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Autore: Babi_Dada    16/08/2015    0 recensioni
DAL PRIMO CAPITOLO (FEM!MERLIN!)
“Sarai la nuova serva personale del Principe!” decretò infine il Re, tra la sorpresa generale.
“Cosa?!” sbottarono Merlin e Artù contemporaneamente.
“Padre! Ma lei è... è … una femmina!” esclamò il principe, indicandola con un dito. Che maleducazione! Uther aprì bocca per rispondere, quando Merlin schiaffeggiò il dito del principe e gli esclamò contro:
“Sì, sono una femmina e vi ho salvato la vita, in caso non ve ne siate accorto, Vostra Idiozia!” tra la sorpresa generale e la risata fragorosa di Uther, Merlin quasi non notò la faccia che fece Gaius sentendola rivolgersi al principe a quel modo.
“Sono passati più di cinquecento anni e ancora non ho capito in quale modo essere la sua serva personale fosse un premio!” esclamò ridacchiando la donna. Non potevo credere a quello che mi stava raccontando, ma qualcosa mi diceva che stesse raccontando il vero, e poi era una bella storia, perchè non ascoltarla fino in fondo e poi decidere se era matta o no?
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gaius, Gwen, Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Lancillotto, Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Prima stagione
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La Dama del Lago

La chiamavamo la Dama del Lago. L'anziana signora che ogni giorno si poteva vedere seduta su una panchina a osservare la distesa d'acqua. Aveva lughi capelli lisci argentei, un viso magro e le mani ossute. Sembrava in eterna attesa. Un giorno Bradley, quell'idiota, mi sfidò a sedermi accanto a lei e a farmi raccontare la sua storia.

“Andiamo, Kris! - mi disse a colazione – non avrai mica paura della vecchia!” così quando a mezzogiorno mi ero seduta di fianco a lei l'avevo fatto per dimostrare che no, non avevo paura della vecchia. Affatto. Era anche gentile. Aveva un bel sorriso, mi domandai che aspetto avesse da giovane.

“dov'è il tuo giovanotto?” mi aveva chiesto, ed ero arrossita. Da poco avevo capito di avere una cotta per Bradley, ma lei aveva scosso la testa, e senza che le chiedessi niente aveva preso a raccontare.

Capitolo Primo

Dragon's call

“Dimmi, Mer-lin, sai come camminnare sulle ginocchia?” Artù si era pentito immediatamente della frase detta. Per qualsiasi altra persona quella sarebbe stata una provocazione come le altre, ma per la ragazza di fronte a lui la frase prese tutta un'altra implicazione, che il giovane principe non aveva considerato. Lei gonfiò le guance e divenne rossa.

“Ma chi vi credete di essere?! - esclamò furibonda, colpendolo con un dritto ben assestato poco sotto la mascella – il Re?” il suo tono, le sue parole: erano veleno. Si pentì subito dei ripensamenti nei suoi confronti, mentre bloccava un altro pugno e costringeva il suo braccio dietro la sua schiena.

“No, sono suo figlio, Artù”.

Merlin sbuffò. L'avevano sbattuta in gattabuia. Complimenti, Merlin si disse neanche a Camelot da un giorno e ti hanno già arrestata. Per fortuna non per avere usato la magia, ma per avere dato del cretino al principe! Cretino che era, comunque. Dato il suo comportamento. Possibile che tutti quelli decenti, e no, non avrebbe ammesso che era bello, era passabile, ecco, si comportassero come degli idioti?

“Ragazza mia, in che guaio ti sei cacciata?” a quanto aveva capito era stato Gaius a tirarla fuori prima del tempo, finendo però alla gogna.

“Hey, tu sei la ragazza che ha sfidato Artù, vero?” una ragazza, dalla carnagione mulatta le domandò, sorriden-dole, aveva l'aria dolce. Merlin aveva finalmente avuto una pausa dal lancio della verdura, quando la giovane l'aveva raggiunta alla gogna rivolgendole la parola.

“Già”

“Beh io credo tu sia stata molto coraggiosa... insomma, non avresti potuto batterlo” il pensiero di Merlin corse alla sua magia.

“Oh fidati avrei potuto batterlo” le promise.

“Tu dici, cioè no, senza offesa non sembri uno di quei tipi... muscolosi... senza offesa ovviamente, a me non piaccioni i muscolosi senza cervello...”

