Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: Alexiel94    15/08/2015    4 recensioni
[Storia partecipante "Cross Olympus Guys!Contest" indetto da Kirame amvs sul forum di EFP]
[Shingeki no Kyojin!AU]
[Jason/Nico, accenni altre coppie]
-È una follia! Non ti rendi conto che potresti morire?-.
-E anche se fosse? Non importerebbe a nessuno se morissi- aveva stenziato Nico, prima di andarsene e lasciare Jason solo e basito da quella replica.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nick autore EFP/Forum: Alexiel94
Fandoms: Percy Jackson and the Olympians/Heroes of Olympus e Shingeki no Kyojin.
Titolo: Wings of Freedom.
Rating: Arancione.
Pairing: Jasico, accenni di Caleo, Reyper, Frazel.
AU: Shingeki no Kyojin.
Prompt: Morte, Alba.
Generi: Angst, Drammatico, Sentimentale.
Avvertimenti: Violenza.
Note: OOC.
Tipo storia: One-Shot.
Conteggio parole: 2732.
NdA: L’ispirazione per questa storia mi è venuta in mente guardando una scena dell’anime, e per quanto io ami la Solangelo questa idea era perfetta per la Jasico.
Riprende l’invasione di Trost dell’anime, dando però poco spazio alla missione del Titan Shifter e focalizzandosi sulla vicenda di Jason e Nico.
In questa storia saranno molto presenti l’angst e la violenza tipici di SnK, per cui non vi consiglio di andare avanti con la lettura se siete particolarmente sensibili.
Per quanto abbia tentato di attenermi alla caratterizzazione originale i personaggi temo siano un po' OOC.
Ho cercato di mantenere alcuni elementi del canon di Riordan nell’ambientazione di questa AU: ad esempio trovo sensato che essendo Jason il figlio di Giove sia molto portato per librarsi in aria con il Meccanismo di Manovra Tridimensionale. Inoltre per mantenere il carattere originale di Nico è stato necessario uccidere Bianca anche in questa fanfiction (mi sento una persona orribile).
In questa storia non saranno presenti né Percy né Annabeth, poiché non ho trovato il giusto spazio per inserirli e metterceli comunque mi sembrava una forzatura.
Il titolo è quello della seconda sigla, della quale si riprende qualche verso (adattamento ad opera di questa cover). Inoltre le Ali della Libertà sono il simbolo della Legione Esplorativa, che sarà abbastanza importante in questo testo.
Partecipante al “Cross Olympus guys!Contest” di Kirame amvs.



 

Wings of Freedom

 

We cut through the madness and we touch the sky
We soar into the blue upon the wings of freedom.

Ogni muscolo del corpo doleva e i ragazzi erano a corto di fiato, ma non potevano fermarsi. Continuavano a correre nonostante la stanchezza, consci che stare immobili sarebbe equivalso a morte certa. Al bordo del tetto saltarono, agganciandosi con il Meccanismo di Manovra Tridimensionale alla torre più vicina e lasciandosi tirare.
Jason, in testa al gruppo, si chiese se avesse fatto una scelta saggia a prendersi la responsabilità di guidare il gruppo verso le mura o se non avrebbe finito con essere la causa della morte di quei ragazzi che si erano affidati a lui. 
Era vero che si trovava a proprio agio in aria, quasi come se fosse più naturale voltegggiare nel cielo che camminare, ma un conto era usare il meccanismo Meccanismo di Manovra Tridimensionale per muoversi attraverso il distretto di Trost per pattugliare la città, tutto un altro era invece farlo quando era invaso dai giganti.
Quell'incubo era cominciato quella stessa mattina, quando il Gigante Colossale aveva fatto la sua comparsa da sopra le mura e sfondato il cancello del distretto di Trost dando così libero accesso ai giganti. Sebbene il contrattacco fosse stato ben più tempestivo di cinque anni prima, quando l'umanità aveva perso il Wall Maria, si era rivelato ben poco efficace.
