Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: bad93    13/08/2015    1 recensioni
Yusei era appena partito per Nuova Domino, voleva riprendersi ciò che gli era stato rubato. Nel frattempo Miyu, amica d'infanzia del ragazzo, stava cercando di mettersi in contatto con lui; senza successo purtroppo. Lei si era trasferita dal Satellite in città a seguito di una borsa di studio per entrare all'università, ancora non era sicura di ottenerla, il test lo aveva passato, ma i giudici la stavano valutando, forse a causa della sua origine.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2:

Quella notte Yusei non riuscì a dormire, ripensando alle parole di Yanagi e a Miyu. Nemmeno la ragazza dormì, pianse per tutta la notte, finché la sveglia non le ricordò che il nuovo giorno era iniziato. Si alzò controvoglia, ma aveva promesso a Kotoko che l'avrebbe accompagnata a fare compere. Andò in bagno e si guardò allo specchio, aveva una faccia terribile: gli occhi rossi, le occhiaie, il colorito spento. Non poteva uscire in quelle condizioni, per fortuna Yusei non l'avrebbe vista, già era proprio quel ragazzo la causa di quel malessere. Ripensò al giorno appena trascorso, lui non era il tipo da reagire a quel modo per una visita di una persona, probabilmente era nervoso per qualcosa. Decise che l'avrebbe lasciato tranquillo per un po', poi sarebbe ripassata, inoltre voleva capire lo strano comportamento del ragazzo. Era confusa, lui era solito utilizzare frasi come: Sei una vera amica, sono fortunato ad averti conosciuto, se hai bisogno chiama siamo amici; quando si riferiva a lei. Eppure, per effetto di un sogno, l'aveva baciata; si toccò le labbra con le dita, ripensando a quel contatto. Doveva capire e in fretta, non poteva rovinare la loro amicizia per un equivoco. Fece una doccia, si vestì e si truccò cercando di far sparire i postumi della nottata in bianco. Poi andò in cucina per fare colazione, ma non ne aveva molta voglia, aprì il frigorifero e notò che era vuoto; non sapeva se era il caso di fare la spesa o meno, infondo qualcosa da offrire c'era in caso di qualche visita, e dato che lei non era in vena di mangiare, optò per rimandare la faccenda.

Guardò l'ora e notò che doveva andare, si diede un'occhiata allo specchio per controllare che tutto fosse a posto e uscì. Trovò Kotoko seduta al tavolo del loro solito bar, si avvicinò e la salutò.

-Cosa prendi?- le chiese l'amica, dopo averla salutata.

-Un caffè.- "Meglio comportarsi come al solito, non voglio farla preoccupare."

-Ok, ci porti due caffè per favore.- si rivolse al cameriere.

-Cosa devi comprare?- chiese Miyu.

-Vestiti. Piuttosto, tu cosa hai da dirmi.-

-Io nulla di nuovo.- rispose bevendo un po' di caffè.

-Sai il trucco non nasconde tutto. Pensavi di fregarmi? Dai sputa il rospo.-

-Ok. Ti racconto tutto.-

Miyu iniziò a parlare e Kotoko la ascoltava attentamente, quando finì prese la parola.

-Ora capisco il tuo aspetto, non è stato molto carino. Però credo che in un certo senso, era convinto di agire per il tuo bene. Sai quando ho accompagnato Mayu a trovare il suo ragazzo, l'ho visto e abbiamo parlato, mi ha chiesto di non informarti del fatto che si trova alla Struttura.-

-Ma perché avrebbe fatto una cosa del genere? Noi ci vogliamo bene, non ha senso.-

-Invece ha senso. Proprio perché ti vuole bene, non vuole coinvolgerti. Capisco che tu ci sia rimasta male, però pensa a come si sente lui adesso. Di sicuro non sta facendo i salti di gioia, é consapevole di averti ferito. Sono certa che se gli parli capirai e sistemerete tutto. Mi ha promesso che sarebbe passato da te una volta uscito, devi solo aspettare un paio di mesi.-

-Va bene, aspetterò. Avrei preferito parlarci prima visto quanto successo.-

-Ti riferisci al fatto del bacio?-

Lei annuì.

-In effetti è strano, insomma se siete amici, non lo trovo un comportamento corretto. Avrà fatto qualche sogno sconcio, tipico dei ragazzi.-

-Tu dici? Beh quando lo vedo glielo chiedo.-

-Non ti risponderà.-

La ragazza la guardò con fare interrogativo e lei continuò.

