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Autore: Liioisjustchemical    13/08/2015    1 recensioni
Alyssa si è appena trasferita in zona e molto presto conoscerà i suoi nuovi vicini: un gruppo di ragazzi rumorosi e vivaci con cui comincerà a passere sempre più tempo a casa e a scuola. Prendiamo come cupido il vecchio professore di storia e qualche battuta impertinente di Reese e chissà, magari sboccerà qualcosa tra Malcolm e la nuova arrivata...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi si trovavano sul vialetto di casa intenti a posizionare i petardi sotto al sedile della bicicletta di quel vicino che continuava a gridare loro contro ogni volta che lasciavano gli skateboard o qualsiasi altra cosa in mezzo alla strada quando un van di colore beige a sette posti arrivò seguito da una macchina più piccola nera con dietro legata una motocicletta.
Le autovetture si fermarono proprio di fronte alla casa alla loro sinistra. I vicini che vi abitavano avevano traslocato un paio di mesi prima e la casa era stata messa in vendita. Nessuno di loro aveva fatto caso al fatto che da ormai tre settimane il cartello con su scritto “vendesi” era scomparso.
Fissarono le due auto senza proferir parola e osservarono attentamente la famigliola di tre persone che entrò nell’ingresso di quella piccola villetta.
Una madre dai capelli castani, non troppo alta e dall’aria eccitata, un padre dai capelli brizzolati con indosso una polo azzurra intento a portare dentro un paio di valigie ed una ragazza, avrà avuto più o meno diciassette anni: l’età di Malcolm, vestita di nero con dei jeans lunghi nonostante fosse già metà agosto e un chiodo di pelle.
“Wow” disse Reese seguendola con lo sguardo ed abbassando le mani dal sellino della bicicletta.
Lo stesso gesto fu imitato da Malcolm e il veicolo a due ruote cadde a terra cominciando a scoppiare e attirando l’attenzione della mora che si voltò in direzione dei tre ragazzi e sorrise loro.
“COSA DIAVOLO STATE FACENDO ALLA MIA BICICLETTA VOI TRE VANDALI!”
Sentendo le urla del vicino i tre ragazzi scapparono dentro casa più veloci della luce.
“Mamma chi sono i nuovi vicini?” chiese Malcolm seduto al tavolo della cucina mentre Lois preparava la cena.
“I Powers? Sono arrivati stamattina” rispose guardando fuori dalla finestra sopra al lavandino.
Proprio in quel momento suonò il campanello.
Lois si sciacquò velocemente le mani e se le asciugò nel grembiule da cucina mentre andava ad aprire alla porta.
 
POV MALCOLM
Mamma andò ad aprire la porta e dalle voci che sentii dedussi fossero proprio i nuovi vicini di cui le avevo appena chiesto.
“Mio marito è ancora al lavoro, entrate pure, accomodatevi, scusate per il disordine…”
Ecco che cominciava con le solite scuse da adulti, i soliti cliché.
“MALCOLM, REESE, DEEWE! VENITE A CONOSCERE I POWERS, SI SONO APPENA TRSFERITI NELLA CASA ACCANTO” urlò la donna. Fui costretto ad alzarmi prendendo in braccio Jamie che era eduto sul seggiolone al tavolo di cucina, accanto a me, mentre i miei due fratelli spegnevano la televisione e lasciavano il divano per raggiungermi all’ingresso.
Ora che li guardavo da vicino sembravano una famiglia piacevole, tranquilla, l’esatto opposto della mia.
Educatamente mi presentai e mentre mamma scortava il signore e la signora Powers, con la loro torta di mele di cortesia, in cucina, a me e ai miei fratelli fu ordinato di andare di sopra con Alyssa (così si chiamava la ragazza) e di ‘fare i bravi’.
Non ne potevo già più.
“Ah, io sono Malcolm, comunque” mi resi conto di non essermi ancora presentato alla ragazza che ricambiò con un sorriso dicendo di chiamarsi Alyssa Powers.
Mentre salivamo verso la camera che condividevo con Deewe mi sentii terribilmente in imbarazzo per ogni cosa che avrebbe potuto vedere in quella stanza.
Aprii la porta e la feci entrare.
“Questa è camera mia… e di Deewe” dissi imbarazzato.
“Mi piace” commentò lei dando un’occhiata ai poster dei Blink-182 appesi al muro.
“Sai sono stata ad un loro concerto questa primavera in Pennsylvania, e Tom Delonge mi ha chiamata sul palco a cantare All The Small Things
“Stai scherzando?” chiesi sgranando gli occhi, lei si limitò a sorridere.
“Wow, Pokemon oro e argento!” esclamò afferrando il piccolo dischetto per Game Boy.
“Se non avessi speso le ultime nove paghette in ruote per lo skateboard l’avrei voluto comprare. Non è che me lo presteresti?” chiese voltandosi e sempre tenendo il gioco in mano tra l’indice ed il pollice dalle unghie smaltate di nero.
“Si… certo…” dissi un po’ confuso.
In quel momento sentii la signora Powers urlare il nome di Alyssa ed invitarla a scendere per disfare gli scatoloni in camera sua.
Lei mi oltrepassò sempre reggendo la schedina e scese rapida le scale.
“Ragazzi forse sto sognando, ma ho appena visto una gran figa che gioca ai Pokemon” disse Reese continuando a fissare le scale.
“Già…” sospirai.
 
