Serie TV > Violetta
Segui la storia  |       
Autore: Leonetta99    18/08/2015    5 recensioni
'perche con i tuoi compagni di squadra pensi con l'organo genitale invece che con questo?" il suo dito sfiora la mia tempia e rabbrividisco a quel semplice contatto e prima che possa parlare dice "e ti prego non fare una battuta sul tuo amichetto" le faccio un sorriso malizioso e sorrido prima di tornare serio e guardarla negli occhi "un altra cosa che ho capito è che se ti fai vedere indifferente le persone non provano a distruggerti, lo faccio per non uscirne ferito" non sa cosa dire quindi mi avvicino trovandomi ancora più vicino a lei, alza il capo dato che è più bassa "e perché con me non ti dimostri così?" poso lo sguardo sulle sue labbra stando a pochi centimetri da esse "per qualcuno vale la pena togliersi la maschera e buttarsi" dico ben sicuro di averle dato il potere di spezzarmi. "non hai paura che ti faccia del male?" annuisco consapevole non solo di essermi privato della mia maschera, del mio scudo per lei ma anche di averle dato il mio cuore.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Trovate qualcuno che vi faccia dimenticare le vostre insicurezze.

Ed eccomi qui davanti a un foglio bianco pronto a scrivere dei 'desaparacidos', sono totalmente concentrato nelle mie ricerche che non mi accorgo che la sedia vicino alla mia viene scostata e occupata. Mi giro allontanando gli occhi dallo schermo del computer per metterli sul mio migliore amico. “Ruggero che ci fai in sala informatica?” chiedo curioso dato che conoscendolo nemmeno sapeva dell'esistenza di questa aula “Togliti quello sguardo sorpreso da pesce lesso Blanco, io e te dobbiamo parlare” sbuffo alzando gli occhi al cielo sapendo già a cosa si riferisce con il 'dobbiamo parlare'- “Bene parliamo” mi fulmina con lo sguardo e io torno a posare lo sguardo sullo schermo cercando di pensare solo e solamente alla ricerca e non a una ragazza con un paio di occhiali neri che adora leggere e perdersi in libri d'amore. “Chi è la ragazza che ti ha fatto dimenticare di salutare il tuo migliore amico dopo la partita?” sapevo che voleva parlare di lei, ma speravo che prima ci facesse qualche giro di parole e non che andasse dritto al punto così. Ma chi prendo in giro? Lo conosco da cinque anni e so che se vuole sapere qualcosa lo chiede senza fare storie. “Non la conosci” rispondo senza mezzi termini fingendo di leggere un articolo sul mio argomento di storia -”Nome e cognome Jorge Blanco altrimenti vado da tua sorella, le chiedo di indicarmela e vado a raccontarle di quando sei andato a piangere da tua madre quando ti sei svegliato e hai avuto la tua prima erezione” brutto figlio di puttana “Fanculo Pasquarelli non è colpa mia se non mi piegavano le cose prima di trovarmele davanti” scoppiò a ridere continuando a prendersi gioco di me, ma lo feci smettere guardandolo male. Dovevo smettere di lasciare che Cande raccontasse i miei episodi più imbarazzanti a lui mentre non c'ero. “Dimmi il nome e non accadrà” sbuffai sconfitto e risposi “Martina... Martina Stoessel” i suoi occhi non reagirono subito mormorò solamente un 'Ah' ma poi sorrise felice “Mi piace” lo guardai come se volessi dargli un pugno e lui subito si allontanò con la sedia per difendersi “Calmati Jorge, è tutta tua” dice ridendo della mia possessività. “Comunque hai presente Lodovica in classe nostra?” annuisco aggiungendo dopo qualche secondo “Comello?” acconsente col capo poi dice “L'ho sentita parlare con la sua amichetta e dire che erano migliori amiche” i miei occhi devono dimostrare quanto sia sorpreso- “Martina e Lodovica migliori amiche?Ma non le vedo mai insieme e poi sono troppo diverse” lui si alza lasciandomi una pacca sulla spalla e dicendo “Lo so amico vabbe ora devo andare in questo posto ci sono troppi libri e troppe persone che studiano” lo saluto scoppiando a ridere e lo guardo andare via.

