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Autore: Haley_V    20/08/2015    0 recensioni
Sono passati due anni dalla "morte" della Malvagia Strega dell'Ovest. Ora è tornata... Per sempre?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Boq, Elphaba, Fiyero, Glinda
Note: Missing Moments, Otherverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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A/N (Note dell'Autrice): Ciao a tutti, questa è una revisione della mia prima fanfiction. Per rivederla mi sono focalizzata maggiormente sull'aspetto grammaticale e ho aggiustato un po' lo stile qua e la. Non ho cercato di riscrivere la trama o di ridurla. Ho pensato che come primo passo, grammatica e stile fossero cruciali. Si tratta  pur sempre della mia prima storia, dopotutto. Potrei fare una revisione più approfondita, nel frattempo questo è quello che ho. Se avete la sensazione che ci siano dei vuoti nella storia, posso solo dire a mia difesa (prima che vi infiammate)* che sono passati due anni da quando l'ho scritta la prima volta. E da allora ho scritto così tante cose  - e decisamente meglio ben scritte- e ho imparato tanto da quando l'ho finita. So che non è una buona scusa ma siate semplicemente clementi per questa fanfiction, okay? Grazie a tutti e Buona lettura!
*Note: Tutti i personaggi di Wicked appartengono a Gregory Maguire, i testi a Stephen Schwartz. Le straordinarie Idina Menzel e Kristin Chenoweth e il resto della gang hanno portato questi personaggi alla vita - Io ci sto solo giocando!*

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Note della traduttrice: Salve, sono la traduttrice :D Dunque, questo è il mio primo lavoro di traduzione ufficiale. Ho fatto qualcosina in passato, ma questo è diciamo qualcosa che tenevo davvero  a fare. Ho contattato l'Autrice di questa stupenda Fanfiction, scritta in origine nel 2005, e mi ha dato fortunatamente il permesso di tradurla e pubblicarla qui, con anche molto entusiasmo devo dire, e sono felice di questo (Thanks darling! :D ). Lei si chiama ThexInvisiblexGirl ed è un'autrice di Fanfiction.net.
Il link della storia originale è qui: https://www.fanfiction.net/s/2389648/1/If-Only
Ringrazio per il betaggio sebbene diretto solo al fangirling compulsivo @inhibernation_ che è sempre presente quasi al livello di stalking quando si tratta di qualche mio lavoro. (Love ya <3)
Come ha detto l'autrice, purtroppo non possiedo ne Wicked, ne la storia, ne i personaggi.

Non vi annoio oltre, buona lettura!

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If Only

Prologo


I hope you're happy, now that you're choosing this...

Elphaba cercò di liberare la mente dai suoi pensieri e dalle emozioni per cadere semplicemente nel sonno, ma era impossibile. Si sentiva come se stesse fluttuando nell'aria. Era passata oltre una settimana dalla sua presunta morte, la voce di Glinda che ancora riecheggiava nella sua testa, perseguitandola*; l'immagine di lei così innocente, nel suo vestitino azzurro chiaro, gli occhi pieni di lacrime e di paura per il futuro. Stringeva il Grimmerie al petto, come fosse parte stessa di Elphie.

Because I knew you...

Non poteva mettere a repentaglio la sicurezza di Glinda dicendole la verità riguardo al piano di Fiyero. Sarebbe stato più sicuro per lei crederli morti entrambi, piangerli, e con il tempo, dimenticare. Aveva sentito dire che il tempo cura tutte le ferite. Sperò fosse vero. Si sentiva devastata dall'aver dovuto nascondere un segreto così grande* a colei che si era rivelata essere la sua migliore amica. La sua unica amica, in realtà. Fyero, dal canto suo, continuava a ricordarle che era la cosa migliore. Ed Elphaba sapeva che aveva ragione. Glinda non avrebbe mai dovuto sapere la verità.

Arrivarono finalmente in una capanna disabitata al limitare della foresta dopo quattro giorni di cammino. Essere uno spaventapasseri si era rivelato un vantaggio, per Fiyero, che non si stancava mai. Elphaba, al contrario, era esausta, mentalmente e fisicamente. L'acqua non aveva arrecato danni seri; era solo un secchio dopo tutto. Aveva lasciato alcune bruciature sulla sua pelle verde smeraldo, ma nulla che non sarebbe guarito da solo*. Dire addio a Glinda era stata probabilmente la parte più difficile di tutta l'operazione.

Unlimited, together we're unlimited...

