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Autore: Ofeliet    14/08/2015    3 recensioni
Il Grande Tempio era in rovina. Erano poche, le cose rimaste in piedi dopo il violento conflitto. Tra queste, la casa del Gran Sacerdote. Sembrava l’unico appiglio intatto, in quel mare di macerie, brillando nella notte. Nessuno avrebbe saputo che, ancora prima di rinascere, quel luogo sacro veniva irrimediabilmente profanato.
Il Grande Sacerdote, la figura più sacra, spogliata dei propri indumenti, che seduceva uno dei Cavalieri al suo servizio. Un sacrilegio di cui nessuno avrebbe mai dovuto venire a conoscenza.

{ Dohko/Shion | spoiler per il finale di Lost Canvas }
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aries Shion, Libra Dohko
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il Grande Tempio era in rovina. Erano poche, le cose rimaste in piedi dopo il violento conflitto. Tra queste, la casa del Gran Sacerdote. Sembrava l’unico appiglio intatto, in quel mare di macerie, brillando nella notte. Nessuno avrebbe saputo che, ancora prima di rinascere, quel luogo sacro veniva irrimediabilmente profanato.
Il Grande Sacerdote, la figura più sacra, spogliata dei propri indumenti, che seduceva uno dei Cavalieri al suo servizio. Un sacrilegio di cui nessuno avrebbe mai dovuto venire a conoscenza. Era ironico, si trova a pensare Shion, perché non c’era nessuno in quel luogo a poter fare la spia. Nessuno avrebbe saputo come, con foga, abbia attirato il Cavaliere della Bilancia nelle stanze ormai sue non appena il sole si era nascosto dietro l’orizzonte.
Dohko non aveva obiettato, e Shion era convito che la pensasse come lui. In quella stanza, che odorava di sesso, il cosmo non era stato risparmiato. Quel letto non avrebbe conosciuto tempi peggiori, quella stanza non avrebbe più sentito risuonare gemiti. Non dopo quella ultima notte, la loro.
Dohko si lascia andare a spinte lievi, volte solo al piacere dell’uomo sopra di lui, che si muoveva con cautela. I lunghi capelli di Shion si erano fatti un tutt’uno con la sua pelle, intrisa di sudore, e il bel volto lasciava trasparire solo piacere. Dohko accarezza con delicatezza la sua pelle, tentando di non sfiorare le ferite ancora non rimarginate.
Non dovrebbero fare così, dovrebbero solo pensare a guarire.
Il pensiero di non rivedersi più, però, uccide entrambi. Quella consapevolezza era paragonabile a una voce, maligna e venefica, che sussurrava al loro orecchio il tempo che mancava prima di separarsi per sempre. Dohko non sa quanto riuscirà a vivere senza Shion accanto. Si illude, convincendosi che saperlo al sicuro al Tempio gli basterà, ma il suo cuore urla disperato di non andarsene. Di non lasciarlo.
« A cosa pensi, Dohko? » perspicace, il nuovo Sacerdote. Dall’alto della sua posizione riesce comunque a scorgere il tormento del suo cuore – un tormento che non dovrebbe nemmeno esistere, in un Cavaliere di Atena. Dohko si puntella su un gomito, accarezzandogli la guancia. Gli occhi di Shion brillano di piacere, nell’oscurità, e ben presto questi si china incontrandolo a metà strada per un tenero bacio. Le sue carezze sono la cosa che Dohko desidera di più, dopo aver scaricato la foga iniziale, in quel tempo di tenebra che li nasconde.
« Quando il sole sorgerà dovrò partire. » Shion afferra il suo volto tra le mani, osservandolo con cipiglio serio. Non vuole sentirlo.
