Storie originali > Avventura
Segui la storia  |      
Autore: KaosAndMartyAce    11/08/2015    0 recensioni
Avete presente come vi immaginate i pirati? Ecco.
Prendeteli e metteteli da parte.
------------------------
Era in piedi sulla prua della nave,i capelli rossi come il sangue,il vento sulla pelle,gli occhi chiusi..
E la ciurma che le rompeva le scatole.
Morgan era preso dal panico per qualche motivo ignoto.
"Capitano! La Marina ci insegue che facciamo?!"
"Sparagli coi cannoni no?"
Disse Jade infastidita,tornando alle sensazioni che il vento le procurava.
"Ma capitano.."
"Che c'é?!"
"..Noi non li abbiamo i cannoni"
"..Ah"
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ATTENZIONE: Nella storia sarà presente più volte Binks Sake di One Piece, se la cosa vi da fastidio non continuate a leggere.
----------------------------------------------------------

Era una tranquilla giornata sull'isola di Bluruvia, e andando in giro per la cittá si potevano scorgere molte signore vestite di tutto punto chiaccherare tra di loro.
 
"Hai sentito? A quanto pare la storia é vera! I Sanders hanno davvero una figlia con i capelli rossi, un tizio dice di averla vista affacciarsi alla finestra!"
"Orribile, per fortuna che non fanno uscire di casa quello scherzo della natura"
 
Eh giá, a quei tempi le persone dai capelli rossi venivano abbastanza discriminate, poverino chi ci nasceva!
Ma torniamo a noi, i Sanders erano la famiglia piú ricca della cittá, e il Signor Sanders era a capo della base della Marina dell'isola.
La loro villa era costruita su una collina e aveva un enorme giardino.
 
 
La signora Sanders vestita come suo solito di tutto punto camminava velocemente per i corridoi diretta verso la camera di quel demonio fatto persona di sua figlia “Jade,ti ho trovato un buon partito, si chiama Erik Rover e viene da una famiglia molto ricca!” Si ritrovò ad urlare sulla porta della camera per cercare di farsi ascoltare.
 
La signora Sanders era una donna molto magra, con i capelli castani sempre raccolti in uno chignon. Una vera perbenista. Secondo lei una donna doveva pensare ad avere classe e a sposarsi
 
“Mamma sai benissimo che non ho alcuna intenzione di sposarmi, io voglio fare la pirata!” 
Disse Jade convinta incrociando le braccia e dipingendo sul viso il broncio che la caratterizzava quando qualcosa non le piaceva.
La figlia infatti era tutto l'opposto, capelli rossi, occhi verdi, lentiggini, il sogno di diventare pirata e l'innato potere di metteresi nei guai.
 
“Jade hai 17 anni, smettila con queste sciocchezze, tu diventerai una nobile signora che condurrá una vita tranquilla.”
“Certo, per poi restare sempre chiusa in casa per via dei capelli!”
“Adesso basta! Diró ad Erik di venire qui dopodomani, e ti sposerai con lui,che ti piaccia o no.” Replicò la signora Sanders stizzita con una piccola venuzza visibile sulla fronte per via della rabbia.
“Non puoi farlo!”
“Certo che posso, sono tua madre”
“Il nonno non sarebbe daccordo!” Jade ormai era sul punto di esplodere, odiava quel genere di situazioni.
“Beh, quel fuorilegge di tuo nonno é partito e non credo tornerá mai.”
concluse la donna tornando ai suoi affari.
La ragazza ormai annoiata dal genere di discussione che ormai andava avanti da all'incirca un anno, tornò a sognare ad occhi aperti appoggiando il mento bianco alla scrivania: sul serio non ne poteva davvero più. Quello che la riscosse dai suoi pensieri piuttosto lugubri fu la voce del padre che la avvisava dell'arrivo dell'insegnante storia per dare inizio alle consuete lezioni pomeridiane. Rispose con uno strascicato “Arrivo papà” dopodichè si diresse in sala grande preparandosi mentalmente al supplizio che la attendeva. Era davvero arrabbiata con sua madre e doveva trovare il modo di non dargliela vinta.
E ci sarebbe riuscita, eccome se ci sarebba riuscita.
Entró nella sala e rispose in modo sgarbato e come al solito strafottente al saluto dal professore dal sorriso schembo, ricevendo così un'occhiataccia da parte del padre. “E ti pareva” si ritrovò a pensare tra sé e sè
“Bene, Signorina Sanders; riprendiamo da dove avevamo lasciato l'altra volta.”
Jade camminò verso la sedia davanti a un piccolo tavolo di legno marrone e si sedette aprendo il quaderno degli appunti che, ovviamente, era completamente vuoto.
 
