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Autore: maybegaia    16/08/2015    0 recensioni
Ci sono persone che hanno la pioggia dentro. Spiriti insospettabilmente solitari, capaci di distinguere le mille sfumature diverse che un cielo plumbeo può avere, malinconici e orgogliosi, incompresi e a loro va bene così.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia.
Un fenomeno così semplice eppure inspiegabile, nonostante gli innumerevoli sforzi per capirlo. Poco importa se per prevedere il suo arrivo o la sua fine, per dare una motivazione a una settimana di ferie trascorsa rintanati nell'appartamento affittato per l'occasione, per decidere quali scarpe indossare o per sapere in anticipo come saranno i raccolti.
C'è chi la odia e chi la ama. C'è chi, spaventato già dall'eventualità che possa piovere, sceglie di non uscire neanche di casa se il cielo è nuvoloso, chi corre a ripararsi sotto una tettoia o dentro un bar dopo le prime gocce e chi continua imperterrito nonostante sia completamente fradicio. Ancora una volta, poco importa.
Tutto cambia per chi la pioggia ce l'ha dentro.
È per quegli spiriti un po' inglesi e per l'altra metà cosmopoliti che una pioggerella, anche leggera, fa la differenza.
Solo per loro.
Ne conoscono qualsiasi tipo e non è che la amino, non necessariamente e di certo non sempre, ma non possono fare a meno di sentirsi capiti quando la sentono cadere da un cielo plumbeo. E "la sentono" non vuol dire che ne odono il rumore: la sentono con la pienezza del loro essere, della loro anima che vibra riconoscendo in quel fenomeno atmosferico lo stesso scenario che tanto le è familiare perché è costantemente incastonato tra ossa, muscoli e organi.
Quegli animi, che di solito si sentono isolati, incompresi e a volte soli, per una volta possono abbandonarsi, come con una cara amica di vecchia data, e lasciare che la pioggia e i loro simili leggano loro dentro. Spesso è un sollievo, ma non è necessariamente sempre così. Ci sono volte in cui per loro, abituati alla propria unicità e che non disdegnano la solitudine, sentirsi trasparenti agli occhi altrui crea una sensazione ingombrante di disagio. Questo accade ad esempio quando, nella loro vita, si stanno susseguendo eventi di grossa portata capaci di provocare un profondo turbamento che neanche la più intensa delle perturbazioni può placare o quando le piogge perdurano troppo a lungo, rendendoli vulnerabili ed esposti, come non piace loro sentirsi.
Forse neanche agli altri piace sentirsi così, ma per loro è diverso perché non sono abituati ad una simile sensazione. È talmente particolare e rara che risulta impossibile per loro spiegarla a chi non l'abbia provata sulla propria pelle.
Improvvisamente si ricordano quanto sia banale ed egoistico credere di essere spiriti eletti, di avere la pioggia al loro interno e dare per scontato che chi non ha quella non abbia niente del genere. C'è anche chi ha il sole dentro, e subito dei nomi e dei volti balzano alla mente. Dei volti che sorridono calorosi e benevoli, amichevoli e aperti. Sicuramente quegli amici, quei parenti, quei conoscenti hanno il sole dentro. E chi, invece, ha la pioggia pensa che sì, con ogni probabilità sono più sereni, più rilassati e di sicuro non sprecano il loro tempo in inutili congetture sulle condizioni meteorologiche all'interno della propria persona. Eppure nessuno di loro vorrebbe fare a cambio con una di quelle persone così solari. Mai.
Perché chi ha la pioggia dentro si sente a proprio agio nelle riflessioni incessanti e ripetitive, schiacciato dai propri pensieri che lo alienano in un mondo a sé stante. Un mondo, quello, che va avanti anche mentre loro sono concentrati sul reale, ma che interessa loro molto di più e del quale, pertanto, cercano di perdersi il meno possibile. Quante volte queste persone si sono sentite dire che hanno la testa tra le nuvole e, a pensarci bene, quanta verità c'è in quella che si presume essere una frase metaforica!
Chi ha la pioggia dentro ama la propria costante, immotivata malinconia proprio come un inglese ama il proprio tè e non ci rinuncerebbe mai e poi mai, neanche sapendo che la sua nostalgia per qualcosa o qualcuno, quando dovesse sussistere una vera ragione di averne, sarà talmente prepotente, invadente e capricciosa da occupare ogni suo pensiero e causargli dolore fisico al petto, allo stomaco, alla testa e ovunque lo ritenga opportuno.
Chi ha la pioggia dentro non può non averla, né scordarla né perderla, così come chi non la ha non potrà mai acquisirla né capire cosa significhi tutto ciò.
Avere la pioggia dentro non è uno stato d'animo o un tratto caratteriale, è una costante immutabile che fa parte di alcune persone e della loro vita, inesorabilmente. Possono far finta che non sia così, persino dimenticarsene per certi periodi di tempo, ma non appena la luce che filtra da una finestra si oscurerà e costoro, alzando la testa di scatto come in risposta a un richiamo, vedranno nubi temporalesche riflettersi nei loro occhi e le prime gocce d'acqua cominceranno a scendere, facendo percorrere il loro corpo dall'impulso di precipitarsi fuori a farsi bagnare fino al midollo o di rintanarsi sotto le coperte e spengere la luce, allora sarà per loro impossibile ignorare la loro natura.
La pioggia sarà per loro come una madre, dolce e severa, quando li costringerà ad affrontare le verità che hanno tentato di nascondersi o i se stessi che hanno provato a cambiare. Sarà la loro maestra e confidente più intima, un'amante capricciosa e passionale, una compagna fedele e attenta, un'anima gemella insostituibile e premurosa. Sarà tutto questo e sarà di più, si farà desiderare, attendere, temere, ma non si lascerà sfuggire nessuno dei suoi discepoli. Sarà qualsiasi cosa possa essere, qualsiasi interpretazione le sarà data, porterà qualsiasi significato le verrà attribuito e comunicherà ogni messaggio che le venga imputato e ciò che di meraviglioso c'è è che sarà quel che sarà al contempo e per persone di cui non sa niente, nonostante di loro sappia tutto. I diversi aggettivi che le saranno attribuiti non dipenderanno da lei, che sarà sempre la stessa, eppure non possono che dipendere da lei.
Chi ha la pioggia dentro sa tutto questo e sa che, nelle fredde giornate di autunno, buie e piovose, mentre chi gli sta attorno si lamenterà della fine dell'estate e del "tempo da lupi", sospirerà sconsolato o si limiterà ad ascoltare in silenzio. Perché discutere con chi non capirebbe se fuori piove e l'anima si sente finalmente a casa? E penserà, forse con un vago sorriso, che l'epiteto di "lupo" non gli sta poi così male.
  
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