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Autore: daeronIII    13/08/2015    1 recensioni
Dopo la caduta di Approdo del Re Ned Stark viene a sapere dell'improvvisa morte di Robert e per garantire la pace nei 7 regni si vede costretto a reclamare il trono per se e la propria discendenza. Bastera questo per assicurare un futuro sereno alla sua famiglia e al popolo? Questa storia non è mia, l'ho solo tradotta dall'inglese. Il vero autore si chiama ary riddle. Se desiderate leggerela in inglese dovrete digitare il titolo su google e la troverete al primo risultato. Spero comunque che ve la godiate anche nella nostra lingua.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Eddard Stark, Jaime Lannister, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Fortezza Rossa, Approdo del Re

Eddard "Ned" Stark corse per i corridoi, impalando la prima guardia che si precipitò verso di lui. Sapeva che sarebbe dovuto restare indietro con il resto dei suoi soldati, ma la sua furia non poteva essere contenuta. Dopo tutto quello che era successo nel corso degli ultimi due anni, la morte del padre e del fratello, di innumerevoli suoi soldati e alfieri che Ned considerava suoi amici, e tanti altri. Ned non poteva fermarsi ora. Sapeva che Robert voleva uccidere il Re Folle personalmente, ma non poteva lasciare che accadesse. Stava per provare il piacere di farlo personalmente. Robert aveva ucciso Rhaegar nella battaglia del Tridente e vendicato Lyanna. Ora Ned stava per vendicare il padre e il fratello. Un altro soldato si precipitò verso di lui, ma Ned parò facilmente i suoi attacchi e lo abbattè con un solo calcio. Sollevò la spada, per poi tuffarla attraverso petto e cuore della guardia. L'uomo rimase a bocca aperta e ne tossì fuori sangue. Ned estrasse la spada e proseguì.

Dopo la vittoria al Tridente, Ned Stark aveva marciata con le proprie forze ad Approdo del Re, nella speranza di raggiungerla prima di Tywin Lannister; il quale, secondo gli esploratori si stava dirigendo verso la città con un esercito di ventimila uomini. Robert era stato ferito durante l'ultima battaglia e quindi costretto a fermarsi. A Ned non importava quanto tempo l'assedio sarebbe durato, la sua famiglia avrebbe avuto giustizia e né i Lannister né le guardie cittadine l'avrebbero fermato. Ma con sua grande sorpresa, Tywin aveva invece tradito Aerys e attaccato la città. La Fortezza Rossa era riuscita a resistere agli attaccanti, questo fino a quando Ned non aveva condotto le proprie forze in città. A quel punto quelle Targaryen furono completamente sopraffatte.

Irrompendo dentro, Ned e le suo due guardie del corpo si trovarono in qualche modo alla testa delle forze di Tywin. Ser Rodrik Cassel e Howland Reed erano i due soldati più fidati di Ned e non protestarono quando Ned si precipitò davanti alle forze principali per entrare. Lo seguirono eliminando tutti coloro che cercavano di attaccare Ned da dietro. Per tutta la sua vita a Ned era stato insegnato di credere in onore e dovere. Ma verso chi? Un pazzo che aveva massacrato la sua famiglia e chiesto la sua testa. Ned era stato il primo a unirsi a Jon Arryn e Robert Baratheon. Ma in quel momento non si trattava di dovere o onore, si trattava di giustizia! Ned avrebbe ucciso Aerys Targaryen con le proprie mani.

Girando l’angolo prima delle porte per la sala del trono, trovarono due cadaveri sul pavimento sgozzati. Erano membri della Guardia Reale! Qualcuno aveva già attaccato qui. I Lannister? Credeva che fossero ancora ai piani inferiori del castello. Ned aprì le porte a calci e, con orrore, si rese conto che era troppo tardi. Sdraiato a faccia in giù sul pavimento giaceva Aerys Targaryen, in un lago di sangue. Seduto sul Trono di Spade invece Jamie Lannister, membro della Guardia Reale e sola persona viva nella stanza. Non ci voleva un genio per capire che cosa era successo. Jamie aveva rinnegato i suoi voti e ucciso l'uomo che aveva giurato di proteggere. Ned si precipitò in avanti e controllò il polso del re. Quasi urlò di rabbia quando non sentì nulla. Aerys Targaryen doveva morire per mano sua. Era suo dovere vendicare la sua famiglia, suo diritto uccidere il Re Folle. E ora gli era stato sottratto.

«Lord Eddard Stark. Devo dire che sono sorpreso di vederti attraversare per primo quella porta.", commentò Jamie.

