Serie TV > Star Trek
Ricorda la storia  |      
Autore: Johnlockistheway    17/08/2015    5 recensioni
-Scritta per il Drabble MidWeek del gruppo "We are out of prompt"-
"La sua vicinanza non è professionale, Capitano"
Ambientata durante una delle scene finali del film "Into darkness"
Genere: Fluff, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prompt: Spirk, movieverse. Primo bacio
Note iniziali: le prime battute sono recuperate da una scena di Into Darkness di J.J.A. L'ho sempre visto in inglese, ma sono andata a prendere le battute in italiano così come vengono dette nel film stesso. Inoltre, fingete che la relazione tra Uhura e Spock non esista. Have fun!

 

THE FIRST KISS

 

“Come l'hai catturato?”
Si acciglia appena mentre fa quella domanda, mentre pian piano inizia a sentirsi sempre meglio, anche se è ancora debole.
“Non sono stato io”
Non ha nemmeno bisogno di chiedere chi sia stato, perché la risposta si fa avanti da sola con quattro passi e la solita psotura rigida e impettita.
Kirk non riesce a trattenere un piccolissimo sorriso alla vista dell'altro e rimane per un attimo in silenzio, quasi sorpreso di vedere lì Spock.
“Mi ha salvato la vita”
Fa quella piccola constatazione con una punta di sorpresa, mista quasi a una sorta di... commozione.
Ammette, dopotutto, che ogni tanto si è chiesto se gli altri avessero ragione, se Spock l'avrebbe lasciato morire in quel vulcano su Nibiru se fosse stato al suo posto e anche se non ha mai voluto davvero crederci, avere una conferma concreta è meglio di qualsiasi discorso o pensiero.
Ignora il commento di McCoy, continuando a tenere lo sguardo fisso sull'altro.
“Lei l'ha salvata a me, Capitano, e a tutti coloro che...”
“Spock”
Lo interrompe, senza essere troppo secco, anzi.
Prima di tutto, ha un terribile mal di testa, e non ha voglia di lanciarsi in una discussione sull'etica e sull'amicizia con il vulcaniano proprio in quel momento.
E seconda cosa, sembra quasi che Spock tenti di giustificarsi per il suo comportamento e dargli delle ragioni per non accettare un ringraziamento.
Si chiede se per caso non lo faccia quasi per imbarazzo o paura che per altro, come se non fosse abituato a ricevere gratitudine o sentimenti di affetto e quasi lo intristisce pensare che più che incapacità propria la sua difficoltà si trovi nel fatto che non ha quasi mai potuto esprimere e ricevere sentimenti del genere.
“Voglio solo dirle... grazie”
Pronuncia quella parola con sentita riconoscenza, senza nascondere una piccola nota d'ammonimento, come ad avvertirlo di non obbiettare.
“E' stato un piacere”
Evidentemente, Spock l'ha colta.
Nessuno dice più niente per una manciata di secondi, mentre loro due rimangono a fissarsi per un momento, come se stessero cercando di dirsi /qualcosa/ senza parlare.
McCoy gironzola da una parte all'altra del letto per ancora un paio di minuti prima di ritenersi soddisfatto a quanto sembra, perché annuisce e lo guarda.
“Beh, sembra tutto nella norma. Passerò più tardi” lo informa, prima di uscire ottenendo solo un piccolo cenno di assenso da parte di Kirk.
Rimangono soli, lui e Spock, e nessuno dei due sembra intenzionato a distogliere lo sguardo da quello altrui.
Per quello che sembra un minuto infinito, rimangono ambedue immobili, non uno suono che rompe quel silenzio quasi irreale, prima che Spock parli.
“Dicevo sul serio prima, Capitano”
Kirk sospira, portandosi una mano alla fronte per massaggiarsela, e sta giusto per tentare di spiegargli che sì, lo sa di aver salvato gli altri-lui compreso, ma che no, per questo lui non deve pensare di non meritare un grazie, e...
“E' stato davvero un piacere”
Rimane bloccato con la bocca appena socchiusa, il nome del vulcaniano incastrato in gola, fissandolo quasi stupefatto da quell'uscita.
“Dovrebbe chiudere la bocca, Capitano. L'espressione sulla sua faccia è altamente improbabile e ridicola”
Fa come dice in un gesto quasi automatico e si schiarisce la gola, invitandolo a sedersi con un cenno della mano-che poi, che diavolo significa “espressione improbabile”.
Spock sembra esitare per un attimo prima di sedersi sul letto, accanto a lui.
“In verità, non merito davvero un ringraziamento” esordisce, continuando prima che l'altro possa replicare.
“Se non fosse stato per gli altri che mi hanno avvertito poco prima, avrei ucciso Khan, segnando così la sua irreparabile morte”
Quell'ammissione viene accolta da un silenzio quasi tombale, che la inghiotte molto presto.
Dire che Kirk è totalmente allibito è un eufemismo: non solo Spock ha detto che è stato un piacere salvargli la vita, ma ha anche ammesso di aver compiuto un atto puramente irrazionale-dare la caccia a Khan senza una logica ragione apparente-e di essere stato sul punto di ucciderlo solo per quella che, alla fine, doveva essere vendetta.
