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Autore: ellephedre    14/08/2015    7 recensioni
Raccolta di one-shot post Verso l'alba, dedicata ad Ami e Alexander. Dopo le battaglie, cosa cambia per loro? Hanno dei progetti, da portare avanti insieme e separati. Hanno ancora da conoscersi. Hanno da evolversi.
«A volte, ti amo così tanto che ho solo voglia di... bearmi di te. Di averti con me, sentirti.»
Lei lo faceva sentire in una maniera indescrivibile.
Ami si ritrasse un poco. «Invece tu a volte mi ami così tanto che... non hai voglia di stare solamente abbracciati, no? Anche se te lo chiedo io.»
... c'era una risposta giusta a quella domanda? O era a trabocchetto?
«Era questo che intendevo dire» sorrise Ami. «Non devi pensare a come rispondere, basta che dici la verità.»
«Be', ma queste sono mie strategie. Hanno una loro utilità. Vedi? Ti divertono.»
Ridendo piano, lei lo abbracciò. «Ma questa notte possiamo restare così?»
«Sì.»
«... anche se non vuoi?»
«Mi fraintendi. Io lo voglio sempre. Solo a che a volte di mezzo mi va anche qualcos'altro.»
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ami/Amy, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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per istinto e pensiero 4

 

Per istinto e pensiero

di ellephedre

 

5 gennaio 1997 - Letture

 

Nel loro ultimo giorno di vacanza in Italia, piovve. Lei e Alexander trovarono una maniera alternativa di divertirsi.

«Scegliamo a caso» le disse lui davanti allo scaffale della libreria internazionale. «Un esperimento.»

Ami fu d'accordo. Di solito dava una possibilità solo ad autori che conosceva o a libri molto ben recensiti, ma... erano in vacanza. Era liberatorio affidarsi al caso, aprendosi all'esperienza di un libro di cui non sapevano nulla. Con quel proposito in mente non lesse neppure il riassunto della trama del suo volume. Tutto quello che seppe prima di aprirlo, comoda e all'asciutto nella loro stanza d'hotel, fu che titolo aveva e qual era la copertina. L'immagine ritraeva la figura in controluce di due persone, un uomo e una donna, in piedi su un prato al tramonto.

Con Alexander avevano ordinato una colazione tardiva in camera. Era una perfetta mattinata di relax.

«Cominciamo» sorrise lui. «Se il mio è valido te lo dico strada facendo.»

«Anche io.»

Per circa mezz'ora, non parlarono. Ami comprese sin dai primi capitoli che si trovava davanti a una storia di qualità: lo stile era evocativo, ricco e al contempo schietto. I personaggi erano due ragazzi inglesi comuni - Jamie e Anna - di cui si narrava la giovinezza e il primo incontro. Per quanto la riguardava, era da grandi autori essere capaci di descrivere eventi semplici senza annoiare.

Si immerse nella loro storia, deliziata di seguire la nascita della loro relazione. Li trovava entrambi simpatici, lui bizzarro e lei molto divertente e aperta.

La colpì il modo in cui si innamorarono: niente rivelazioni improvvise o fulmini a ciel sereno. L'amore non li travolse, li unì come le giornate che già condividevano in quanto compagni di università. Il loro primo bacio fu molto dolce e i loro sorrisi... uscivano letteralmente dalle pagine.

Ami accarezzò il libro. Quella storia le dava la sensazione di lei e Alexander: si sentiva nello stesso modo, calma e piena di felicità, quando stava con lui.

«Allora è un buon titolo?»

Annuì soddisfatta. «E il tuo?»

«Credo di aver preso una storia d'amore.»

Lei rise.

«Non per donne» si divertì lui. «Altrimenti non avrebbe avuto questa copertina.» Le mostrò l'immagine stilizzata su sfondo giallo, poi assottigliò gli occhi osservando il disegno con attenzione, forse per la prima volta. «Ma qui c'è un cuore.»

Ami era curiosa. «Di cosa parla?»

«Il protagonista è un uomo. Sai che soffre della sindrome di Asperger? Sembra che finirà per innamorarsi di una tizia che ha appena incontrato. Comunque... tutti i suoi pensieri sono resi molto bene. La sindrome non è una scusa della trama, l'autore la rappresenta come si deve. La considerazione che il protagonista ha di sé e degli altri per esempio: non sente che gli manca qualcosa, pensa di essere superiore al resto della gente proprio perché privo di sentimenti. Devi leggerlo, Ami.»

