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Autore: Dangerina15    12/08/2015    0 recensioni
Sequel di " Forever Enemies".
Le avventure del Capitano Alyssa Cortès e dell'ex Commodoro Joe Jonas non sono finite! Qualcosa sconvolgerà le loro esistenze, qualcosa che potrebbe portarli indietro...alle origini di tutto!
Genere: Avventura, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2: DEJA-VU


 
POV JOE


Era giunta da poco l'alba e i primi raggi del sole avevano illuminato l'acqua rendendola uno specchio trasparente. La nave che aveva subito un devastante incendio e che aveva lasciato quella povera anima che avevamo salvato come unico sopravvissuto aveva smesso di essere divorata dalle fiamme e dal fumo; tutto ciò che ne rimaneva erano travi di legno carbonizzate, casse con delle cianfrusaglie che galleggiavano sull'acqua e della frutta ormai divenuta poltiglia; non c'erano corpi in acqua, probabilmente l'uomo doveva essere da solo a governare l'imbarcazione, impresa ardua per un uomo che a prima vista non aveva l'aria di essere un marinaio. Alyssa, non appena Gary ebbe trasportato il moribondo sottocoperta, diede ordine alla ciurma di virare a babordo, quando il fuoco si fosse spento, per potersi avvicinare alla nave e constatare da vicino le cause di quel disastro. Quella situazione mi rendeva inquieto; chi era quell'uomo? Cosa era successo a quella nave? Attacco di altri pirati? Magari ancora più spietati di noi? Troppe domande e nessuna risposta certa.
Quando ci affiancammo al relitto, osservammo quel paesaggio di distruzione e desolazione. Alyssa si avvicinò a me, poggiandosi al parapetto della nave e sporgendosi per guardare più da vicino ciò che ci circondava.
<< Nessun segno di esplosivo, né di un attacco.>> cominciò spostando lo sguardo da una parte all'altra. << Chi diavolo ha ridotto così una nave di questa portata?>> si domandò perplessa.
D'un tratto mi accorsi di qualcosa che brillava su una trave; qualcosa di piccolo ma che attirò la mia attenzione per la forte luce che emetteva, essendo colpito da un raggio di sole. Feci segno ad Alyssa di guardare in quella direzione.
<< Che cosa sarà?>> mi chiese lei.
<< C'è solo un modo per scoprirlo.>> risposi e mi preparai per afferrare la trave con annesso l'oggetto ma Alyssa mi fermò da un braccio.
<< E se fosse una trappola?>>
<< Piccola, non preoccuparti. Se fosse stata una trappola, ci avrebbero assaltati già da un pezzo, non credi?>> risposi sorridendole dolcemente e le accarezzai una guancia. Lei ricambiò e, in men che non si dica, agganciammo la trave da entrambe le estremità per evitare che cadesse, con sopra l'oggetto luminoso e, lentamente per evitare di farla scivolare, la portammo fin sul ponte.




POV ALYSSA


Afferrai l'oggetto dalla trave prima che potesse cadere; era una specie di ciondolo, a forma di cerchio, con due decorazioni circolari poste una verso destra e l'altra verso sinistra. Lasciai che pendesse dalla mia mano per poter ammirare meglio quello strano gioiello. Joe lo guardò con curiosità, prendendolo a sua volta nelle mani, rigirandolo da una parte all'altra.
<< Che strana collana...>> disse tra sé << Non ne ho mai visto uno simile in tutta la mia vita, e tra l'altro è tutta decorata d'oro.>> continuò ancora, sorpreso nel vedere un oggetto di così tanto valore provenire da una nave così spoglia di oro e metalli preziosi.
<< Se era da solo, sulla nave, come faceva ad avere un gioiello così prezioso?>> continuai ancora più perplessa. Tutti questi enigmi avrebbero avuto risposta solo quando l'uomo di fosse svegliato e ci avrebbe raccontato chi era e da dove veniva.
Joe mi riconsegnò il ciondolo, mi diede un leggero bacio in fronte e si allontanò per dirigere la ciurma nelle manovre di allontanamento dal relitto. Nel frattempo, rimasi poggiata al parapetto della nave, giocherellando con la mia nuova piccola conquista; provavo una strana sensazione, come se in realtà avessi già visto quel gioiello da qualche parte, una sorta di piccolo “ dèja-vu”. A fronte degli incubi delle ultime notti che avevo trascorso e che mi avevano abbandonata all'insonnia, lasciai perdere quei pensieri, ripresi il ciondolo e lo portai al sicuro nella mia cabina, chiuso dentro un cassetto della scrivania; lì almeno sarebbe rimasto lontano da occhi indiscreti.
Gary ci aggiornò delle condizioni di salute del nostro ospite: aveva inalato molto fumo e aveva diverse bruciature, alcune profonde, soprattutto sulle mani e sulle braccia. Questo lo aveva reso molto debole, per cui aveva bisogno di riposo assoluto.
<< E quando sarà possibile parlargli?>> gli domandai fremente.
<< Tra un paio di giorni, Capitano. E' così debole che adesso non riuscirebbe a formulare nemmeno una frase.>> rispose Gary.
<< Va bene. Ottimo lavoro, signor Collins.>> dissi al mio medico di bordo, dandogli una pacca sulla spalla.
<< Sempre ai vostri ordini, Capitano Cortès.>> ribattè mettendosi sull'attenti e lasciandomi ai miei pensieri sul da farsi.
La sera arrivò in fretta sulla Gold Treasure e per tutto il giorno ero rimasta come isolata dal mondo; avevo detto si e no qualche parola, tra l'altro rispondevo a monosillabi. Joe, che riusciva a leggere ciò che mi passava per la testa con un solo sguardo, si avvicinò a me, chiedendomi se desiderassi un bicchiere di rhum. Accettai di buon grado e, insieme, andammo nella mia cabina, chiudendo la porta affinchè nessuno ci disturbasse. Diedi ordini precisi ai miei marinai: avrebbero dovuto aggiornarmi sul grado di navigazione della Gold Treasure, fare rotta a Tortuga, prima di riprendere il nostro viaggio e andare a riposare per la notte.


