserci per lei.

Continuammo a ridere e scherzare insieme, lei convinta e soddisfatta di quella apparente pace ed io pronto a lottare per il suo cuore.

 

Io e mio fratello eravamo soli in casa quella mattina.

Entrai in cucina a passo deciso e lo trovai intento a sorseggiare un caffè, con le spalle contro il piano cottura.

-Tu…tu hai capito da un pezzo…e nonostante tutto…- lo rimproverai non sapendo neanche bene cosa dire.

Chiuse gli occhi.

-Si, fratellino. Ma…è lei che ha scelto…Ti chiedo scusa forse avrei dovuto dirti di ciò che provo per lei ma…

-Ma cosa Gerard? Dimmi che non stai solo giocando come al solito!

-Diciamo che ci sto bene con lei…

Strinsi i pugni.

Lui non l’amava. Ero io ad amarla!

-Gerard io non smetterò di lottare per lei, voglio che questo tu lo sappia.

-D’accordo…

-Accetterai se…se lei dovesse un giorno…scegliere di stare con me?

-Io me la terrò stretta… si, lo accetterò se accadrà ma non senza lottare.

 

E lei era il premio.

Lei era il trofeo nelle mani di Gerard …ma in fondo non lo era.

Lei non era un oggetto e, conoscendola, se avesse saputo di questa sorta di sfida ci avrebbe mandato a quel paese entrambi.

La sentii sospirare e le posai ancora una mano sulla fronte.

Era più fresca.

Sembrava che la febbre fosse scesa.

Quanto tempo era passato? Mezz’ora? Un’ora? Più?

Non lo sapevo, mi ero perso nei miei pensieri perdendo la concezione di tutto.

Posai le labbra sulla sua fronte bianca e le sue palpebre vibrarono.

Piano piano aprì gli occhi e vedendomi mi sorrise.

-Ciao…

-Ciao, gattina…- era un secolo che non la chiamavo più così.

Il  suo sorriso si allargò e gli occhi azzurri si riempirono di una nuova luca.

Non potei farne a meno, fu un gesto istintivo e incondizionato e improvvisamente mi ritrovai a posare le labbra sulle sue. Mi era mancato quel contatto. Tutto tra noi era tornato fraterno dopo quel giorno e mi mancavano le sue labbra.

Spalancò gli occhi sorpresa ed io mi staccai da lei.

Si inumidì piano le labbra che io avevo appena lasciato come a voler testare che l’avessi baciata davvero e poi inchiodò le sue iridi azzurre nelle mie.

Il suo volto era serio, ma non arrabbiato. Neanche una traccia di ira.

Si avvicinò un po’, abbassando lo sguardo, ma quando fu ad un soffio dalle mie labbra esitò, stringendo gli occhi come a voler scacciare via qualche pensiero.

Mi baciò ed io risposi, felice che stavolta fosse stata lei a prendere l’iniziativa. Forse non tutto era perduto.

 

Anna’s pov.

 

Colpa della febbre. Decisamente. Non potevo averlo baciato! Cioè tecnicamente aveva baciato prima lui me ma…adesso ero stata io!

Il volto arrabbiato e deluso di Gerard mi balenò nella mente ma si dissolse quando mi ritrovai a fissare gli occhi dolcissimi e supplicanti di Mikey.

-Io…- sussurrai confusa senza riuscire a dare una spiegazione né a lui né a me stessa.

Non avrei dovuto, assolutamente no.

-Mik io…- mi tappò la bocca con un altro bacio, stavolta più irruento, quasi arrabbiato.

Le nostre lingue si intrecciarono creando un contatto più profondo e sentii le sue mani percorrermi la schiena.

Lo baciai con trasporto accarezzandogli i capelli lisci e intrecciandovi dolcemente le dita mentre lui mi accarezzava i fianchi con delicatezza.

I suoi tocchi erano strani. Così diversi da quelli di Gerard. Molto più dolci, sospirati, tormentati.

Mi resi conto di desiderarlo come non avevo mai desiderato nessuno e la cosa mi turbò.