Ho bisogno di un po' di tempo per uscire da questo manicomio, non riesco a togliermi dalla testa le parole di Ruggero. Non posso credere che Lodovica, una ragazza presuntuosa e che pensa solo alla sua immagine sia stata o sia la migliore amica di Martina. Sono come il caldo e il freddo. Finalmente arrivò in giardino e mi dirigo verso una delle panchine che ci sono fuori. Riesco solo a pensare a quelle due insieme e nemmeno mi accorgo che c'è già qualcuno seduto dove sono appena arrivato. "Jorge?" torno sul pianeta terra e mi giro verso quella voce così insicura ma melodiosa che adoro ascoltare - “Buongiorno nena” le sue guance si fanno subito rosee e penso a quanto mi piacerebbe baciarle -“Ehm buongiorno” risponde in un sussurro prima di abbassare lo sguardo e tornare al libro che sta leggendo. È quello che le ho regalato io noto con uno strano senso di felicità. È già a metà, ma questa ragazza li divora i libri “A che ora sei andata a dormire nena?” Le chiedo curioso di sapere che cosa vorrà rispondermi “Ehm verso le tre di notte credo” almeno è sincera- “Quindi hai dormito poco più di tre ore per un libro?” alza lo sguardo sul mio viso e finalmente posso guardare i suoi occhi da cerbiatta. Scuote il capo e inizia a parlare “Lo so che è assurdo, ma quando inizio a leggere il tempo lo dimentico. Quando incomincio un nuovo libro è come se conoscessi per la prima volta delle persone. Dopo questo credo che mi prenderai per pazza ma come tu quando fai amicizia inizi a conoscere una persona io faccio lo stesso con i protagonisti del libro. Imparo la loro storia, le loro emozioni, i loro dubbi e mi immedesimo anche nella loro felicità e tristezza” c'è una luce nei suoi occhi che mai avevo visto, quando parla di libri dimentica le sue paure, il suo carattere che la ostacola e anche me che la ascolto. “Perché non fai lo stesso con le persone reali?” un sorriso triste le nasce sul viso e vorrei tanto renderla felice, farle capire che non c'è niente di più bello della realtà “Le persone che mi circondano non mi capiscono, non starebbero mai ad ascoltare una come me” dice toccando la copertina del libro “Se non permetti agli altri di conoscerti come pretendi di essere guardata, Tini tu sei chiusa nel tuo mondo di storie d'amore perfette vissute da altre persone. Non vuoi averne una tua?” noto di aver alzato il tono dalla sua espressione sorpresa e anche.. Spaventata. “Si, lo vorrei ma tu non sai nulla di me come puoi giudicarmi?” non la sto giudicando io vorrei solo farle capire che la vita è una e lei la sta sprecando per persone che non esistono. “Perdonami io non volevo, dimenticati di tutto okey?” mi alzo in piedi senza ascoltarla e vado verso la mia aula cercando di dimenticare tutto. Al diavolo tutto, perché non può piacermi una ragazza normale.

Mangio una patatina dal piatto di mia sorella sentendola lamentarsi ma la ignoro continuando a rubargliele, adoro farla incazzare non c'è dubbio. Stanno parlando della partita e del fatto che grazie alle nostre vittorie tutte le ragazze cadono ai nostri piedi, vorrei correggere dicendo che l'unica che mi interessa mi rema contro ma lo tengo per me e continuo a mangiare chiudendomi nella mia bolla di rabbia e qualcos'altro che non so ben definire. Sembro assente ma non mi sfuggono le occhiate che Lodovica continua a mandarmi “Vuoi qualcosa?” chiedo arrogante senza nemmeno guardarle in faccia - “Cosa?”-“Sono dieci minuti che mi fissi” alza le spalle portandosi i capelli mori su una spalla e dice “Sei una bella vista, questo ti da fastidio?” cristo ma si è sentita?come può una ragazza che dice cose simile essere stata la migliore amica della mia perfetta creatura. Mi rifiuto di risponderle e saluto mia sorella andando fuori, ancora.