Certo. Si erano confessati a vicenda di aver sospettato entrambi di soffrire di quella sindrome, molti anni addietro. La tendenza a isolarsi, ad analizzare tutto, a seguire la logica fino a livelli di cinismo... Alexander si muoveva bene in contesti sociali, ma tendeva a dissezionarli nel dettaglio, manipolandoli a proprio piacimento - senza alcuna empatia quando lo desiderava. Dal canto suo, lei era stata refrattaria alle compagnie fino a che non aveva incontrato le ragazze. Prima di loro, aveva passato il suo tempo a valutare come le altre persone si comportavano, preferendo osservare piuttosto che partecipare alle loro interazioni. E la tendenza a concentrarsi, vivendo di studio e letture...

Alla fine, sia lei che Alexander avevano un cervello che rientrava nel range della normalità: erano troppo emotivi per poter essere affetti dalla sindrome di Asperger. Ma se quel libro le avesse permesso di entrare nel cervello di uno di quei soggetti... «Lo prenderò quando lo avrai finito.»

«Il tuo di cosa parla?»

«Per ora è la storia della vita di due persone.» In effetti, non aveva ancora compreso quale fosse lo scopo ultimo del racconto, ma non lo sentiva come un problema. «Devo ancora capire. Vado avanti.»

Ripresero a leggere.

La sua storia continuò a piacerle molto. Visse la vita di Jamie e Anna assieme a loro. Le difficoltà di sposarsi giovani, mantenersi agli studi, trovare una casa, imparare a convivere e a capirsi. Furono fasi che i due affrontarono e superarono insieme. Erano persone con caratteri diversi, non sempre complementari, che avevano scelto un percorso di vita comune. Ami lo vide culminare in un bambino. Apprezzò l'onestà dell'autore - un uomo, era andata a controllare. Lui non parlò solo dei momenti di felicità legati alla nascita di un figlio, ma anche dello stress che generava quella nuova presenza in una coppia. Jamie e Anna dovevano dargli totale attenzione, a volte erano oberati dalle responsabilità. Nei primi mesi di vita del bambino tutti e due avevano i nervi a fior di pelle. Litigavano per sciocchezze, solo per poi fare pace consolandosi a vicenda. Alla fine, col passare dei mesi, Jamie e Anna trovarono un equilibrio in cui capirsi di nuovo, per proseguire come persone adulte che erano cambiate dopo essere diventate genitori.

Ami terminò l'ultimo capitolo con la mente piena di riflessioni. Un buon libro la portava sempre a pensare all'esperienza della vita, tentando di capire come si sarebbe sentita nei panni dei personaggi. In quel caso, non era nemmeno difficile. 

Guardò nel vuoto, in direzione di Alexander. Lui se ne accorse e lanciò un'occhiata alla mano con cui lei teneva aperto il volume. «Ormai sei a metà. Com'è?»

«È un libro... maturo. Una di quelle storie che non vogliono insegnarti qualcosa, solo raccontarti delle esperienze.»

Lui annuì. «Cosa stanno facendo i protagonisti?»

«Si sono sposati e hanno creato una famiglia. Gestirla non è stato facile come pensavano.»

«Hm.» Alexander ci pensò su solo brevemente. «Voglio sapere come va a finire prima di decidere se leggerlo.»

Sì, lui era più un tipo da romanzi thriller, o drammatici. Gli piacevano le vicende inquadrate, di cui poteva intuire la conclusione.

«Allora continuo» disse Ami.

Ma andare avanti si rivelò un errore.

Il libro era troppo realistico, veritiero. Non poté dire a se stessa che l'autore stava forzando le vicende quando intuì la direzione in cui si stavano muovendo. Il personaggio di Jamie aveva coltivato da sempre un piccolo hobby, il modellismo. Anna non lo aveva mai condiviso, ma in passato quella passione le aveva fatto tenerezza. Nella nuova casa, con un bambino di tre anni, Anna iniziava a mostrare segni di insofferenza. Nella sua visione delle cose, Jamie dedicava troppo tempo a oggetti inanimati e fuggiva nel suo studio quando lei cercava di convincerlo a uscire la sera.

Lui non la vedeva in quel modo. Era un buon padre che faceva quello che poteva per dedicare le sue ore libere al bambino. Per lui passare il tempo in compagnia di amici era solo un modo per stancarsi di più. La loro cerchia di conoscenti era stata scelta da Anna ed erano persone con cui lui aveva poco da spartire.

