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Autore: Anown    13/08/2015    1 recensioni
Sachiko annoiata, decide di dare a Morishige tre possibilità di trovare Mayu e uscire dalla Heavenly Host, ma il ragazzo avrà veramente l'opportunità uscire di lì o si tratterà solo di una scusa per procurargli tre wrong and?
Questo è il mio primo tentativo di scrivere qualcosa con più di un capitolo quindi mi farebbe molto piacere ricevere almeno una recensione anche negativa e anche in ritardo. Avvertenza, non sono particolarmente brava, ma spero di fare qualcosa di abbastanza o semi decente.
Inizialmente la storia doveva essere una specie di raccolta (specie perché non si trattava di storie a se, e dovevano essere sono tutte collegate tranne una, forse) ispirati ad alcune parti di book of shadows (quindi spoiler) invece alla fine ciò che nella mia testa entrava in un capitolo in realtà non ci stava affatto... insomma ad una raccolta non ci somiglia più molto... ansi, probabilmente non ci somiglia affatto.
Nota: in corsivo sono scritti i pensieri dei personaggi.
Coppie: Mayu/Morishige, Fukuroi/Mitsuki accenni: Kizami/Yuka, Sachiko/??? non è proprio serio, Sachiko è troppo piccola per queste cose...
Nota di Sachiko: piccola? è più di trent'anni che ho sette anni!
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mayu Suzumoto, Mitsuki Yamamoto, Sachiko Shinozaki, Sakutaro Morishige, Yuuya Kizami
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Qualcuno ha guardato indietro al posto tuo…

 

Aveva intenzione di ritrovare la sua amichetta, cancellare le foto compromettenti dal suo cellulare e uscire di qui, ma probabilmente morirà a breve di fame, di sete, o di tutte e due. È già svenuto, chissà se manca ancora molto perché smetta completamente di respirare... Certo che però è davvero un peccato, la prima volta si è suicidato dopo la chiamata della fidanzatina che diceva di non voler essere guardata, ora invece che quella vuole essere guardata, muore di fame e sete perché deve rimanere a guardarla invece di pensare a uscire di qui. Insomma vorrei che morisse in modo più violento, non per mano propria e magari a causa mia, non della ragazzina con la vocetta stridula.

Sachiko si avvicinò al ragazzo e gli sollevò la testa prendendolo per i capelli.

-Vorrei divertirmi ancora un po’, ti va di giocare Shige-nii?- gli mosse la testa come se stesse rispondendo di sì e resettò il tempo per andare al punto che le interessava.

Il ragazzo si trovava davanti le scale con la candela come previsto, lei gli si avvicinò alle spalle e gli toccò la schiena facendolo girare di scatto prima che potesse leggere il messaggio sulla candela.

-Ormai ti sei voltato per guardare indietro.- canticchiò lo spettro ridendo, il ragazzo cercando di ignorarla andò verso la candela e vide che effettivamente il messaggio diceva di non guardare indietro.

-Mi hai fatto voltare a posta, ora cosa mi dovrebbe succedere?- chiese infastidito Morishige.

-Se avessi potuto scegliere cosa fare, cosa avresti deciso fra queste tre cose: avresti preferito che qualcuno si voltasse al posto tuo, avresti fatto una foto dietro di te oppure avresti guardato tu stesso per cercare di scorgere qualcosa nell’oscurità?- il ragazzo la fissò confuso poi si voltò e cercò di andare avanti.

-Ehi, Shige nii! Vorresti rifiutare così il mio aiuto?- disse beffardo lo spettro, sentendosi chiamare in quel Morishige si voltò.

-Perché mi hai chiamato in quel modo!? Sai dove si trova Mayu?- chiese quasi supplicando.

-Diciamo che scegliere la risposta giusta potrebbe aiutarti a trovare quello che cerchi.- disse la ragazza con un ghigno sinistro e compiaciuto stampato sul volto.

-E se sbagliassi risposta? Cosa mi accadrebbe?- chiese il ragazzo dubbioso, Sachiko a quel punto gli sorrise gentilmente.

-Semplicemente morirai.- rispose mantenendo quel sorriso gentile che avrebbe fatto sperare in una risposta diversa.

-E perché dovrei fidarmi?- chiese inacidito Morishige.