Ned guardò verso di lui, appena in grado di contenere la sua rabbia. "Scendi da lì." sussurrò in tono pericoloso.

Jamie si alzò e scese giù per le scale. "Lo stavo tenendo in caldo per Robert. Sareste sorpresi di scoprire quanto è comodo in realtà."

"Lo volevo morto per mano mia», sbottò Ned. Era suo dovere e diritto uccidere Aerys. E ora gli era stato negata da un giovane uomo compiaciuto che aveva rotto il suo giuramento e accoltellato il re alle spalle come un codardo.

«Le mie scuse. Puoi ancora prendere la sua testa se vuoi», rispose Jamie. Passeggiando accanto al cadavere, abbassando lo sguardo. "Voleva bruciare tutta Approdo del Re per pura ripicca. Ha continuato a gridarlo anche quando ho fatto passare la mia lama attraverso la sua spina dorsale e il sangue colava fuori dalla sua bocca. Bruciateli tutti…bruciateli tutti…"

Ned guardò il cadavere, tutta la sua rabbia e la sua furia si concentrarono su quello che era stato l'uomo che aveva ucciso la sua famiglia. Sollevò Ghiaccio e con un grido furioso l'abbatté sul collo del Re Folle. La testa rotolò tra i suoi piedi. Trattenne le lacrime mentre i ricordi del padre e del fratello emergevano nella sua mente. E ora erano stati vendicati.

"Fa sentir bene, no? Mi aspetto che mio padre metterà la sua testa su una picca insieme al resto della famiglia Targaryen" disse Jamie.

Una nuova paura si avvicinò a Ned. Aerys Targaryen meritava di morire mille volte per quello che aveva fatto, ma la sua famiglia era innocente. Non dovevano essere puniti per quello che qualcuno con il loro stesso cognome aveva fatto. "Dov'è il resto della famiglia reale?" domandò Ned.

"Immagino vicino alla cima della Fortezza Rossa. Non hanno modo di sfuggire..." Jamie iniziò a dire prima che Ned si precipitasse fuori dalla porta. Corse il più velocemente possibile per le scale dirigendosi verso l'alto. Ned sapeva che tipo di uomo era Tywin Lannister, un uomo che avrebbe ucciso l'intera famiglia reale approfittando del caos per fare un'offerta al nuove detentore del Trono di Spade.

Non poteva lasciare che l'intera famiglia Targaryen venisse macellata. Robert avrebbe potuto non approvare questo, ma Ned non poteva lasciare che accadesse. Sentì gridare sopra di lui, l'ultima resistenza della Guardia Reale a difesa della famiglia reale. Un piccolo gruppo di soldati Lannister aveva sfondato le file nemiche come Ned all’ingresso. Raggiunse la cima delle scale e trovò una dozzina di soldati che stavano cercando di aprirsi la strada in una stanza in fondo al corridoio. L'uomo di fronte era l'uomo più grande che Ned avesse mai visto. Lo riconobbe: era ser Gregor Clegane, la Montagna che cavalca. I soldati irruppero nella stanza, i corpi delle ultime Guardie Reali schiacciato sotto i loro piedi. Strilli di donne e bambini riempirono la sala mentre Ned accorreva dietro di loro. “Mio signore aspetta!” supplicò Ser Rodrik dietro, ma lui lo ignorò e si precipitò dentro.

Buttò un soldato da parte e si trovò alle spalle di Gregor, il quale teneva la regina Rhaella a terra. Lei si rannicchiò e alzò le braccia per proteggere la sua grande pancia incinta. Nelle vicinanze la principessa Elia teneva in braccio sua figlia Rhaenys e l’infante Aegon, assolutamente terrorizzato. Gregor alzò un’enorme spada e mirò alla pancia della Regina. "No!" gridò Ned mentre si precipitava in avanti con tutta la sua forza e alzando Ghiaccio. Deviò il colpo di Gregor da parte, salvando la regina e la vita del suo bambino non ancora nato. La montagna rivolse la sua attenzione a Ned, gli occhi pieni di una rabbia sanguinaria come un animale selvatico. Il suo respiro era forte e spaventoso. L'uomo massiccio urlò di rabbia dirigendo la spada verso di lui.