-Tu pensi che con tutta tranquillità lui ti dica, sai stavo sognando di fare sesso con te, per questo ti ho baciato. -

-In effetti, hai ragione. Ma io non credo che abbia fatto un sogno del genere.-

-Lo credi tu, sarà anche gentile, intelligente e affidabile, ma è pur sempre un ragazzo. Certi pensieri li ha anche lui; che poi, magari, non li metta in pratica è un altro discorso.-

-Forse è vero, non ho mai pensato a lui sotto questo aspetto. Che dici andiamo a fare shopping?-

-Si andiamo, o non combineremo nulla.-

Si alzarono e si diressero verso il centro, guardando le vetrine finché non arrivarono al negozio che voleva vedere Kotoko. Passarono due ore a provare vestiti, l'amica non riusciva a scegliere e a volte le faceva provare i vestiti per vederli sotto un'altra prospettiva. Quando riuscì a decidere uscirono, decise ad andare a fare pranzo.

-Sei soddisfatta?-

-Puoi scommetterci, spero che piacciano a che a Naoki.-

-Sono sicura di si.-

-Oh, ehi mi sa che ti suona il cellulare. Non lo senti?-

-Cosa?- prese il telefonino e guardò il display,- Hai ragione, ma è un numero sconosciuto. Che faccio?-

-Rispondi, se ti hanno chiamato sul cellulare, vuol dire che hanno il tuo numero. Sarà qualcuno che conosci.-

-Ok. Pronto.- rispose con voce titubante.

-Ehi, non sono mica un maniaco. Non essere così spaventata.-

-Yu! Ma come hai fatto a chiamare?-

-Ho duellato con il direttore e lui mi ha liberato in caso di una mia vittoria.-

-Capisco, sono contenta. -

-Ascolta, ti crea problemi se per stasera io e un amico ci fermiamo da te?-

-No, affatto, mi fa piacere. Cosa vuoi mangiare?-

-Fai tu, per me è indifferente, e poi i miei gusti li conosci.-

- Va bene. Ci vediamo stasera allora.-

-Aspetta, non riattaccare.-

-Dimmi.-

-Scusa per ieri, non volevo ferirti in quel modo. Però ho avuto i miei motivi per rimandarti a casa, ho solo usato un metodo sbagliato.-

-Lo so. Ero certa che non l'avevi fatto apposta. Però non credere che ti abbia perdonato, le tue scuse sono solo l'inizio.-

-Si lo so, ti conosco. Troverò il modo di farmi perdonare. Arrivo per le otto, prima ho alcune cose da fare.-

-Ok. A più tardi.-

-Ciao.-

-Chi era?- le chiese Kotoko, quando la chiamata fu terminata.

-Era Yusei, mi ha detto che lo hanno liberato, mi ha chiesto di restare da me per questa sera e poi si è scusato.-

-Bene, allora subito dopo pranzo andiamo a fare shopping.- disse iniziando a mangiare.

-Di nuovo?-

-Questa volta é per te. Dovrai pur fargliela pagare.-

-Se lo dici tu. Però non ho molto tempo. Devo ancora fare la spesa e poi devo fare cena.-

-Tranquilla, basterà prendere uno dei vestiti che ti eri provata al posto mio. E poi andiamo alla Spa dei miei, mentre i miei fratelli ti fanno la spesa.-

-Poverini, sono alle medie giusto?-

-Uno é in prima liceo. E poi devono fare qualcosa. Quindi é deciso, andiamo.- asserì prendendo l'ultimo boccone.

-Ok.-

Pagarono il conto e andarono nel negozio, presero l'abito e si diressero alla Spa. Dove Kotoko aveva subito dato gli ordini ai due fratelli più piccoli, i quali erano scattati solo per fare un favore a Miyu.

-Vieni, rilassiamoci. Ovviamente è tutto offerto da me.-

-Ti ringrazio. Ma non è necessario.-

-Ma certo che é necessario, non vorrai mica presentarti come uno zombie. Devi mostrarti al meglio delle tue potenzialità, stendilo! Prenditi la tua rivincita, fatti desiderare.-

-Non credi di esagerare?-

-No affatto. E ora andiamo dall'estetista, poi dal parrucchiere e infine dalla truccatrice.-

-Ok, mi fido.-


 

Nel frattempo Yusei stava cercando il modo per farsi perdonare, e lo avrebbe dovuto fare in grande stile. Così Yanagi, che a detta propria, gli voleva restituire il favore di averlo liberato, decise di aiutarlo prendendo le redini del piano: chiedere perdono e restare vivi.