Il distretto era a corto di unità, così che erano stati mandati a combattere persino i cadetti appena diplomati, che avrebbero dovuto scegliere quel giorno in quale Corpo dell'esercito andare. Jason aveva perso il conto di quanti dei suoi compagni aveva visto morire nel corso della giornata, cadetti senza nome ma con cui si pentiva solo ora di non avere mai parlato. Il pensiero che se fosse sopravvissuto avrebbe dovuto dare la notizia del decesso ai familiari dei giovani caduti gli faceva ritorcere lo stomaco dal dolore e dal senso di impotenza.
Poche ore prima si era separato da Reyna, Piper e Leo, quando per evitare un gruppo di giganti si erano divisi e avevano preso direzioni diverse. Non eracertamente una buona mossa andare in giro senza compagni, ma da soli erano in grado di disperdere i giganti e fare perdere le proprie tracce con maggiore facilità.
Chissà come stavano ora. Cercava di non pensare ai suoi amici per evitare la paura e l'ansia crescente, sensazioni che non gli avrebbero dato modo di concentrarsi sulla missione che aveva intrapreso: portare sani e salvi all'interno del Wall Rose i tre giovani che lo seguivano.
Aveva incontrato per caso i sopravvissuti del plotone di Beckendorf, che esausti si erano poggiati contro uno degli edifici ancora non distrutti o crollati durante l'invasione, con davanti i cadaveri di due giganti e i pezzi dei corpi del povero Charles e altri ragazzi che Jason non conosceva sparsi per il vicolo, immersi in un lago di sangue.
Lou Ellen era ancora scossa dallo shock, Cecil sembrava sul punto di vomitare e Nico era persino più pallido del solito, ma erano tutti ancora in grado di camminare e muoversi. Lo avevano guardato come aspettandosi che lui facesse qualcosa e Jason non aveva avuto il cuore di abbandonarli al loro destino. Aveva promesso loro che li avrebbe portati al sicuro e aveva visto lo sguardo dei ragazzi accendersi di speranza, capendo che non avrebbero esitato a seguirlo, affidandosi a lui fino all'arrivo oltre le Mura.
Così si era ritrovato alla guida di quel gruppo. Conosceva appena Lou Ellen e Cecil, ma con Nico era tutto un altro discorso.
Sin da quando era in accademia aveva notato quel ragazzo che se ne stava sempre da solo, spingendolo a chiedersi come mai continuasse a isolarsi. Aveva notato lo sguardo carico di dolore del ragazzo e si era spesso chiesto cosa gli fosse successo, o se avesse qualcuno su cui contare e affidarsi. Forse era stato allora che aveva deciso di diventare suo amico, aiutandolo così ad affrontare i suoi tormenti.
Dopo le prime due settimane finalmente aveva preso coraggio e in mensa si era seduto davanti a lui, sotto lo sguado truce di Nico. Entrambi avevano mangiato in silenzio quel giorno, ma Jason prese l’abitudine di sedersi ogni giorno al suo stesso tavolo durante i pasti. Dopo una settimana il ragazzo dai capelli corvini aveva sbottato –Allora? Si può sapere che ci fai qui ogni giorno?-.
-Voglio essere tuo amico- aveva risposto Jason con sincerità.
La risposta doveva avere sorpreso Nico, che era tornato al suo mutismo ma il cui sguardo non era più così ostile. Il giorno dopo, a pranzo, ebbero un breve dialogo sulla sessione di allenamento che li attendeva. Non era molto, ma Jason era contento che il ragazzo avesse cominciato ad aprirsi con lui.
Gli ci era voluto quasi un mese, ma lentamente aveva convinto anche Reyna, Leo e Piper a sedersi allo stesso tavolo di Nico, che inizialmente non sembrava gradire molto la compagnia di nuove persone, ma fu costretto ad abituarcisi. Col passare del tempo riuscì ad andare d’accordo con Jason e Reyna e a tollerare la presenza degli altri due.
Dopo un anno Nico gli confidò di avere perso la sorella maggiore durante l’attacco a Shiganshima, e di essersi unito all’esercito per prendere parte della Legione Esplorativa e uccidere i giganti che gli avevano portato via Bianca.
-È una follia! Non ti rendi conto che potresti morire?-.