“60 anni fa avvenne la grande rivoluzione e il Governo, insieme alla
Marina si imposero sui pirati.."
“santissimo Joe che noia.. non vedo l'ora di poter mettere mano alla mia spada" Si ritrovò a ripensare la ragazza mentre le parole dell'insegnante per così dire “le entravano da un orecchio e le uscivano dall'altro”
 
Bhe, ora vi starete chiedendo chi é Joe, beh, Joe..
Anzi, Silver Joe era stato il piú grande pirata di tutti i tempi e aveva raccolto il tesoro piu grande del mondo.. anche se nessuno l'ha mai trovato.
Un ora dopo.
“Bene,per oggi abbiamo finito, la ringrazio per l'attenzione Signorina Sanders.”
“Finalmen.. ehm.. alla prossima!”
 
“Jade! È arrivato il maestro di spada!”
All'udire quella semplice frase la giovane si risvegliò dal momentaneo torpore e si mise a correre sorridendo verso la sala dove prendeva lezioni di spada, erano le uniche lezioni che le piacevano, anche se per ordine dei suoi “adorabili genitori” il mastro non le faceva fare mai nulla di nuovo.
Jade aprí la porta e trovó il maestro giá pronto nella sala vuota
 
“Buongiorno” la voce allegra del giovane le fece aprire sul volto un sorriso ancora più ampio
 
Dopo un'ora che non le erano sembrati nemmeno pochi minuti anche la lezione di spada era finita, e Jade usciva dalla sala, ma nemmeno il tempo di mettere il piede fuori che si ritrovò suo padre addosso.
 
“Presto! Vai nella tua stanza e mettiti questi! Sta arrivando un ospite!”
esclamò agitato dandole una parrucca marrone e un lungo vestito rosa di seta
“Ma cos..”
“Sbrigati!”
“Vado,vado!” affermò prontamente per non incappare in ulteriori ire del padre, per poi replicare a bassa voce “che rottura di scatole!”
 
Si mise a correre su per le scale fino alla sua stanza al primo piano e cominció a mettersi parrucca e vestito.
Una volta finito si guardó allo specchio.
“Questo vestito é orribile! E prude anche!”
Disse cominciando a grattarsi
“Per non parlare della parrucca.. bleah.”
 
Aprí la porta della sua stanza e scese le scale andando verso il salotto.
Nel corridoio aveva visto facce nuove, a quanto pareva erano stati aggiunti nuovi servi.
Arrivata in salotto vide un uomo dai capelli bianchi abbastanza lunghi e ricci, era vestito con una giacca blu e dei pantaloni bianchi.
 
“chiaramente uno del governo” pensò osservandone l'ormai conosciuto abbigliamento
 
“Oh, Commodoro George, lei é Jad.. Jessica, la contessa Jessica, é ospite qui per un po'" fece le presentazioni suo padre. La ragazza rispose con un “buongiorno” un po' a disagio causa la parrucca che messa per la troppa fretta stava lentamente rischiando di scivolare e rivelare la sua chioma dal colore proibito. Si resetto al meglio in modo che quell' “affare” non cadesse più e prestò attenzione ai due uomini.
Il signor Sanders e il commodoro cominciarono a parlare tranquillamente, e la giovane si premurò di calarsi in viso un palese sorriso forzato.
Però da lì a qualche secondo sopraggiunse un piccolo problema: il vestito prudeva troppo. Una minuscola gocciolina di sudore le scese dalla fronte mentre cercava di resistere all'impulso primordiale di grattarsi.
 
Il commodoro e il signor Sanders continuavano a parlare, e la servitù che da più tempo era in quella casa capì cosa passava per la testa di Jade e infatti i vari servi iniziarono a bisbigliare tra loro
“No dai.. non lo fará davvero”
“Non stavoltà...”
“Non accadrà..”
 
Ma si sbagliavano di grosso, eccome se si sbagliavano, perchè la pazienza di Jade non era mai stata molta, anzi quasi inesistente, e quella poca rimasta era appena stata mandata a fanculo dalla ragazza. Infatti la rossa si alzò il vestito e cominció a grattarsi la pancia, mentre tutti sbigottiti si girarono fissarla
 
“ ...lo ha fatto davvero”
 
Tutti i servi che erano li da sempre avevano una mano spiaccicata in viso e una vocina in testa che continuava a ripetere "sempre la solita, sempre la solita”
Mentre i nuovi guardavano sbalorditi, insieme al signor Sanders e al commodoro
 
A quel punto con un'espressione liberatoria sul volto Jade alzò la testa e notò gli sguardi attoniti tutti rivolti a lei.
“..Che c'è? Perché guardate?”
chiese perplessa.
 
