Oggi è il giorno della mietitura. Mi alzo a fatica e appena poggio i piedi sul pavimento sento un musetto soffice che mi spinge delicatamente: Ranuncolo. Katniss dice sempre che è un gattaccio orribile, ma per me è il più bel gatto al mondo. La mamma mi fa due treccie ordinate e mi metto un vestito pulito, quello che uso solo per le grandi occasioni. La mia sorellona sbuffa sempre, lei vorrebbe essere a cacciare nei boschi con Gale, vorrebbe stare sempre lì! E io non la biasimo affatto. Lei in mezzo a tutti quei alberi "si sente viva" come mi dice spesso. La caccia è la sua passione, ciò che le fa brillare gli occhi quando torna a casa con i capelli tutti scompigliati, un largo sorriso di soddisfazione sulla faccia e qualche animale appeso alla cintura, cioè la nostra cena. All'inizio mi facevano pena, ma prima o poi la fame si fa sentire e sei costretto a mangiare qualsiasi cosa. Anzi, noi siamo fortunate ad avere carne fresca. Finalmente Katniss è pronta. Usciamo di corsa e cerchiamo di avvicinarci al palco, anche se è già tutto pieno di gente. Sopra, " l'elegante " Effie Trinket, in uno strano ed appariscente abito rosa. Come al solito il sindaco ci racconta della guerra dei distretti contro Capitol City, dei giorni bui e di come per punirci abbiano inventato gli Hunger Games. "Ogni anno vengono sorteggiati due tributi per distretto, un maschio e una femmina, che parteciperanno agli Hunger Games" conclude il sindaco. Inizia a parlare la "vecchietta stravagante" come la chiamano alcuni. dice tante cose, ma io non le segue. "Non vedo l'ora" di sapere chi verrà sorteggiato, di sapere chi vedremo morire quest'anno. "Come al solito, prima le signore". Fa girare la ruota ed estrae un fogliettino di carta. Sento la tensione aumentare, tutti sono rigidi ed immobili. La sua voce si diffonde dappertutto, amplificata dai microfoni. "Katniss Everdeen", la sento dire, e il mondo mi crolla addosso. Vede tra la folla una treccia scura che lentamente si incammina verso il palco. E' pallida, ma decisa e fiera, come sempre. Cammina a testa alta, cercando di non far vedere la paura, ma io la percipisco, anche se ben nascosta. Anche se sa cacciare benissimo con l'arco, temo che non possa farcela, anzi, so che non può farcela. M'incammino quasi istintivamente verso il palco. "E' un suicidio, sai di avere meno speranze di lei, morirai"! Sento una vocina dentro di me. E so che ha ragione. Ma non posso, non voglio lascare la mia sorellona. Lei ha sempre fatto tanto per me e mamma, mi ha sempre protetto. Ora sono io che devo proteggere lei. "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo"! Tutti si girano verso di me, compresa Katniss. Sono stata io a parlare, e non me ne sono nemmeno resa conto. L'ho fatto. Ho protetto mia sorella. L'ho fatto. Ho scritto la mia condanna a morte.

Salve a tutti! Sono tornata e spero che vi piaccia questo primo capitolo. So che è un po' piccolo, ma man mano si faranno più lunghi! 
Sam