Spesso si era ritrovata a pensare, Elphaba, cosa sarebbe successo se Glinda fosse salita davvero con lei sulla sua scopa, anni prima nella Città di Smeraldo. Se solo...  La sua pelle bruciò, nel momento in cui una singola lacrima scivolò sulla sua guancia. Incapace di resistere oltre, cadde finalmente addormentata*.



)*(



Fiyero osservò Elphaba dormire sulla soglia. Lei si girò e si voltò nel sonno, mormorando il nome di Glinda nella disperazione. Sapeva che si tormentava per aver dovuto lasciare la sua migliore amica indietro, nel caos della Città di Smeraldo. Sapere che non c'era niente che potesse fare per lei gli spezzava il cuore. Aveva già affrontato così tanto, sofferto così tanto...
Aveva trovato quella capanna abbandonata quasi per caso mentre attraversava la foresta con Dorothy, l'Uomo di Latta (che si era scoperto essere Boq) e il leone. Boq constatò fosse deserta, e Fiyero pensò che fosse perfetto per nascondersi. Sapeva che Elphaba non sarebbe potuta rimanere nascosta per sempre a Kiamo Ko. Fu allora che pensò la prima volta ad un piano. Ascoltare Boq parlare di lei con così tale rabbia lo fece sentire male, furioso anche. Persino lui, che la conosceva dai tempi della scuola**, credeva alle crudeli dicerie che la rendevano "malvagia"***. Pensò che, per essere un uomo senza un cuore, era sicuramente pieno di emozioni. In tutta Oz, il popolo era pieno di odio e rabbia verso la Malvagia Strega dell'Ovest; reclamavano vendetta* senza neanche sapere davvero chi lei fosse. Doveva assolutamente proteggerla. Sperava solo di poterla fermare in tempo, prima che avesse tentato di fare qualcosa di stupido. Quando le disse del suo piano, le assicurò che nessuno li avrebbe trovati lì. Era già così disperata, gli abitanti di Oz così arrabbiati... Nessa era morta e sepolta e ora rischiavano di fare la stessa fine... Fiyero temeva di non avere molto tempo.
Camminarono nella foresta per quattro giorni, come due figure incappucciate. Parlarono a malapena tra loro. Elphaba era ancora un po' traumatizzata dall'incidente con l'acqua, e Fiyero sapeva che era meglio non cercare di farla parlare al momento, così seplicemente la lasciò stare.
Quando finalmente arrivarono a destinazione, Elphaba sembrava terribilmente malata. Rabbrividì violentemente e dovette aiutarla a stendersi sull'unico letto nella minuscola camera. Prese diverse coperte da un armadio, e la coprì. Non smetteva di tremare. L'avvolse come un neonato, e si sedette accanto a lei per tutta la notte, mentre perdeva e riprendeva continuamente conoscenza. Da lì dormì per tre giorni, mormorando nomi.

Nessa...
Glinda...
Mamma...
Dr. Dillamond... 


A volte si svegliava di colpo urlando, e lui era lì, pronto a tenerla ad ogni incubo che andava e veniva*. Non riusciva a smettere di piangere, anche se il suo viso bruciava. Quando sembrò stare meglio, uscì per raccogliere della frutta per entrambi; non era granchè come cacciatore*.
Per la maggiorparte del tempo si sentiva molto solo. Erano finalmente insieme, ma lei non faceva che dormire e anche se sapeva ne avesse davvero bisogno, desiderava stringerla tra le sue braccia, baciarla come era solito fare, addormentarsi e svegliarsi accanto a lei come aveva sempre voluto. Avevano avuto la loro felicità per troppo poco. Sapeva di amarla. Di fatto, non aveva mai amato nessuno come amava lei. I suoi sentimenti erano così potenti da spaventarlo.
Si sedette sul letto accanto a lei e delicatamente le scostò una ciocca di capelli nero corvino dal viso. Sembrava così tranquilla e incosapevole che la realtà sembrava solo un sogno lontano. "Ti amo così tanto, Fae,*" la sua voce non era che un sussurro, nella stanza fredda.
Elphaba sorrise nel sonno, e si strinse a lui. "Ti amo anche io, 'Yero" mormorò.
La strinse a se e la cullò dolcemente tra le sue braccia. "Andrà tutto bene, te lo prometto."
La sentì muoversi nella sua stretta*. Elphaba aprì gli occhi e alzò lo sguardo verso di lui. "Non fare promesse che non sei sicuro di poter manterene," disse lentamente, ma seria. Non fece a meno di notare la tristezza negli occhi di lei.
"Non riesco a guardarti così, Fae."
"Così come?" domandò, accarezzando il suo viso imbottito.
"Sconfitta. Non è la vera te. Sei sempre stata così forte, non lasci che nessuno ti butti a terra."
"Forse sono stanca di essere forte. Non c'è speranza stavolta, Fiyero."
"C'è speranza per noi," rispose, e ci tenne a farle sentire che intendeva ogni parola.*
Lei annuì e prese le mani di lui tra le sue. "Mi dispiace di aver... fatto questo" la sua voce tremò. "Maledette lacrime!" Si scostò quando un'altra  scese sul suo viso. Fiyero usò una delle sue mani imbottite per asciugarla.

