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Autore: Hedley    30/01/2009    6 recensioni
Kevin Jonas è assieme ai suoi fratelli una delle celebrità più acclamate del momento:ha realizzato il suo sogno. Ma è sempre stato così? ******** Ad un tratto,sentì suo fratello borbottare qualcosa nel sonno. "Mmh... Se vuoi un autografo,mi devi regalare i tuoi calzini..." Joe mugugnò per un paio di secondi e si voltò dall'altra parte. Kevin rimase ad osservarlo ridendo in silenzio: era bello sapere che le preoccupazioni inconscie di suo fratello fossero così profonde.
Genere: Generale, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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little wonders
little Wonders
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Our lives are made
In these small hours
These little wonders,
These twists & turns of fate
Time falls away,
But these small hours,
These small hours still remain
Rob Thomas - Little Wonders

 

"Perchè le lucine dell'albero si illuminano?" il bambino osservò ad occhi spalancati le decorazioni natalizie;il visino paffuto illuminato a sprazzi da una moltitudine di sfumature colorate.
"Perchè dentro ogni lucina si nasconde una minuscola lampadina. Come quella che hai sul comodino,ma molto più piccola." Denise Jonas sorrise al suo primogenito, facendo però sempre attenzione alla pentola che bolliva sul fuoco. Kevin continuò a fissare l'albero di Natale,non ancora soddisfatto.
"Ma la mia lucina non è così colorata..." notò dopo un po' facendo un giro attorno al tavolo per raggiungere la madre.
"è solo gialla..Come le stelline. Le lampadine sono stelline?"
Denise si diresse verso il frigo con espressione concentrata,come se stesse cercando di ricordare qualcosa.
"Mamma, le lampadine sono stelline?" ripetè Kevin raggiungendola. La donna scosse la testa e si volse verso il figlio.
"Cosa tesoro?No le lampadine non sono stelline... Le stelle sono molto più grandi e fanno tanta tanta luce.." scompigliò i capelli del bambino e tornò ai fornelli:erano quasi le sei e c'era ancora molto lavoro da sbrigare, prima che Kevin rincasasse e gli ospiti arrivassero.
Ma Kevin jr. non era ancora convinto.
"A me le stelline però sembrano più piccoline della mia lucetta..." constatò  soffermandosi ad osservare una teglia di biscotti allo zenzero appena sfornati. Fece per afferrarne uno,ma fu prontamente bloccato dalla madre.
"Eh no furbetto!Questi sono per sta sera."
"Perchè dici che le stelline sono grandi?A me mi sembrano piccine..." continuò Kevin che come tutti i bambini di sei anni,voleva una risposta a tutti i suoi interrogativi.
Denise sospirò.  Posò l'asciugapiatti vicino al lavello e prese in braccio il figlioletto.
"Le stelle sembrano piccine amore, è vero. Però in realtà sono grandissime. Tanto grandi che non puoi neanche immaginare.."
"Più grandi di papà?" domandò il bambino stupito. La donna scoppiò a ridere.
"Più grandi di papà, perfino più grandi della nostra casa. Ma sembrano piccole, perchè sono lontane..."
"Quanto lontane?" non riuscì a trattenersi dal chiedere il bimbo.
"Molto.. Moltissimo...E lo sai qual è la cosa più strana?"
Kevin fece no con la testa, incuriosito. Denise sorrise.
"La luce delle stelle... Quei puntini luminosi che vediamo tutte le sere nel cielo, in realtà non esiste più da secoli. I secoli sono anni,tanti anni."
"Vuoi dire che le stelline si sono spente?" domandò Kevin d'un tratto rabbuiato. La madre gli diede un bacio sul nasino intenerita.
"Proprio così amore.."
"Ma allora perchè noi vediamo le lucine?" Denise rise allo sguardo corrucciato del bambino.
