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Autore: arujean    17/08/2015    2 recensioni
Tutti conosciamo la favola del Gatto con gli stivali. Ecco, questa è la storia del gatto con gli stivali in versione Sterek e Scisaac.
"C’era una volta un onesto mugnaio che, dopo aver lavorato duramente per tutta la vita, lasciò in eredità ai suoi tre figli il mulino, un asino e una piccola volpe di nome Stiles.
La divisione fu presto fatta: al maggiore toccò il mulino, al secondogenito toccò l’asino e al più giovane, Scott, non toccò che la volpe."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta un onesto mugnaio che, dopo aver lavorato duramente per tutta la vita, lasciò in eredità ai suoi tre figli il mulino, un asino e una piccola volpe di nome Stiles.
La divisione fu presto fatta: al maggiore toccò il mulino, al secondogenito toccò l’asino e al più giovane, Scott, non toccò che la volpe.
Il giovane si lamentava della sua parte di eredità poiché i suoi fratelli potevano mettersi in società con il mulino e l’asino e guadagnarsi onestamente da vivere. Mentre lui cosa poteva fare con una volpe?
Un giorno la volpe, sentendolo lamentarsi,  gli disse: “Caro Scott, procurami un sacco di tela robusta, e una felpa rossa  e ti dimostrerò che sono molto più utile di ciò che pensi”.
Cosa vuoi fare Stiles?”
“Lo vedrai.”
Scott non faceva grande affidamento alle parole della volpe ma procurò lo stesso ciò che gli era stato chiesto.
Appena la volpe ebbe tra le mani ciò, indossò la grande felpa rossa e, messa nel sacco un po’ di crusca ed erbetta fresca, si diresse verso una riserva dove c’erano tanti coniglietti selvatici.
Arrivato vicino alla radura, posò il sacco a terra, lasciandolo ben aperto. Si stese accanto, aspettando immobile che qualche sprovveduto coniglietto vi entrasse dentro allettato dal cibo.
Passarono delle ore e finalmente un coniglietto entrò nel sacco attirato dall’odore della crusca. Stiles fu lesto, chiuse il sacco catturando cosi la bestiola e si avviò verso il palazzo reale.
Arrivato al castello chiese di poter parlare con il re cosi fu condotto negli appartamenti del re.
La volpe alla vista il re fece un solenne inchino e disse: “Maestà, vengo a nome del marchese McCall. Il mio padrone mi ha incaricato di portarvi, come omaggio, questo coniglietto catturato nella riserva del marchese”.
Il re allora rispose: “Dì al tuo padrone che lo ringrazio e che il suo omaggio è ben accetto”
“Come desiderate!”
Nei mesi successivi la volpe si recò molte volte al palazzo, portando con se la selvaggina prelibata che catturava e non mancava mai di affermare che la selvaggina proveniva dalle terre del marchese.
In cambio dei doni il re concedeva, alla volpe, buone mance  che permettevano a lui e a Scott  di non morire di fame.
Un giorno, mentre usciva dalla regia, sentì due servitori che parlavano tra loro del fatto che il giorno seguente il re e il principe Isaac sarebbero andati a fare una passeggiata lungo il fiume.
La volpe corse subito dal suo padrone e gli disse: “Padrone, ho in mente un piano geniale per far finire la nostra sfortuna. Se seguirete i miei consigli diventerete ricco, nobile e felice”.
Il giovane Scott allettato dalla proposta chiese alla volpe: “Cosa devo fare?”
Allora la volpe gli illustrò il suo piano e gli disse che d’ora in avanti sarebbe stato il marchese McCall.
Il giorno dopo, appena avvistata la carrozza reale, la volpe fece spogliare il padrone e lo fece entrare nel fiume dicendogli: “Fingete di annegare”.
Allora Stiles si mise a urlare con tutto il fiato che aveva in gola: “Aiuto! Il mio padrone sta affogando!”
