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Autore: Tartaros    15/08/2015    0 recensioni
"Il mare è un luogo magico. Si può dire che sembri un vero e proprio mondo a parte, totalmente estraneo al mondo “normale”. Ricolmo dei suoi tesori, i suoi fenomeni, le sue creature, i suoi misteri, i suoi segreti...
Ci sono uomini e donne che ne vengono affascinati. Uomini e donne che lasciano tutto, issano le loro bandiere e si buttano con foga nella battaglia, sfidando il mondo. Le parole “tesoro” e “avventura” vengono ricoperte da un’aura di mistero. E coloro che ne vengono attratti sono chiamati Pirati."
Questa storia sarà un'avventura piratesca con tinte del dark fantasy. Ma, soprattutto, è un elogio all'amore, in tutte le sue forme.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il mare è un luogo magico. Si può dire che sembri un vero e proprio mondo a parte, totalmente estraneo al mondo “normale”. Ricolmo dei suoi tesori, i suoi fenomeni, le sue creature, i suoi misteri, i suoi segreti... Ci sono uomini e donne che ne vengono affascinati. Uomini e donne che lasciano tutto, issano le loro bandiere e si buttano con foga nella battaglia, sfidando il mondo. Le parole “tesoro” e “avventura” vengono ricoperte da un’aura di mistero. E coloro che ne vengono attratti sono chiamati Pirati.

 

“Fermatela! Fermate quella ladruncola!”
L’urlo di quel soldato rieccheggiò per tutta la piazza, attirando l’attenzione di tutti gli altri soldati.
“Eccola!” gridò un altro soldato. Una giovane ragazza dai capelli castani, e vestita con una giacchetta sopra la maglia a strisce nere e bianche, stava scappando di fretta e furia tra le strade di quella piccola cittadella portuale. Reggeva tra le sue braccia varie mappe. “Non lasciatela scappare!” gridò un soldato, inseguendola e spintonando bruscamente la gente che passava per di lì.
“Acc...!” esclamò la giovane, guardandosi dietro. Le guardie non riuscirono a stargli dietro. Era troppo veloce. Un soldato aveva pensato di sparargli, ma il capitano aveva sempre raccomandato di evitare spari quando c’era folla; “non sia mai che dobbiamo sganciare i nostri soldi per risarcire qualche familiare!” aveva aggiunto, infine. Continuarono a seguirla, ma c’era troppa gente che bloccava la strada.
Merda, se avessero potuto sparare alla folla sarebbe stato più facile! Ma alla fine persero le sue traccie: alla folla fastidiosa si erano aggiunti vari carri mercantili che trasportavano la loro merce.
“Dannazione...!” esclamò la guardia “Cercatela! Setacciate dappertutto! Quella dannata ha rubato delle cartine importanti! Se non le recuperiamo, state pur certi che il Capitano richiederà la nostra testa!” ordinò poi.
Le guardie si dispersero tra le strade, cercando e setacciando dappertutto, mentre un carro che trasportava verdura si stava allontanando dalla via principale, addentrandosi in un vicolo. Tra quella verdura stava nascosta la giovane ragazza dai capelli castani, che scoprendosi un po’ da un cavolfiore che gli copriva la faccia, guardò soddisfatta il suo bottino. “Finalmente!” sospirò contenta “Ora devo solo cercare una barca o una nave e andarmene da qui...” nei suoi occhi brillava una forte ambizione

 