-E anche se fosse? Non importerebbe a nessuno se morissi- aveva stenziato Nico, prima di andarsene e lasciare Jason solo e basito da quella replica.
Il giorno dopo in mensa era entrata una ragazza dalla pelle scura e i capelli color cannella, e Nico per poco non fece cadere il vassoio dalla sorpresa.
-Hazel, cosa ci fai qui?!-.
Jason scoprì che la ragazza era la sorellastra di Nico, che egli amava molto nonostante fosse il frutto di una relazione extraconiugale del padre. Evidentemente doveva essersi aspettato che rimanesse a vivere una vita normale – per quanto potevano esserlo dopo la perdita del Wall Maria e dei propri cari – e non che lo raggiungesse nell’esercito. Essendo entrata l’anno successivo al loro, Hazel faceva parte di un altro Corpo dei Cadetti, ma si faceva viva piuttosto spesso per passare del tempo con il fratello. Per la prima volta da quando lo aveva conosciuto, Jason poté osservare Nico comportarsi con affetto verso qualcuno. Quella visione lo faceva istintivamente sorridere.
Da quando Hazel si fidanzò con un ragazzo del loro stesso Corpo, Frank Zhang, anche egli divenne una delle persone con cui Nico fu costretto a socializzare. Inizialmente non sembrava entusiasta di dovere intraprendere rapporti sociali con un'altra persona che non avesse legami di sangue con lui (-Voi quattro siete già abbastanza!-), tantomeno se questi era il fidanzato della sua sorellina, ma quando scoprirono di essere entrambi appassionati dello stesso gioco di carte cominciarono ad andare decisamente più d'accordo.
Con il passare degli anni Jason si era accorto di non volere essere più solo un amico per il ragazzo dai capelli corvini, lentamente aveva cominciato ad innamorarsi dei suoi modi di fare, del suo carattere introverso e taciturno, della sua determinazione a volere entrare nella Legione Esplorativa. Lui invece non aveva ancora scelto in quale sezione unirsi, ma aveva preso la decisione di confessare i suoi sentimenti al ragazzo dopo la cerimonia di diploma.
Ora invece sperava solamente di arrivare vivo a quella notte, e che lo fosse anche Nico.
Atterrarono su un tetto, per poi percorrerlo di corsa e lanciarsi di nuovo oltre l’edificio. Non si erano ancora agganciati al successivo edificio che da dietro la torre più vicina sbucò un gigante.
-A sinistra!- gridò Jason.
Lui, Cecil e Lou Ellen riuscirono a evitarlo, ma Nico venne sbalzato via da una manata del gigante. Il ragazzo si ritrovò schiantato a terra e rotolò per diversi metri.
-Nico!- gridò Jason, vedendo che il ragazzo faticava ad alzarsi. Il gigante avanzava lentamente, i passi che facevano tremare il terreno.
Il cuore di Jason batteva all’impazzata per l’ansia e il terrore, fissando Nico che si era messo in piedi nonostante il dolore e, probabilmente, qualche osso rotto. Fece per agganciarsi al tetto su cui stavano gli altri ragazzi ma non partì alcuna fune dal congegno legato alla cintura e il suo volto divenne una maschera di terrore.
-Il Meccanismo di Manovra Tridimensionale deve essersi danneggiato per la caduta- constatò Cecil. –Ormai è spacciato, andiamo via-.
-No!- esclamò un furibondo Jason. –Non abbandoneremo Nico per nessun motivo al mondo!-.
Nico si voltò e cominciò a correre, conscio di non potere fare nulla senza l’attrezzatura. Si ritrovò in un vicolo cieco e, nonostante trapelasse disperazione da ogni poro, estrasse una spada con la mano destra. Il braccio sinstro pendeva inerte al suo fianco, la mano piegata in una posizione innaturale.
Fu in quel momento che Jason prese istintiva decisione di gettarsi in suo soccorso, lanciandosi dal tetto, dopo essersi agganciato all’altro edificio per librarsi in aria alle spalle del gigante. Roteò su se stesso estraendo le spade e usò la torsione del proprio corpo per dare forza al colpo, che tagliò via di netto la base del collo dell’essere mostruoso. Il gigante crollò su una casa, distruggendola e causando parecchie scosse al terreno.