-Semplice, non hai altra scelta, a parte girare a vuoto sperando di trovarla, ovviamente.  Te la immagini quella povera piccolina tutta sola e spaventata in questo luogo tetro e pericoloso che a te invece piace tanto…- Morishige andò verso di lei le tappò la bocca, funzionò nonostante si trattasse di uno spettro.

-Va bene, va bene! Ho capito! Quali erano le scelte?- tolta la mano di Morishige, Sachiko cominciò a ridere come una pazza isterica.

-Facciamo così, se sbagli la prima volta ti darò una seconda possibilità. Voglio divertirmi il più a lungo possibile. Comunque le scelte erano, fai guardare indietro qualcuno al posto tuo, usi il cellulare per scattare una foto dietro di te o ti volti tu per guardare l’oscurità sperando di scorgere qualcosa?- Morishige ci pensò per qualche secondo.

-Non c’è nessuno qui con me, chi dovrebbe guardare al mio posto?- domandò.

-Non devi pensare a questo, è solo un indovinello, non devi fare realmente le cose che ti dico, ma rispondere e basta, ok?- spiegò pazientemente lo spettro.

-Allora penso che farei guardare qualcuno al posto mio...- disse inespressivo mentre un sorrisetto sadico comparse sul volto di Sachiko.

-È esattamente quello che speravo. Tu preferisci cercare quel che ti interessa da solo e lasciare tutti gli altri in disparte però se gli altri ti servono sei disposto a sacrificarli, eh? Buona fortuna allora.- e così la ragazzina in rosso si dissolse lasciando proseguire Morishige.

Un rumore di passi svelti e singhiozzi disperati risuonava per il corridoio, i passi e i singhiozzi di una diciasettenne che era riuscita da poco a seminare il suo aggressore e che non si sentiva ancora al sicuro, ma sarebbe stata costretta dalla stanchezza a  fermarsi.

Non morirò qua dentro, non ne ho alcuna intenzione, devo resistere ed andare avanti.

Non posso credere a quello che ho visto, non posso fidarmi di nessuno, nemmeno dei miei compagni di classe, Fukuroi era l’unico su cui potessi fare affidamento... Perché? Se era sopravvissuto a quella  creatura perché Kizami gli ha dato il colpo di grazia? Perché ha cercato di uccidere anche me? Perché non mi sono mai accorta che c’era qualcosa di strano in lui e perché ho lasciato Fukuroi solo con quello zombie? A scuola cercavo di sembrare una ragazza forte, reagivo anche con le mani a volte per richiamare i ragazzi, invece nel momento in cui serviva davvero qualcuno di forte non sono stata di alcun aiuto. Forse è perché sono una ragazza, se fossi stato un ragazzo avrei avuto la forza per salvarlo e per impedire a Kizami di disarmarmi, invece mi sono sentita così impotente e inutile…

 La ragazza suo malgrado si fermò davanti ad una scala, sopra un gradino c’era una candela con una nota.

“Qualunque cosa tu faccia, non guardare dietro di te.” P-perché? Chi c’è dietro di me?

Si voltò, dietro di lei c’era una figura, la ragazza indietreggiò spaventata.

-Yamamoto?- chiese la figura. Non era la voce di Kizami, ma quella di Morishige però la ragazza non era meno atterrita, in una mano il ragazzo  teneva un tagliacarte. Mitsuki cercò di scappare, ma Morishige le afferrò un braccio -Aspetta.- le disse, Mitsuki gli diede una manata per liberarsi, ma perse l’equilibrio e cadde a terra. 

-Allontanati! Non avvicinarti con quel tagliacarte!- urlò disperata poi si tappò la bocca agitatissima, temeva che quelle urla potessero attirare l’attenzione del suo inseguitore. Morishige prese il tagliacarte dalla parte della lama e glielo porse.

-Se ti spaventa questo puoi tenerlo tu se vuoi, però aiutami a cercare la mia amica. Ti prego, non riesco a trovarla…- era una proposta strana, perlomeno da parte sua. Quando l’aveva incontrato per la prima volta non era particolarmente interessato alla compagnia, ansi alla prima occasione si era separato da lei e Fukuroi. Sembrava disperato, alla fine per quanto fosse inquietante il suo modo di non reagire davanti i cadaveri era pur sempre un ragazzo, forse non ce la faceva più a continuare da solo. Mitsuki accettò il tagliacarte e il ragazzo la aiutò ad alzarsi.

-Ok… allora cercheremo quella ragazza insieme.- gli disse cercando di calmarsi, in fondo essere in due in un luogo simile poteva essere un vantaggio e lei aveva il taglia carte dalla parte del manico per ogni evenienza.