Entrarono in un negozio e l'anziano acquistò un mazzo di rose rosse, poi andarono in una pasticceria e prese una scatola di cioccolatini, successivamente volle entrare in una gioielleria, ma il ragazzo lo fermò.

-Questi sono sufficienti.-

-Ok, allora basta con i regali. Passiamo alla fase due.-

-Cosa? Non è finita ancora? Che hai in mente?-

-Ora capirai, l'hai trattata malissimo e ti meriti una punizione.-

-Dovrebbe essere lei a darmela, non tu.-

-Lo so, ma tu vuoi farti perdonare giusto?-

-Certamente.-

-Bene, allora seguimi.-

Miyu aveva finito di rilassarsi e ora stava preparando la cena, prima di andare a vestirsi.

Mancava mezz'ora alle otto, controllò che tutto fosse in ordine e poi andò a vestirsi.

Era quasi ora e Yusei, accompagnato da Yanagi, era fuori dalla porta; imbarazzato come non mai, con in una mano i fiori e nell'altra i cioccolatini.

-Devo proprio?-

-Si.- rispose l'anziano suonando il campanello.

Miyu aprì e rimasero tutti a bocca aperta, i due maschi per la bellezza della ragazza, e lei per la sorpresa.

-Su, non stare li impalato. Inizia.- sussurrò Yanagi al più giovane.

-Scusa, sono un idiota, nulla sarà mai sufficiente a chiudere la ferita che ti ho creato.- il ragazzo aveva detto il tutto cantando, e non vedendo alcuna reazione da parte della ragazza continuava, inventandosi strofe a caso, pregando che lo interrompesse presto.

Lei invece cercò di trattenere le risate, infondo si era impegnato, non era carino. Solo che le risultava difficile, dato che lui, oltre a essere stonato, probabilmente per via dell'imbarazzo e le sue discutibili doti canore, era vestito da orsacchiotto gigante; cosa che rendeva il tutto molto ironico.

-Ok, direi che sei perdonato, per questa volta.- disse scoppiando a ridere, -Scusa, ma non ce la faccio più, dai entrate.- riprese spostandosi dalla soglia.

-Per favore smettila di ridere, non hai idea di come mi senta adesso.- replicò il ragazzo rosso in volto per la vergogna.

-Si scusa, Kuma-chan. La smetto.- rispose lei asciugandosi una lacrima.

-A proposito prendi sti cosi, così posso togliere sto costume.- le disse porgendole quello che aveva in mano.

-No, aspetta voglio farti una foto.- disse andando a prendere la macchina fotografica.

-Mi rifiuto! Sono già abbastanza imbarazzato così non occorre infierire. E ti sento che ridi, finiscila!-

-Eccomi, fai un bel sorriso, Yu.- puntando la macchina.

-No, vai via.-

-Dai voglio un ricordo, é una cosa che non capita tutti i giorni. Non credo che mi capiterà mai più un'occasione simile.-

-Infatti, non farò mai più da peluche.-

-Dai per favore, una foto soltanto.- gli chiese con occhi dolci.

Lui sbuffò rassegnato.

-Ok, ma una soltanto.-

-Grazie. Sorridi, non fare quella faccia imbarazzata.-

-Senti, non fare caso a me e muoviti a scattare.-

-Ok, fatto.-

-Bene, ora prendi i tuoi regali, io mi levo sta tortura e poi andiamo a mangiare.-

-Va bene. Intanto metto i fiori in un vaso.- disse lei allontanandosi in cucina.

-Sei stato bravo, hai visto che è contenta.-

-Tu taci, Yanagi, é colpa tua se si è messa a ridere. Non darò mai più retta alle tue idee. Andiamo a mangiare.-

-Come cucina?-

-Benissimo, non credo avrai di che lamentarti.-

-Bene mi fa piacere.-

Entrambi entrarono in cucina e si trovarono davanti un cenone di natale, cosa che lasciò i due allibiti.