Jason atterrò con leggiadria, per poi correre verso un ancora sconvolto Nico.
-Perché lo hai fatto? Sarebbe stato meglio se ti fossi messo al sicuro- disse.
Jason lo guardò negli occhi, serio come non mai.
-Ho promesso che ti avrei portato al sicuro e io mantengo sempre le promesse-.
Non attese la replica di Nico, gli passò un braccio attorno alla vita e si agganciò al tetto su cui stavano Lou Ellen e Cecil. Si assicurò che la presa sul moro fosse ben salda prima di lasciarsi trascinare verso l’alto.   
Gli altri due li accolsero con un misto di sorpresa e contentezza, e per quanto Jason avesse voluto riprenderli per non avere mosso un dito in loro soccorso reputò più urgente farli fuggire dal distretto.
-Le mura non sono lontane- disse. -Possiamo farcela-.
Prima di partire Jason si sincerò delle condizioni di Nico, scoprendo che oltre al polso sinistro rotto non sembrava avere subito gravi danni. L'altro ragazzo parve imbarazzato di tutte quelle attenzioni nei suoi confronti, ma confermò di essere in grado di potere continuare a muoversi e di non sentire dolore se non al braccio ferito.
Non indugiarono oltre, Jason afferrò l'altro ragazzo per la vita e notò il suo rossore sulle guance mentre faceva lo stesso con il braccio sano. La presa di Nico si fece più salda mentre Jason si lasciava cadere giù da tetto, prima di agganciarsi a una torre e lasciarsi trascinare dalle corde e dal gas verso le mura, con Cecil e Lou Ellen a coprirgli i fianchi.
Nico non sembrava gradire molto quella sistemazione, il braccio che cercava di aggrapparsi quanto più possibile a Jason.
-È orribile stare aggrappato a qualcuno- protestò infatti dopo qualche istante. -Mi sembra di poter cadere in ogni istante-.
-Finché sarai con me non ti lascerò mai cadere- promise Jason.
Lui manteneva sempre le sue promesse.

Quando erano giunti sulle Mura il sole stava tramontando, e anche ora, in piena notte, i soldati ancora non accenavano a fermarsi. Chi contava i superstiti, chi si occupava dei feriti, chi andava a fare da tramite tra gli ufficiali delle varie sezioni... il lavoro era ancora molto. Jason e Nico avevano provato a chiedere informazioni sui loro amici e conoscenti, ma non avevano incontrato quasi nessuno del loro stesso Corpo dei Cadetti a cui fare domande.
Avevano visto Clarisse piangere su un corpo avvolto in un lenzuolo bianco, e avvicinandosi avevano scoperto essere Silena Bauregard. Entrambi avevano convenuto che non fosse il caso di fare domande alla ragazza e avevano lasciato che sfogasse il suo dolore, passando oltre.
Will Solace, che conosceva rudimenti di medicina e si era preso la responsabilità di curare i feriti, mentre bloccava il polso di Nico aveva detto solamente che Michael e Lee, i suoi fratelli, erano caduti quel giorno.
Videro anche un ufficiale dare la notizia del decesso di Castore al gemello Pollux, che scoppiò in un disperato pianto.
Nessuno però pareva avere visto i loro amici.
Camminavano lungo le Mura sperando di incontrare qualcuno che potesse dire loro qualcosa, reggendo una lanterna.
-Senti Jason- esordì Nico, in evidente disagio. -Nonostante non sia in grado di dimostrartelo sono contento che tu mi abbia salvato oggi-.
Il biondo rimase sorpreso da questa uscita.
-Non ti lascerei mai morire- affermò con decisione. Vide gli occhi dell'altro ragazzo sgranarsi, e allora prese il coraggio per fare ciò che da mesi aveva programmato. -Senti, io ti devo dire una cosa...-
-Ragazzi! Siete vivi!- gridò una voce.
Jason si ritrovò travolto da un ragazzo più basso di lui, rischiando di finire a terra. Ricambiò con calore l'abbraccio di Leo, mentre vedeva Reyna accogliere con affetto Nico. Alle loro spalle anche Piper, Hazel e Frank li raggiunsero.
