Anime & Manga > Full Metal Panic
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Autore: metaldolphin    18/08/2015    0 recensioni
Le persone che ci circondano siamo solite classificarle tramite il livello di confidenza ed intimità che abbiamo con loro.
Ci sono i semplici conoscenti, ci sono gli amici e gli Amici, di solito pochi, ma veri.
Questi ultimi, quelli con la "A" maiuscola ti conoscono bene e sanno come aiutarti, nonostante i tuoi difetti e i tuoi problemi.
Sousuke Sagara ne ha uno molto particolare...
Genere: Generale, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaname Chidori, Sousuke Sagara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti è successo altre volte.

La tua vita è cambiata: i servizi segreti francesi, grazie a Lemon, ti hanno fornito i documenti validi per la tua vita in Giappone e adesso puoi stare con lei; il padre di Shinji Kazama ti ha offerto un lavoro alla base di Narashino come istruttore pilota di AS e anche quest'anno forse non perderanno nel solito torneo contro Merima, ma questa cosa… questa cosa non riesce ad abbandonarti. Ti perseguita, non va mai per davvero via.

A volte capita più di rado, dopo vari giorni o settimane e, quando sei sicuro di esserne uscito, si presenta, inesorabile, come per farti ricordare ciò che avresti dovuto realmente essere: un lupo.

Solo che non ci sei riuscito e sei rimasto un agnello nella pelliccia da predatore per tutta la vita, fino a quel momento cruciale su Merida.

Senti che sta per succedere anche adesso e provi a scacciare quella sensazione sgradevole che subdola sembra impossessarsi di te, appena uscito dalla doccia serale, quando i familiari suoni della battaglia ti raggiungono.

Anche se sai che non sono veri, vuoi accertartene ugualmente e sporgi il viso, imperlato dalle gocce d'acqua che colano dai capelli bagnati, sul soggiorno.
Kaname, in shorts e canottiera, è seduta sul tappeto posto davanti al divano col joypad tra le mani… sullo schermo del televisore, i caldi colori del Medio oriente e un fucile mitragliatore inquadrato in soggettiva: gioca a Call of Duty nella pausa che si concede dopo cena, visto che durante il giorno studia duramente per recuperare l'anno perduto al liceo.
Ma hai appena il tempo di rendertene conto che i rumori della guerra ti sopraffanno, i colori soffocanti del deserto ti fermano il respiro in gola e sei costretto ad appoggiarti alla parete e cadi lo stesso in ginocchio, l'asciugamano stretto in vita.

È come se tu fossi davvero in quella zona semidesertica, riesci persino a sentirne gli odori che ti danno il voltastomaco. Il caldo secco della sabbia e della terra polverosa sollevate dal vento in vortici opachi che accecano, l'odore del sangue metallico e dolciastro insieme, il puzzo della carne bruciata e il tanfo dei visceri esposti e del piscio e degli escrementi rilasciati nella morte violenta, il terrore di fare la stessa fine e il boato dell'artiglieria pesante che permea il tutto in una vibrazione che scuote le membra e pare non dover avere mai una fine.

No, la vera guerra non è asettica come in quel video, seppur vivamente realistico: riesci quasi a vedere le tue mani sporche di sangue ed allora rimetti la cena sul pavimento ormai vicino al tuo viso.

Lei sente e corre verso di te e ti sorregge e la realtà presente torna a circondarti.

Lei sa e non dice nulla. È la prima volta che ti capita in casa a quel modo, ma sei certo che d'ora in poi rinuncerà a Call of Duty.

Ti dispiace, ma non sai più come dirglielo, anche se una volta lo facevi spesso. Ti bastava pronunciare quelle parole e lei ti rimproverava di non combinare più guai, ma ormai non tira più fuori dal nulla i suoi harisen per sventagliarteli in testa, perché lei sa.

Succedeva nella vita fatta di armi e compagni leali, di superiori che abbaiavano ordini e in cui non ti preoccupavi del futuro perché battaglia dopo battaglia non eri certo che ne avresti avuto uno.

A quel tempo non avevi questo problema: il tuo corpo e la tua mente erano talmente immersi nell'azione e non avevano nemmeno il tempo di stare male.

Adesso, invece, era come se stessero rigettando tutto quello che avevano subito ed accumulato negli anni di un'infanzia e di un'adolescenza passati tra sofferenza e morte.

Alzi il viso e ti perdi nei suoi occhioni sbarrati.

-Io…- cominci a dire, ma lei scuote coraggiosamente il capo e riesce a regalarti un sorriso solo un po' tirato.

Lei sa e non c'è più bisogno che ti scusi.

Torni in bagno e risciacqui la bocca e il viso, Kaname resta a pulire in soggiorno.

Fissi il tuo stesso volto allo specchio e la cicatrice sulla guancia è sempre là, muta testimone tra tante altre di un passato che, nonostante tutto, non riesci a dimenticare.


 


 


 


 

Autore a piè (di pagina):

Dopo tanto tempo torno nel mondo di Sousuke e Kaname con una storia ambientata dopo il termine del manga e dei libri, quindi situazione tutta nuova per i nostri beniamini! Ringrazio Anevrasi che mi ha ricordato l'amore che provo per quest'opera e mi ha dato la spinta e l'entusiasmo per affrontare di nuovo il complesso mondo di Full Metal Panic!

   
 
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