Il re incuriosito dalle grida si affaccio dalla carrozza e, riconosciuta la volpe, ordino al cocchiere di fermarsi e andare a salvare il marchese.
Mentre il marchese veniva tratto in salvo, la volpe si avvicinò al re e disse: “Vi ringrazio maestà. Il marchese è stato buttato nel fiume da due manigoldi che gli hanno anche rubato i vestiti”.
Ma in realtà, quel furbacchione di Stiles aveva fatto sparire tutti gli stracci del suo padrone.
Il re ordinò ad un suo servitore di andare al palazzo e di prendere gli abiti più belli dal suo guardaroba.
Quando il cavaliere tornò, il giovane marchese indossò il vestito del re. Gli abiti del re mettevano in risalto il suo aspetto attraente: infatti il giovane era molto bello. Era slanciato e muscoloso, aveva dei morbidissimi capelli castani che gli incorniciavano il viso dai lineamenti ispanici.
Isaac se ne invaghì immediatamente e il re accorgendosene decise di invitare il marchese a continuare quella passeggiata con loro.
Scott accetto volentieri anche lui colpito dalla smisurata bellezza del principe. Isaac aveva dei lineamenti molto delicati, i capelli di un castano chiaro e un corpo magro e muscoloso al punto giusto. E, infine c’erano gli occhi! Quegli occhi, Scott era sicuro che li avrebbe sognati ogni notte.
La volpe fu felice di vedere che il piano stava funzionando e insieme al suo padrone salì nella carrozza.
Appena entrò non poté far altro che notare una grande palla di pelo nero, almeno il triplo di lui, che era accucciata su uno del sedili.
Si avvicinò e l’annusò. Aveva un buon odore, come quello del bosco, era un odore che dava sicurezza e che trasudava forza.
Preso da un moto di coraggio, la volpe, alzò la zampa per toccarlo ma quello aprì gli occhi. Dei bellissimo occhi verdi.
Il lupo non riconoscendolo iniziò a ringhiare finché Isaac non gli accarezzo la testa dicendogli che andava tutto bene.
Il lupo si tranquillizzò e fece spazio vicino a sé per fa sedere Stiles.
“Piacere Stiles!” disse, la volpe, non staccando gli occhi da quelli del lupo.
“Derek” disse il lupo sbadigliando e tornando a dormire.
Intanto il viaggio continuava e, ogni volta che il re passava di terreno in terreno chiedeva ai contadini: “Brava gente a chi appartengono  queste terre?” e otteneva sempre la stessa risposta: “Mio signore, queste terre appartengono al marchese McCall”.
Pecore, mucche, campi e vigneti: tutto era del marchese e la stima del re per quel giovine cresceva sempre di più.
Prima di arrivare al castello del marchese, la volpe, chiese di scendere per andare ad annunciare l’arrivo del  marchese e dei suoi ospiti.
Allora il re fece fermare la carrozza e fece scendere la volpe ma con lui scese anche Derek.
“Non posso lasciare una povera volpe tutta da sola. Ti accompagno” disse il lupo mentre la carrozza ripartiva.
Mentre i due si incamminavano verso il palazzo, il lupo chiese: “Chi sei davvero?”
“Come, scusa?”
“Chi sei in realtà?” poi aggiunse “Io so che in realtà queste terre sono di un orco, cosi come le terre”
La volpe si irrigidì di colpo e il lupo la fisso.
“Io…” iniziò la volpe con tono basso e colpevole “Io, volevo solo aiutare il mio padrone… Senza di me sarebbe morto di fame”.
Il lupo lo guardò e lo incoraggio a continuare: “Ieri sera sono passato per queste terre e ho detto a tutti quelli che ho incontrato di dire che queste terre appartenevano al marchese McCall”. Disse con le orecchie abbassate e la coda tra le gambe: era spaventato e si sentiva in colpa.
“E come pensavi di fare con l’orco?” Chiese Derek intenerito dal cucciolo.
