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Autore: Reby94xx    31/01/2009    1 recensioni
" L'unica gioia al mondo é cominciare " Annunciò la professoressa di psicologia Demetri alla 5A socio-psico pedagogico, un classe decisamente troppo difficile e vivace, appena entrata in aula appoggiando la sua cartellina, di un colore imprecisabile ed obrobioso per terra, di fianco alla cattedra, e successivamente sedendosi facendo un sospiro sommesso.... era capitata a lei la sfortuna di avere le prime due ore di lunedi, un delirio assurdo con quella classe che contava 24 ragazze e solamente 2 ragazzi. Poco più in la, circa alla terza fila a destra, una ragazza parlò, forse un pò troppo forte " tutte cazzate !"
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Lo so che ho un'altra storia da mandare avanti, ma " Non so se mi vorrai" non mi da alcuna soddisfazione, nel senso che non mi piace proprio e so che é tutta colpa mia, voi ragazze non c'entrate niente, la colpa é solo mia perché l'ho scritta un pò alla leggera, senza un minimo sforzo.... per carità mi emozionano e mi fanno brillare gli occhi le vostre recensioni e mi fa battere il cuore vedere che comunque vi piace, ed anche se non vi piace e lo dite solo per farmi piacere va bene lo stesso, lo apprezzo molto comunque
Ora ammetto che scrivere mi piace moltissimo, nei temi ho sempre valutazioni alte, ma quando ho iniziato a scrivere la storia la scuola ha iniziato a tenere ritmi altissimi ed io mi sono trovata un pò spiazzata essendo comunque una nuova scuola, e quindi non sono stata in grado di scrivere una storia " leggibile e piacevole", anzi io la trovo orribile, quindi mi sono ripromessa, ho fatto una vera e propria scommessa con me stessa, di riuscire a scrivere una ff  emozionante, piacevole, che faccia battere il cuore e che vi faccia, perché no.... divertire e sorridere facendovi ritrovare il sorriso dopo una brutta giornata come fanno le vostre.... per questo io voglio scrivere, oltre ad un mio piacere personale, perché voi ve lo meritate, ognugna di voi, magari inconsapevolmente, é il supporto dell'altra...... e voi siete il mio supporto !
Sia chiaro che non voglio farvi assolutamente pena, anzi sono aperta alle critiche più brutali e malefiche, perché sbagliando si impara, volevo solo chiarire la situazione.
Dopo questa piccola parentesi che non c'entra niente con la trama della ff, iniziamo a dire una cosa importantissima...... in questa nuova storia i Jonas sono diciamo.... cambiati, molto diversi da come sono adesso e da come sono nella mia  long.
So che come cosa vi può sembrare monotona ma.... le protagoniste sono sempre le stesse due ragazze.... ora tutte voi penserete " che palle però sempre le stesse cose "..... e avete ragione, ma che ci volete fare, mi ci sono affezionata.... ma vi prometto che comunque sono molto, molto diverse da quelle dell'altra long.
Ora vi lascio alla lettura di questa mia nuova ff, che non volevo pubblicare prima di avere finito l'altra, ma l'impulso é stato più forte di me, quindi....... Ah si, i Jonas Brothers non mi appartengono e non voglio rappresentare in alcun modo il loro carattere.
I hope you like it !




"L'unica gioia al mondo é cominciare"