**
 
Quella sera dopo cena ero sdraiato sul letto mentre era il turno di Deewe di lavare i piatti.
Sentii bussare alla finestra e mi voltai sorpreso di ritrovarmi Alyssa sul davanzale esterno.
Mi alzai ad aprirle.
“Hei” disse lei entrando.
“Hei…”
“Non disturbo, vero?” chiese guardandomi dritto negli occhi.
Era leggermente più bassa di me e aveva i capelli di un biondo scuro, quasi castano, mossi e sciolti sulle spalle, gli occhi castani erano puntati nei miei, mentre le mani reggevano un Game Boy verde.
“Nono, accomodati” feci indicando il letto disfatto, lei si sedette.
“Sai, non riesco a proseguire da questo punto” disse porgendomi l’oggetto.
“Wow, come hai fatto ad arrivare qui in una sola giornata?” chiesi stupendomi di quanto avesse già fatto in quelle poche ore.
“Beh, non avevo molta voglia di disfare gli scatoloni” commentò ridacchiando.
Presi il Game Boy dalle sue mani e superai quell’ostacolo che lei non era riuscita ad oltrepassare.
“Ecco fatto” dissi porgendole di nuovo l’oggetto.
“Avrei dovuto portare il cavo… così li collegavamo” commentò storcendo le labbra in una smorfia.
Ne seguì in momento di silenzio che mi decisi a rompere ponendo quella domanda che mi facevo da quando era entrata in camera mia la prima volta.
“In che scuola andrai?” era quasi ovvio che venisse nella mia, ma stavo sperando di poter condividere qualche classe assieme a lei.
“Quella in fondo alla strada, non ricordo il nome… hai presente?” rispose lei assorta.
“Si, anche o vado lì”
“Anche Reese” aggiunsi dopo un attimo.
“Ho saputo che frequenti il corso avanzato di chimica, algebra e biologia” commentò probabilmente ricordando le parole di mia madre.
“Già…” risposi grattandomi la nuca. Se già mi considerava uno sfigato, le possibilità che avevo con lei sprofondavano sotto lo zero.
“Anche io! E la classe di francese, non mi piace troppo lo spagnolo”
Anche lei?
Non aveva affatto l’aria da secchiona…
“Già, nemmeno a me in realtà…”
In quel momento la porta si aprì e spuntò Deewe, ci fissò senza proferir parola rendendo la situazione imbarazzante oltre ogni limite.
“Beh…” cominciò lei leggermente rossa in volto e tesa “io vado… non ho ancora fatto il letto e sono stanca… ci vediamo domani a scuola Malcolm. E… ciao Deewe” detto ciò si infilò fuori dalla finestra e arrivò alla sua, proprio di fronte alla mia.
Lanciai un’occhiata infuriata a mio fratello che si limitò ad andare in bagno e mettersi il pigiama scollando le spalle.
Mi voltai a vedere la luce giallastra ancora accesa nella camera di Alyssa.
La vidi sfilarsi la maglietta rimanendo solo con un top addosso e degli shorts a coprire la biancheria intima, poi la luce si spense.
Mi sdraiai nuovamente sul letto, fissando il soffitto.



Eccolo qui il capitolo numero uno di questa piccola long che si prospetta abbastanza breve, ma alla quale tengo particolarmente. La serie rappresenta la mia infanzia e, sebbene ora non sia altrettanto popolare, spero che qualcuno legga, recensica, segua o aggiunga ai preferiti. Vi saluto con un bacione.
Liio
  
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