-Tranquilla, se faccio qualcosa di strano puoi sempre usare il tagliacarte.- le disse sorridendo. Era assurdo, non l’aveva mai visto sorride e che senso aveva farlo in quella situazione? La ragazza decise comunque di andare con lui cercando di non abbassare la guardia e non togliendo le mani dal tagliacarte neanche per un istante. -Dov’è Fukuroi?- chiese Morishige.

-P-per colpa mia non è più qui, da nessuna parte…- rispose Mitsuki cercando di asciugare inutilmente le lacrime che continuavano a scendere -Mi ha detto di scappare e io sono scappata mentre lui è morto!-

-Oh… mi dispiace… però penso che in fondo si sia sacrificato volentieri per la persona a cui teneva di più.- disse Morishige.

-Eh?!- esclamò confusa la ragazza.

-La mia amica è molto importante per me, è un po’ come una sorella minore e penso che potrei sacrificarmi volentieri per lei.- cominciò a dire il ragazzo.

-M-ma per Fukuroi non ero come una sorella minore!- Sono io a dare ordini nel consiglio studentesco e mi comporto in modo molto aggressivo a volte, non penso che qualcuno potrebbe mai considerarmi come una sorella minore.

-Beh… se per lui non eri come una sorella minore forse gli piacevi più di quanto pensassi…- in una situazione di pericolo si può dare il peggio o il meglio di sé, se uno si sacrifica per un’altra persona non significa per forza che ne sia innamorato, giusto? Però in effetti Fukuroi è sempre stato molto gentile e disponibile con me… -In effetti non credo che ti si possa considerare come sorella minore, sarebbe più facile considerarti come sorella maggiore, beh… sai io sono figlio unico e non mi dispiacerebbe averne una…- a quel punto per Mitsuki c’era qualcosa di chiaro come il sole. Questa è la peggiore messa in scena che abbia mai visto…

-Tu non sei il ragazzo che ho incontrato prima!- disse Mitsuki puntandogli contro il tagliacarte mentre Morishige la guardava sorpreso -Il ragazzo di prima non mi avrebbe supplicato di accompagnarlo, non era socievole, non mi avrebbe detto spontaneamente cosa rappresentava la sua amica per lui e soprattutto non mi avrebbe detto che sembravo una sorella maggiore e di volerne una. Io e Fukuroi ci siamo dovuti impegnare per farlo parlare tranquillamente e rompere il ghiaccio, chi sei tu in realtà?- dichiarò la ragazza con mano tremante e Morishige le sorrise in modo maligno.

-Brava, a differenza di Morishige l’hai capito velocemente. Ops peccato, non ero ancora arrivata alla parte in cui mi cadevi di sopra…- lei lo guardò perplessa, il ragazzo si stese a terra e la fece cadere sopra di lui -Ecco, così va meglio.- disse il ragazzo e dopo un primo momento di confusione, Mitsuki  cominciò ad agitarsi e cercare di colpirlo con il tagliacarte, ma lui le teneva fermo il braccio.

-Mollami! Mollami!- urlò Mitsuki agitatissima, così il ragazzo prese la forma dello spettro di una bambina vestita di rosso con i capelli lunghi e neri.

-Ti senti più a tuo agio col mio vero corpo?- disse Sachiko sorridendo maliziosamente.

In che modo secondo quella bambina dovrei trovare Mayu? Ah… non mi resta che proseguire e sperare di trovare qualcosa…

-AAAAAHHH!- il ragazzo saltò in aria sentendo quell’urlo.

…Ma io questa voce l’ho già sentita?

-Brutta gerontofila, lesbica e pervertita! Alla tua età dovresti giocare con le bambole non provarci con le diciassettenni!- urlò la stessa voce. M-ma che cosa sto ascoltando?

-Alla mia età? Guarda che in realtà sono qui da moolto prima che tu nascessi e ho sempre l’aspetto di una bambina, è normale che sia frustrata ah ah ah!- rispose un'altra voce. Una ragazza si diresse correndo verso Morishige e ci si scontrò.

-Y-Yamamoto? Dov’è Fukuroi?- domandò il ragazzo riconoscendo Mitsuki.

-No! Non di nuovo! Stavolta non ti seguo nemmeno se mi dai una pistola!- gli urlò contro la ragazza, Morishige tentò di prenderle una mano per evitare che andasse via.

