Sam era lì, accanto al distributore di benzina, che sorrideva davanti allo schermo del telefonino. Era un sorriso sincero, liberatorio, divertito. Dean incrociò il suo stesso sguardo nello specchietto retrovisore dell’Impala, pensando che lui non aveva mai sorriso in quel modo: il suo era sempre stanco, forzato, il riso di qualcuno che ringrazia un Dio sordo per non essere morto nemmeno quel giorno.
Il Cacciatore scrutò suo fratello da lontano. Sam era del tutto inconsapevole degli occhi verdi puntati su di lui in quel momento, occhi pieni di invidia. Dean Winchester non avrebbe mai ammesso di essere geloso di suo fratello semplicemente perché lui aveva una vita, delle aspirazioni, degli amici, e, fino a poco prima, una ragazza con cui trascorrere le serate: aveva un luogo che poteva chiamare casa.
A lui tutto questo era stato negato. I suoi sogni, i progetti, le sue amicizie, erano stati avvolti dalle fiamme di quella notte maledetta, la sua vita si era disintegrata, era diventata fumo e polvere, come quelle che avvolgevano la casa in quella infausta serata.
Da allora, il suo mondo era stato stravolto del tutto. Era solo un bambino quando aveva scoperto che i mostri delle fiabe esistono davvero, che non vengono disintegrati se accendi la luce e ricevi un caldo abbraccio da tua madre. Loro erano sempre in agguato, pronto a colpirti quando meno te lo aspetti, quando ti senti al sicuro Il suo concetto di casa era mutato del tutto, per lui la casa non era più un luogo sicuro che sapeva di dolci appena sfornati e dove aleggiavano nell’aria le note di “Hey Jude”.
Ora era tutto completamente diverso, malsano. Casa erano i motel squallidi in cui lui, suo padre e suo fratello vivevano, luoghi sudici e tetri dove suo padre covava sempre più rancore e viveva solo per la vendetta.
Molto tempo prima si chiedeva perché tutto questo immane fardello spettasse solo a lui, si sentiva come Atlante: obbligato a sostenere il peso del mondo.
Quando guardava Sam, il mondo da sorreggere diventava sempre un po’ più pensante, perché osservando la sua vita Dean comprendeva a pieno le cose che aveva perduto a causa di un destino crudele scritto da un Dio altrettanto sadico. Gli sarebbe piaciuto avere un lavoro onesto, sarebbe stato un ottimo meccanico e non avrebbe più rubato i soldi dalle carte di credito come era solito fare ora, avrebbe desiderato ardentemente avere una ragazza fissa che lo aspettava ogni sera, una persona da amare davvero.
Il Dean Winchester che osservava suo fratello da lontano era un fantasma. Uno spettro di quello che avrebbe dovuto essere, ignorato da tutti. Cosa aveva ottenuto dall’essere un bravo soldato sempre al servizio del padre? Nulla. Suo fratello, il piccolo Sammy, quello aveva accudito dalla morte di sua madre, lo aveva abbandonato appena ne aveva avuto l’occasione. Suo padre era sparito, giustificava la sua assurda caccia come il bene per loro famiglia quando non si era accorto che ormai non esisteva più una famiglia.
Dean pensò che tutto quello che gli restava era l’amore, quell’amore che era pronto a donare incondizionatamente a Sam e, avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro: era capace di stringere patti con i demoni se necessario, discendere nell’inferno più cupo, sacrificare la sua vita. Del resto non aveva nulla da perdere, non più.
Angolino.
Salve, fandom di Supernatural. I’m back. Questa è la mia seconda storia su questo meraviglioso telefilm, sono in crisi di astinenza e il mio rewatch estivo aiuta a distruggermi i feels. Questa storia è ambientata all’inizio della 1x07, se non sbaglio, quando Dean e Sam affrontano per la prima volta un mutaforma.
Vorrei ringraziare tantissimo Vavvina Efp per aver betato la storia, non smetterò mai di ringraziarla.
Fatemi sapere. <3