C'è un filo di vento a farmi compagnia, tutti sono dentro perché c'è troppo freddo per stare fuori e le persone non stanno dove non c'è nessuno. Quando sono sole non hanno coetanei a cui far provare invidia e questo gli da fastidio. Sembra che le persone stiano con gli altri solo per sentirsi migliori, tutti seguono le stesse mode, tutti parlano allo stesso modo. E se non lo fai non sei come loro e ti buttano fuori dal mondo. È così strano che io mi senta un alieno in presenza dei compagni? “Non dovresti essere dentro capitano?” quella voce, la stessa che prima avrei mandato al diavolo ora è dietro di me. Non mi giro neanche perché dopo pochi secondi sento i suoi passi vicini e il suo corpo esile vicino al mio sulla stessa panchina di stamattina. “Ci sono stato anche abbastanza là dentro" annuisce ma poco dopo parla di nuovo guardando il mio profilo “Hai dei difetti?” la sua domanda mi sorprende tanto da farmi voltare lo sguardo verso di lei “Tutti abbiamo difetti” lei sorride e io penso a come sarebbe bello vederla sorridere prima di baciarla - “Dimmene qualcuno” sorrido e distendo un braccio dietro di lei “Perché vuoi sapere i miei difetti? I pregi non sono meglio?” si avvicina di pochi centimetri al mio fianco e sono scioccato perché mai l'ho vista fare 'il primo passo'- “Credo che per amare una persona si debba iniziare dai difetti, sai amare le imperfezioni” mi piace il suo modo di pensare ma detto così sembra che “Vuoi amarmi?” scoppia a ridere e si appoggia con la schiena al ferro incrociando poi le gambe “Vuoi leggere un po' con me?” sta cambiando discorso e accetto annuendo alla sua domanda, tira fuori il libro che le ho regalato e inizia a leggere:
“Jake, lasciala! Ci penso io, promesso”, ripeté l’altra voce, con urgenza. Mi sentii spostare leggermente, e poi due braccia forti mi strinsero, attirandomi contro un petto muscoloso. Sentii un profumo inconfondibile, e riconobbi Liam. Oh, grazie a Dio, Liam era lì! Il cuore iniziò a calmarsi mentre sentivo le sue labbra sul collo e il suo respiro che scendeva calmo e lento sulla mia schiena. Cercai di seguire quel ritmo anch’io. Mi concentrai sulla sensazione del suo battito regolare contro il petto, e i punti neri che avevo davanti agli occhi iniziarono a sparire. Dopo qualche minuto, ripresi il controllo delle braccia e le strinsi forte intorno alla sua vita, afferrandomi a lui come se fosse l’unica cosa che mi impedisse di sparire dal mondo. Mio padre stava tornando, ma c’era Liam, e non avrebbe permesso che mi accadesse nulla di male.

La guardo leggere e non riesco a distogliere lo sguardo dalle sue labbra che si muovono, dai suoi occhi che seguono il paragrafo è da quella ciocca di capelli che le sfugge sempre. “Mi stai fissando” si ferma facendomi notare che la sto guardando intensamente “Sei bellissima” -nessuno deve averglielo mai detto, le sue gote sono rosse e la sua espressione è sorpresa ma un bellissimo sorriso le incornicia il viso- “É un mio difetto, dire quello che penso senza prima pensare” continuo tornando al discorso iniziale. “Dici le cose come stanno, non è esattamente un difetto” me lo hanno sempre fatto credere, ogni volta che dico qualcosa senza prima contare fino a dieci o si offendono oppure mi insultano, ma lei è diversa. Vede tutto in modo differente da come lo vedono gli altri. “E tu? Dimmi un tuo difetto” chiude il libro e si gira leggermente il corpo per trovarsi esattamente verso di me “Allontano chiunque provi ad avvicinarsi” -e capisco che non ne ha scelto uno a caso- “Mi dispiace se ti ho risposto in quel modo stamattina, hai ragione e questo mi spaventa” mi faccio coraggio, prendo la ciocca che sfugge sempre tra le dita e gliela metto dietro l'orecchio mentre mi avvicino al suo viso “É da ieri che desidero farlo” sussurro a pochi dal suo viso - “Leggimi un altro pezzo” sta pensando a qualcosa perché non mi risponde subito ma dopo qualche secondo “Ma non posso saltare le parti” alzo gli occhi al cielo e dico “Sai nena non credo che un giorno mi leggerò quel libro quindi non mi rovini il finale” sbuffa e sussurra un 'mai dire mai' cercando un altro pezzo da leggermi.

