Anime & Manga > Psycho-Pass
Segui la storia  |       
Autore: Charu San    16/08/2015    1 recensioni
- "Provi pietà per i criminali? Per il Sibyl System, quella ragazza andava eliminata. Lo diceva la Dominator. Lo sai questo, vero?"
"Lei è un fissato con i paraocchi, ispettore Ginoza.."
Quei due non si sopportavano per niente! -
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nobuchika Ginoza, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. 
 
-Perché l'ha fatto?-

 
I freddi occhi della nuova ed inesperta ispettrice fissavano il collega che le dava le spalle; 

 
-Perché non ha voluto darmi ascolto?-


All'apparenza, sembrava calma e tranquilla, ma dentro il suo cervello correvano immagini di sangue, occhi verdi e freddi, parole confuse ed ovattate, luci accecanti, rumori assordanti.

"C'è qualcosa che non va, ispettrice Hiruka?" Finalmente Ginoza, dopo molto, si accorse di quei occhi blu, freddi e illegibili, incollati alla sua faccia. Si fissavano: lui alzò un sopracciglio, come per chiedere "Allora? Si può sapere?" e lei continuava a fissarlo, aggrottando quasi impercettibilmente le sopracciglia. Infine voltò lo sguardo, senza risponderlo.


La prima divisione, quella sera, si diresse in un piccolissimo parco poco frequentato nella parte nord di Tokyo a causa di un rivelamento di area di stress.
Come prima esperienza nel campo, Ginoza portò con sé Rei, insieme all'esecutore Kagari.
Vicino ad una holo ambiente di una fontana vi era un gruppo di ragazzi disposti in cerchio e, in mezzo ad esso, vi era una ragazza. Quest'ultima veniva derisa, offesa e denudata sotto i loro occhi e, non a caso, il rilevamento di stress era stato causato proprio da lei. 
Istintivamente, Rei cacciò dalla giacca il distintivo e intimò ai ragazzi di allontanarsi per lasciarla passare.  Alle sue parole, tra i ragazzi si aprì un varco, e lei intravide la vittima, ormai a terra a causa delle spinte subite. 
Il loro sguardo si incriciò e Rei, osservandola, percepì tutta la rabbia che quella povera ragazza stesse provando in quel momento; riusciva a sentirne l'odore, come sudore che sprizza da qualsiasi poro, e quest'ultimo le faceva vibrare la pelle:


 
- Vorresti ammazzarli, vero? - 
 

La ragazza tremava, aveva il viso rigato dalle lacrime e sporco di polvere e terra, cercava di coprirsi il petto con lembi di felpa brutalmente stracciata, tenendo le gambe piegate ai lati dei fianchi.  I suoi occhi si muovevano freneticamente: incrociarono per un istante quelli dell'ispettrice, poi si rivolsero a terra, e poi, infine, osservarono frettolosamente tutti i ragazzi lì presenti, per tener d'occhio i loro movimenti.
D'un tratto i ragazzi si allontanarono, soddisfatti del loro gioco, lasciando la povera ragazza in balia degli agenti.


"Dove vai, Ispettrice Hiruka!?" Rei si stava avvicinando ancora di più alla ragazza, senza ascoltare Ginoza. Quest'ultimo l'afferrò per un braccio, intimandole di rimanere al suo posto. Lei si voltò e fece per liberarsi dalla presa dell'altro.

"Ispettore Ginoza, per favore, quella ragazza è frustrata, ha bisogno di essere consolata!"

Lo sguardo del suo collega la stava fulminando, e lei, pur scottandosi da esso, cercava di contrastarlo. 

Ginoza si voltò verso Kagari, ordinandogli di sparare. 

"Esecutore, non lo faccia!"

"Stai zitta!" 

Rei si liberò dalla presa del ragazzo e, dopo di che, continuò ad intimare alla suo sottoposto di non premere il grilletto. Tutto questo tra le urla della ragazza che era a terra, la quale cercava di alzarsi per tentare la fuga.


 
"Coefficiente di criminalità over 250..."


Sentì, quasi senza rendersene conto, quella voce robotica in maniera ovattata. Subito dopo, vide una luce abbagliante ed azzurra illuminarsi dietro la sua schiena; la visione successiva  fu orripilante: il torace della ragazza si gonfiò a dismisura, deturpandosi e, nel giro di qualche secondo, esplose, schizzando sangue ovunque, arrivando addirittura a sporcare la divisa della giovane ispettrice. 


Fu Ginoza a sparare il colpo.



In quella maledetta sera, quelle immagini le tormentavano il cervello.

"Allora ispettrice? Perché quella scenata?"  Ginoza si sedette alla sua postazione, fissando la collega con sguardo freddo e canzonatorio, incrociando le braccia al petto.

L'ispettore stava facendo rapporto di quanto successo e, ovviamente, voleva avere una spiegaziona vagamente valida al comportamento della novellina. Tutto questo lo irritava non poco!

"Non meritava di morire.."

Impassibile, Rei era in piedi davanti a lui, fissandolo dritto negli occhi con la solita ed inesistente espressione. 
Le labbra dell'altro si assottigliarono, le sopracciglia si aggrottarono visibilmente e, inarcando la schiena verso di lei, le disse a voce bassa ma severa:

"Provi pietà per i criminali? Per il Sibyl System, quella ragazza andava eliminata. Lo diceva la Dominator. Lo sai questo, vero?" Concluse la frase appoggiandosi allo schienale, senza interrompere il contatto visivo.