"Noi vediamo le lucine, perchè un tempo le stelle brillavano. Ma proprio perchè sono così lontane, la luce ha dovuto fare un viaggio molto lungo per arrivare qui da noi. Per questo noi riusciamo a vederla solo ora. Hai capito amore?"
Kevin inclinò la testa prima a destra, poi a sinistra con fare pensieroso.
"Sì." esclamò infine convinto. Denise scoppiò a ridere.
"Bravo il mio piccolo genio..." lo baciò sulla fronte e lo adagiò a terra.
"Adesso perchè non vai a giocare un po' con Joe in cameretta?Papà  e gli zii arriveranno fra poco e io non ho ancora finito di preparare cena..."
"Vuoi che ti aiuto?" domandò immediatamente il piccolo agganciandosi al grembiule della madre.
"No tesoro stai tranquillo. Vai pure a giocare"
"Daccordo!"Ciao mamma!"
Si precipitò verso le scale che portavano alla cameretta sua e del fratellino.
Tornò indietro dopo nemmeno un minuto.
"Mamma?" domandò.
Denise,che aveva raggiunto per l'ennesima volta il frigo (e per l'ennesima volta si era scordata di cosa aveva bisogno ) sospirò.
"Che cosa c'è Kevin?"
Il bambino si guardò le manine per un attimo,come se stesse riflettendo.
"Secondo te... Quando sarò grande e sarà passato tanto tanto tempo...Brillerò anch'io come le stelline?"
Denise alzò gli occhi al cielo ed incominciò a tirare fuori dal  frigo tutto ciò che pensava potesse esserle utile.
"Certo che no tesoro..."
"Perchè no?"
"Perchè i bambini non.." si interruppe alla vista dello sguardo serio del bambino.
"Neanche tra tanto tanto tempo?" domandò Kevin con espressione quasi supplichevole.
"Certo amore..." mormorò la donna accarezzando amorevolmente i riccioli del bambino.
"Ti prometto che un giorno,brillerai più di qualsiasi altra stellina. Sarai così luminoso da illuminare tutte le persone che ti staranno vicino."
"Me lo prometti?" domandò Kevin. Un sorriso balenò sul suo visino paffuto. Incredibile come i bambini possano riporre il loro cuore negli scrigni più  insoliti.
Denise scoppiò a ridere.
"Te lo prometto .Dai ora vai a giocare che è davvero tardi. Su prendi un biscotto..." aggiunse consegnandogliene uno. Kevin lo rimirò con gioia.
"è anche a forma di stellina!!"
"Mangialo prima che lo veda tuo fratello... Se Joe scopre che ho preparato dei dolci, non sopravviveranno ai prossimi 20 minuti.."
"Ti voglio bene mamma!" il bambino si fiondò tra le braccia della donna e le schioccò un bacio sul grambiule, il punto più alto a cui riusciva ad arrivare.
Dopodichè uscì dalla stanza saltellando allegramente.
La donna rimase sovrappensiero per qualche istante ad osservare la porta.Pensava al suo bambino. A tutte le domande che le faceva ogni giorno portandola all'esasperazione. A quanto fosse intelligente nonostante avesse solo sei anni. Pensò che stava crescendo e che lo stava facendo in fretta.
"..E un giorno sarà una stella..." mormorò aprendo un'ultima volta il frigo e trovando quasi immediatamente quello che da venti minuti buoni continuava a dimenticarsi di tirare fuori.
"La mia luminosa stellina.."




***
Eccomi qui!Mmmh lo so è da un po' che non scrivo. Ma la questione è sempre la stessa:comincio le shottine,nel bel mezzo della scrittura vengo folgorata da un'altra idea e parto per la tangente, lasciando gli altri racconti inconclusi. è quello che mi è capitato con quest'ultima ff che mi è venuta in mente dopo aver letto un articolo tristerrimo a proposito dell'adolescenza di Kevin e successivamente ascoltando la bellissima "Little Wonders" di Rob Thomas.Dico subito che questo racconto,nato per essere una one shot, sarà invece suddiviso in due o più parti, perchè come sempre ho finito per dilungarmi troppo -.-
Spero che questa prima parte vi piaccia!
Bacione!
P.S. Grazie mille come sempre alle persone che hanno commentato le precedenti ff. Ve ne sono grata!
Laura


   
 
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