Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
Segui la storia  |       
Autore: Akemi_Kaires    15/08/2015    4 recensioni
{Mami Tomoe, Kyoko Sakura, Sayaka Miki, Homura Akemi, Madoka Kaname}
Ti disseti di dolore e astio dal calice della tua vita: Sono stelle quelle che sgorgano dai tuoi occhi? Quelle lacrime brillano così tanto da sembrare tali.
Scivoli nel peccato, in nome di una fragile fede: Tutto questo per ottenere che cosa? Un violento pugno di lacrime, perché colui che desideravi rendere felice ti ha voltato le spalle.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Homura Akemi, Kyoko Sakura, Madoka Kaname, Mami Tomoe, Sayaka Miki
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ti disseti di dolore e astio dal calice della tua vita

 

{It’s my whole heart
Weighted and measured inside
And it’s an old scar
Trying to bleach it out
And it’s my whole heart
Deemed and delivered a crime
I’m on trial, waiting ’til the beat comes out
I’m on trial, waiting ’til the beat comes out}

 

Sollevi lo sguardo verso il cielo, apparentemente interessata al firmamento che illumina questa notte buia. Sono stelle quelle che sgorgano dai tuoi occhi? Quelle lacrime brillano così tanto da sembrare tali. Non ti sforzi neppure di reprimerle, tantomeno di raccogliere i frammenti del tuo orgoglio ferito, che giacciono sparsi qua e là nella tua anima.

Sei ancora una volta sola, al centro del parco, e non hai la benché minima intenzione di fare ritorno a casa – del resto, non c'è nessuno che ti aspetti là, nessuno che si preoccupi della tua prolungata assenza. Devo cercare le streghe, menti a te stessa, ma non trovi la forza di muovere un solo passo e di adempire al tuo compito. Resti immobile, come se aspettassi qualcosa, ovviamente invano.

«Madoka...» mormori piano, sbriciolando quel silenzio che stava diventando fin troppo opprimente. Ti sorprendi, quando noti che nella tua voce non c'è alcuna traccia di dolore. Forse sei troppo abituata ad essere abbandonata e trascurata, da non essere triste. O invece, più semplicemente, sei così assuefatta dalla solitudine da non accorgerti più di soffrire.

Una nuova sensazione albeggia nella tua anima, come ricordi il motivo per il quale tu ti trovi qui, da sola, lontana dalla tua nuova compagna di battaglia.

Homura Akemi.

Quella misteriosa ragazza ha completamente catalizzato l'attenzione della tua migliore amica, strappandotela dalle braccia. Hai l'impressione di essere stata catapultata di nuovo ai tempi delle scuole elementari, quando ancora i bambini erano volubili e le loro simpatie maledettamente imprevedibili. Ma adesso siete ragazze mature e responsabili, che vi siete fatte carico di un compito di vitale importanza, e certe cose non dovrebbero accadere ancora. Eppure sei stata scartata e ignorata, proprio come se fossi un pupazzo vecchio.

Ironia della sorte, proprio tu le hai concesso di trascorrere del tempo con questa nuova arrivata. Non essere egoista, ti sei detta, mentre sul tuo volto si dipingeva l'illusione di un sorriso. Ma sai qual è la verità? Che la sei eccome, anche se cerchi di nasconderlo agli occhi di tutti. È da quando sono morti i tuoi genitori, che desideri attenzioni e affetto. Sei stanca di essere sempre da sola, sola in mezzo a una marea di persone ignare, che ti guardano con ammirazione e che aspirano a diventare come te. Se solo sapessero quanto soffri giorno dopo giorno, si rimangerebbero tutte queste parole dannatamente stucchevoli.

Ti sei illusa che Madoka fosse diversa dalle altre, convinta che mai si sarebbe lasciata incantare dal tuo atteggiamento premuroso e materno – ti comporti come madre, perché tu una madre non l'hai più. E in effetti così è stato all'inizio: è riuscita a fare breccia nella maschera che ti ostini a indossare, accorgendosi di quanto tu avessi bisogno di un abbraccio, di un punto di riferimento, di qualcuno che nutrisse nei tuoi confronti un bene sincero.

Ma adesso lei non c'è. Da qualche giorno lei non c'è. Da quando Homura Akemi ha fatto capolino nelle vostre vite, lei non c'è. Lei non c'è.

Stringi i pugni, mentre quella strana sensazione di prima comincia a germogliare in te. Vorresti estirparla, perché hai l'impressione che un sentimento simile non ti appartenga affatto, ma qualcosa dentro di te suggerisce di non farlo.

Un'antica cicatrice che accenna a sgorgare ancora sangue.

Dopotutto non sei una brava persona.

Non la sei affatto.

Sbarri gli occhi, sicura di aver sentito qualcuno pronunciare queste ultime parole. Ti guardi attorno, sorpresa, ma non c'è anima viva in quel parco. Anzi, è decisamente silenzioso e deserto, ancor più di quanto già non lo fosse stato prima. Ci sei soltanto tu, al centro di tutto, al centro di quella sensazione che monta dentro nel tuo corpo.

«Madoka?» chiami ancora, ma questa volta lo fai animata dalla paura. Speri sinceramente che questo tuo misero appello possa giungere alle sue orecchie e che lei venga subito in tuo aiuto.