In quel momento entró la signora Sanders e.. beh, immaginate la vostra reazione se entraste in una stanza e trovaste vostra figlia con il vestito alzato fino alla pancia.
Fortunatamente ci pensó il padre della giovane a provare a salvare l'ormai probabilmente irreparabile situazione
“Ehm.. cara, accompagna la contessa al piano di sopra, probabilmente vuole rinfrescarsi."
“ ..si, certo. Mi segua contessa” Rispose ancora sotto shock la donna avvicinandosi a Jade, abbassandole il vestito, prendendola per un braccio e trascinandola via chiudendosi la porta alle spalle. E lì si che arrivò il peggio.
 
“Jade! Perché avevi il vestito alzato?!”
Urlò quasi al colmo dell'isteria.
“Perché prudeva” Rispose invece tranquillamente la rossa
“Ma non sono modi!”
“Ma cosa mi frega dei modi,se prude prude!”
 
La signora Sanders era talmente sbalordità che cominciò sul serio a pensare che quello fosse un sogno di pessimo gusto. Attenta a non farsi veder fare quel gesto infantile dalla figlia si diede un minuscolo pizzicotto e sì, purtroppo non era un sogno. Più arrabbiata di prima riprese a sbaritare
“Visto questo tuo comportamento stasera andrai a letto senza cena!”
 
Jade annui cercando di fare la faccia più dispiaciuta che le riusciva per non destare sospetti.
 
Nel frattempo, in salotto
"..non ci faccia caso signor commodoro, la contessa é un po' stressata in questo periodo"
"Ehm.. certo.."
Rispose il commodoro con un espressione perplessa dipinta in viso, non era mai stato in una situazione simile.
 
Erano ormai le due di notte, e la signora Sanders credeva che Jade non avesse mangiato.
Figuriamoci se la furba ragazza previdente non teneva cibo nella sua stanza! Infatti Jade stava tranquillamente mangiando pane e marmellata affacciata alla finestra della sua camera canticchiando
“yohohoho yohohoho yohohoho yohohoho, yohohoho yohohoho yohohoho yohohoho,
Porto il liquore a Binks, veleggiando sopra il mar, vento in poppa arriverò glielo consegneró, tutti insieme lo berrem, e poi ci divertirem, mentre il sole cala già gran festa si fará..”
Adorava quella canzone di pirati, le metteva nostalgia, la cantava spesso con suo nonno prima che lui partisse.
“Uff.. io non voglio più stare qui.. voglio viaggiare..”
si ritrovò a dire sottovoce mentre con occhi sognanti guardava il cielo.
 
“Aspetta un attimo ..e chi mi impedisce di farlo?”
Esclamò con un sorrisetto furbo. 
Posò la marmellata e il coltello sul davanzale della finestra spalancata, poi prese dei fogli, la penna d'oca e con la scrittura più disordinata possibile per non farsi riconoscere scrisse su ognuno:
"Cerco una ciurma di pirati, per chi vuole unirsi, l'incontro é domani alle 17, al porto."
 
Mettendosi poi i fogli in bocca per avere le mani libere si aggrappò al ramo dell'albero di quercia che cresceva proprio vicino all'apertura e piano piano riuscì ad arrivare a terra esultando poi per le sue ottime qualità da arrampicatrice. Scavalcò anche il cancello dell'entrata principale, e una volta libera corse in pigiama per tutta la città attaccando i suoi volantini ovunque.
 
Il mattino dopo si poteva dire che il viso di Jade faceva paura. A causa della nottata movimentata il suo viso era ancora più pallido e aveva delle grandi occhiaie violacee sotto gli stanchi occhi verdi. In più aveva una fame assurda. Uscì dalla camera giusto poco prima che la servitù andasse a svegliarla e con una lentazza che faceva invidia ad un bradipo si diresse nell'enorme cucina. Bisogna precisare che l'immane lentazza si dissolse nel giro di un secondo quando vide l'abbondante colazione che l'aspettava sul tavolo. Si fiondò sul cibo e, in barba alle buone maniere, comincio ad arraffare ogni cosa e metterla nel piatto tra uno sbadiglio e l'altro.
 
Solo quando ormai era abbastanza sazia notò che suo padre stava parlando con i due marine che conosceva bene, dato che erano gli unici a sapere dell'insolito colore dei suoi capelli e quindi gli unici a potere entrare. Drizzò le orecchie e si mise in ascolto
“Comandante, abbiamo trovato questi volantini per formare una ciurma pirata sparsi per tutta la città. Le sue istruzioni?”
“Probabilmente é un bluff, nessuno sarebbe così stupido da attaccare questi volantini con lo scopo di trovare una ciurma e nessuno così stupido da presentarsi lí."
Ragionò il signor sanders mentre Jade gli lanciava un'occhiata torva.
“Quindi cosa dobbiamo fare?”
“Per precauzione fatevi trovare lí alle 17. E' tutto!”
“Sì signore!”
 