-Non vi piace?-

-No, é solo che...- Yusei stava cercando le parole più adatte, per non combinare un altro disastro. -Hai un pochino esagerato, va bene che siamo una buona forchetta. Però siamo due uomini, non un reggimento.-

-Ma siete appena usciti di prigione, inoltre dubito che a casa tu mangiassi bene, le uniche cose che sai preparare sono cibi precotti e frutta o verdura crudi.-

-Ognuno ha i propri compiti. -

-Vero. Allora mangiamo?-

Tutti si sedettero a tavola e iniziarono a mangiare, dopo un'ora, nessuno riusciva più a mangiare nulla, o meglio Yusei, dato che toccava a lui fare la fogna. Poiché Yanagi aveva dalla sua l'anzianità e Miyu il fatto di essere una ragazza e doveva mantenere la linea. Mentre Miyu sistemava la cucina, Yusei preparava il divano letto in sala.

-Sembri di casa.- commentò l'anziano.

-Ti sbagli, é la prima volta che vengo. Una volta mi aveva descritto l'appartamento, per questo so che c'è un divano letto. Comunque tu dormi in camera di Miyu, ha insistito affinché andassi lì. -

-Dormo con lei?-

-No, nella sua camera. Figurati se la lascio nelle mani di un vecchio. So che sei una brava persona, ma non fido.-

-Guarda che sei più pericoloso tu di me, giovanotto.-

-Vero, ma so trattenermi.-

-Certo, chi è che l'ha baciata?-

-Touché. Comunque non rifiutare, non ti conviene e poi tu sei l'ospite.-

-Ok, allora vado a dormire.-

-Buona notte.-

-Notte e buon lavoro. -

-Ma che dici?-

-Divertiti.- rispose l'anziano entrando nella stanza e chiudendo la porta.

-Oh, hai già sistemato il letto.- esclamò Miyu entrando nel salotto.

-Dovrò pur far qualcosa. Yanagi é andato a letto, sarà meglio farlo anche noi.- asserì lui mettendosi sotto le coperte.

-Va bene. Voltati per favore, devo mettere il pigiama.- spostò le coperte, e iniziò a cambiarsi, nel frattempo ripensò al discorso fatto con Kotoko quella mattina. -Aspetta! Che intendi?- chiese di impulso, sedendosi sul letto.

-Nulla di perverso, giuro. Era un modo come un altro per dire di andare a dormire.-

-Capisco. Sono stata una stupida a pensare che tu volessi fare certe cose. Scusa.-

-No, non devi scusarti. La tua reazione é comprensibile. Ora però dormiamo. -

Si distesero entrambi, a causa dell' imbarazzo nessuno dei due riusciva a prendere a sonno, eppure avevano dormito assieme tante volte, si conoscevano fin da bambini, non dovrebbe essere cambiato nulla.

A un certo punto lei si voltò e si avvicinò a lui.

-Non riesci a dormire nemmeno tu?- gli chiese.

-Già, mi sa che é troppo presto per noi giovani.- rispose lui.

Lei di rimando si accoccolò contro il suo petto, come era abituata a fare. Per lei era una sorta di protezione e lui non gliela rifiutava.

-Sei un po' scomodo.-

-Facciamo cambio?-

-No. -

-Prendi il cuscino.-

-Ma se dovesse spostarsi durante il sonno, rischieresti di soffocare.-

-Dove vuoi andare a parare?-

-Ti metti...-

-No.-

-Ma...-

-No.-

-Fai finire le persone.-

-Ok. Parla.-

-Dicevo, ti metti un po' più in basso?-

-Ah quello. Va bene.-

-Cosa avevi capito?-

-Pensavo volessi farmi indossare il costume da orsacchiotto.- rispose sistemandosi meglio.

-É vero. Così saresti più morbido. Dai te lo rimetti?-

-No.-

-Per favore.-

-Fare gli occhi dolci non ti servirà questa volta.-

-Solo finché non mi addormento.-

-Ok. Poi me lo tolgo però.-

Si rimise il costume e poi tornò a letto.

-Cerca di addormentarti in fretta.- le disse, sistemandosi come prima e pregustandosi il momento in cui avrebbe tolto la trappola. Peccato che il suo piano fu sventato dal suo corpo, evidentemente più affaticato di quello della ragazza, poiché fu lui il primo ad addormentarsi.


 


 

Continua..
  
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