"Lei è un fissato con i paraocchi, ispettore Ginoza.." Disse la ragazza senza scomporsi, dirigendosi alla sua postazione.

 L'ispettore spalancò gli occhi, schiudendo appena le labbra.

 "Avrei potuto salvarla." Disse, stavolta con tono di voce più basso, voltandosi leggermente verso di lui.

Rimasto sconvolto, Ginoza decise, almeno per quel momento, di lasciare in sospeso la questione, alzandosi e dirigendosi fuori dall'ufficio.




In parole povere, quei due non si sopportavano per niente.
 
Ginoza, a partire da quell'incontro, la trovava assurda e stana: la nuova arrivata gli diede una strana impressione e, lavorando sempre di più con lei, notava quanto fosse disturbata quella ragazza.
 Il caso precedentemente descritto fu solo una delle tante cose che lo rese perplesso e infastidito.  Dopo tutto, in ogni missione quella lì faceva tutto tranne che ascoltarlo.


Ogni giorno, quando la vedeva, si ripeteva continuamente nella testa:
 - Questa ragazza ha seri problemi! Ma come avrà fatto ad arrivare qui?! -


In realtà, Rei, al primo impatto, dà una buona impressione di sé, essendo una ragazza molto femminile che ama vestirsi bene , con capelli lunghi, neri e fluenti, un viso delicato e intensi occhi blu. Nonostante il suo bell'aspetto, la ragazza perde punti a causa del suo carattere; è possibile vedere questo suo lato negativo standoci strettamente a contatto:

non mostra alcuna espressione facciale, non trasmette alcun tipo di emozione e, chi le sta intorno, si sente tremendamente a disagio. 


Dal canto suo, però, la ragazza non sopporta il modo in cui il suo collega si innalza al di sopra delle persone, specie se criminali latenti. Quello che la infastidisce di più è il motivo del suo dispresso verso gli esecutori: il non voler intorbidire lo Psycho Pass facendosi influenzare da loro.

Non vi era un giorno in cui quei due non "litigassero": come appena l'ispettore faceva riferimento allo Psycho pass o al fatto che gli esecutori fossero bestie, trattandoli come tali, Rei interveniva freddamente con frasi tipo "la smetta", "lei è un fissato".

 Il povero Ginoza rischiava l'esaurimento a causa sua.




Una mattina, ritrovandosi involontariamente insieme nella sala ristoro per un caffè, Rei decise di porre fine a quella inutile guerra.

"Ispettore, potrei parlarle un minuto?" Gli disse, dopo essersi avvicinata a lui e poggiandogli la mano sul braccio. Quel gesto gli fece prendere uno schock: non se lo aspettava.

Annuì. 

La seguì ad un tavolo e, durante il breve tragitto, Ginoza non faceva altro che imprecare, vedendosi sottrarre anche quel poco tempo di relax a sua disposizione.


"Che cosa vuoi, Hiruka? Hai intenzione di offendermi o farmi perdere la pazienza prima del tempo, stamattina?"

"No, Ispettore. In realtà avevo intenzione di porre fine a questa guerra tra me e lei"

Ginoza rimase nuovamente sorpreso. 

Sospirò.

"E sentiamo, come vorresti porre fine a questa guerra?" Il viso del ragazzo si rilassò e i suoi occhi smisero di trasmettere odio e frustrazione, per un momento.
- Finalmente ha capito di dover portare rispetto. Era ora! -
 

"Ispettore, sono del parere che per poter porre fine a tutto questo e poter lavorare insieme in maniera pacifica, bisogna che ci conosciamo meglio, parlando di noi, delle nostre frustrazioni."

Il ragazzo balzò dalla sedia. - Cosa? Questa qui è matta oltre che strana! -

"E secondo lei, ispettrice Hiruka, io dovrei aprirmi a te e dirti cose che non ti riguardano? Non se ne parla." Si alzò di scatto, si voltò e andò via, a passo svelto, lasciando Rei da sola al tavolo.
Lei lo guardò andar via. Per un momento, si sentì in imbarazzo per aver fatto una proposta simile. Sospirò, guardando il suo caffé.

 
"Capisco."




Da quel momento le cose cambiarono. Rei smise di parlare quasi del tutto, se non in via eccezionale, quando era necessario. Le solite offese o frecciate nei confronti del collega cessarono immediatamente, e Ginoza ne fu felice; fino a quando non cominciò a sembrargli strano.

- Forse sono stato severo con lei, quel giorno. Dopo tutto, voleva cessare quella "battaglia" in maniera pacifica, anche se in uno strano modo. - 


Più passava il tempo e più Rei lo incuriosiva. Perché era così? Possibile che fosse umana, quella ragazza?!

Alla fine, un giorno, volle togliersi lo sfizio. Era semplicemente curioso, non per altro. Cos'aveva da perderci? Così, decise, quasi esitando, di inviare un messaggio alla collega:
 
- Ci ho pensato su, riguardo alla tua proposta. Credo di poterti dare questa possibilità. Ti aspetto in sala ristoro, per un caffé, questo pomeriggio. -
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Psycho-Pass / Vai alla pagina dell'autore: Charu San