-Calmati, sembri impazzita. Mi vuoi spiegare cosa è successo?- chiese Morishige, ma lei gli graffiò il collo con il taglia carte poi si rese conto di ciò che aveva fatto e indietreggiò spaventata.

-S-scusa, ma non posso fidarmi di qualcuno che si dimostra così calmo nei confronti di un cadavere, hai anche le mani sporche di sangue. Cosa ci hai fatto con quelle mani, eh? Quanti corpi hai setacciato?!- la ragazza si voltò e scappò velocemente. Morishige si portò una mano al collo, fortunatamente sembrava solo una ferita superficiale.

Che diamine?! Ma va all’inferno Yamamoto! Questa scuola è un posto pericoloso, pieno di voragini e scale, correndo in questo modo finirai per cadere e romperti l’osso del collo, ah ah, spero ti succeda proprio questo. Mi piacerebbe molto esserci quando ti accadrà… 

Il ragazzo prese il cellulare in mano e corse dietro a Mitsuki, lei lo notò e cercò di correre più veloce, lui fece lo stesso.

-Smettila di seguirmi!- urlò la ragazza, ma il ragazzo continuò imperterrito.

Aspetta un secondo… Inseguendola potrei morire! Se continuo ad accelerare e perdo l’equilibrio potrei essere io a rompermi l’osso del collo… lo spettro ha detto che facendo la scelta sbagliata sarei potuto morire… e se la scelta sbagliata fosse inseguire Yamamoto? Meglio fermarsi, non posso morire ora e lasciare sola Mayu.

 Morishige si fermò, ma Mitsuki non facendoci caso gli corse incontro e lo stese con un calcio sullo stomaco.

-Come ti salta in mente di inseguirmi?! Io ho un tagliacarte e tu invece cos’hai? Un innocuo cellulare?- disse la ragazza continuando a pestarlo  mentre Morishige si copriva il viso con braccia e mani e stava zitto. -Perché continui a coprirti la faccia? Hai paura che ti rompa gli occhiali? Sei stato tu a volere tutto questo quando hai deciso di seguirmi! Ma io non morirò così facilmente!- Mitsuki scoprì con la forza il viso di Morishige, lui stava piangendo, ma tentò freneticamente di asciugarsi una volta scoperto. -C-che, che cosa sto facendo? Sto davvero picchiando un ragazzo disarmato…?- disse Mitsuki, venne da piangere anche a lei, abbracciò Morishige, ma continuò a puntargli contro il tagliacarte, così per sicurezza… -S-scusa, anche se sto continuando a minacciarti, non volevo farti veramente farti del male! F-forse ho esagerato!- singhiozzando il ragazzo ricambiò l’abbraccio poi si staccarono e cercarono di ricomporsi. Morishige non avrebbe mai voluto farsi vedere in quel modo, da piccolo gli era capitato di essere colpito e di mettersi a piangere e già si vergognava al tempo, ma aveva sedici anni ormai, non doveva più farsi pestare e piangere, soprattutto da una ragazza. Era arrossato in viso e come se non fosse abbastanza imbarazzante era anche dolorante in tutto il resto del corpo, in particolare l’addome e le braccia che la ragazza lo aveva ripetutamente colpito. Mitsuki cercò di asciugargli le lacrime, ma lui la respinse bruscamente e si asciugò da solo.

-Ora che hai finito di percuotermi ti comporti come la studentessa matura che fa parte del consiglio studentesco!?- le chiese lui infastidito.

-S-scusa, credo sia colpa di questo posto, normalmente non mi comporterei mai così. Insomma a volte mi è capitato di mollare qualche sberla, soprattutto quando ero più piccola... ma non avevo mai ridotto qualcuno in questo modo.- Io scatto foto ai cadaveri solo per mantenere la sanità mentale in questo posto, ma lei picchia le persone anche fuori di qui a quanto pare…  -Perché ho tirato fuori questa forza solo ora invece di farlo prima?! Ero io che a scuola faceva la parte di quella sicura e indistruttibile… Forse sono brava a prendermela solo con le persone deboli mentre nel momento del bisogno, quando dovrei veramente aiutare qualcuno i-io scappo!- Persone deboli…?

