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Autore: Alice_Madness    16/08/2015    1 recensioni
Alice Anderson è una ragazza normalissima. Ha una vita normalissima e un ragazzo normalissimo... o almeno è quello che crede. La sua vita verrà stravolta dall'imminente matrimonio del padre e dall'arrivo di nuove persone importanti nella sua vita. Capirà ben presto che il ragazzo con cui è stata per ben due anni, non è quello che lei credeva e dovrà iniziare ad allontanarsi da lui. E per farlo avrà bisogno di un aiuto da una persona in particolare.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amore. Si usa questa parola in così tante occasioni, con così tante persone che alla fine si viene a sminuire il suo reale significato.
Cos'è l'amore? Me lo sono sempre chiesta e come io, tante persone.
A cinque anni, l'amore è quando vedi la mamma preparare il caffè con premura al papà e prima di darglielo lo assaggia, per vedere se è buono;
A dieci anni, l'amore è quando vedi un ragazzino carino che ti fa sorridere e credi potrebbe essere il tuo principe azzurro, proprio come nelle favole;
A diciassette anni, l'amore è quando un ragazzo ti fa battere il cuore anche con un solo sorriso, con uno sguardo, con la sua sola presenza. Il tuo umore ormai dipende da lui, i tuoi pensieri vorticano sempre intorno a lui. 
L'amore è imprevedibile, non capisci mai quando sei innamorato, non all'inizio almeno; Non decidi di chi innamorarti, potresti innamorarti del tuo vicino di casa, di un tuo amico o della persone che meno ti aspetti. Ma il dubbio che più mi affligge al momento è: l'amore può finire? Da un momento all'altro? Come quando non ti piace più un vestito che prima amavi alla follia e quindi decidi di metterlo da parte. O Semplicemente non è mai stato amore, si è sopravvalutato quel sentimento che si provava verso quella determinata persona. Una cotta che è andata scemando con il tempo.