“Capitano... Posso darle un piccolo suggerimento?”
Era mezzogiorno in punto. Il sole splendeva luminoso e il vento soffiava dolcemente sul molo con una brezza marina. Sempre sullo stesso molo, tre uomini avevano appena attraccato ed erano scesi dal loro peschereccio. Quello che aveva appena parlato era un uomo sulla trentina, capelli marrone chiaro e con indosso degli occhiali. Il suo nome era Nathan. Era rivolto ad un giovane ragazzo sui diciotto anni; capelli neri e occhi cremisi, con un fisico da urlo e una lunga vestaglia rossa. Vicino a lui stava un quindicenne, dai capelli biondi e gli occhi azzurri; indossava una maglietta a maniche corte, con strisce blu e bianche.
“Dimmi...” disse il “giovane” capitano dai capelli neri.
“Il molo è stranamente silenzioso...” proseguì Nathan “Sì...”
“Le navi ormeggiate emettono cigolii inquietanti...”
“Sì...”
“Il vento sibila in maniera inquietante...”
“Sì...”
“E credo che tra un po’ ci metteremo a correre strillando, inseguiti da una bestia assetata di...”
“Nathan, finiscila per favore.” interruppe il capitano.
“Ma questi sono cliché!” protestò Nathan “Lo sa che i libri horror iniziano così? E il nostro incarico prevede due Demoni Canini, assai feroci e violenti!”.
“Basarsi su dei romanzi horror... Non lo trova un po’... infantile?” disse improvvisamente il quindicenne “Dovrebbe piuttosto basarsi su basi accertate”.
“Esattamente!” esclamò il “giovane” capitano, cingendo con un braccio il corpo del quindicenne, guardandolo sorridente “Oh Oliver, ti adoro quando ragioni così” disse, infine, con fare suadente e baciandogli la guancia. Il biondino arrossì e scostò dolcemente il braccio del capitano “Capitano, la smetta... Lo sa che non apprezzo quando fa così...” disse.
Il capitano sorrise ancora di più, arruffandogli i capelli, e disse allegro: “Ma tu lo sai che appena trovo l’occasione di baciarti quella guancia morbida la colgo immediatamente!” poi si rivolse a Nathan “In ogni caso, Oliver ha ragione: non dovresti basati su libri dell’orrore per i nostri incarichi.”
“Quei libri dicono la realtà! Fidati!” ribatté Nathan.
“Vallo a dire a qualcun’altro...” sbuffò il Capitano, rassegnato.
“Già, lo vado a dire a quel Demone Canino che sta arrivando” disse Nathan indicando una figura distante da loro. I tre si fermarono. Una bestia a quattro zampe, nera come il carbone, senza occhi e dotata di zanne affilate, stava correndo verso di loro, con l’intenzione di sbranarli.
Il capitano, in tutta tranquillità, si preparò a sferrargli un pugno. E lo sferrò.
Il suo braccio si allungò fino ad arrivare al muso del demone; il suo pugno colpì in pieno muso il demone, stordendolo sul colpo. Il demone stramazzò al suolo. Il braccio del capitano tornò normale ed al suo posto. “Uno è andato...” disse il giovane capitano.
“E io avevo ragione!” aggiunse soddisfatto Nathan.
“Solo fortuna!” ribatté il capitano.
Nathan esultò comunque: “Grazie, Bram Stoker!”
“Uff... E chi lo capisce quest'uomo...Comunque, possiamo dire al signore che ha richiesto l’incarico che uno dei due demoni è fuori gioco...Oliver, trasporta quel demone, per favore.” “Eh?!” si stupì Oliver “E perché io?! Io non sono forte come voi!”
“Perché tu sei il mozzo, e al mozzo spettano i lavori più sporchi” spiegò il capitano.
“Ma...!”
“Sei tanto voluto venire con noi, mentre dovresti controllare che nessuno ci freghi il peschereccio, perciò zitto e sgobba!” rimproverò il capitano “e ricordati di accoltellarlo al cuore!” aggiunse infine.
Oliver sbuffò seccato: “Aye aye...” disse tirando fuori un coltello “... Capitan Nicholas D. Sparrow.

 