-Sei scappata lasciando che Fukuroi venisse ucciso da qualcuno?- domandò Morishige e tremando Mitsuki annuì -Mi dispiace, lui si era comportato in modo molto gentile con me... comunque se Fukuroi è stato aggredito e ucciso non credo che avresti potuto fare molto per salvarlo, non devi sentirti in colpa…- disse Morishige sinceramente dispiaciuto, ma anche spaventato. Se qualcuno aveva veramente ucciso Fukuroi chi gli avrebbe impedito di fare lo stesso con Mayu?

-Forse mi ha fatto scappare perchè era innamorato di me… è davvero meschino sfruttare il debole che una persona ha per te per salvarsi la pelle, eh?- disse Mitsuki con lo sguardo perso nel vuoto.

-Forse era innamorato di te? E come fai a dirlo? Mi sembra che tu stia solo cercando scuse per incolparti.- è davvero la tua coscienza che ti spinge a darti la colpa e sfogarti con me di questo o vuoi solamente che io riesca a convincerti che non è colpa tua? Ah ah, quanto possono essere ipocrite le persone… io stesso apparentemente cerco di essere gentile mentre in realtà penso queste cose e prima volevo addirittura che tu facessi una brutta fine…

-Mi ha messo questo dubbio lo spettro di una bambina che aveva preso le tue sembianze e ci ha provato con me prima.- disse Mitsuki mentre Morishige si era distratto un secondo.

-Cosa?!- esclamò perplesso.

-Mi ha messo il dubbio che Fukuroi si fosse innamorato di me una bambina che…- cominciò a dire Mitsuki per poi essere interrotta.

-Non è questo il punto. Anche se lui si fosse innamorato di te e se ti avesse detto di scappare per questo, ormai è morto e tu sei viva, penso che dovresti fare tutto il necessario per restalo in caso contrario lui ti avrebbe lasciato scappare inutilmente...- la ragazza sembrò rasserenarsi un po’.

-Vorresti che lei continuasse a vivere serenamente se una cosa simile accadesse a te e alla tua fidanzata?- chiese Mitsuki al ragazzo che arrossì.

-F-fidanzata?! Ti riferisci a Suzumoto? Lei non è la mia fidanzata… è più come una specie di sorellina… comunque credo di sì.- Voglio trovare Mayu e sono molto preoccupato per lei, ma nei fatti non so cosa sarei disposto a fare se si trovasse in pericolo. Sarei davvero d’aiuto? Non sono né un tipo impavido né particolarmente di buon cuore in fondo…

Mitsuki cominciò ad osservarlo dubbiosa, anche la ragazzina in rosso le aveva detto che Suzumoto era per lui come una sorella minore, come faceva a saperlo? E se Morishige fosse ancora il fantasma in rosso? No, non poteva essere, quando aveva rincontrato il ragazzo aveva chiaramente visto lo spettro alle sue spalle, ma… le regole della logica non valgono mica col soprannaturale e comunque il ragazzo poteva essere un complice. Ah! Mi scoppia la testa cercando di pensare in questo posto, lasciamo perdere! Andrà come deve andare. Pensò continuando a stringere quel tagliacarte insicura della situazione. Comunque Mitsuki era un po’ incuriosita da questo pensare a Suzumoto come ad una sorellina, forse avevano qualcosa in comune ed anche a lui piaceva preoccuparsi per gli altri ed attegiarsi in modo maturo con loro…

-In che senso per te è come una sorellina? La aiuti spesso? Lei si comporta in modo infantile e tu devi farci attenzione? Fa delle cose stupide e la devi correggere o cose così?- Morishige la guardò un po’ irritato.

-Hey, n-non… ehm… non sono proprio affari tuoi!- poi si zittì e si girò dall’altro lato.

-Sono sola ormai e fin quando non troverai Suzumoto lo sarai anche tu. Parlare un po’ potrebbe essere un buon modo per rimanere sani di mente…- sospirò malinconica Mitsuki. Parlare? Io ho altri metodi per mantenere la calma, ma non credo che ti piacerebbero… pensò il ragazzo guardando il cellulare però si avvicinò a Mitsuki.