“Avevo intenzione di tendergli un tranello…”
Il lupo sospirò e disse: “Va bene, andiamo a prenderci il castello”.
“Davvero?!” Chiese Stiles, rianimandosi di colpo.
“Si, davvero. Non ti lascio solo”.
La volpe felice iniziò a saltellare e diede un bacio sul muso del lupo. Che a sua vola gli baciò la fronte.
I due giunsero al palazzo dell’orco e si fecero condurre al suo cospetto.
“Oh, cosa abbiamo qui? Carne fresca? Sara una goduria mangiarvi!” disse l’orco spaventando i due.
“Stiles ma non avevi un piano?!” gli bisbiglio Derek.
“Si…” biasciò quello.
“Che avete da farfugliare?” chiese irritato l’orco.
“Ecco… Signore… prima di mangiarci potrebbe esaudire un nostro desidero?”
“Sentiamo!” tuonò l’orco.
“Abbiamo sentito che voi siete il più potente mago di sempre... e che potete trasformarvi in tutto ciò che volete…”
“La mia grandezza è nota, ahahah” disse e, prendendo la sua bacchetta si trasformò in un enorme leone, spaventando ancora di più la volpe che andò a nascondersi tra le zampe di derek.
“Siete bravo, ma riuscite anche a trasformarvi in un animale piccolo piccolo come un topolino o una mosca?”
“ovvio!” rispose bruscamente l’orco e, per mostrare il suo grande potere magico, prese la bacchetta e si trasformò in un piccola mosca.
Subito i due gli furono addosso e la schiacciarono.
Derek vedendo che il piccolo nonostante l’orco era morto non smetteva di tremare gli lecco il muso e dicendogli che era tutto finito.
I due passarono a rassegno tutto il castello annunciando: “L’orco è morto! Ora il nuovo padrone del castello e il marchese McCall. Il re e il marchese stanno arrivando preparatevi ad accoglierli!”
Intanto la carrozza era arrivata e Stiles si precipitò a fare gli onori di casa.
“Ben venuti al palazzo del marchese McCall”
Il re stupito chiese: “Ma come? Anche questo castello è vostro? Devo dire che mi avete stupito marchese!” e, detto ciò, iniziò ad incamminarsi verso l’interno del palazzo.
Il marchese dette la mano il principe e si incamminarono mano nella mano nel salone più grande dove trovarono un sontuoso banchetto.
Il re era ammaliato dal marchese, dalle sue buone maniere e dalle sue ricchezze. Intuiva che suo figlio era attratto dal marchese e viceversa e, al termine del banchetto disse: “Caro marchese, sarei felice di avervi come genero. Vi offro in sposa (?) mio figlio. Tanto non credo gli dispiaccia, dico bene figliolo?”
“Dite bene, padre” rispose con un sorriso e non distogliendo gli occhi dal quelli del marchese.
EPILOGO
Isaac e Scott si sposarono ed adottarono due bellissimi bambini, Erika e Boyd. Regnarono con amore sul loro popolo ed erano amati da tutti.
Tutti vissero felici e contenti.
Ah non dimentichiamoci di Stiles e Derek, eh!
Quei due, usando la bacchetta magica dell’orco, si trasformarono mantenendo solo la coda e le orecchie originarie mentre per il resto avevano un aspetto umano. La magia ebbe anche un’altro effetto, infatti dopo un anno di matrimonio Stiles rimase incinto… Ma questa è un'altra storia. 





QUESTA STORIA NON È STATA SCRITTA DA ME, IL TESTO È OPERA DI SABINA SAPONARO. 
IO L'HO SOLO MODIFICATO PER FARE DIVENTARE LA STORIA UNA STEREK E UN SCISAAC.
IL TESTO NON È A SCOPO DI LUCRO.
Detto questo, speriamo che vi siate divertiti a leggere questa Fanfiction. 
Molto probabilmente creeremo un sequel... ma non è sicuro. 

A presto ^.^ 
 
   
 
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