“Liam, posso farti una domanda?”. Ero troppo curiosa per non chiederglielo. “Come no. Quello che vuoi”. Si strinse nelle spalle e bevve un sorso. “Perché sei sempre stato un tale idiota con me? Se ti sono sempre piaciuta per tutto questo tempo, perché non facevi che buttarmi a terra quando eravamo piccoli e facevi l’imbecille con me? Lo sai che ti odiavo, vero?”. Inarcai le sopracciglia, scusandomi con lo sguardo. Si mise a ridere. “Sai, c’è una linea sottile tra amore e odio. Forse mi amavi e non te ne rendevi conto” propose ghignando. Sorrisi, pensando che fosse esattamente quello che avevo immaginato prima. “No, Liam. Eri un vero stronzo con me. Ma era quasi tutta scena, vero? Quindi, perché lo facevi?”. Avevo bisogno della risposta, mi stava uccidendo perché proprio non capivo. “Jake”. Si strinse nelle spalle. “Jake? Non capisco”. Gli rivolsi la mia migliore espressione perplessa. Fece un sorriso triste. “Jake non mi voleva vicino a te. Mi ha pestato a sangue un paio di volte quando eravamo ragazzini per questo motivo. È molto protettivo nei tuoi confronti. Era più facile per me starti lontano se tu non volevi stare con me. Pensavo che se fossi riuscito a farti desiderare di starmi lontana, allora non avrei dovuto sforzarmi tanto” disse accigliato. Un momento, fingeva di essere un verme così così non avrei voluto stare con lui per via di Jake? Dannazione a quel ragazzo! “Tutti quegli anni, Liam, mi sembra un tale spreco”. Sospirai e scossi la testa. Se me l’avesse detto allora, forse avremmo potuto stare insieme da più tempo. “Sai, ho sempre pensato che tu avessi una doppia personalità” dissi ridendo. Rise anche lui. “Davvero Perché?” “Be’, ho sempre pensato a te come al Liam di giorno, una testa di cazzo, un idiota e un puttaniere. Poi c’era il Liam notturno, che era adorabile, dolce e premuroso. Mi è sempre piaciuto il Liam notturno”, dissi con sincerità. Sorrise felice. “Be’, la notte è quando smettevo di cercare di respingerti. Avevo deciso che, visto che Jake non lo sapeva, potevo essere me stesso e godermi il tempo passato con te. Così, giusto perché tu lo sappia, ma le mie due personalità ti amano da sempre Ángel”.

Smette di leggere e punta i suoi occhi da cerbiatta su di me “Perché la chiama 'Angel'?” - avete presente l'emoji del telefono con i cuoricini sugli occhi? Ecco si potrebbe dire che adesso rappresenti Tini perfettamente - “La prima volta che l'ha vista credeva di essere morto, il motivo? Credeva di aver visto un angelo: Amber” annuisco mentre continuo a guardarla sospirare e immaginare di essere nel libro e scoppio a ridere. “Perché ridi? Smettila di prenderti gioco di me” smetto di ridere e le dico “Sei così schifosamente romantica, nena” - “Non sei il primo che me lo dice” non faccio fatica a crederci. Vive in un pianeta tutto suo, nel suo mondo l'amore è perfetto,qualcosa di unico che si deve solo vivere, ma nel mondo reale ha anche aspetti negativi che lei forse non conosce per colpa di quei libri. “So cosa è e non è reale Jorge, non guardarmi con quella faccia” vorrei dimostrarle che se volesse potrebbe bruciare i libri e viverle quelle cose che le piacciono tanto. “Ora devo andare, ho lezione” -Ma tra poco non dobbiamo uscire da questo manicomio? La vedo andarsene di fretta quindi urlo per fermarla “Che c'è Jorge?” - “Vuoi essere la mia Angel?” scoppia a ridere mentre mi guarda tenendo il libro stretto al petto - “Non posso, sono già la tua nena”. Sono già la tua nena. Ha detto 'tua'? Quindi è mia? “E tu Jorge?” chiede spostandosi la ciocca che io stesso le ho messo dietro l'orecchio via dal viso dato che il vento continua a spostarla. “Io cosa?” - “Vuoi essere il mio capitano?” scoppio a ridere e la vedo andare via senza una risposta. Saró tutto quello che vuoi. Il tuo capitano. Il tuo amore.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutte! 
Eccoci con un nuovo capitolo di questa storia senza trama, non ho tanto da dire. Allora io vi consiglio il libro di cui ho messo alcune parti qui, spero ch vi piaccia e che continuerete a seguire questa nuova fanfiction a cui io personalmente tengo tanto. Se volete scrivermi leggo sempre i messaggi, le recensioni e anche su twitter (@lovesjortiggero). 
Non ricordo piu che dovevo dirvi quindi mi dileguo. 

ps. Grazie alle ragazze che hanno recensito il primo capitolo, mi avete spinto a scrivere tanto. 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: Leonetta99