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Autore: cristy31    17/08/2015    5 recensioni
Il tuo viso è così rilassato mentre dormi, con i capelli arruffati a incorniciarlo, le ciglia scure accarezzano le tue gote leggermente arrossate creando uno strano gioco d’ombre e…oh, sei così bella, Oscar! Sei la donna più bella che abbia mai visto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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André

Tengo strette le briglie mentre l’ondeggiare del cavallo fa muovere il tuo corpo privo di conoscenza contro il mio, provocandomi una dolorosa eccitazione. Un gemito mi sfugge quando il purosangue incespica in una buca facendoti aderire, se possibile, ancora di più al mio corpo. Questo turbamento scompare vedendo i numerosi lividi sparsi sul tuo viso e su quei piccoli sprazzi di pelle lasciati nudi dalla tua uniforme. Rabbrividisco al pensiero di tutti quei rozzi uomini ammassati sul tuo esile corpo nel caos della rissa. Quando ti ho perso di vista, quasi mi si è fermato il cuore dallo spavento, ma tu te la sei cavata egregiamente, come tuo consueto, spinta da quella rabbia che solo alcol e la disperazione di un amore non corrisposto possono infondere in un essere umano. Lo so bene io, che passo tutte le mie notti cercando di dimenticare il tuo nome solo per la frazione di un secondo, cercando di dare sollievo al mio cuore martoriato. Oh Oscar, arrivo a volere che Fersen si accorga finalmente di te, solo per vederti felice, o per lo meno, la piccola parte razionale del mio animo desidera questo. Il resto di me urla di fermare il cavallo, svegliarti con tutta la forza che ho in corpo e, nascosto dagli alberi fitti e dalla notte, di sbatterti in faccia la verità. Di urlarti quanto il mio amore per te mi abbia straziato il cuore lasciandolo esanime. Di dirti che sarei disposto ad amarti come nessuno ha mai amato al mondo, come solo nei romanzi è possibile. Oscar. Oscar. Oscar. Mio dolce, terribile tormento. Perché non puoi amarmi?                                                                                          
Mi rispondo da solo, non sono nient’altro che un servo, il tuo fedele attendente, nemmeno se ti donassi mille delle mie vite potrei meritarti. Tu sei Oscar François de Jarjayes, più in alto di ogni donna, alla quale viene negato il diritto allo studio e quindi la libertà di pensiero, e di ogni uomo, relegato dai pregiudizi che lo portano a dividere in classi sociali persone uguali ormai sotto il solo occhio di Dio.                                                                                  
Io, io invece sono niente.                                                                                                                          
Tristemente sorrido al ricordo della nonna che ripeteva di chiamarti madamigella e di mantenere le distanze, ricordandomi fino allo sfinimento la mia posizione. Solo ora capisco che era solo una forma di protezione da questo sentimento destinato a sbocciare, prima o poi.                                                                                              
Spesso mi consolo dicendomi che nonostante tutto noi resteremo sempre insieme. Non come oso desiderare, ma insieme. Come fratelli, anche se dubito sia abituale usanza di un fratello nei confronti di sua sorella provare questa terribile attrazione, perché tu non sei solo intelligente, scaltra e di buon cuore, sei anche una bellissima donna, splendida anche in abiti maschili.                                                                                                                    
La luna piena rischiara in modo vagamente inquietante il palazzo Jarjayes, assuefatto com’ero dai miei pensieri e dal tuo odore, non mi ero nemmeno reso conto di aver percorso così tanta strada.
Davanti alla scuderia riesco a fatica, con te ancora senza sensi fra le mie braccia, ad aprire il portone e a sistemare i cavalli, premiandoli della fatica con una carota ciascuno.
Il tuo viso è così rilassato mentre dormi, con i capelli arruffati a incorniciarlo, le ciglia scure accarezzano le tue gote leggermente arrossate creando uno strano gioco d’ombre e…oh, sei così bella, Oscar! Sei la donna più bella che abbia mai visto. Prima di soffermarmi sulle tue labbra pericolosamente schiuse decido, non so con quale forza di svegliarti.
-Oscar.-
-Oscar svegliati, siamo a casa.-
-Mmmm.- Vedo comparire una piccola ruga fra le tue sopracciglia ora aggrottate e un sorriso fa capolino sul mio volto.
-forza dormigliona, è ora di alzarsi.- ti raggomitoli appoggiandoti ancora di più al mio corpo, strappandomi un sospiro e decido, contro ogni buonsenso, di portarti in camera tua.

CONTINUA

Salve gente! Sono anni che non pubblico qualcosa su questo sito e spero che questo mio piccolo capitolo introduttivo possa piacervi. Come sempre ditemi voi se devo continuare questo mio delirio, personalmente spero di sì, anche perché ora come ora sono piena di tempo per scrivere prima che il liceo mi risucchi totalmente.
Un bacione.
Cristy31

                                                                                                           
                

  
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