Tutti i soldati si allontanarono impauriti mentre Ned fu costretto a indietreggiare e difendere se stesso. Gli altri soldati vennero poi tenuti a bada da Rodrik e Reed, i quali sguainarono le spade e minacciarono di attaccarli se fossero intervenuti. "Fermare questa follia!" gridò Ned. Gregor ignorò i suoi ordini. Era diventato un animale selvatico a cui era stato negata un’uccisione e ora il suo bersaglio era Ned. Gregor era molto più forte, ma Ned era più veloce e più agile. Non poteva combattere la montagna in una lotta diretta, ma forse non doveva. Dopo ogni mossa, Gregor sembrava sempre più lento e con meno forza nei suoi colpi. Si stava affaticando. I precedenti combattimenti dovevano averlo esaurito. Ma questo non toglieva il fatto di quanto pericoloso fosse. Lanciò un fendente selvaggio che quasi staccò la testa di Ned Stark, ma lui riuscì ad evitarlo all'ultimo momento. Questo lasciò Gregor vulnerabile per una frazione di secondo, che Ned utilizzatò. Girò dietro di lui e colpì un punto debole vulnerabile nei pressi delle spalle.

Il sangue cominciò a gocciolare dalla ferita, ma il gigante non sembrava nemmeno accorgersene. Si girò di nuovo e Ned colpì l'altra spalla, facendo sgorgare il sangue ancora una volta. Questa volta Gregor se ne accorse. Le ferite stavano minando la sua forza mentre lui stringeva ancora la sua spada. “Non far loro del male!” esclamò Ned con convinzione.

Gregor urlò e caricò di nuovo, il suo attacco lento e facilmente evitabile. Ned batte il manico della spada sull’elmo di Gregor. Il colpo lo stordì, permettendo a Ned di colpire la parte posteriore scoperta del ginocchio sinistro della montagna. Ghiaccio tagliò ossa e carne. Il gigante urlò di dolore e infine cadde a terra. Non era più in grado di stare in piedi, alzò le mani in segno di resa mentre i suoi occhi guardavano Ned. "Cedo!" ringhiò furioso.

“Sii grato che io credo nella misericordia”, rispose Ned. Rivolse la sua attenzione agli uomini di Gregor che erano assolutamente scioccati. Non avevano probabilmente mai visto il loro capo sconfitto prima. Rodrik e Reed si aprirono la strada attraverso, i soldati non li trattennero.

“Grazie, mio signore” piagnucolò la regina. La principessa Elia e sua figlia Rhaenys avevano entrambe le lacrime agli occhi, ma che erano anche pieni di gratitudine. Poco dopo Aegon gridò tra le braccia di sua madre.

Ned diede ciascuno un sorriso confortante e notò che qualcuno mancava. "Dov'è Viserys?"

"Non lo so. Il ragazzo è scomparso questa mattina», rispose Elia.

Poi la Regina gridò di dolore. Ned si inginocchiò e le tenne la mano. "Sta arrivando." sussurrò.

"Datemi delle coperte ora!" gridò Ned. Alcuni soldati si precipitarono fuori mentre gli altri aiutavano Ser Gregor. Stark passò una mano sul ventre di Rhaella e sentì la familiare sensazione del caldo umido del sangue. Lei aveva un'emorragia e grave. Qualcosa non andava. "Mia regina. State perdendo troppo sangue", le disse, con uno sguardo di dolore.

Lei ricambiò il suo sguardo, con lacrime di dolore. Se avesse dato alla luce ora, molto probabilmente sarebbe morta. "Chi siete voi?" gli chiese.

“Lord Eddard Stark di Grande Inverno” rispose Ned.

"Per favore, lord Stark. Mi aiuti attraverso tutto questo", implorò Rhaella. Lui annuì e cercò di darle un sorriso rassicurante.

Rodrik si precipitò al suo fianco con diverse coperte. Ned le prese e si preparò. "Spinga mia signora!" gridò. Rhaella urlò di dolore mentre una piccola testa veniva fuori. Con un altro grido, il bambino era fuori per metà. Il terzo e ultimo grido fu sostituito dalle grida di una piccola bambina cullata tra le braccia di Ned Stark. "E’ una femmina" sussurrò.

Rhaella era completamente esausta e non riusciva nemmeno a sollevare le mani per tenere il suo neonato. Ned delicatamente mise il bambino giù tra le braccia. La Regina cullò e zittì tranquillamente sua figlia. "Daenerys" sussurrò alla bambina. Chiuse gli occhi e la sua testa crollò a terra, completamente priva di vita.

Ned era senza parole e per un attimo era immobile, tirò via delicatamente il bambino e si alzò in piedi. "E’ bella", Elia disse a Ned che cullava Daenerys avanti e indietro tra le sue braccia.

“Sì, lo è”, concordò Ned.