POV JOE


Rimasti soli, con i bicchieri pieni della bevanda preferita dai fuorilegge come noi, mi sedetti di fronte al capitano con uno sguardo serio e indagatore; lei era assente, immersa nel mare dei suoi pensieri. Non l'avevo mai vista così; aveva bisogno di qualcuno che la riportasse alla sua natura battagliera, che le desse un po' di adrenalina, qualche avventura e un po' di conforto.
<< Capitano...>> sussurrai dolcemente.
Non mi rispose.
<< Capitano Cortès...>> riprovai un po' più forte.
Ancora nulla.
<< Alyssa, accidenti, mi ascolti?>> dissi ad alta voce una terza volta, così che Alyssa finalmente alzò lo sguardo verso di me. << Cosa ti succede? E' tutto il giorno che sei strana, taciturna e pensierosa.>> continuai arrabbiato, posando il bicchiere di ruhm sul tavolo.
<< Ti è mai capitato di avere un “ dèja-vu”?>> mi chiese lei d'un tratto, guardandomi dritto negli occhi.
Rimasi stupito dalla domanda.
<< Un dèja-vu?>> chiesi perplesso.
<< Si Joe, rispondimi.>>
<< N-no, almeno non credo, perchè me lo chiedi?>>
<< Perchè è il motivo per il quale sono “ strana, taciturna e pensierosa”.>> rispose lei accaldata, alzandosi di scatto in piedi e voltandomi le spalle. << E' da quando ho visto quel maledetto ciondolo che non faccio altro che arrovellarmi il cervello per capire dove o quando abbia potuto vederlo. Non penso ad altro se non al mio passato, alla mia vita prima di...tutto questo.>> continuò indicando tutta la nave che era diventata la sua casa. << Sono sicura che ha a che vedere col mio passato, ma non ne sono così certa. Forse...sto diventando matta, creo dei castelli e dei mondi che non esistono.>> concluse malinconica, tornando a sedersi. << Secondo te cosa mi prende?>> mi chiese dopo un breve silenzio. Le afferrai le mani e le intrecciai alle mie.
<< Io credo che la tua vita sia stata difficile, piena di delusioni e dure lotte. Ti sei fatta da sola, sei cresciuta da sola, sapendo che la tua famiglia era lontana. Questo, dopo tanti anni, torna a farti riflettere sulle scelte fatte in passato, ti viene in mente la classica domanda “ Ho fatto la cosa giusta?”, ma credimi, c'è una cosa che posso dirti: niente è lasciato al caso.>> conclusi sorridendo e, avvicinandomi lentamente, la baciai con tutta la dolcezza che avevo, per farle capire che le ero vicino, che la capivo e che per lei avrei superato anche i confini del mondo.


POV ALYSSA
Quel bacio fu per me uno scrollarsi di dosso un macigno; aveva ragione, dovevo lasciarmi il passato alle spalle e vivere il presente, d'altronde avevo un ruolo e un nome da far rispettare, che continuasse a far tremare la gente al solo passaggio della mia nave. Lasciai che mi prendesse in braccio e mi adagiasse dolcemente sul letto ma proprio in quel momento, una cannonata sulla fiancata della nave la fece rollare di brutto, facendoci cadere bruscamente contro i mobili della cabina. Mi alzai dolorante e aiutai Joe a rimettersi in piedi.
<< Cosa è stato?>> disse lui. Corsi fuori e mi accorsi che il galeone britannico che avevamo saccheggiato il giorno prima era venuto a riscuotere il debito.
<< Sveglia la ciurma, Joe. Abbiamo visite e, stavolta, non sono piacevoli.>> risposi e così fece. Ero tornata alla carica e questa volta non avrei permesso a nessuno di infrangere il nome del Capitano Alyssa Cortès.
  
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