-Temevamo che non ce l'aveste fatta- disse Hazel, abbracciando con calore il fratello.
Jason salutò anche Piper, Reyna e Frank, il quale andò poi a stringere Nico in un abbraccio da orso.
Nonostante la luminosità offerta dalle lanterne fosse piuttosto scarsa, Jason poté vedere il volto dell'amico arrossarsi. Non era abituato alle dimostrazioni d'affetto ed era in palaese imbarazzo.
-Cosa volevi dirmi prima?- chiese quando Frank lo lasciò andare, cercando di tergiversare l'attenzione degli altri da qualcosa che non fosse se stesso.
-Che voglio unirmi alla Legione Esplorativa- rispose prontamente Jason, perché in parte era la verità.
Certo, non era ciò che avrebbe voluto dirgli pochi minuti prima, ma nelle ultime ore non aveva fatto altro che pensarci. Se Nico si fosse mai trovato nuovamente in una situazione di pericolo come quel pomeriggio lui voleva essere abbastanza vicino da proteggerlo.
-Anche noi ne stavamo parlando- disse Reyna.
-Cosa?- domandò Nico.
La sua espressione basita palesava quella era la cosa che meno si aspettava al mondo.
-Nessuno di noi ti lascerebbe andare da solo a combattere i giganti- affermò Frank.
-Quando finirò l'accademia anche io mi unirò alla Legione Esplorativa- aggiunse Hazel. Il fratello fece per protestare, ma lei lo anticipò. -Non dire che non posso farlo, non ho alcuna intenzione di unirmi a un qualsiasi altro Corpo dell'esercito sapendo che tu sei là fuori a rischiare la vita-.
Nico sembrava sconcertato. Tutti sapevano che aveva sempre avuto intenzione di andare fuori dalle mura per uccidere i giganti, rischiando la morte perché nessun altro lo avrebbe seguito o semplicemente non gli sarebbe importato. Invece erano tutti lì, pronti a fare parte della Legione Esplorativa per impedirgli di correre quel rischio.
-Siete tutti convinti di volerlo fare?- domandò lentamente. -Anche Leo?-.
-Certo- rispose il diretto interessato.
-E come farai con Calipso?-.
Leo aveva passato i tre anni di accademia ricordando quasi ogni giorno che egli desiderava entrare nel Corpo di Gendarmeria per sposare la bella Calipso e vivere con lei una vita tranquilla nel Wall Sina.
-Ci sposeremo tra una settimana e vivremo una vita serena quando avremo ucciso tutti i giganti- affermò con sicurezza Leo. -Siete tutti invitati al mio matrimonio, e voi due- passò un braccio attorno alle spalle di Jason e Piper -sarete i miei testimoni. Ah, Nico, non azzardati a mancare-.
Se Jason avesse potuto vederlo chiaramente avrebbe detto che Nico era commosso da quelle attenzioni. La sua assurda convizione che la sua morte non sarebbe importata a nessuno era appena crollata davanti ai suoi occhi.
Troppo stanchi e sconvolti dalla mattinata per riuscire a dormire, rimasero a parlarlare e a tenersi compagnia. Prima ancora che se ne accorgessero il sole fece capolino all'orizzonte.
Jason fu pervaso da una sensazione di gioia nell'assistere alla nascita del nuovo giorno, cosa di cui diverse ore prima non poteva essere certo.
Vide che Piper si era seduta tra le gambe di Reyna, poggiandole la testa sul petto mentre l'altra le stringeva la vita. Hazel e Frank erano abbracciati e Leo se ne stava seduto con le braccia dietro di sé a sostenersi.
Jason avvertì un leggero tocco sulla mano, e voltandosì scoprì essere quella di Nico. Gliela strinse e vide l'altro ragazzo accennare a un sorriso.
Assistettero all'alba tenendosi per mano, e nonostante sapesse che unirsi alla Legione Esplorativa avrebbe causato solo l'arrivo di nuovi guai e rischi non ne aveva paura.
Finché ci sarebbe stato Nico al suo fianco sarebbe stato capace di affrontare qualsiasi cosa.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Alexiel94