Ami fu sollevata quando finalmente li vede discutere di quei problemi, ma la risoluzione del litigio non fu soddisfacente: Jamie e Anna non superarono le loro differenze, si limitarono a celarsele a vicenda, ritagliandosi spazi personali per fare da soli quelli che sentivano di non poter più fare in coppia.

Era una cosa sana, supponeva, ma non se entrambi percepivano che stava venendo a mancare qualcosa nella loro relazione.

Fu doloroso leggere di quanto si amavano, nonostante tutto. Condividevano ancora piccoli momenti che li riportavano al passato, dando un senso al loro presente insieme. Li univano il bambino e le difficoltà che avevano superato. Erano persone che volevano ancora essere tutto l'uno per l'altra, come un tempo. Ci riuscivano, a volte con impegno, a volte con naturalezza, ma non più con la facilità di qualche anno addietro.

Se c'era una cosa che le stava trasmettendo il libro, era che la vita cambiava. Si cresceva, ci si evolveva.

Ami ne era cosciente.

Quando iniziò il nuovo capitolo, visse come un colpo al cuore il momento in cui Jamie provò per la prima volta attrazione per un'altra donna. Lui non tradì la moglie: si rifiutò di seguire un impulso che avrebbe rovinato la sua famiglia e tentò invece di coltivare ciò che aveva avuto con Anna. Lei non seppe mai dei pensieri di lui, ma intuì il bisogno con cui Jamie la stava cercando e vi rispose. Una vacanza insieme ridiede loro unione, felicità - e un'altra bambina.

Tre anni dopo, Anna non era più felice al lavoro. Amava i suoi figli e apprezzava avere un compagno presente in Jamie, ma loro due erano sempre più diversi. A trent'anni lei sentiva di essere una persona che aveva compiuto scelte troppo importanti prima ancora di sapere cosa voleva, o chi era. Man mano che passava il tempo, Anna scopriva di essere più determinata e testarda di quello che aveva pensato, molto meno paziente di Jamie. Lui le sembrava lento nel prendere decisioni, troppo prudente. Non era entusiasta come lei davanti alle sue nuove prospettive di carriera, anche se la appoggiava. Guardando le amiche single, senza responsabilità e legami, Anna cominciò a desiderare la loro vita come un pensiero lontano, che sapeva di non potersi concedere. Era cresciuta senza genitori e per lei essere una buona madre per i suoi bambini era indispensabile. Una buona madre si concentrava sulla famiglia, pensava, non su se stessa. Ogni tanto, senza secondi fini, Anna flirtava con uomini carini, solo per sentirsi speciale. Il gioco le sfuggì di mano il giorno in cui prese una vera cotta per un collega al lavoro.

Ami mise giù il libro.

C'erano troppi indizi per non capire come sarebbe andata a finire, ma continuò a leggere.

Anna si tormentò per settimane per quell'attrazione senza senso, che non riusciva a scacciare. Il collega non la aiutava: era un uomo gentile, che non voleva avere a che fare con una donna sposata, ma... capiva Anna. La faceva ridere, arrivava al lavoro presto solo per avere qualche minuto per parlarle. Erano emozioni assenti nel rapporto tra lei e Jamie, da molto tempo.

Nella sua frustrazione Anna litigava con Jamie per nulla, senza riuscire a esprimersi. Lui non capiva, sapeva solo che non era quella la vita che aveva desiderato, con una moglie con cui non era più capace di comunicare. Quando infine lo fecero, la discussione degenerò. Anna si lasciò sfuggire che provava qualcosa per un'altra persona e Jamie le gridò contro che lei non aveva diritto di sentirsi in quel modo, visto che per la loro famiglia anche lui aveva rinunciato a-... Fu devastante per entrambi farsi tanto male. Non si era mai odiati in quel modo.

Rimasero insieme e Anna cambiò lavoro. Tuttavia, qualcosa si era incrinato tra loro due. I bambini erano la loro luce, il momento in cui erano felici in famiglia. Ma quando i piccoli non c'erano... Fu Jamie a prendere la decisione di andare via di nuovo, per un weekend da trascorrere da soli, tra adulti. Furono due giorni in cui scoprirono di avere interessi diversi su molte cose, troppe - a tal punto erano cambiati nel tempo - ma soprattutto... si cercarono, sì, ma si trovarono solo come genitori. Erano in pace quando pensavano alla loro famiglia, non a loro due come coppia.