Il tempo passava nella città portuale. Si erano fatte le quattro e mezza, e il sole era già un pelino più basso. Non era un bel posto in cui vivere, la città portuale; tutte le città che stavano sotto L’Alleanza dei Sacri non erano bei posti in cui vivere. L’Alleanza dei Sacri era una compagnia che aveva preso il controllo degli alti ranghi del governo, ed ora dominava incontrastata, sottomettendo le loro città a quella legge che loro definivano “giustizia assoluta”. Insomma, una mascherata per coprire il marcio che vi stava sotto. E nessuno faceva niente... Tutti lasciavano correre. Insomma, il mondo girava come doveva girare: una schifezza. E così ecco tasse impossibili da pagare, membri del corpo della Marina corrotti e superbi nei confronti dell’umile popolo e quant’altro...
La giovane ragazza dai capelli castani ci mise parecchio a raggiungere il porto; innanzitutto ha dovuto evitare le strade principali, nascondendosi in carri mercantili e arrampicandosi sui tetti, in secondo luogo per il fatto di essere stata inseguita parecchie volte da vari soldati. È stato un lungo tragitto, ma finalmente arrivò al porto
“Ne è valsa la pena rischiare la vita!” esclamò soddisfatta “finalmente ho le mappe... Le mappe che portano ai Dieci Sacri Tesori del Mare! E una di queste mi porterà al Tridente di Poseidone!”. Poi si girò verso la lontana base militare della Marina “Preparati, Alleanza dei Sacri...” disse a bassa voce, guardando con sfida la base. “Ora” disse tra se e se “devo solo trovare una barca... o magari insidiarmi in una nave... No, troppi rischi... Accontentiamoci di una barca... O di un peschereccio magari...”. Venne bruscamente strappata dai suoi pensieri quando udii un urlo; “Eccola! L’ho trovata!” urlò un soldato richiamando gli altri. “Ma porc...!” imprecò la giovane mettendosi a correre, per l’ennesima volta.

 

“L’incarico è stato davvero facile questa volta!” esclamò Nathan, sballottando di qua e di là il Demone Canino che stava trasportando, ormai morto.
Erano le quattro e mezza precise e stavano tornando al loro peschereccio, dopo aver svolto l’incarico. “Però avrebbe dovuto pagarci un po’ di più, invece che fare lo scroccone...” continuò il trentenne.
“Ma sì! Guarda che era un pastore, e per un pastore 500 ribon è già tanto, non credi?” disse Nicholas. “Tsk, sei troppo giovane e ingenuo...” concluse Nathan. Il capitano stava per ribattere quando Oliver li interruppe: “Capitano, sta succedendo qualcosa li” disse.
Una giovane ragazza sui diciassette anni e dai capelli castani stava scappando da un gruppo di soldati, che intanto le puntavano i fucili contro e la inseguivano furiosi.
“Una comune ladra, mio caro Oliver” convenì Nicholas “conviene non immischiarsi” e fece per andare. “Ma la ladra sta correndo verso il nostro peschereccio” fece notare il giovane Oliver.
“Cosa?!” sobbalzo il giovane Capitano “brutta sgualdrina! Nathan, Oliver, muoversi!” e cominciò a correre, portando con se la carcassa dell’altro demone. “Aye, Capitano!” risposero all’unisono i due.

 

La giovane corse con quanto più fiato avesse in corpo, stringendo al suo petto le carte nautiche, il suo bottino. Corse verso il molo e notò un peschereccio. “Un peschereccio!” pensò “proprio quello che cercavo!”. Accelerò la corsa. Il peschereccio era lì. Ancora poco e...
Uno sparo. Il proiettile colpì la sua gamba, facendola cadere a terra.
“Ah!” emise un gemito di dolore, mentre alcune cartine caddero in mare. “No!” esclamò la ragazza, incapace di potersi alzare “No!”.
“Sparala! Mira alla testa!” urlò un soldato all’altro. Il soldato eseguì. Mirò alla testa e sparò il colpo.

 

