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Autore: Bazinga02    18/08/2015    1 recensioni
La guarra è finita, e i nostri eroi ne portano ancora le cicatrici.
Percy vuole dare una svolta alla sua vita, deciso ad essere felice accanto alla ragazza che ama.
Ma non è ancora tempo di pace e serenità.
Mentre nuovi nemici senza volto gli portano via tutto quello che ha, Percy potrà contare solo sulla sua caparbietà, sul suo amore e su amici vecchi e nuovi.
Chi e perchè si ostina a cercare di rovinare la loro vita?
Un viaggio disperato, un sacrificio necessario, una lotta contro il tempo.
Spoiler di tutti i libri, specialmente BOO
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, I sette della Profezia, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Percy/Annabeth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                      PROLOGO
 
 
POV’S PERCY
Era passato un anno dalla caduta nel Tartaro, dalla sconfitta di Gea, dalla morte di Leo, ed io non mi davo ancora pace. Mi sentivo colpevole, e gli incubi mi svegliavano tutte le notti. Quando non sognavo il volto del dio Tartaro, le Arai o Bob, che mi chiedeva di salutare le stelle per lui, vedevo Leo volare su Festus. Quasi non sembrava un sogno, lo vedevo da lontano, ma sapevo che sorrideva, dietro di lui pareva  ci fosse qualcun altro, ma probabilmente era un’impressione.
Mi ero convinto che fosse un momento antecedente alla sconfitta della dea, mentre saliva ghignando beffardo, mentre la sfidava.
Non sapevo quanto mi sbagliavo.
Di sicuro mi andava meglio di Annabeth. Io la notte “semplicemente” mi svegliavo sudato, con gli occhi sbarrati, con ancora l’impressione di cadere nel vuoto. Lei, invece, urlava nel sonno, si agitava, ma non riusciva a svegliarsi, rimanendo prigioniera nei ricordi dell’abisso. Malcom i primi tempi veniva a chiamarmi (anche se non ce n’era bisogno, dato che ero già sveglio per conto mio), mi portava nella cabina 6, ed io mi sdraiavo accanto a lei, le parlavo e piano, piano lei si calmava.
Poco dopo si era trasferita direttamente nella mia cabina, Chirone aveva dato il permesso e ci copriva con il signor D (anche se non so se sarebbe riuscito a scoprirci comunque). Anche se gli incubi stavano diminuendo, i ricordi erano vividi, freschi e dolorosi, ma nonostante tutto andavamo avanti. Eravamo insieme ed era questo che contava.
Anzi, a dirla tutta, stavo architettando una cosa, che prevedeva una scatolina di velluto, e un anello con incastonata una pietra verde screziata di grigio. Potete capire di che parlo, no?
Più ci pensavo, e più mi veniva una fifa blu (è il caso di dirlo).
Avevo organizzato tutto nei minimi dettagli: al falò, avrei iniziato a parlare di cose attinenti all’argomento, poi i figli di Apollo, capitanati da Will e, non ci crederete mai, Nico, avrebbero iniziato a cantare la nostra canzone, io mi sarei inginocchiato, le avrei fatto un discorso che stavo preparando con Jason da due settimane (sai che aiuto, però è mio amico…) e le avrei fatto la proposta. Speravo che dicesse “Sì”, sennò avrei potuto ributtarmi nel Tartaro.
Io la amavo, tanto da sposarla, speravo che anche lei fosse della stessa idea. Ora rimaneva solo una cosa da fare: chiedere a due dei di mia conoscenza se fossero d’accordo, e disposti a darmi la loro benedizione, un problema non da poco! Sapevo che mio padre non avrebbe fatto troppe storie, ero però preoccupato per la reazione che avrebbe avuto Atena.
Avevo una mezza idea di non chiamarli affatto, ma mia madre mi disse che sarebbe stato poco cortese, ma anche che sarebbe stata poco piacevole una poltiglia di Percy davanti ad Annabeth, se Atena fosse stata all’oscuro, avesse scoperto tutto nel momento della proposta e la cosa non gli fosse andata proprio a genio.
Così, presi tutto il mio coraggio, la mia forza d’animo, vortice, un’aspirina e buttai una dracma dorata presa dalla mia scorta nella nuvola di vapore creata dalla fontana (opportunamente ricostruita da Tyson) nella mia casa. La prima cosa che vidi fu la faccia di mio padre, che sorrideva a 32 denti, e il volto corrucciato e perennemente serio di Atena. Sembrava quasi che sapessero già tutto…bah, impossibile! “Ciao figliolo!” Mio padre mi fece un cenno con la mano. “Perseus Jackson, a cosa dobbiamo la tua presenza?” disse Atena. Ora ero spaventato, la dea della saggezza sembrava già di cattivo umore, cominciavamo male!
 “Mmmm…Ecco…io..” cominciai a balbettare.
“Dunque?” mi incalzò la dea sempre più freddamente.
Presi fiato come se avessi dovuto fare un’immersione nella fossa delle Marianne e avessi perso ogni capacità di respirare sott’acqua
“Io vorrei sposare Annabeth e vorrei la benedizione di entrambi!” avevo sparato prima di perdere totalmente il coraggio..
Erano entrambi muti, ma mio padre fu il primo a riprendersi.
“E così era vero! Che ti avevo detto Atena! Hai la mia benedizione figliolo!” Rimasi scioccato. Come lo aveva saputo? Ma non ebbi tempo di farmi altre domande perché la dea prese la parola.
“Sai già che io disapprovo la vostra relazione, ma se Annabeth è felice rispetterò i suoi sentimenti. Ti do la mia benedizione figlio del mare”.
Non riuscivo a credere alle mie orecchie, mi ero già preparato una lunga lista di motivazioni e suppliche, ma evidentemente quel giorno il fato era luminoso! Mi trattenei dall’esultare.
“Grazie!” dissi semplicemente.
.Stavo per chiudere la conversazione quando mi venne un pensiero “Padre, come facevate a saperlo già?” Mio padre sorrise “Ti ricordo che Afrodite è anche la dea del pettegolezzo! Ed i suoi figli non sono da meno, anche gli amici, o amiche, della sposa, più sinceri! Buona fortuna Perseus, e ricorda: vai quando il fuoco è rosa” detto questo chiuse il messaggio.
Ormai avevo tutto quello che mi serviva, dovevo solo andare a scambiare due paroline con una certa figlia di Afrodite di mia conoscenza...
Risolta anche la questione uccidi-Piper era ora di cena.
Ero seduto al tavolo di Poseidone, ma non avevo per niente fame così sacrificai tutta la mia cena a mio padre, pregandolo che tutto andasse bene.
Vidi Annabeth che mangiava al tavolo di Atena, mi sembrava ancora più bella del solito. Probabilmente Piper doveva averla convinta con l’inganno a darsi un filo di mascara che faceva risaltare ancora di più gli occhi grigi tempesta, ed era riuscita anche a raccoglierle i boccoli in una complicata acconciatura, probabilmente con la scusa che sciolti le avrebbero fatto caldo. Quasi mi pentii di averla sgridata…quasi.
Dopo cena ci mettemmo intorno al falò, e come da piano iniziai a dirle cose come “Secondo te mi starebbe meglio uno smoking o una camicia blu?” oppure “Se facessimo un grande pranzo con amici e parenti, prima faresti un aperitivo o andresti subito con gli antipasti?” ed altre cose così.
Sì, lo so, sono una frana, ma ero nel pallone e la scatolina iniziava a diventare sempre più pesante nella mia tasca, come se volesse costringermi a tirarla fuori. Annabeth non è stupida, e stava cominciando a insospettirsi. Dovevo sbrigarmi! Feci un cenno a Will. Iniziarono a intonare la canzone, io mi misi in ginocchio. Ci furono gridolini da parte delle figlie di Afrodite. Annabeth strabuzzò gli occhi. “Annabeth io ti amo, ti ho sempre amato, dal primo giorno della mia nuova vita qui. La mia vera vita. Anche senza memoria io ti ricordavo, i tuoi occhi sono stati il mio faro, la mia salvezza. Tu sai che non sono bravo con le parole, quindi vado dritto al punto…” vidi che il fuoco prendeva una colorazione rosa e seppi che era il momento giusto
“Annabeth Chase, figlia di Atena, vuoi sposarmi?” vidi sulla sua faccia un sorriso enorme e seppi la risposta prima ancora che parlasse “Oh, Testa d’Alghe… S….”
 Il fuoco diventò improvvisamente nero, qualcuno mi colpì alle spalle, la scatolina che avevo aperto mi cadde di mano. Mentre svenivo vidi Annabeth che veniva presa da un’ombra, la sentii urlare il mio nome, poi vidi solo il buio e scivolai nell’oblio.
 