Anna era cresciuta in un istituto, affidata negli anni a diverse famiglie. Per lei darne una ai propri figli era tutto, non avrebbe mai distrutto quella che aveva creato con Jamie. Ancora riusciva a pensare a loro due e ai bambini come a un'entità unica negli anni. Voleva passare i natali insieme, invecchiare con lui, persino senza passione, anche se erano tanto cambiati da quando si erano... amati, pensò. Anna giunse alla conclusione che il suo amore era finito quasi senza rendersene conto, soffrendo. Voleva ancora bene a Jamie: erano amici, si erano sostenuti per tanto tempo.

Un giorno lui aprì un album di loro vecchi ricordi. Vide il sorriso di Anna, gli oggetti che simboleggiavano tutti i sogni e le speranze che lei aveva avuto. Quella ragazza era diventata una donna senza luce, che cercava con tutte le sue forze di fare la cosa che credeva più giusta - per tutti tranne che per se stessa. Quella sera Jamie le disse... 'Voglio il divorzio'.

Ami sgranò gli occhi. Respirò male.

«Ehi.»

Sollevò lo sguardo.

«Che cosa hai letto?» le domandò Alexander.

«È....» Non seppe come spiegarlo. Deglutì e sbatté le palpebre.

Lui chiuse il proprio libro. 

«I personaggi si stanno lasciando. Dopo dieci anni di matrimonio.»

Alexander fece una mezza smorfia. «Per un tradimento? Alla fine era un dramma.»

«No, non- Non si sono mai traditi, anche se...» Avevano voluto farlo. «È triste vedere che si vogliono ancora bene. Solo... non si amano più come un marito e una moglie.»

La frase attirò l'attenzione di Alexander. «Perché?»

L'autore era stato bravo a spiegarlo senza nemmeno tentare di farlo, semplicemente limitandosi a descrivere i molti anni di vita comune. «Sono cambiati. Erano troppo giovani quando si sono sposati. Si amavano e pensavano di sapere come sarebbe stata la loro vita insieme. Si sono impegnati per continuare a essere una coppia, ma stava diventando uno sforzo, anno dopo anno...»

«Come possono essere cambiati tanto?»

«Erano già diversi in alcune piccole cose, però... è la vita che li ha cambiati. Il tempo. Hanno scoperto cose che non sapevano di volere.»

Ad Alexander il discorso non piaceva. «Non erano giusti l'uno per l'altra, sin dall'inizio.»

«Lo sembravano» rispose Ami. O lei non avrebbe sofferto tanto nel sentirli separarsi lentamente, inesorabilmente. Da principio li aveva visti così vicini...

Lui abbassò la gambe a terra, tirandole giù dalle sedia. «È solo un libro. Perché sei tanto triste?»

«Racconta in maniera reale di cose che possono accadere davvero a una coppia.»

Alexander era quasi arrabbiato. «Quelli non saremo noi.»

Per lei fu come una scossa. «Non mi stavo... immedesimando.»

«Non sarebbe stato il passo successivo?»

Sì. E avrebbe molto riflettuto su quello che aveva letto, però... Però....

Lui era sempre più deciso. «Noi siamo noi. Sappiamo quello che vogliamo.»

Come i personaggi del libro, pensò lei. Come tante giovani coppie al mondo che prendevano decisioni ingenue, solo per un amore purissimo che nell'inesperienza sembrava valere più di qualunque buon senso. In fondo, su quelle pagine lei non aveva letto nulla che non si fosse già domandata da sola.

Si alzò dal letto mentre Alexander si tirava su dalla poltrona, per raggiungerla. Lui le prese il libro di mano e lo chiuse sul comodino, la bocca una linea dritta di impazienza. Lei lenì la sua infelicità con un bacio sulla guancia, proseguendo fino alle labbra.

«Quello che provo per te non cambierà mai.» Con tutto il suo essere, ne era sicura. Non c'era ragione che volesse seguire su questo, o di cui le importasse qualcosa. Tra molti anni la situazione poteva cambiare, lui poteva diventare una persona nuova, ma... l'amore che provava lei non sarebbe svanito, né sarebbe sfumato. Tra decenni o secoli, incontrandolo in una stanza, avrebbe ancora sentito una scossa al solo guardarlo perché... sì. Perché questo era Ami Mizuno, in relazione ad Alexander Foster. Ami lo sapeva, lo sentiva. Non aveva idea di come sarebbe cambiato Alexander, ma... lei era una persona viva e forte nell'amarlo. E lo avrebbe lasciato andare se un giorno lo avesse visto desiderare un'altra vita.

Lui scuoteva la testa. «Quando ti metti a riflettere su queste cose con tanta concentrazione... sembra che tu ti stia preparando a vederle succedere. È come sentirti fare un passo indietro.»

«No.»