-Ecco… lei è molto ingenua, troppo gentile e si spaventa facilmente quindi non me la sento di lasciarla da sola e comunque anche se cercassi di ignorarla mi verrebbe dietro…- Ma così la faccio sembrare un peso…   -Ma lei non è un peso per me! Io di solito non mi sento a mio agio con gli altri compagni di classe, ma mi piace stare con lei. Mi fa sentire allegro… Non nel senso che è stupida ed è divertente quello che dice... e nemmeno nel senso che mi fa sentire intelligente perché dice cose stupide, lei non è stupida! È solamente serena indipendentemente da quello che le accade e fa sentire molto sereno anche me.- A me sembra che gli piaccia… o è un caso di complesso della sorella mancato? No, vabbè… sarà la prima alternativa. Perché devo pensare male per forza…

-In fondo è una ragazza piccola di statura, ma che illumina la stanza con la sua personalità.- disse la ragazza riferendosi al modo in cui lui aveva descritto Suzumoto quando si erano scontrati… incontrati la prima volta... -A proposito… che modo di descrivere una persona sarebbe questo? Se tu non avessi avuto la sua foto da mostrarmi, come avrei dovuto sapere come era fatta e in caso riconoscerla se l’avevo già vista?- Morishige sembrava un po’ offeso inizialmente. Bene, a quanto pare si è ripresa… In realtà però ha ragione, la descrizione non va bene. Lei in questo momento non può essere sorridente come al solito. Dove può essersi cacciata? L’ho praticamente cercata da per tutto! Si sarà nascosta sotto qualche banco terrorizzata? Starà continuando a spostarsi? Mayu, ti prego resta ferma in un posto in cui ti senti più al sicuro e aspettami, non possiamo continuare in questo modo, di questo passo non ti troverò mai… ah, ah… che sto facendo? Cerco di mandarle un messaggio telepatico? Sto perdendo completamente la testa… Poi il ragazzo notò una cosa rosa che gli era passata più volte davanti al volto. Mitsuki gli gesticolava davanti agli occhi con la mano, come se stesse cercando di svegliarlo da una specie di trans.

-Va tutto bene, mi sono solo distratto.- rispose allontanando la mano della ragazza. -Di cosa stavamo parlando?- chiese.   

-Uhm… del fatto che non sai fare gli identikit  e del perché ti piace Suzumoto. Comunque non credo che potrei mai sentirmi serena con una persona ingenua, troppo gentile e che si spaventa facilmente, potrebbe anche farmi sentire in ansia però... nonostante questo mi sono sempre interessata volentieri ai problemi dei miei compagni più fifoni o ingenui. Chissà come staranno tutti? …Forse li dovrei cercare?- Perché guardi me, cosa vuoi che ti dica? Se è vero che ti interessi volentieri ai problemi degli altri perché non li vai a cercare? Cos’è accaduto quando tu e Fukuroi avete inseguito la tua amica? Lei sembrava impazzita quando l’avete trovata, ha forse fatto qualcosa che ti fa avere paura delle condizioni in cui potresti trovare gli altri? Potrebbe avere a che fare con la morte di Fukuroi, ma non sono sicuro che una ragazzina terrorizzata sia capace di uccidere un ragazzo a mani nude… Ah, forse dovrei chiedere queste cose direttamente a Yamamoto, ma temo che possa impazzire di nuovo, vorrei evitare sinceramente… -Forse loro potrebbero cavarsela anche senza di me e potremmo trovare un modo per scappare di qui separatamente, ma… c-ci sarà veramente un modo per scappare di qui?!- Singhiozza, in questo posto le persone sono molto più fragili, se continua così potrebbe…

 -Calmati, non siamo finiti qui accidentalmente in seguito ad un rito andato male. A parte alcuni membri della mia classe e altri della tua ho incontrato due ragazzine di una scuola media. Quante probabilità ci sono che tre gruppi di persone compiano un rituale e tutte e tre falliscano? Credo che chiunque abbia messo questo rito su internet l’abbia provato e sia riuscito a tornare, non si posso prevedere gli effetti di un rito sul piano teorico, non si tratta di scienza quindi non ci sono calcoli che si possano fare per capire che parole dire e in che quantità e anche se chi ha messo il rito non l’ha provato direttamente, ma ne ha solo sentito parlare. Deve averlo provato comunque qualcuno che è riuscito a tornare, altrimenti chi avrebbe sparso la voce? Ci deve essere qualcosa da fare per tornare indietro, forse c’è un punto della scuola da cui è possibile tornare nel mondo esterno o forse qualcosa da poter fare con i pezzi di carta. La mia capo classe che è venuta qui è ossessionata dall’occulto, potrebbe avere qualche idea su come risolvere la situazione.- Non sembra essersi  calmata, forse impazzirà di nuovo…

 -E se servissero tutti i pezzi di carta per tornare a casa? Cosa dovrei fare? Tornare indietro e cercare i frammenti di Fukuroi e Emi?! Immagino che frugherai tu sui loro cadaveri!-  disse la ragazza con tono minaccioso.