Vendetta per lui.
E avere quella rivelazione è come essere colpiti in pieno da un'astronave intera.
“Sei stato... irrazionale.”
Ripete a voce i suoi pensieri, così incredulo che deve concretizzarli a parole.
“Sì. E per questo...”
Spock si interrompe non appena vede l'altro cercare di spingersi appena verso di lui, facendogli un cenno di zittirsi.
“Sei stato irrazionale a causa mia”
Kirk continua, avvicinandosi ancora un po', sporgendosi faticosamente in avanti.
“E per questo... “ appoggia una mano sulla spalla del vulcaniano, sia per sostenersi che per fargli sentire quasi fisicamente la commozione che si sente di provare “...io ti ringrazio”
Conclude, stringendo appena la presa, guardandolo negli occhi.
Spock, di primo impatto, sembra quasi confuso: osserva la mano quasi con curiosità, poi il viso dell'uomo di fronte a sé e infine china appena la testa.
Sembra quasi che stia per dire qualcosa, ma poi rimane in silenzio, senza guardarlo.
“Spock”
Senza nemmeno sapere perché esattamente lo stia facendo, Kirk usa l'altra mano per spingergli appena il viso verso l'alto, costringendolo dolcemente a guardarlo di nuovo in faccia, inarcando appena le sopracciglia quasi a dire 'Bhe, cos'è questo atteggiamento?'.
Vorrebbe dirgli qualcosa.
Vorrebbe davvero dirgli di nuovo grazie, e poi ripeterglielo per mille volte ancora.
Grazie per quel gesto che dice molto di più di mille parole, grazie per aver dimostrato di tenerci a lui al punto di diventare irrazionale davanti alla sua morte, grazie per averglielo fatto sapere.
Vorrebbe anche dirgli che non deve sentirsi assolutamente in colpa o imbarazzato, che non deve pensare al fatto che avrebbe potuto morire definitivamente, e mille altre cose.
Ma non ci riesce.
Semplicemente, si sorge leggermente, un altro po', continuando a guardarlo intensamente, come a volergli comunicare tutto quello con gli occhi, usando una mano per prendere la sua e portarsela al petto, come a volergli far sentire che il motivo per cui il suo cuore sta ancora ancora battendo, il motivo per cui è vivo, è lui.
“La sua vicinanza non è professionale, Capitano. E nemmeno il comportamento e l'atteggiamento che sta ostentando”
Ridacchia leggermente a quella sua uscita, senza cattiveria, quasi intenerito dal suo comportamento all'apparenza distaccato, anche se conoscendolo bene coglie una nota di sconcerto e di leggero... panico, nella sua voce.
“Sta' un po' zitto, Spock” replica.
Non si sta fermando: continua ad avvicinarsi, sempre di più, sempre di più, lentamente ma costantemente.
“Dovrei interpretarlo come un ordine, un consiglio o come un modo per dire che le mie parole stanno causando...”
“Ho detto zitto!” esclama, divertito.
Ormai sono così vicini che i nasi si sfiorano leggermente, ma nessuno dei due fa niente.
Spock in particolare sembra totalmente paralizzato sul posto.
“Ma...”
“Shhhhh”
Interrompe subito la flebile protesta con quel piccolo soffio, chinandosi ancora, di pochi millimetri-la stessa distanza che li separa.
Non sa esattamente cosa sta leggendo nel volto altrui in quel momento, ma sa che non ha intenzione di tirarsi indietro.
Non in quel momento.
Non quando non potrebbe più farlo nemmeno se lo volesse.
“Capitano, veramente non è...”
Questa volta, non spreca altre parole.
Chiude quell'ultimo barlume di tentato spostamento del discorso sul piano logico posando le labbra su quelle dell'altro, facendo solo una leggera pressione, solo per un istante, solo per vedere come reagisce.
Solo, solo, solo.
Ma alla fine, quando si tira indietro, si rende conto che non può assolutamente definire quello come “solo un bacio”.
Non che lo voglia esattamente definire.
Rimane in silenzio, aspettando una reazione da parte di Spock, mentre ogni secondo si allunga sempre di più e il vulcaniano non sembra dare alcun tipo di segno.
“Capitano?”
Quando finalmente parla, tira un piccolo sospiro di sollievo.
Quantomeno, non sembra... scandalizzato.
In realtà, non sembra proprio niente.
“...sì?” chiede titubante, cercando di capire cosa stia pensando.
Un altro interminabile secondo di silenzio.
“Credo che la sua distanza sia un po' troppo professionale”
Un sorrisetto trionfante piega le labbra del giovane.
“A questo si può rimediare” replica, tornando a sporgersi verso l'altro.
E per un po', nessuno dei due ha altro da dire. 


Note finali: Hola! Prima storia nel fandom, spero via sia piaciuta. Fatemi sapere cosa ne pensate :)

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: Johnlockistheway