Lui le afferrò le braccia. «Voglio che tu ci creda, Ami. Anche per me non cambierà mai niente.»

Ma lei credeva all'intensità di quella promessa, alla sua sincerità. Era folle e bello sentire di poter fare progetti per mille anni sulla base di un amore presente che entrambi sentivano immenso. Logica, ragione... ci avrebbero pensato a tempo debito. Il presente la rendeva euforica al solo pensarci. «Mi piace baciarti.»

Lui allargò gli occhi. «Stai cambiando discorso.»

«No.» Regalò a entrambi un bacio giocoso, breve e dolce. «Penso che sono fortunata a poterlo fare. Non voglio smettere mai.»

Alexander perse tensione nelle spalle. «Non dovrai farlo.» La abbracciò e all'orecchio Ami udì altre meravigliose promesse, sogni che diventavano realtà in parole.

Le offrì di rimando, senza fermarsi, senza limiti. Si chiuse con lui in un cassetto del tempo, riempiendolo di tocchi, odori, della sensazione di loro due che stavano insieme in ogni maniera possibile.

Lo strinse forte mentre si muovevano l'uno sull'altra, guardando con più attenzione le pagliuzze di colore nei suoi occhi, assorbendo i diversi sapori della sua bocca. Memorizzò gli ansiti che generava con le proprie carezze, notò i differenti timbri, le pause deliziose, strappate al piacere.

Sognava di avere tutto per un millennio. Non avrebbe mai smesso.

Alla fine, si ritrovò sdraiata, senza vestiti, a guardare Alexander che dormiva a labbra aperte, esausto.

Era più forte di lui: non gli riusciva quasi mai di restare sveglio. 

Sorridendo, gli scostò i capelli dalla fronte, passandogli le dita tra le ciocche.

Con serenità riprese il libro che aveva abbandonato e tornò a leggere.

Accettò la conclusione della storia: era il racconto di un amore che svaniva e di due persone che riuscivano a volersi bene ugualmente, nonostante la separazione, senza recriminazioni, lasciando andare lentamente il dolore.

Nell'epilogo, Jamie e Anna erano divorziati da due anni. Lei aveva trovato un nuovo amore, lui usciva con una vicina di casa. La domenica passavano il tempo insieme, con i loro bambini. Al parco giocavano a pallavolo. Dopo una bella battuta, i due si scambiarono un cinque - amici e complici come quando si erano conosciuti.

Il testo si chiuse sulla parola 'fine'.

Ami inspirò a fondo, chiuse il libro. Lo mise da parte e prese in mano il volume di Alexander. Accucciandosi vicino a lui, iniziò a leggere la storia di un uomo complicato che scopriva quanto era illogico e unico l'amore.

Anche lei voleva crederci.
 

5 gennaio 1997 - Letture - FINE

  


 

NdA: Mentre buttavo giù questa storia mi sono chiesta più volte se avesse senso scriverla. Voglio dire, potevo dire che Ami aveva letto un libro simile anche senza raccontare l'episodio specifico, ma desideravo che si capisse, che si sentisse, cosa aveva provato lei. Non sono paure a cui Ami sta decidendo di dare importanza adesso, ma questo libro, nella sua testa, andrà a formare un quadro generale che spiegherà meglio l'atteggiamento che lei terrà nel giro di qualche mese.

Per ora... basta. Vorrei davvero che questa ragazza fosse più rilassata. Oddio, nel capitolo di San Valentino, che dovrò rivedere, Ami è in fissa con lo studio, ma voglio davvero farla sciogliere, perché altrimenti sembra che lei viva in un perenne stato di ansia con Alexander dopo Verso l'alba, e non è così.

Il libro su Jamie e Anna l'ho inventato. Devo aver letto nel tempo qualcosa che mi ha dato sensazioni molto simili, ma non ho titoli che mi siano rimasti in mente. Invece il libro che legge Alexander esiste davvero, è un testo carino, una commedia romantica. Si chiama 'The Rosie Project' di Graeme Simsion. Esiste anche in italiano. È uscito molti anni dopo il momento che sto raccontando in questa storia, ma passatemi la licenza poetica.

 

Grazie per aver letto :) Spero di essere riuscita a trasmettere le sensazioni che volevo.

 

Elle

 

P.S. Ho due pagine Facebook: una dedicata a Sailor Moon in generale, dove posto opinioni e immagini (Oltre le stelle saga), e un gruppo in cui parlo esclusivamente delle mie fanfiction con i lettori che mi seguono - Sailor Moon, Verso l'alba e oltre...

   
 
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