-Prima di preoccuparsi dei frammenti dobbiamo essere certi che siano questi a poterci far tornare a casa, inoltre non sappiamo se servono tutti, potrebbero bastarne anche due. È inutile preoccuparsi prima del tempo e comunque in caso ok, sarò io a controllare i loro cadaveri, basta che la smetti di urlare e ti calmi, va bene?- Comunque avevo ragione, è successo qualcosa alla sua amica.

-H-hai ragione, mi dispiace, non volevo insultarti, sul serio è che…- Riesce a riflettere normalmente nonostante la situazione… è veramente incredibile, forse mi inquieta tanto solo a causa delle cose che sono successe, se ci fossimo incontrati a scuola mi avrebbe colpito in modo molto positivo. Forse farei meglio a fidarmi e a spiegargli anche il motivo per cui l’ho aggredito…

-Ehm… perché mi stai sorridendo?- domandò Morishige sentendosi a disagio.

-Nessun motivo in particolare, tranquillo. Comunque scusa se ti ho graffiato col tagliacarte prima, ma non volevo fidarmi di nessuno perché Fukuroi è stato ucciso da un mio compagno di classe di cui mi fidavo molto, lui ha cercato di uccidere anche me e mi ha inseguita per un po’. Sai, tu sei un ragazzo molto sospetto con la tua tendenza a stare da solo e la tua calma nei confronti dei cadaveri, però in fondo non sei pericoloso e puoi essere anche simpatico. Però prima quando mi hai inseguita eri davvero molto strano… ma volevi solamente capire cosa avevo, vero?- Morishige annuì evitando il suo sguardo. Nonostante scatti foto ai cadaveri non significa che io sia una persona pericolosa, dopo tutto mi sono sentito triste scoprendo che un ragazzo che si era comportato in modo gentile con me è morto e inizialmente quando ho visto Yamamoto da sola mi sono preoccupato sul serio... Significa che sono un normale essere umano, no? Una volta tornato a casa con Mayu dovrei potermi comportarmi normalmente...

 -Non ti eri mai accorta che quel tipo fosse capace di uccidere? Forse si è comportato così semplicemente influenzato da questo posto, per esempio prima anche tu stavi cercando di uccidermi…- chiese Morishige, Mitsuki si sentì raggelare solo ripensando a Kizami e a tutto quello che le era accaduto.

-No, lui non è impazzito, era perfettamente lucido! Lui è veramente un sadico senza scrupoli! Si fingeva gentile e ci riusciva anche molto bene, ha ingannato tutti quanti!- disse con un tono estremamente acido. Questo fece tornare in mente al ragazzo il piccolo e ingenuo Mochida, lo aveva visto col telefono davanti a un cadavere, probabilmente lo aveva anche sentito scattare la foto, ma non sembrava comunque sospettare di nulla. Non serve essere maestri della finzione per ingannare certi individui… Comunque, un altro assassino oltre allo zombie di cui parlava Mitsuki, e Mayu tutta sola chissà dove. Non va bene, non va per niente bene!

-Ehi, stai bene?- chiese Mitsuki  toccandogli la spalla, Morishige la allontanò.

-Yamamoto, io ora dovrei andare a cercare Mayu, scusami.- disse Morishige.

-No, scusami tu. Devi essere molto preoccupato…- però la ragazza era spaventata all’idea di rimanere nuovamente da sola armata di un misero tagliacarte ed era anche preoccupata per Morishige, se non era riuscito a difendersi da lei, quanto sarebbe potuto durare con Kizami e una specie di zombie? -A-aspetta! - disse la ragazza afferrandolo per la manica. -Ti aiuterò a cercarla, anche se ti piace fare le cose per conto tuo, in due avremo molte più possibilità.- Vuoi accompagnarmi solo per recitare la parte che avevi a scuola, la ragazza forte e sicura, vero? Solo perché sei un membro del consiglio studentesco credi di poterti comportare atteggiare a persona matura nei miei confronti… Ti sentirai più sicura credendo di doverti occupare di me? In ogni caso se ti senti meglio comportandoti  in questo modo credo che te lo lascerò fare… In fondo era abbastanza contento che Mitsuki si fosse ripresa.

-Va bene, andiamo…- disse Morishige ma si sentirono dei passi e la ragazza sbiancò.