Può darsi che fosse destino. Oppure molto probabilmente un caso.
Fatto sta che destino volle che quel proiettile colpì, anziché la testa della ragazza, la schiena di Nicholas D. Sparrow, che, proprio in quel preciso istante, si era recato davanti a lei per dirgliene quattro. Così, inconsapevolmente, il giovane capitano la salvò da morte certa.
“Diamine! Hai colpito un altro!” urlò furibondo un soldato “e adesso che...’ s’interruppe improvvisamente.
Il proiettile non bucò il corpo del giovane ragazzo, ma rimbalzò sulla sua schiena, tornando indietro al mittente e colpendolo al piede.
“Aaah!” urlò il soldato colpito “Dio, che male!”.
“Ehi!” si rivolse arrabbiato Nicholas ai soldati “Lo sapete che non bisogna sparare alla gente innocente? Che razza di soldati siete?!” poi si rivolse alla ragazza “E tu, ragazzina, cosa stavi pensando di fare col mio peschereccio? Eh?!”. La ragazza lo guardò scioccata “M-ma... T-t-tu... C-c-come...” “Non cambiare discorso!” interruppe arrabbiato Nicholas.
I soldati stavano guardando la scena allibiti. Quel ragazzino non aveva praticamente subito danni. Anzi, il proiettile gli era rimbalzato sulla schiena! Come se il suo corpo fosse fatto di gomma... Di gomma...
“Aspetta!” esclamò un soldato “Tu... sei Nicholas D. Sparrow!”
Nicholas si voltò. “E ti pareva...” sbuffò il giovane “Aspetta qui!” disse alla ragazza, dopodiché allungò il suo braccio, davanti ai soldati e alla ragazza scioccata. “Vi chiedo scusa...” disse Nicholas ai soldati “...anzi no, non vi chiedo scusa. Sono un pirata, dopotutto.” Non diede nemmeno il tempo di reagire ai soldati. Il suo braccio allungato venne usato come una frusta e colpì tutti i soldati, facendoli volare via dal molo. Il capitano poi si voltò “Oh! Siete arrivati finalmente!”. Nathan ed Oliver erano appena arrivati; il primo disse: “Ho visto degli uomini volare via dal molo... O è appena arrivato Kenshiro, o è tutta opera tua...”.
“La seconda che hai detto. E ora salite sul peschereccio. Tu, bellezza, vieni con noi” disse Nicholas, prendendo la giovane dal braccio.
“E-ehi, ma...!” cercò di protestare la ragazza “c-chi diavolo sei?!”
“Nicholas D. Sparrow, tanto piacere, ora sali!” rispose scagliandola sul peschereccio “Oliver, accendi il motore!” ordinò infine. “Aye aye, capitano!”
“A-aspetta... Le mie mappe...!” la ragazza si lamentò, ma la nave ormai era partita, e stava andando a gran velocità. La troppa velocità fece sbattere la ragazza sulla cabina. Questo urto, unito alla sua stanchezza, fece perdere i sensi alla ragazza.

 