Cesare Pavese
















" L'unica gioia al mondo é cominciare "
Annunciò la professoressa di psicologia Demetri alla 5A socio-psico pedagogico, un classe decisamente troppo difficile e vivace, appena entrata in aula appoggiando la sua cartellina, di un colore imprecisabile ed obrobioso per terra, di fianco alla cattedra, e successivamente sedendosi facendo un sospiro sommesso.... era capitata a lei la sfortuna di avere le prime due ore di lunedi, un delirio assurdo con quella classe che contava 24 ragazze e solamente 2 ragazzi.
Poco più in la, circa alla terza fila a destra, una ragazza parlò, forse un pò troppo forte
" tutte cazzate !"
Ringhiò a sè ed alla sua compagna di banco.
La professoressa, che odiava che qualcuno parlasse quando non era interpellato, ringhiò subito all'alunna
" Arminchiardi ! Vuole dire anche a noi quello che stava dicendo a Storfi ?"
Odiava, odiava chi parlasse senza permesso, era una cosa inammissibile... ma non in quella classe
L'alunna di tutta risposta , non era minimamente preoccupata delle conseguenze, rispose con tono autoritario
" ma preferirei anche no.... sono cose personali !"
Disse la ragazza, provocando l'ilarità di tutti, tranne, ovviamente, della professoressa.
Sbuffando, non era una cosa nuova che quell'alunna rispondesse, quindi non perse tempo tanto non c'erano più possibilità di recupero (secondo lei), riprese a parlare

" prima che Arminchiardi ci interrompesse stavamo parlando di una frase ... bè questa é una frase di Cesare Pavese, e sta a significare che tutto quello che si incomincia deve essere affrontato con autorevolezza, impegno e voglia, questo é uno dei principi della buona riuscita di un lavoro "
L'insegnante si guardò notando, non con sorpresa, che i due quarti della classe dormivano beatamente, chi appoggiato al muro, chi al compagno di banco, che a sua volta gli faceva dei disegnini stupidi sul volto o sulla braccia o chi, addirittura, al termosifone.... come facevano a non scottarsi si chiedeva sempre.
L'altro quarto scarabocchiava sul diario o sul quaderno fino all'infinito il nome dell'innamorato, dei cuoricini o semplicemente faceva dei cerchi, che più dei cerchi sembravano delle uova... roba da primati insomma !
L'altro quarto faceva dei compiti, non della sua materia ovvio..... ma sicuramente quelli d'inglese, quella si che era una professoressa "con le palle", sapeva farsi rispettare, a volte faceva paura persino a lei
" noto con piacere che mi state ascoltando molto !"
"é lunedì" si sarebbe sentita dire di li a poco... perché si sa che il lunedi é il giorno più faticoso della settimana, in più erano le prime due ore..... non si poteva chiedere a dei ragazzi che, per lo più, si alzavano tutte le mattine, sei giorni su sette alle sei e dovevano stare, quasi sempre, in piedi sul treno e dopo ancora percorrere un bel tratto di strada per arrivare a scuola, poi quand'era inverno era un' inferno.... freddo gelido da tagliarti la pelle ti toglieva il respiro !
" prof....é lunedi !"
Urlarono tutti gli alunni quando si svegliarono dal loro stato catatonico, in cui erano caduti appena entrati in classe, stato in cui ricaddero subito dopo, ed avverando la previsione della professoressa.
" lo so ragazzi che é lunedi... ma non é una giustificazione, non sono stata di certo io a volere queste due ore, che sono le due più importanti che ho con voi, dunque dobbiamo lavorare.... interrogo "
Ah si... si quello era in grado di risveliarli e di mettergli una strizza addosso da farli morire seduta stante
I ragazzi, stravaccati sui banchi stile " svaccamento totale" si tirarono su come cavallette, quasi avessero delle molle attaccate ai loro fondoschiena.
Si potevano notare le gocciolina di sudore freddo scendere dalle fronti di chi magari aveva già sotto, e non poco, psicologia... un due non si recupera facilmente, poi se non si é studiato un tubo é molto improbabile
" allora... vediamo -disse la professoressa scrutando attentamente il registro- dunque interroghiamo... "
L'alunna di prima riuscì solo a pronunciare, senza la minima traccia di paura o terrore, che caratterizzava più della metà della classe
"  ora dice.... "
Fu interrotta dalla voce della professoressa che pronunciò il nome del "prescelto"
" Arminchiardi"
" come volevasi dimostrare "
Era sicura al 100% che avrebbe chiamato lei, d'altronde lo faceva quasi sempre... il motivo ovviamente non si sapeva, solo la professoressa lo sapeva 
" Arminchiardi porti libretto e quaderno "
La solita frase  che pronunciava ai " condannati a morte" che arrivavano al "patibolo"
" come se non lo sapessi !"
Disse, questa volta a bassa voce, alla sua compagna di banco, poi si girò e camminò, con passo sicuro e per niente intimorito, verso il "patibolo"
" vediamo.... mi parli... dei tre temi della psicologia "
Disse l'insegnanate sistemandosi meglio sulla grande sedia in legno chiaro
Rebecca Arminchiardi era un'alunna non proprio diligente e seria.... ma sapeva il fatto suo. Non era una secchiona, ma aveva la media dell'otto e mezzo, se non a volte del nove, ma c'era una pecca...... il suo comportamento !
In quello aveva uno scarso sei e mezzo, uno dei più bassi della classe, ma lei era fatta così, la testa buona c'é l'aveva, ma era anche tremendamente determinata, testarda e troppo spiritosa per alcuni suoi professori, alcuni...
Sia lei che la professoressa sapevano che avrebbe superato quell''interrogazione con un bell'otto, volto alto per la professoressa, che era già tanto se ti dava sei.
Parlava, parlava, parlava..... senza dubbio avrebbe ottenuto un'altro bel voto, e come al solito la professoressa le avrebbe fatto la battutina
" bene...brava Arminchiardi... otto "
Disse mentre scriveva il voto sul libretto azzurro e continuò
" bei voti ma scarso comportamento, come al solito... vediamo di migliorare"
Eccola qua... la solita fracciatina che voleveva dire " recupera il sei e mezzo o ti boccio"..... ricatto bello e buono
" si professoressa... si "
Disse rassegnata, e piuttosto scocciata Rebecca, ormai c'era abituata
" mi dice sempre si, però siamo sempre al punto di partenza... si rende conto che questo é l'ultimo anno...... deve per forza recuperarlo, senno ci rivedremo "
Era più una minaccia che un avvertimento
" ok, cercherò di fare il possibile, ma io il prossimo anno non sarò qua, stia serena !"
Non c'era volta che non avesse la risposta pronta, doveva sempre avere l'ultima parola, e la professoresa sapeva che era una battaglia persa dal principio, quindi prese il libro ed iniziò a spiegare, ovviamente nessuno l'ascoltava