Non doveva andare così.

-Divertita con il mio adorato fratellino?- chiese Mikey appoggiato allo stipite della porta con una espressione dura cattiva e ferita stampata sul volto.

Mi avvicinai e lui fece altrettanto.

-Non è successo niente…- mi difesi, non so per quale motivo. Non dovevo rendero conto a lui della mia vita sentimentale, non dopo che mi aveva tagliata fuori dal suo mondo.

-Quindi non state insieme?- chiese acido e scettico con le braccia incrociate al petto.

-Io non…non lo so…

Ero stata sincera.

Io non sapevo cosa fossimo Gerard ed io.

Un sorriso amaro e falso gli si dipinse sul volto candido e il naso era ancora più arrossato del normale.

Sembrava che avesse…pianto?

Mi avvicinai repentinamente mentre una lacrima gli solcava il volto e feci per asciugargliela ma lui si scansò, facendo un passo indietro.

Spalancai gli occhi.

Perché?

-Sai una cosa? Vuoi sapere cos’è che non potevo dirti io?

Lo guardai interrogativa.

Stava per sganciare una bomba? Dalla sua espressione avrei giurato di si.

-Che sono fottutamente innamorato della mia migliore amica che ora, scopro, se la fa persino con  mio fratello!- sbraitò mentre altre calde lacrime gli rigavano il volto, troppo lontano perché io potessi asciugarlo.

-Perché non…non mi hai mai detto niente?- chiesi in un stringendo i pugni fino a farmi diventare le nocche bianche.

-Che cosa avrei dovuto dirti eh? Sai Anna, so che per te sono solo l’amichetto del cuore, ma io sono innamorato di te da mesi! Immaginati la scena…

-Non ce bisogno che la immagini…la stiamo vivendo, Mik…- lo corressi e con passi sicuri mi slanciai verso di lui, stringendomi al suo petto.

Sentii le sue lacrime colarmi lungo il collo dove lui aveva posato il capo mentre con le mani si aggrappava alla mia schiena.

Non volevo perdere il mio migliore amico.

E glielo dissi.

-Non puoi stare con lui…- mormorò ferito.

-Mikey io ti voglio al mio fianco come sempre…

-Non puoi stare con lui…- ripetè come se non mi avesse sentita.

-Se lo vorrai questo non cambierà niente tra noi…

-Non puoi stare con lui…

-Io ti voglio bene Mikey…

-Ed io povero idiota invece ti amo!- sbottò di nuovo arrabbiato senza però staccarsi da me.

Non potevo vederlo soffrire così.

Avevo immaginato che potesse essere anche questo il motivo del suo distacco.

Le avevo pensate tutte e questa mi sembrava la più improbabile insieme a quella che potesse essere un mutante pericoloso e lo facesse per proteggermi.

Ma l’avevo sepolta nel mio cuore questa possibilità, l’avevo repressa e coperta, schiacciata e rifiutata.

E adesso che c’era il rischio di perderlo…

E adesso che l’avevo ferito…

Che rimaneva di noi?

-Mikey io…non voglio perderti….ma…

-Ma…- mi incitò piano a continuare, con la voce che tremava.

-Ma non credo di poterti amare come tu vuoi…io…ora sto con Gerard, almeno così pare e…

Un’altra lacrima calda e dolorosa gli solcò il viso mentre si scostava da me.

-Devo…reprimere tutto? Fare finta che tutto questo io…non te l’abbia mai detto?- mi chiese.

-Se ciò può renderti tutto più semplice si….se serve a ridarmi il mio migliore amico…io sarò  quella di sempre per te…questo non cambia niente…nel bene e nel male….

-Posso fare solo una cosa? Prometto che…sarà un caso isolato e…voglio solo…una volta…- mi interruppe guardandomi negli occhi, timoroso.

Capii cosa intendeva e annuii, sebbene poco convinta.

Posò le sue labbra bagnate di lacrime sulle mie e poco a poco approfondì il bacio, con frustrazione, dolore, rimorso, rancore, amore.