“Quando pensi che si sveglierà?”
“Credo tra poco... L’impatto non ha riportato gravi danni, almeno credo... Se avessimo un dottore a bordo...”
“Beh, ora non pensiamoci. Speriamo che si svegli... Anche perché gliene devo cantare quattro!”
“Capitano, suvvia...”
Il suono delle due voci la destò dal sonno, svegliandola. Era sdraiata su un lettino, situato all’interno di una cabina. Trovò il giovane dai capelli neri di prima e il ragazzo biondo seduti di fianco a lei.
“Oh! Ti sei svegliata, finalmente!” esclamò rincuorato Oliver.
“D-dove sono...?” chiese la ragazza.
“Sul mio peschereccio... Quello che tu hai tentato di rubare!” disse accusatorio Nicholas.
“Oh...” si ricordò la giovane “già... Oooh, andiamo! Mi stavano inseguendo! E, oltretutto, mi hanno sparato ad una gamba!”
“A proposito di questo, sono riuscito ad estrarti il proiettile ed a tamponarti la ferita.” s’intromise Oliver.
“Ah, grazie!”
“Prego!”
“Oliver, non essere cortese con la ladra!”
“Andiamo! Ti ho spiegato che...”
“Zittati! Che se potessi ti sottoporrei al giro di chiglia!”
“Capitano! Non esageri!”
“Era una metafora! Santa Calypso!”
Rimasero tutti in silenzio. Fino a che Nicholas riprese a parlare:
“Non mi hai detto il tuo nome”. La ragazza lo guardò e disse: “...Ariel...”. “Ariel...” ripeté Nicholas “bene, Ariel, ora spiegami perché quei soldati ti stavano inseguendo.”
“Beh...” cominciò Ariel “Avevo rubato le mappe al capitano di quella città portuale, e... Aspetta!” s’interruppe bruscamente, mettendosi a frugare nelle tasche. Nicholas e Oliver la guardarono incuriositi. Dalle sue tasche, Ariel tirò fuori quattro carte nautiche accartocciate. “No...!” si lamento triste “ne ho salvate solo quattro...dannazione!”
“Ehm... Che mappe erano?” chiese Oliver.
“Erano dieci mappe” spiegò Ariel “che conducevano ai Dieci Sacri Tesori del Mare... Ma ora ne ho solo quattro...”
“I Dieci Sacri Tesori del Mare?!” chiese enormemente sorpreso Nicholas “Parli di quei dieci tesori cui si racconta che il pirata Edward Kidd abbia rubato alla dea del mare?!”.
“Li conosci?” chiese Ariel.
“Eccome! Ero anche io alla loro ricerca, tanto tempo fa... Ne avevo trovato uno, l’Occhio del mare, ma l’ho perduto...” “Cosa?! Ma allora esistono davvero!” esclamò sorpresa la ragazza.
“Certo che esistono, ragazza! Ma sono introvabili. Ti consiglio di lasciar perdere: molti sono morti durante la ricerca di quei tesori.” “Non posso lasciar perdere! Devo distruggere l’Alleanza dei Sacri!” A questa affermazione, Nicholas scoppiò a ridere.
“Cosa vorresti fare?!” chiese scioccato Oliver “Ma lo sai che facendo cosi ti troverai contro tutto il governo?!”
“Già!” disse Nicholas tra le lacrime “E tu vorresti distruggerli?! Tu e quale esercito?” e riprese a ridere, tenendosi la pancia.
“E questo ciò che avete da dire?” disse stizzita Ariel “Davvero? E tutto qui il vostro coraggio? Sono cosi vigliacchi i pirati?” Nicholas smise di ridere: “Ragazza, non è codardia, ma è sapere come funziona il mondo. Ok, li distruggerai, e dopo? Si instaurerà un nuovo governo, la differenza e le classi sociali esisteranno comunque e chi merita di morire non morirà, e chi non lo merita sì. Il mondo continuerà ad andare a puttane come sempre. Per questo rido del tuo obiettivo: ciò che farai, se mai riuscirai a farlo, sarà inutile. Il mondo è dinamico, cambia in continuazione, ma è anche statico: ciò che è accaduto, continuerà ad accadere all’infinito. Perciò lascia perdere, torna a casa, e vivi la tua vita... Sii egoista, che questo mondo non merita di essere salvato”.