 
 
 
 
 
Angolino della tredicenne
Salve a tutti, se siete arrivati vin qui vuol dire che non è stata malaccio.
Questo è il mio primissimo angolo Autrice, e questa è la mia primissima fan fiction in assoluto. Avevate capito l’inghippo? Spero di no. Volevo che non si capisse. Quest’idea mi è venuta in sogno, più o meno, perché me li sono immaginati sull’altare. Il problema è che quando mi sono svegliata, mi sono resa conto che mi ero addormentata con l’Mp3 attaccato, e avevo sentito a ciclo continuo Boulevard of Broken Dreams, dei Green Day, e riflettendo sul titolo, mi è venuta questa idea. Ora le domande sono: Cos’è successo? Dov’è Annabeth? Che farà Percy? Chi è il Nuovo Personaggio segnato tra i personaggi? Ogni quanto pubblicherà questa pazza? Quando la butteranno in un manicomio? Vi posso dire solo che No! Non mi rinchiuderanno, e che ho già alcuni capitoli pronti, magari i primi li pubblicherò a distanza ravvicinata, per farvi capire un po’ com’è la trama, poi vedrò. Vi dirò un’altra cosuccia: Vi anticipo che il nuovo personaggio arriverà nel prossimo capitolo!
Le ultime cose e poi potrete tornare alle vostre precedenti occupazioni. Se volete potete lasciarmi una recensione, accetto tutte le critiche, ma per piacere, che siano costruttive e non distruttive! Sono in questo mondo da poco, ed ho letto poca roba, quindi, spero che non sia una cosa già vista. Quindi, arrivederci, e spero che vi stia piacendo.
Bazinga02
P:S: Buon Compleanno Percy.
   
 
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