Strabuzzai gli occhi e guardai in giro confusa, riscuotendomi da quel stato comatoso in cui ero finita, ritrovandomi a fare riflessioni filosofiche.
Riconobbi la suoneria del mio telefono e mi decisi a rispondere, sapendo benissimo chi mi stesse chiamando e la mia voglia di parlare in quel momento era pari a zero.
<< Pronto? >> sbadigliai.
<< Ehy bambolina, che stavi facendo? >> chiese la voce dall'altra parte della cornetta.
Sbuffai sempre le solite domande ossessive, 'che cosa fai?' 'con chi sei?' 'dove sei?' .
<< Niente, stavo dormendo >> mentii. 
<< Oh capito, comunque volevo vederti … mi manchi >> roteai gli occhi infastidita, ringraziando il fatto che lui non potesse vedermi.
<< Ma se ci siamo visti ieri sera e sentiti per tutta la mattinata >> dissi infastidita.
<< Lo so, Alice. Ma oramai non riesco più a fare a meno di te >> sospirai.
Alan era sempre stato un bravo ragazzo e mi aveva sempre trattato bene. Gli volevo bene, anche se negli ultimi tempi avevo capito che il mio non era più amore; anche se negli ultimi tempi era diventato più ossessivo/possessivo del solito.
Per questo mi dispiaceva doverlo lasciare; ci avevo pensato a lungo, davvero, ma non ce la facevo più e non era bello continuare quella menzogna.
Quindi era arrivato il momento di dirglielo, anche se gli avessi spezzato il cuore, dovevo farlo. Per il bene di entrambi.
<< Aly? Ci sei ancora? >> chiese preoccupato lui.
<< Eh? Ehm sì..sì. Senti Alan, potresti venire a casa mia? Ti devo parlare... >> dissi, camminando avanti e indietro per la stanza e cercando di mantenere un tono di voce pacato e piatto, senza far trasparire nessuna emozione.
<< Ok bambolina, arrivo subito >> .
Staccai il telefono e lo buttai sul letto.
Mi sistemai i capelli in una coda disordinata e andai in cucina a bere un sorso d'acqua, preparando già in mente il discorso che dovevo fare, cercando le parole giuste.
<< Al stavo pensando che da un po' le cose tra noi non vanno più e ...forse è meglio prenderci una pausa >> scossi la testa, non convinta molto dalle mie stesse parole.
<< Così poi pensa che ci sia una possibilità di tornare insieme in futuro, non essere troppo dolce sorellina o non lo convincerai affatto >> spuntò dal nulla mio fratello, che si sedette al bancone della cucina e iniziò a sgranocchiare un pacco di patatine che si era portato appresso.
<< Ah come mai vuoi lasciare Adam? >> chiese con la bocca piena Sam, lui non aveva mai sopportato Alan e per questo  gli cambiava continuamente nome. 
<< Cielo, almeno finisci di masticare >> sorseggiai l'acqua e guardai fisso gli occhi nocciola di mio fratello. Lui aspettò che rispondessi alla sua domanda e mi fece cenno di parlare.
<< Non ce la faccio più >> sospirai << mi sta sempre attaccato, sento il suo fiato sul collo ogni volta, anche quando non c'è >> dissi esasperata, alzando le braccia al cielo per rendere ancora più tragica la cosa.
<< E non puoi semplicemente dirgli di mollare un po' la presa? >> chiese Sam, addentando un altra patatina.
<< Ci ho provato, credimi. Ma è del tutto inutile, lui nega e anzi diventa ancora più pressante e quando glielo faccio notare, finiamo per litigare. E poi... >> lasciai la frase in sospeso.
<< E poi? >> chiese, spronandomi a continuare.
<< E poi non provo più niente per lui >> feci spallucce.
<< Allora sì, dovresti lasciarlo. Non ha senso mentire... Certo che lo lasci..dopo quanto? >> ridusse gli occhi a due fessure.
<< Dopo due anni >> mi mordicchiai il labbro nervosa.
<< Wow due anni...due anni sono un periodo davvero lungo e.. >>
<< Non farmi sentire ancora più colpevole! >> gli gridai mentre andavo ad aprire la porta, visto che avevano appena suonato.
Sam sghignazzò e andò a sedersi sul divano e mi sussurrò un ' buona fortuna'. Eh sì, un po' di fortuna mi avrebbe fatto davvero comodo.
Alan era ..come dire? Testardo? Era un eufemismo.
Feci un respiro profondo e aprì la porta, tirando successivamente un respiro di sollievo, quando vidi mio padre mano per mano con Jay, la sua fidanzata.
Anche se volevo in fretta parlare con il mio (ancora per poco) ragazzo, e chiudere tutta quella stressante situazione, nel mentre volevo rallentare il tempo e far sì che quel momento non sarebbe mai arrivato.
Si, ero nel panico più totale.
<< Ehy tesoro >> mi salutò Jay con un sorriso.
Ricambiai calorosa e le scoccai un bacio sulla guancia, per poi lasciarli passare.
<< Ragazzi abbiamo una sorpresa per voi >> esordì mio padre gongolante, mentre Jay gli rivolgeva un sorriso smagliante.
<< Vi sposate? >> chiese con non chalance Sam mentre faceva zapping alla tv.
<< E tu... >> indagò  mio padre curioso, così incenerì con lo sguardo mio fratello.
<< Sei un guastafeste >> lo accusai.
<< E dai, non l'ho fatto apposta >> disse lui, rizzandosi sul divano.
<< Rimani sempre un guastafeste. Era un segreto tra noi e ora hai rovinato la notizia >> strinsi i pugni.
<< Ragazzi ci rendete partecipi? >> chiese Jay confusa << come lo sapete voi due? >> continuò poi.
<< Abbiamo visto l'anello di fidanzamento qualche settimana fa, mentre pulivamo lo studio di papà >> sorrisi dolce al diretto interessato, che distolse lo sguardo impacciato.
<< Comunque congratulazioni >> risi e li abbracciai uno per volta e Sam fece lo stesso.
Quando all'improvviso suonò il campanello e m'irrigidì tutto d'un tratto. Era arrivato il momento.

-Angolo autrice-

Salve a tutti, ragazze!! Questa è una delle prime FF che io abbia mai scritto, infatti la scrittura è ancora un po' grezza ma non so, avevo voglia di pubblicarla.. anche dopo tutto questo tempo. Spero che questa storia vi intrighi almeno un po' e che continuiate a seguirla! Se avete critiche da fare, positive o negative che siano (sempre se fatte in modo costruttivo, per migliorarmi )  potete lasciarmi una piccola recensione :) 
Cercherò di postare questa storia una volta a settimana, a volte potrebbe capitare che io posti anche due capitoli a volta ( se so che ci metterò più tempo per aggiornare). 
Niente, non ho altro da aggiungere ehehe
Al prossimo capitolo!
   
 
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