"Grazie" disse lei piano.
"Vedi, sono utile in questo senso" ghignò.
Elphaba si accigliò. "Non è divertente. Non mi perdonerò mai per-"
"Elphaba, devi smetterla. Smettila di sentirti colpevole per tutto. Era la cosa migliore che potevi fare. E lo sappiamo entrambi."
"Avevo così paura di perdere anche te."
"Lo so... non mi perderai... sono qui" sussurrò, avvolgendola più stretta nella sua presa*.

"Cosa faremo?" chiese, in un tono così disperato che non le apparteneva.

"Non possiamo rimanere qui, questo è certo," rispose. "Se il Mago mandasse le sue spie qua giù ci troverebbe di sicuro." Di certo non potevano sapere della scomparsa del Mago, dell'arresto di Madame Morrible nè di Glinda Capo della Città di Smeraldo. Per un momento, potè sentire tutta la disperazione di Elphaba prendere possesso anche di lui, quando ad un tratto qualcosa gli venne alla mente.
"Il mio bisnonno possiede un castello appena fuori la Città di Smeraldo, dall'altra parte della foresta. Appena starai meglio, possiamo andare lì."
Elphabà inarcò un sopracciglio. Oltre la chiara disperazione nella sua voce, era anche alquanto divertita. "Un altro castello?" chiese, ma poi tornò subito seria. "Ci riceverebbe? Voglio dire, sono la Malvagia Strega dell'Ovest e in teoria dovrei essere morta e tu... beh... è sicuro?"
"Non credo che se ne preoccuperebbe, è morto" rispose con un sorriso beffardo, " e ciò vuoldire che quel castello è mio ora. Sono un principe, qualora te lo fossi dimenticata" aggiunse.
Elphaba scosse la testa, le sue labbra si incurvarono in un piccolo sorriso. "No, non l'ho dimenticato," rispose dolcemente. "Beh, quindi questo è quello che faremo"
"Non appena starai meglio. Non posso portarti in braccio, lo sai. E abbiamo queste due cartelle da portare." Le due borse contenevano diversi libri e vestiti che Elphaba era riuscita a portare via dal castello di Kiamo Ko.
"Mi sento già meglio."
"Devi mangiare qualcosa. Sfortunatamente, non posso cacciare messo così, ma ho raccolto della frutta."
"Sei il mio angelo," si illuminò, in un bellissimo sorriso. Posò la testa sul suo petto e chiuse gli occhi.
"E tu sei il mio," mormorò, ma non ci fu risposta perchè Elphaba si era addormentata.









Oh buon Oz, non ci credo, ho finito il prologo!
Bene, eccoci qua. Cosa ne pensate? Spero davvero che questo primo capitolo vi sia piaciuto o vi abbia almeno incuriosito. Sono molto curiosa di sapere il vostro parere visto che è il mio primo lavoro ufficiale di traduzione, quindi, se avete consigli da darmi o questioni da pormi non esitate a commentare!
Al prossimo capitolo! <3










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*Generalmente ho dovuto "riadattare" la traduzione o modificarla del tutto per rendere meglio il testo in italiano. Ma nel complesso il concetto del discorso è lo stesso dell'originale. Credo sia piuttosto ovvio che purtroppo non tutto si può rendere in modo letterale, anche se mi sarebbe piaciuto per molte espressioni. *sob*
**Ovviamente intendo "The Shiz University". Il testo originale dice infatti "Back then at Shiz", ho solo cambiato il testo per adattarlo alla nostra lingua.
***Wicked=malvagio :)
*Una sorta di diminutivo per Elphaba. Ammetto che ho dovuto rileggere la prima volta,  l'ho letta alle tre di notte e non ero molto lucida (lol), però personalmente mi piace!

 
  
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