****

Le ora successive passarono velocemente e distrattamente, tranne quella d'inglese... erano tutti ritti ed attenti ad ascoltare la voce di quella donna, bonaria ma severa quando serviva, che stava spiegando chissà quale tempo verbale ( sì, erano attenti, ma non troppo ).
La campanella suonò puntuale alle 13.25, dopo i vari saluti, le due ragazze, Alice e Rebecca, migliori amiche, scesero le lunghe scale affollate della scuola ed arrivarono, parlando del più e del meno, alla stazione dove, ovviamente, presero il treno.
La loro fermata era Venaria Reale, un ..... un paese molto molto grande, più piccolo di poco di Torino, ma era proprio poco prima di quest'ultimo.
Alice era originaria di quel posto, Rebecca invece abitava fino ad un anno prima in piccolo paese di periferia. Insieme ad Alice aveva trovato un appartamentino a Venaria, l'affitto non era troppo caro, giusto per quel posticino tanto carino ed accogliente che bastava a due ragazze diciottenni ed indipendenti.
Tutte e due decisero di andare a vivere da sole per non pesare troppo sul "gobbo" ai loro genitori, semplici operai che non guadagnavano abbastanza per mantenere le spese della scuola delle figlie. Sia chiaro, non li era mai mancato niente, anzi si consideravano fortunate, ma non sopportavano l'idea di avere la possibilità di poter trovare un lavoro e di poter badare da sole alle loro spese ed essere ancora mantenute dalle proprie famiglie.... si sentivano di sfruttarli.
Dal canto loro, le famiglie di ciascuna, accettarono l'idea con un pò di titubanza... veder andare via di casa a diciassette anni le proprie figlie e vederle andare a lavorare non era proprio il loro sogno di vita... ma studiavano, ed erano anche molto brave.
Lavoravano tutte due in un bar dopo scuola e nei week-end, guadagnavano abbastanza per poter pagare l'affitto, mangiare e pagare le spese di scuola..... certo qualche volta i loro genitori, nonni o zii li allungavano dei soldi, magari quando volevano un paio di scarpe nuove, li davano i loro soldi pur di non far toccare i loro risparmi alle figlie... pochi ma buoni !
Riuscivano a mentenersi certo, a volte era un pò dura, allora  facevano un pò di lavoretti di pulizie da qualche ricca e borghese signora e i soldi tornavano ad  essere "spendibili".