Ariel rimase veramente sorpresa di come aveva parlato quel ragazzo: avrebbe giurato che così avrebbe parlato un anziano. Invece era un diciottenne pirata, con strani poteri, che gli stava parlando da disilluso... Gli stava facendo la predica su come funzionasse il mondo.
Era sorpresa, certo, ma non arresa:
“Mio padre era un pirata...” iniziò, attirando l’attenzione dei tre maschi - Nathan era entrato a vedere com’era la situazione, quando si ritrovò il capitano rimproverare la ragazza. “Ma decise che avrebbe portato con se me e mia madre... Ci mostrò le meraviglie del mare e del mondo. Conobbi un sacco di pirati; molti erano crudeli, spietati e assetati di soldi. Non comprendevano la bellezza di questo mondo... Non sentivano la voce del mare... Ma altri sì! Altri erano come me, come mio padre, amavano il suono del mare, il suo dolce profumo... Conoscevano i suoi segreti e tesori, e vivevano di essi, amando la natura. Mio padre mi diceva sempre, mente guidava il timone: ‘Il mondo è un posto bellissimo, piccola mia. Non lasciarti ingannare da vili e pusillanimi, loro non vedono. Se fosse per me, io lotterei per questo mondo, per far in modo che tutti ne possano godere. Perciò, se c’è da pagare con la vita per fare in modo che tutti possano godere della tua felicità, allora bisogna farlo, ricorda Ariel!’. Ora tu mi hai detto che dovrei vivere, lasciare perdere, vivere la mia vita... Ma ora ci sono persone che non possono viverla come vorrebbero, che devono metterla da parte o rinunciarci... E per cosa? Per i capricci di qualcuno che non vede?! Che non capisce?! No! Io non lo accetto! Chiamatela gioventù, ma io non lo accetto! Perciò io troverò il Tridente di Poseidone, che mi permetterà di controllare il mare e il vento, e distruggerò l’Alleanza dei Sacri! E anche se non cambierà niente, io continuerò a lottare, da sola o no! Perché ne vale la pena!”.
Il discorso fece zittire tutti. Tutti e tre rimasero stupiti di tali parole.
Nathan esclamò: “Brava ragazza! Mi piaci così!”. Nicholas ne fu piacevolmente sorpreso. Sorrise: “Ma se sei da sola come potrai sconfiggerli?” chiese sarcastico “hai bisogno di qualche folle che ti segua... Ebbene, ecco qui tre folli!”.
“Cosa?! Davvero?” dissero Ariel, Nathan ed Oliver in coro, sorpresi.
“Certo! Ma ti avverto ragazza: a noi non interessa niente del tuo sogno, noi siamo pirati “speciali”, svolgiamo un lavoro che tratta di cacciare mostri, demoni, streghe, vampiri, fantasmi e quant'altro. Perciò non metterò a rischio i miei due uomini per una tua ambizione! Ti accompagnamo e basta, d’accordo?”. La ragazza sorrise entusiasta, mentre i due uomini tirarono un sospiro di sollievo, dovendo solo svolgere il ruolo di accompagnatori.
“Va bene!” esclamò Ariel.
“Benissimo! Vieni fuori a respirare un po’ d’aria, se ce la fai...”
“S-sì!” si alzò in piedi, aiutata da Oliver “grazie... Ehm...”
“Capitan Nicholas D. Sparrow, al suo servizio!”
“Ah... Capitan Sparrow... Capitano Nicholas D. Sparrow?!”