“Questo è perchè sono in incognito... Non ho afferato il tuo nome?”

“Oh è Guiniver, ma tutti mi chiamano Gwen”

“Merlin, ma tutti mi chiamano Idiota.. 
Beh Gwen, mi spiace interrompere la nostra conversazione, ma i miei ammiratori mi reclamano” e si ricomincia con il lancio della frutta.

“Oh che personcina piccola per un destino così grande!”

Merlin non ci poteva credere. Era stata trascinata fuori dal letto nel bel mezzo della notte, della sua notte di riposo, per essere derisa da una lucertola troppo cresciuta?

Merlin inarcò un sopracciglio scuro, con aria di sfida.

“Quindi la mia magia ha uno scopo?”

“Ma certo che ce l'ha giovane strega” questo le fece tirare un sospiro di sollievo senza magia lei non era niente.

“Con te al suo fianco Artù riunirà tutta Albione e sarà il sovrano che tutti aspettavamo”

“Artù?” domandò Merlin, scandalizzata “Non è possibile”.

“Non esiste l'impossibile. C'è solo ciò che è e ciò che non è”

“Ti giuro che se qualcuno lo vuole uccidere, prego! Potrei perfino dargli una mano!”

“Senza di te Artù non potrà riuscire nel suo destino, siete due facce della stessa medaglia” il drago sembrava così convinto di quello che diceva, ma Merlin non demordeva.

“Beh allora ci deve essere un altro Artù, per forza, perché questo qua è un idiota!”

“Forse è il tuo destino cambiare ciò” e con quest'ultima frase enigmatica il drago vuolò fuori portata nella sua prigione. E Merlin rimase lì, come un idiota, prima di ritornare agli alloggi di Gaius.

“Hai salvato il mio ragazzo!” esclamò Uther, fissando affascinato il pugnale che si era conficcato nella sedia dove poco prima si trovava la testa del figlio; ora a terra addosso a Merlin, appunto.

“Potete scostarvi, siete pesante!” gli fece presente la ragazza, riportando l'attenzione del principe, tutta rivolta al pugnale, su di lei.

“Tu!?” esclamò lui, scandalizzato.

“Sì, io. Prego, comunque” rispose Merlin alzando gli occhi al cielo.

“Per Dio, giovanotto! - gli intimò la voce del padre – alzati da terra!” solo allora Artù sembrò riscuotersi da chissà quali pensieri e si tirò su, allungano poi una mano a Merlin, che si lisciò le gonne e si spostò la treccia di capelli neri dietro la schiena, anche se i ciuffi corvini erano più sciolti che intrecciati – almeno nascondevano le sue orecchie spropositate – fissando poi il Re.

“Questo gesto merita un premio!” a nulla valsero le proteste della giovane (“Oh non siate modesta!” aveva esclamato Uther) perchè l'uomo sembrava convinto.

“Sarai la nuova serva personale del Principe!” decretò infine il Re, tra la sorpresa generale.

“Cosa?!” sbottarono Merlin e Artù contemporaneamente.

“Padre! Ma lei è... è … una femmina!” esclamò il principe, indicandola con un dito. Che maleducazione! Uther aprì bocca per rispondere, quando Merlin schiaffeggiò il dito del principe e gli esclamò contro:

“Sì, sono una femmina e vi ho salvato la vita, in caso non ve ne siate accorto, Vostra Idiozia!” tra la sorpresa generale e la risata fragorosa di Uther, Merlin quasi non notò la faccia che fece Gaius sentendola rivolgersi al principe a quel modo.

“Artù! Ti sei lamentato a lungo per l'incapacità dei tuoi servi, beh, a mio modesto modo di vedere questa è una sifda per te, riuscirai a domare la tua nuova serva? Così sarai preparato a un matrimonio! Senza che fai quella faccia giovanotto! - esclamò – le donne sono diaboliche, più spesso che no, senza offesa!”.

 

“Sono passati più di cinquecento anni e ancora non ho capito in quale modo essere la sua serva personale fosse un premio!” esclamò ridacchiando la donna. Non potevo credere a quello che mi stava raccontando, ma qualcosa mi diceva che stsse raccontando il vero, e poi era una bella storia, perchè non ascoltarla fino in fondo e poi decidere se era matta o no?

 

 

  
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