Una lacrima solitaria percorse anche il mio di viso e finì tra le nostre labbra ancora unite nel nostro primo e ultimo bacio. Nel mio primo e ultimo bacio con il mio migliore amico che sarebbe per sempre rimasto tale.

-Ci proverò…- sussurrò appoggiando la fronte alla mia.

Non doveva per niente ma non riuscivo a fermare lo scorrere degli eventi, degli eventi che mi avrebbero incasinato ancor di più la vita.

-Sii mia…solo mia…- mi supplicò guardandomi con intensità negli occhi.

Lo baciai con passione mandando a farsi benedire tutti i buoni propositi, la razionalità e la capacità di intendere e di volere.

Non facemmo l’amore. Rimanemmo solo li a coccolarci, perdendoci in quella strana impulsività e dimenticandoci di tutto il resto.


*****************

Posai la testa sul suo petto, accucciandomi contro di lui.

-Mikey…non avremmo dovuto…assolutamente…

-Io in questo momento sono l’uomo più felice del mondo…

E Gerard? Insomma io…stavo con lui.

-Io sto con tuo fratello Mik…è un dato di fatto..!

Sospirò anzi per meglio dire sbuffò.

-Lui sapeva…lui aveva capito tutto e nonostante ciò…non si è fatto scrupoli...perchè io dovrei farmene?

-Hai pensato che forse sono io a dovermi fare degli scrupoli a tradire il mio ragazzo con suo fratello nonché mio migliore amico?- chiesi con una leggera inflessione di acidità che non potei evitare.

A volte sembrava non voler ragionare.

-E su Anna lo sai che la storia dei migliori amici non regge…non più…

Ma era questo che eravamo prima. Ed ero felice...prima.

Adesso tutto era dannatamente complicato non capivo cosa provavo per Mikey; i suoi baci erano stati così piacevoli da spaventarmi.

Mi avevano trascinata inesorabilmente in un baratro di dubbi, di incertezze.

Cosa provavo davvero?

Non potevo stare sospesa in quel modo.

Non era giusto per nessuno.

Sentii le sue labbra sulle mie e fui distolta dai miei pensieri.

Mi baciò ripetutamente a stampo scioccando le labbra sulle mie in un modo così tenero da sciogliermi.

Se questo era l’amore non volevo nient’altro.

Con Gerard era diverso.

I suoi baci sembravano sempre avere il fine di condurmi oltre come se desiderasse il mio corpo e non il mio cuore.

Quando Mikey mi baciava era come se sussurrasse al mio cuore, con quei baci esprimeva tutto ciò che sentiva.

- Anna…so che per te è complicato ma…io ti amo e non posso fare a meno di farlo con tutto me stesso, con tutto il mio cuore. Sei parte di me.

Oh, Mik…

Mi baciò ancora finchè io non mi sottrassi abbassando il viso.

- Mikey finchè non capisco cosa provo non posso amarti come tu vorresti…

- Io chiedo solo di poterti amare…solo questo…

Avevo paura. Paura di questo nuovo sentimento che sentivo spingermi a lui e che non provavo quando ero accanto al mio ragazzo, di questo sentimento nuovo e bellissimo. E se c’era una cosa che mi ha sempre ostacolata, è la paura di me stessa.

-Ho paura…

Feci per alzarmi ma lui mi trattenne afferrandomi per un braccio.

-Baciami un’ultima volta e sarò io ad andarmene dal tuo letto…un ultimo bacio…per ora…

Feci come mi aveva chiesto, spinta da quella parte di me stessa che tanto mi spaventava.

Lo baciai cercando di trasmettergli tutta la mia frustrazione, tutta la confusione che sentivo dentro.

Sorrise sulle mie labbra e spostò le sue sulla mia fronte.

Poi si alzò e se ne andò nella sua stanza lasciando il letto di fianco a me ancora intriso del suo calore.

Mi accoccolai dove fino a poco prima era stato lui e cercai di fare chiarezza nella mia mente ormai simile ad un campo di battaglia senza vincitori né vinti, solo tanti, troppi feriti.

 

  
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