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Un'ora dopo la battaglia era stata vinta. Approdo del Re e la Fortezza Rossa erano stati presi. La guerra era finita. Tecnicamente c'erano battaglie ancora da vincere. I Tyrell stavano assediando Capo Tempesta, tenuta da Stannis Baratheon e i Martell combattevano a loro volta per i loro cugini. Ma Ned aveva salvato la sorella di Doran Martell e lui senza dubbio avrebbe mostrato la sua gratitudine sottomettendosi. I Tyrell avrebbero di sicuro fatto lo stesso una volta che la notizia di questa vittoria avesse raggiunto le loro orecchie.

Per il momento Ned stava su un balcone che si affacciava sulla città di Approdo del Re. In un giorno tutto era cambiato. Re Aerys era morto e la dominio che la sua famiglia aveva esercitato nel corso di tre secoli finito. Non c'era modo in cui i Targaryen avrebbero riottenuto il controllo del Trono di Spade dopo questo. Ned gli aveva salvati, ma le grandi case non avrebbero mai permesso a loro di salire di nuovo al potere. Poteva sentire gli applausi dei soldati all'interno della città, notizia della loro vittoria era giunta alle loro orecchie. Poteva solo immaginare i soldati di ogni casa: Lannister, Stark, Arryn, Baratheon, tutti abbracci e congratulazioni a vicenda. Striscioni e alleanze non significavano nulla al momento. Ned poteva anche sentire il rumore di passi dietro di lui. Guardò per vedere il suo vecchio amico e mentore Jon Arryn muoversi al suo fianco.

"Vorrei che Robert fosse qui. Questa è la sua vittoria," sospirò Ned. Robert Baratheon era stato ferito nel duello con Rhaegar Targaryen e aveva lasciato le sue forze sotto il comando di Ned. Metti una lancia attraverso quel bastardo dai capelli d'argento gli aveva detto Robert prima che lui partisse.

"E’ anche la tua. Sono orgoglioso di quello che hai fatto oggi. Salvare la famiglia reale", disse Jon mentre stava accanto a Ned guardando la città sotto.
"Erano innocenti. Essi non meritano di essere vittima della sete di potere di Tywin Lannister" sospirò Ned.

"Ma la maggior parte degli uomini non avrebbe affrontato la montagna per salvare la famiglia di un uomo che ha ucciso la loro. Oggi non solo hai fatto orgoglioso me, ma anche tuo padre e tuo fratello", disse Jon prima di mettere il braccio sulla spalla di Ned. Questo significava molto detto dall'uomo considerato come un secondo padre per lui.

"Cosa succederà adesso?" chiese Ned.

"Stiamo assemblando le nostre forze per marciare su Capo Tempesta, ma dubito che si arriverà allo scontro. Ho inviato corvi messaggero in ogni grande città del sud. Non passerà molto tempo prima che tutti nei Sette Regni sappiano quanto è successo. Ho convocato ogni lord delle grandi case per giurare fedeltà a Robert una volta arrivato", disse Jon.

"L'unica cosa che Robert farà quando arriverà sarà bere il più grande barile di birra in città", sorrise Ned.

«Beh, io sospetto che lui avrà un sacco di tempo per questo. Ci vorrà un mese almeno prima che i lord di tutte le maggiori famiglie arrivino", ammise Jon.

Una paggio si precipitò nella stanza portando una lettera, un corriere senza dubbio. "Messaggio per voi dal Tridente mio signore", disse prima di consegnare un pezzo di carta arrotolato. Ned strappò via il sigillo e lo aprì. Un minuto dopo,finì di leggere e la lettera gli cadde dalle mani.

"Cosa c'è che non va?" chiese Jon.

"Robert è morto. Le sue ferite era più grave di quanto il maestro credeva. Si è infettata ed è morto la notte scorsa," sussurrò Ned. Non riusciva a credere a quanto questo era ingiusto. Questo era stato il momento culminante della vita di Robert, prendere il Trono di Spade e Sette Regni solo per poi essere derubarlo di tutto dalla morte.

“Questo complica le cose”, sussurrò Jon. Il dolore nella sua voce era evidente ma stava già pensando al futuro.

"Di cosa stai parlando?" chiese Ned.

"Robert è stato colui che ha unito i nostri alleati. Con lui andato, temo che i Lannister tenteranno una presa di potere", disse Jon. Ned sapeva che Tywin Lannister non avrebbe cercato di usare la forza per prendere il Trono di Spade. Avrebbe cercato di convincere le altre Case a giurare fedeltà a lui. Stannis poteva essere l'erede di Casa Baratheon, ma che non era lui il vero erede al trono e molte delle altre case lo avrebbero reso evidente. "Non c'è niente che possiamo fare adesso, tranne aspettare e pregare gli antichi dèi e i nuovi che Tywin Lannister non si sieda sul Trono di Spade".
 
   
 
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