-Pensavi di avermi seminato Mitsuki? Sei in compagnia vedo, non ci presenti?- dalla reazione di Mitsuki Morishige capì abbastanza in fretta chi fosse quel ragazzo.

-Corri!- urlò Mitsuki tirandolo per il braccio e Kizami cominciò a inseguirli.

Cosa dovrei fare? Quel ragazzo vuole Yamamoto non me! Forse se la spingessi verso di lui… No, non posso! Non sono un assassino e Mayu non mi perdonerebbe mai qualcosa di simile, non potrei più guardarla negli occhi se lo facessi… E poi Yamamoto è una specie… un’amica? Mi ha picchiato e tagliato il collo, ma è comunque una specie di amica… credo…

Arrivarono in un corridoio più largo con due uscite sui lati opposti, Kizami inciampò così i due riuscirono ad allontanarsi un po’.

-Va da quella parte, io andrò dall’altra. Tranquillo, Kizami inseguirà sicuramente me!- disse la ragazza per poi dirigersi dalla parte opposta rispetto a Morishige, non voleva sentirsi in colpa per la morte di qualcuno stavolta. La ragazza arrivò in un vicolo ceco.

Calma, questo è il momento di dimostrare la tua  forza, Mitsuki. Appena sarà qui io lo colpirò al collo col tagliacarte poi andrò a cercare Morishige, troveremo Tohko, Suzumoto, gli altri e usciremo di qui…

P-perché non arriva? Io non sento rumore di passi… Oh no! L-lui non ha inseguito me, ha inseguito… No! Non di nuovo, ti prego!

Dopo diversi minuti Kizami arrivò, si diresse verso Mitsuki e le mostrò un cellulare che non era il suo, Mitsuki inizialmente non capì poi vide che conteneva molte foto di cadaveri mutilati e scorrendo la galleria trovò anche quello di Morishige…

-Aveva collezionato molte foto di cadaveri, ma alla fine nella galleria ci è finito anche lui, divertente, non pensi?- disse divertito Kizami. Mitsuki si scagliò contro di lui e lo colpì all’occhio col tagliacarte, non lo bucò, ma rimase incastrato nell’orbita, il ragazzo le diete una manata sul petto per togliersela di dosso, faceva male, ma lei non si mosse e fece leva con la sua arma impropria fino a togliere il bulbo. Kizami indietreggiò dolorante e lei gli tagliò la gola con tutta la forza che aveva.

-Ah ah.- rise lei quando il ragazzo cadde a terra morto -Avevo ragione! Non posso fidarmi di nessuno! Morite tutti quanti, ma io andrò avanti da sola e vivrò!- ma improvvisamente la ragazza cominciò a sputare sangue. -N-no…- si toccò il petto e ci trovò un pugnale conficcato, quella di Kizami era una coltellata, non una manata… -N-no… non può essere… io devo… devo sopravvivere…- e crollò a terra col sangue che gli usciva dal petto e dalla bocca e le lacrime dagli occhi.

 

Morishige si svegliò dolorante e in preda al panico con una fastidiosa e stridula risata nelle orecchie, si voltò e scoprì che a ridere era la ragazzina in rosso della domanda inziale.

-S-s-sei… ah ah ah… stato picchiato da una ragazza ah ah ah.-

 

Note:

-credo che il cadavere da cui è ossessionato Morishige in book of shadows sia quello di Mayu, date le condizioni, ma è una teoria.

-nonostante Mayu muoia in modo diverso in book of shadows nel primo capitolo si vede il suo cadavere come era in blood covered… problemi temporali legati alla scuola credo. Comunque è davanti al cadavere che Morishige incontra Satoshi e Yuka nel primo gioco.

-Fukuroi in book of shadows non viene ucciso da Yoshikazu(e forse nemmeno in blood covered…)

-ad un certo punto del gioco Morishige si trova davanti ad una candela con una nota e deve scegliere se girarsi o no, se si gira gli accade qualcosa di analogo a ciò che ho fatto accadere all’inizio della storia a Mitsuki solo con Sachiko nei panni di Mitsuki.

-per prendere le sembianze di Mitsuki nel gioco Sachiko deve prendere il corpo della ragazza.

-Morishige per descrivere Mayu dice cose del tipo: è piccola di statura e la sua personalità può illuminare una stanza o che è generalmente allegra… non è esattamente la descrizione ideale per un identik... ma va beh...

  
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