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Autore: _SlimShady_    13/08/2015    2 recensioni
Questa non è una favola, non ci sono principesse, streghe o creature magiche...c'è solo una matita, un foglio e un piccolo scarabocchio. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una delle mie più grandi passioni in assoluto è il disegno...con una matita e un foglio bianco si può creare LA MAGIA.
Non è un concetto afferrato da tutti, infatti per chi non si è mai avvicinato a questo mondo potrà sembrare un'esagerazione e null'altro...e forse, proprio voi che state leggendo ora queste righe, vi starete anche chiedendo cosa c'entri tutto ciò con le favole.
Quella che ora vi propongo è una storia, ma non una come tutte le altre...è una storia iniziata con una matita e conclusasi con una gomma.

"C'era una volta, in un foglio lontano, un piccolo scarabocchio appena nato...che vedeva per la prima volta il mondo. Lui non ne sapeva niente della vita, delle passioni, dei sogni. Aveva semplicemente aperto i suoi dolci occhietti e mosso i primi passi. Si guardava, notava i suoi tratti imperfetti, girovagava in quel bianco senza fine...cercava il motivo della sua esistenza. Un po' come i ragazzi di oggi, che cercano affanossamente di dare un senso un pò a tutto, di sentirsi utili, amati, di Vivere...anche lui aveva le stesse identiche ambizioni. E man mano che camminava nel suo vuoto surreale vedeva sé stesso modificarsi, cambiar forma, viso, capelli...così, da un semplice scarabocchio, era cresciuto, trasformandosi in qualcosa di definito. Allora, preso dall'euforia, aveva iniziato a correre, a gridare...e magicamente intorno a lui erano spuntati alberi, cespugli, case, strade. Ma il nostro amico di carta non aveva mai e poi mai pensato che esistessero altre cose oltre a lui, dalla forma così strana, così contorta. Perciò passava ore e ore a ispezionare quei nuovi "intrusi", tanto diversi tra loro. Nonostante questo passatempo, nonostante il vuoto ormai sparito, sentiva essere nato un nuovo vuoto dentro di lui, sentiva che gli mancava qualcosa, ma non sapeva cosa...e si disperava, perché non capiva, non capiva cosa cercasse, quale affannosa ricerca stesse portando avanti. Perciò un giorno, sfinito, si sedette su quella che aveva chiamato erba e si mise ad osservare il panorama. E magicamente, da dietro le montagne, vide spuntare un cerchio...che non era bianco, non era nero! Ma era giallo, giallo! E allora, con le lacrime agli occhi, capì finalmente che la sua ricerca era giunta alla fine...che quello che aveva sempre cercato erano loro, i colori! Colori così caldi, così freddi, che avrebbero donato un senso alla sua vita, che l'avrebbero colorata delle sfumature dei sogni...dando vita, magari ad ogni alba o ad ogni tramonto, allo spettacolo che aveva sempre sognato, al senso che aveva sempre cercato...alla diversità, che aveva sempre ambito.
Perché il nostro Scarabocchio capì che all'inizio si tende a pensare in bianco e nero, ma poi arriva un momento in cui tutto si inizia a vedere a colori."


E questa, miei cari lettori, è la vita di Scarabocchio, il protagonista delle vicende che mano a mano vi racconterò...fino ad arrivare a un finale piuttosto tragico ma, come ho detto all'inizio, questa non è una favola...
  
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