****

Erano appena scese dal treno e si dirigevano verso casa a piedi.
Il loro appartamento era lì vicino, al quarto piano di un palazzo di color azzuro pallido.... carino !
Al di fuori del palazzo c'erano attaccate tutte le cassette delle lettere di metallo, il loro era : Arminchiardi-Storfi, l'ultimo della colonna di sinistra.
" la prendo io la posta, tu vai metti su l'acqua per la pasta "
Sentenziò Alice avvicinandosi alle cassette delle lettere
" ok "
Rispose Rebecca iniziando a camminare velocemente verso la porta d'ingresso del palazzo
Passarono due minuti e Rebecca uscì dall'ascensore dirigendosi verso la porta dell'appartamento, estrasse la chiave dalla tasca del giubbotto nero di panno, la infilò nella serratura giallastra la girò, la porta si aprì ed entrò in casa.
Lanciò la giacca alla ben e meglio sul divano, posò la pesante cartella vicino al divano, come sempre, e sbuffando si avvicinò alla mensola piena di pentole, ne estrasse una blu di media grandezza, la riempì d'acqua e la mise sul fuoco.
Si appoggiò, già stanca, sul piano della cucina e ammise a sè stessa
" e oggi anche una giornata é finita "
Sospirò, contenta di aver terminato le ore di scuola per quel giorno
Sentì distintamente il forte rumore delle porta chiudersi, ma era questa volta era più forte del solito, Alice era molto delicata non avrebbe mai chiuso la porta con una tale violenza
" Rebecca siamo nei pasticci "
Disse Alice spuntando dal corridoio ed avvicinandosi con passo lento ed incerto verso Rebecca. Le porse una lettera, fredda e bianca.
La aprì e lesse, con le mani tremanti temendo il peggio :


Egregie signorine Arminchiardi e Storfi,
vi avvisiamo che dovrete lasciare il vostro appartamento, il numero 15, entro due settimane, poiché il vostro contratto sia scaduto due giorni fa, e voi non avete la premura di prolungarlo, posso lasciare il vostro appartamento a chi mi offre più compenso per l'affitto.
Il termine é per mercoledì 24 novembre.
Distinti saluti
Adriano Sandrini


Ok, si erano dimenticate di andare a firmare il prolungamento del contratto, ma avevano dovuto lavorare tutto il week-end e studiare, non avevano avuto proprio tempo. Avevano ritardato anche altre tre volte, essendo il contratto bimestrale, di depositare la firma, ma non era accaduto nulla.
" ma come, come ha potuto... chi é questo stronzo che ha offerto di più , non.. non può.. come facciamo ora ?"
Ringhiò Rebecca all'amica bollendo di rabbia, gettando la lettera per terra ed iniziando a camminare nervosamente per la cucina
" non lo so chi sia, so solo che lo ammazzo, non può farci questo... come facciamo a trovare un nuovo appartamento entro due settimane, e chissà che prezzi "
Disse Alice, lasciandosi cadere su una sedia
" i prezzi saranno altissimi, mi sa che il lavoro al bar e le pulizie non basteranno... dovremo trovare di meglio"
Pronunciò Rebecca lasciandosi cadere anche lei su una sedia, posta di fronte ad Alice
" già"
Rispose solo Alice, guardando un punto fisso sul pavimento azzurrino
" e io che credevo che questa giornata fosse andata bene !"
Disse Rebecca sospirando profondamente


Ed intanto l'acqua bolliva......




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