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Autore: darkrin    19/08/2015    1 recensioni
1. Quando l’Olimpo cade e gli dei si spengono come stelle e il mondo finisce, Jason muore – o forse l’Olimpo cade, il mondo finisce, gli dei si spengono come stelle perché Jason muore.
Una mattina, Piper scopre di non essere l'unica ad essere sopravvissuta.
2. Piper è contenta e tira un sospiro di sollievo, quando Eracle se ne va, sbattendo la porta e imprecando e insultando suo padre e tutti i figli di troia che ha sparso per il mondo. [...] Ora sarà tutto diverso, non ci sarà più nessuno a fermarla per le scale e a farla indietreggiare fino a sbattere contro il muro.
3. Eracle l’aveva avvicinata perché era bellissima e perché Jason – Jason, il ragazzo perfetto, il figlio ideale; Jason che era disposto a fare qualsiasi cosa per Hera - era pazzo di lei e assolutamente incapace di dimostrarlo e questo la rendeva ancor più attraente, ai suoi occhi. (Eracle/Piper/Jason)
(Eracle/Piper | angst!fest | Ex: Regret is deeper than the sea / But love is longer than the way, ora una raccolta discontinua. Titolo tratto da un verso di Neruda | Il secondo capitolo partecipa alla #PjShipWeekItalia indetta dalla community campmezzosangue)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Piper McLean
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: - Se cercate una trama avete sbagliato posto. /o\ In compenso vi fornisco un'AU, in cui il cognome di Jasone di tutti gli altri è Grace perché sì perché mi suonava male altrimenti.
- Storia partecipante alla VII settimana o Free Week della #PjShipWeekItalia indetta da campmezzosangue.  Andate e partecipate numerosi. E andate anche perché vi troverete un commentone con il perché Eracle e Piper sono tanto belli secondo me.
- Sempre NO BETA quindi segnalatemi qualsiasi svista, errore, strafalcione.


Foglie d’autunno
 
 

 
Da quando ha lasciato la casa paterna, con un gran frastuono di porte sbattute e d'imprecazioni, il fratello di Jason – quarterback e idolo della scuola, Jason Grace, "ho i voti perfetti in quasi tutte le materie", Jason Grace - vive in uno scantinato in una qualche stradina della periferia industriale della città. Le minuscole finestrelle di vetro smerigliato permettono di vedere solo le caviglie dei passanti che si muovono spedite e le foglie che, d'autunno, intasano i tombini in un molliccio ammasso rosso e arancione. Il luogo da cui arrivino tutte quelle foglie è, per gli abitanti della strada, fonte di grande mistero perché non vi è alcuna traccia di alberi nel quartiere e la cosa che più vi somiglia sono i rovinati pali della luce dalle lampadine fulminate.
Il sobborgo è un ammasso grigio e fatiscente, in cui rovinate scale antincendio si intrecciano l'una all'altra in un intricato ammasso di ferraglia e quando soffia il vento sembra di sentire il rumore di lamiere che stridono l’una contro l’altra.
Il fratello di Jason è, in realtà, solo il suo fratellastro e per quanto Piper abbia sempre fatto una gran fatica a cercare di star dietro a tutti i legami familiari dei Grace (Jason e Talia sono figli di Zeus e un'amante incontrata in uno dei suoi frequenti viaggi aerei, ma vivono con Zeus e sua moglie, insieme ad Eracle che è figlio di Zeus e qualcun altro, ma che Hera amava come un figlio almeno fino a qualche tempo fa e uuugh, che confusione!), ma di una cosa è sempre stata certa: non sopporta Eracle.
Non tollera le sue mani immense e la sua totale mancanza di rispetto per chiunque; non sopporta il modo in cui si fa trovare fuori dalla loro scuola, mollemente appoggiato ad una macchina dalla carrozzeria sfasciata e il modo in cui, certe volte, le si avvicinava per sussurrarle all'orecchio: Non dovresti fidarti di un figlio di Zeus con quel tono che è metà derisione e metà tentazione. Odia il modo in cui il suo sguardo sembra indugiare sulle sue labbra e la curva del suo seno, scivolare lungo la sua vita e scendere ancora e ancora e come i suoi occhi sembrino scurirsi e le sue labbra si pieghino in un ghigno per nulla pentito, quando torna a guardarla in volto. E a lei piace Jason, le è sempre piaciuto Jason.
Piper è contenta e tira un sospiro di sollievo, quando Eracle se ne va, sbattendo la porta e imprecando e insultando suo padre e tutti i figli di troia che ha sparso per il mondo. Pensa che ora non dovrà più vederlo ogni volta che va a trovare Jason o che invade la casa dei Grace con Leo, che ora sarà tutto diverso, che non ci sarà più nessuno a fermarla per le scale e a farla indietreggiare fino a sbattere contro il muro e a chinarsi verso di lei e... Nessuno a metterla a disagio di fronte a Jason – e a lei piace Jason -, nessuno a guardarla come se fosse priva di vestiti, come se fosse solo un corpo nudo con cui giocare a nascondino.
 
 
 
D'autunno, Piper distesa su un letto sfatto osserva le foglie ammassate nei tombini, studia quella massa molliccia e impregnata d'acqua che possiede tutte le sfumature del fuoco, e si chiede da dove vengano tutte quelle foglie. Si chiede dove siano tutti quegli alberi.

 
   
 
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