« Non è ancora l’alba, amore mio. C’è ancora tempo. » sussurra cercando di rassicurarlo, anche se tradisce l’ansia del proprio cuore. Separarsi dall’amato, lo stesso istante dopo averlo ritrovato, era un pensiero che ancora non accettava, e ogni istante pregava che l’alba non venisse mai. Che la notte li nascondesse nel suo eterno limbo oscuro, celandoli dal loro dovere e dagli occhi della Dea.
Impossibile, lo sapeva, ma il suo cuore continuava scioccamente a sperare.
Con un colpo di reni, Dohko ribalta le loro posizioni. Shion trema, entrando in contatto con la superficie fattasi improvvisamente fredda e umida del suo giaciglio improvvisato. L’avrebbe sopportato, senza Dohko a fargli compagnia in quelle coltri? Come avrebbe fatto a sopravvivere a lunghe e solitarie notti senza la tiepida presenza del compagno?
Quanto poteva vivere, senza Dohko?
Shion non sapeva la risposta a quella domanda, e nel sentire l’amante spingersi nelle sue profondità una volta ancora – l’ennesima, perché ormai aveva perso il conto, durante quella notte che stava terminando in fretta, quasi avesse smania di accogliere l’alba. Shion maledì la luna e le stelle, per la prima volta considerandole nemiche. Si strinse al corpo dell’amante, godendo del più completo piacere che poteva permettersi. Dohko gemeva piano il suo nome, sempre fin troppo attento a non fare rumore – che avrebbe comunque fatto – e a non fargli male. Dohko era troppo buono, con lui.
Fare l’amore, adesso, è l’unico modo che può legarli. Quando saranno lontani, saranno quelle memorie a tornare prepotenti alla sua mente, ricordandogli a chi apparteneva il suo cuore. Si sente egoista, Shion, ma non riesce ad evitarlo. Anche nella lontananza, vuole Dohko solo per sé e nessun’altro. Teme che non sopporterebbe l’idea dell’amante con un nuovo compagno, lo ucciderebbe.
« Shion, sto per venire. » annaspa Dohko al suo orecchio, stringendo il suo fianco per accompagnarlo nelle proprie spinte. Shion annuisce, diventando con lui un tutt’uno come tante volte prima di quella. Il cosmo di entrambi brucia, prima di affievolirsi una nuova volta. L’ennesima.
Dohko bacia pigramente il suo collo, restio ad uscire dal suo corpo. E’ insolito, per lui, che spesso si rifiutava di sporcarlo. Quella, però, è la loro ultima notte e forse possono anche lasciar perdere ogni regola che si sono imposti in quegli anni di sotterfugi. Non c’è nessuno che possa punirli, ormai, se non nell’oltretomba.
« Sta sorgendo l’alba. »
« Menti, Dohko. » non hanno bisogno di guardare la timida alba che inizia a tingere il cielo, farebbe troppo male. « Un’ultima volta. Ti prego. »
Entrambi hanno voglia di piangere, ma si trattengono. Non è tempo per le lacrime, quello lo sarebbe stato dopo. E’ il tempo del loro personale addio, e non possono perdere nemmeno il più prezioso dei secondi.
L’alba sorprende i due amanti, accarezzandoli con la propria delicata luce. Ora, l’addio è divenuto davvero definitivo.





Questa storia dimostra la mia poca coerenza. Avevo detto che non l'avrei finita entro stasera e che non l'avrei resa pubblica. Ed eccomi qui. #vergogna
Per il resto, non c'è molto da dire.
Questi due si separano e se ne stanno lontani per due e passa secoli. E, secondo me, ne erano perfettamente consapevoli.
Peccato che, come rappresentati dalla Teshi, il hint di un sentimento forte c'è eccome, ed ecco perché la storia è qui. U-U

EDIT: ho abbassato il rating ad arancione, rendendomi conto che non è poi così descrittiva, e che è più focalizzata sui sentimenti e sulla riflessione.
Ovviamente, se vi sentite disturbati da ciò o se la considerate spinta, ditemelo così rimetto il rating rosso.

   
 
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