Dopo che i due marine se ne furono andati la colazione riprese normalmente.
 
Erano 16:30 e Jade era nella sua stanza
“Il momento é giunto finalmente.” Disse sicura e sempre più determinata ad andare fino in fondo.
Si spogliò e si mise dei pinocchietti a cavallo basso e una camicia bianca smanicata, senza curarsi di abbottonare i primi due bottoni.
Si piazzò davanti al letto, si chinò e sollevò un asse di legno, dove al di sotto c'era una spada dalla fodera viola con la punta dell'elsa gialla.
Jade la prese, rimise l'asse a posto ed estrasse lentamente la spada dalla fodera.
Aveva la lama nera, era una spada molto particolare.
“La spada del nonno non puó mica stare qui ad arrugginire”
 
Eeh gia, erano anni che Jade si allenava di notte nella sua stanza con la spada regalatale da suo nonno.
La mise in uno dei passanti dei pinocchietti dove sarebbe dovuta andare la cintura, si mise il suo elastico per capelli portafortuna al polso e scese dall'albero davanti alla finestra, correndo poi verso il porto.
 
Alle 16:58 era Jade si trovava lì, impaziente come non mai. Peccato solo che non trovó quello che si aspettava; infatti gli unici che si erano presentati all'appello erano una ragazza che doveva avere all'incirca la sua età dagli occhi marroni cacao e i capelli castani, con un abbigliamento piuttosto stravagante composto da una maglietta verde a maniche lunghe e dei pantaloni blu.
L'altro ragazzo, che invece doveva avere qualche anno più di lei, era un tizio con degli anomali capelli afro ed una sigaretta spenta tenuta tra i denti. Il suo abbigliamento non poteva considerarsi molto meglio rispetto a quello della ragazza dato che portava dei pantaloni neri a zampa e maglietta arancione a maniche corte un po' strappate.
 
“Sono quella che ha messo i volantini”
Si presentò la rossa in tono sfacciato e oltremodo arrabbiato per il fatto di avere come componenti di ciurma due probabili svitati. E solo due persone per l'appunto.
“Tsk, sei una ragazzina, pensi di fare il capitano? Fare il pirata non é roba da femminucce” Replicò sdegnato l'afro, che in meno di un secondo si ritrovó con una spada puntata alla gola e una pistola puntata alla tempia.
“ ..ma per voi si puo fare un eccezione, naturalmente.”
si sbrigò a correggersi.
 
“ECCOLI! SONO LI! I PIRATI!”
Eh, si. Ai tre mancavano davvero solo i marine alle calcagna
 
“Qual é la nave?!” Chiese il ragazzo preoccupato che la loro avventura si concludesse prima ancora di cominciare e con una visitina alle prigioni, magari.
“Non ne ho navi! Prendiamone una a caso!” Rispose la rossa con l'adrenalina che le scorreva nelle vene.
 
I tre si misero a correre mentre la marina li inseguiva, salirono sulla prima caravella che gli capitó a tiro e levarono le ancore, e quando erano abbastanza lontani dalla riva..
 
“Comandante! Ci sono sfuggiti!” Il signor Sander era arrabbiato, eccome se lo era. Ma non aveva ancora afferrato una cosa fondamentale...
“Aspettate ma.. QUELLA É MIA FIGLIA!”
 
Jade dal canto suo riconscendo suo padre a riva si sporse e salutando felice gridò all'indirizzo del padre
“Guarda papá! Sono un pirata!”
Il signor Sanders a quella vista svenne tra le braccia del marine accanto a lui.
 
E cosí inizia il viaggio di Jade, ragazza di buona famiglia che, alla ricerca della libertá tanto sognata, si mette in viaggio, sotto la bandiera pirata.

------------------------------------------

Eeeee questi sono gli scleri di me e MartyAce XD.
Non potevamo fare a meno di mettere Binks Sake, amiamo quella canzone.
Un giorno mi è venuta l'idea di scrivere qualcosa sui pirati e, avendo in mente le scene, ma scrivendo come un analfabeta di ottantordici anni, ho chiesto aiuto a MartyAce che ha scritto (e scriverà, spero o.o) i capitoli.
Beh, che dire, questa è la storia che abbiamo fatto insieme, su Efp i nostri account sono Evimity (il mio) e MartyAce.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una recensione!


P.S. A ogni capitolo metteremo un disegnino di uno dei personaggi. Anche se non sappiamo disegnare.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: KaosAndMartyAce