Non essere sciocca.

L'hai sentita ancora. Ti volti di scatto, giusto in tempo per intravedere la figura di una bambina svanire non appena la guardi. C'era compassione nel suo sguardo, sei certa di averlo visto.

Non arriverà mai.

Un brivido gelido corre lungo la tua spina dorsale. Improvvisamente due piccole braccia ti avvolgono da dietro, stringendoti in un minuscolo abbraccio. Senti la guancia della piccola poggiarsi contro la tua schiena.

Non può essere una Strega. Non di quelle classiche, perlomeno. Di solito non si manifestano mai in questo modo, tantomeno assumendo fattezze umane, per non parlare dell'assenza della barriera! Una Strega che si rispetti non si sarebbe mai esposta in mezzo a un parco, completamente disarmata, di fronte a una Puella Magi.

In questo momento sarà così impegnata con quella Akemi...

Come l'infante pronuncia quelle parole con un'innocenza disarmante, qualcosa divampa nel tuo petto. La cicatrice si è appena riaperta, ma tu non sei nelle condizioni di richiuderla. Lasci che il dolore sgorghi a fiotti e che si mescoli con quella strana sensazione di prima, che in questo momento sta prendendo possesso di te. Stringi i pugni e digrigni i denti, forse per la sofferenza, forse per la rabbia.

Ecco, ecco! Hai appena scoperto che cosa hai nutrito in seno sin da quando Madoka ti ha voltato le spalle. Astio, astio cieco, nei confronti di quel destino che si ripete ciclicamente, tanto da sembrare la tua condanna personale.

Che ne dici di passare un po' di tempo con me? Ci penso io a farti compagnia, Mami...

Un folle sorriso si dipinge sul tuo volto. Perché no? Dopotutto non è affatto una cattiva idea: ti comporteresti esattamente come ha fatto Kaname nei tuoi confronti. E poi quella bambina è tanto gentile e non ha esitato ad abbracciarti, a considerarti e a regalarti un po' di sano affetto.

Non appena annuisci e accetti in silenzio quell'offerta, ti accorgi che la bambina non è più alle tue spalle. Inspiegabilmente si trova lontana da te, con la mano protesa. Avanti, vieni con me, ti sta invitando.

Muovi un passo e il tuo corpo ha un singulto. No, c'è qualcosa di dannatamente sbagliato in tutto questo e te ne accorgi soltanto ora. Non puoi voltare le spalle alla tua migliore amica, tantomeno a te stessa. Comportarsi in questo modo non è affatto da te.

Non avresti mai dovuto lasciare che il dolore e l'astio si mescolassero, tantomeno avresti dovuto portare alle labbra questo cocktail letale. Eppure aveva un sapore così buono, così invitante, così consolante!

Lasciandoti guidare dall'istinto, porti una mano al cuore. Devi assolutamente riavvicinare i due lembi della cicatrice e cercare di suturarla. Cerchi di ricordare Madoka e la vostra amicizia, l'affetto reciproco che vi lega, invano. Più frughi nei tuoi ricordi, meno trovi qualcosa a cui aggrapparti disperatamente, qualcosa per sanare la tua ferita.

È troppo tardi, Mami.

Consapevolezza. Triste, dolorosa e amara consapevolezza.

Con mano tremante, afferri la tua Soul Gem, per poi dischiudere lentamente le dita.

Speri di sbagliarti. Desideri sbagliarti. Vuoi sbagliarti.

Speranza. Vana, ma pur sempre speranza.

È opaca e torbida, proprio come temevi.

Cominci a tremare in preda alla paura.

Come vedi la bambina – solo ora ti rendi conto che quella bambina non era altro che il tuo Io passato, poco prima che l'incidente avvenisse – dissolversi in un'ombra scura e fluire dentro la tua anima cristallizzata, il tuo terrore si radica sempre più in profondità.

Non trovi neppure la forza di urlare.

Dai tuoi occhi smettono di sgorgare lacrime.

Il tuo bel viso di porcellana si sporca di nera pece, la stessa che sta imbrattando la tua gemma.

Il calice cade. Dolore e astio inondano il terreno.

È troppo tardi.

Presto una nuova Strega verrà condannata a morte.

 

 

 

Tisana alla liquirizia:

Desideravo scrivere qualcosa su Puella Magi, ma non avevo ancora ben chiaro che cosa comporre precisamente. Ascoltando “Which Witch” di Florence and the Machine, ho avuto l'illuminazione. Ho deciso quindi di dar vita a questa nuova raccolta, dove ogni capitolo corrisponderà a una strofa particolare, e ho intenzione di dedicare una piccola storia a tutte le protagoniste. Ho cominciato con Mami, la mia preferita, perché trovo che la prima strofa le calzi a pennello. Mi sono ispirata al videogioco di Puella Magi per PSP, dove Mami diventa Candeloro in seguito – appunto – all'invidia che nutre nei confronti della grande amicizia che lega Madoka e Homura. La bambina, invece, è un riferimento a “Puella Magi: The Different Story”, dove Mami incontra Candeloro, che ha assunto le sembianze della Puella Magi da bambina. In breve, spero che questa storia sia stata di vostro gradimento! Grazie per aver letto!

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica / Vai alla pagina dell'autore: Akemi_Kaires