 

Erano le sette di sera. Il sole stava tramontando, mentre il cielo si stava tingendo di un arancio misto al violetto. Visto dal peschereccio era uno spettacolo meraviglioso. Oliver lo stava contemplando affascinato, un mezzo sorriso gli era dipinto sul volto. Non si accorse di Nicholas, che lo stava osservando dall’altra parte; adorava quel visetto dolce, soprattutto quando aveva un espressione così serena. Era un così bel ragazzo... Era stato così fortunato ad aver trovato un mozzo così bello, e così puro d’animo.
“Quindi voi siete la famosa Ciurma Spartoi? La ciurma di pirati che svolge incarichi che prevedono mostri, streghe, vampiri e quant’altro?” chiese sorpresa la ragazza rivolta a Nathan.
“Esattamente!” rispose il trentenne “e per la precisione, io e Nicholas siamo gli N&N, ovvero il duo più famoso, nonché i fondatori di questa ciurma!” spiegò infine.
“Incredibile...” disse Ariel “e Oliver? Che cos’è?”
“Oliver? Oliver è un semplice mozzo.” spiegò Nathan.
“E già...” sospirò Oliver sorridendo tristemente. Improvvisamente, Nicholas lo strinse in un abbraccio e disse sorridente:”Ma gli vogliamo comunque bene!”. Il biondino arrossì “dai, Capitano...”
“Ih ih ih!” rise Nicholas.
Ariel chiese:” Ma se siete pirati famosi... perché avete un peschereccio anziché una nave?”. Nicholas divenne serio: “Alcune circostanze casuali hanno portato me e questi due ad abbandonare la nostra nave...” “Ci ha fatto schiantare con un iceberg e ha distrutto la nave.” spiegò Nathan.
“Ratto di sentina!” sbraitò Nicholas “Non dovevi dirlo!”
“Beh, tranquillo: non ti prendo in giro per questo.” lo tranquillizzò Ariel.
“Oh! Grazie!”
“Anche se schiantarsi contro un iceberg è un po’ da fessi...”
“Lo sapevo! Taci, ragazza!”
“E la vostra ciurma?” chiese Ariel, cambiando discorso. “Siamo sempre stati in tre” rispose Oliver “io sono il primo ed ultimo che si è aggiunto alla ciurma”.
“Oh! E siete sopravvissuti in tre alle acque insidiose del mare?!” chiese stupita. “Beh, siamo una ciurma speciale!” fu la risposta di Nathan. “Oh... Beh, sono fortunata ad essere in una ciurma del genere! Se volete posso darvi una mano, aiutando Oliver.” disse Ariel. Oliver sorrise: “Grazie!”. “Però non so se fidarmi del tutto di voi...” disse Ariel con tono grave “so cosa fanno i pirati alle ragazze come me...”.
Nicholas scoppiò a ridere:” Non temere! Con noi non rischi nulla: quel trentenne è un moralista convinto, per quanto pirata...” disse indicando Nathan “... Oliver, invece, non sa nemmeno cosa voglia dire usare il pisello...” disse, facendo ridere Nathan ed arrossire violentemente il quindicenne “... E io, beh... Sono interessato ad altro .”
“In che senso?” chiese curiosa Ariel. “... Mi interessano i ragazzi.” fu la risposta di Nicholas.
Ariel sobbalzo:”C-cioè... Tu mi stai dicendo che...”
“Sì, sono omosessuale.”
Si portò una mano alla bocca; non ci poteva credere! Lo guardò da capo a piedi: osservò il viso, gli occhi, i capelli la muscolatura ben sviluppata, gli addominali e pettorali scolpiti (era a petto nudo), la rotondità delle natiche, la robustezza delle gambe... Era un ragazzo bellissimo! Anzi, da sbavo! Avrebbe fatto sbavare qualunque donna! Ed era omosessuale...
“Nicholas, sei il ragazzo più strano che abbia mai incontrato, tra omosessualità e poteri...” disse.
“Ragazzo?” s’intromise Oliver “in realtà lui ha 68 anni”.
“Cosa?!” si girò sorpresa Ariel.
“Non è che ho 68 anni! E che sono 68 anni che ho 18 anni.” spiegò Nicholas.
Ariel si portò le mani sul viso: “Non ci sto capendo niente!”
“Nicholas, spiegargli o la confondi” disse Nathan, che era al timone.
“Allora” iniziò il giovane capitano “Per un torto subito, Davy Jones mi ha...” ”Cosa?! Davy Jones?! Il demone pirata?! Esiste?!” interruppe Ariel “sì, esiste. Comunque, per un torto che gli ho inferto, Davy Jones mi ha punito, trasformando il mio corpo in gomma. Ora posso allungarmi, estendermi e quant’altro” disse allungando le dita e ondeggiandole in maniera buffa “ma anche il mio interno è di gomma. Perciò il mio corpo non invecchia e non può morire per cause naturali... Insomma, ho 18 anni in eterno, ed ora sono 68 anni che ho 18 anni” concluse.
Ariel ascoltò stupita: “Fantastico...!”. “Non proprio...” disse Nicholas, facendo tornare le dita normali “non potendo morire, devo dire addio alle persone che amo...” disse infine, con un sorriso triste e amareggiato in volto.
“Oh... Mi dispiace, non intendevo...” “Tranquilla, tutto ok” la rassicurò “sai cosa mi farebbe star bene?”
“...no...”
“Un abbraccio! Oliver, abbracciami!” si alzò di scatto, andando verso Oliver.
“Ma la smetta, capitano!” disse ridendo il quindicenne.
“E magari lasciami accarezzare una chiappa...” aggiunse Nicholas.
“Capitano!” arrossì Oliver. Tutti risero.
“Comunque” disse Ariel “dove stiamo andando?”
Nicholas gli sorrise “A Tortuga!”
Una nuova avventura era iniziata.
N.d.A.= Un “Ehilà” a tutti! Sono Tartaros! La storia che sto scrivendo è una storia che ho intenzione di disegnare, se mai diventerò fumettista. E, inoltre, la mia prima storia su EFP, e spero vivamente che vi possa piacere :) questo era il primo capitolo.
Continuate a seguirmi!
Ciao!
   
 
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