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Autore: FedericaM_    20/08/2015    1 recensioni
Tornare non è mai facile. Tornare, dopo essersi creati una vita altrove, è ancora peggio. Quando si parte c'è sempre qualcosa o qualcuno che bisogna essere lasciato indietro. Via, non devi ritornare mai più! Io sono salva solo quando ti sono lontana.
Fai ancora male, però. Il tuo ricordo brucia tuttora il petto. E se dovessi incrociare il tuo sguardo?
Non devo pensarci. Ora sono in questo treno, con un altro ragazzo accanto, e sto tornando. Ma non sto tornando da te. Guardo fuori dal finestrino con animo inquieto. Manca poco all'arrivo.
Ansia. Confusione. Verwarring.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Il treno si ferma alla stazione di Geuheland. Chris è evidentemente emozionato. Io un pò meno. 
Scendiamo mano nella mano dal nostro vagone. Mi guardo intorno. La stazione non è per niente cambiata in questi anni. Ha ancora l'aspetto malinconico che gli ho attribuito sin da quando ero bambina. Non credo che questo suo aspetto sia dovuto principalmente ad un fattore esterno perchè l'ambiente è, sì, abbastanza spoglio, con tutte queste pareti bianche e un numero, a mio parere, troppo elevato di orologi, ma sono soprattutto le immagini e i sentimenti che si evocano all'interno di queste stazioni che gli conferiscono un aspetto così triste. Si è tristi quando si ritorna da una vacanza in cui si è stati molto bene, si è tristi quando bisogna partire e lasciare le persone care. Io credo di non far parte di nessuna di queste due categorie. Come al solito sono un caso a parte. Non sono certamente felice di ritornare, ma non posso nemmeno dire di essere triste poiché ho davvero voglia di rivedere i miei familiari. Sono pur sempre tre anni che non li vedo. Sono pur sempre tre anni che non rivedo te. Ed è questa la cosa che mi rende triste. Non perchè io abbia la voglia di rivederti, ma, al contrario, perchè non voglio assolutamente farlo! So che mi faresti male di nuovo, anche senza volerlo, anche senza accorgertene, anche solo con uno sguardo. E poi ora sono con Chris, il mio nuovo ragazzo, venuto qui con me per conoscere i miei parenti. Stiamo insieme da due anni, e non credo di aver incontrato prima un ragazzo come lui. Sa come una donna vuole e deve essere trattata, ed è per questo che cerca di metterci "amore" in tutti i suoi gesti. Sa capirmi anche solo con uno sguardo, cosa che un pò mi preoccupa perchè, essendo una ragazza introversa, il pensiero che ci sia qualcuno che riesca a leggermi dentro mi fa sentire "nuda", inerme, debole. 
Vedo i miei genitori in lontananza che si dirigono verso di noi. Al diavolo le buone maniere! Corro verso di loro, urtando anche diversi passanti. Mi getto su mia madre e la abbraccio, come se potessi recuperare gli abbracci mancati in tutti questi anni. A parte qualche capello bianco e qualche ruga in più, sono felice di notare come entrambi non siano cambiati più di tanto. Mia madre ha le lacrime agli occhi; chissà perché da lei una reazione del genere me la sarei aspettata. Mio padre, invece, resta impassibile. O meglio, è quello che vuole far credere. Un tempo sono sicura mi avrebbe presa in braccio senza pensarci due volte, stringendomi il più forte possibile. Ora che i nostri rapporti sono così.. così burrascosi, beh, non posso pretendere molto da lui. In passato l’ho deluso troppe volte. Si aspettava tanto da me, e invece..
Mi saluta semplicemente alzando il mento, ed è il massimo a cui aspiravo. Mia madre, forse per interrompere il momento imbarazzante, sbotta in un: “Cavolo Elisabeth, ma sei dimagrita troppo! Da quanto tempo non mangi? La nonna sarà senza dubbio felice di sfamarti in queste settimane”. Solo in quel momento, mi ricordo della presenza di Chris alle mie spalle. “Mamma, papà, lui è Chris”. Mia madre, frenetica come sempre, subito prende confidenza donandogli dei sonori baci sulla guancia. Mio padre invece allunga una mano, e Chris subito gliela stringe. So cosa sta pensando… Si sta chiedendo come sia possibile che un padre saluti in maniera più calorosa uno sconosciuto qualsiasi piuttosto che sua figlia. Devo iniziare a pensare a quale bugia potermi aggrappare.. “E’ un piacere conoscervi, signori Liams. Vi ringrazio davvero per avermi ospitato”. “Non puoi aspettarti molto dal nostro paesino Chris”, risponde mia madre, “Qui è tutto molto tranquillo. Ci conosciamo tutti. Ti stancherai presto di rivedere ogni giorno le stesse facce!”. “Infatti 10 giorni sono anche troppi da trascorrere qui..”, intervengo io. I tre mi guardano male. Chris cerca evidentemente di aggiustare la situazione, dicendo: “Ma cosa dici, Eli? Io sono contento di essere qui, di poter vedere da vicino i luoghi in cui sei cresciuta”. “Come hai fatto a trovare un ragazzo così carino Eli?”, dice mia madre, come al solito mettendomi in assoluto imbarazzo. “Ragazzi che ne dite di tornare a casa adesso? Abbiamo parcheggiato qui vicino”. Ci avviamo verso la macchina. Mio padre non ha detto una parola. Sono sicura che con il suo sguardo ha cercato di leggere a fondo la mente e l’anima di Chris per capire chi fosse il ragazzo con cui la figlia ormai convive da un po’. Ha senza dubbio trovato solo aspetti positivi in lui, come d’altronde mia madre, solo che lei non ha avuto il timore di dimostrarlo apertamente. Chris procede camminando sotto il mio braccio. “Tutto bene?”, mi chiede sottovoce. “Certo.. Mai stata meglio”, mento, fingendo un sorriso.
Durante il breve tragitto per tornare a casa, mia madre ha pensato bene di intrattenerci parlando in continuazione del più e del meno. Non ha dato a nessuno l’opportunità di intervenire all’interno del suo monologo. La invidio per questa sua sfacciataggine che io purtroppo non ho ereditato. Arriviamo di fronte casa; la nostra casa, piccola, ma essenziale per una famiglia di sole tre persone, in un quartiere tranquillo, di un paese tranquillo. “Complimenti signori Liams, avete davvero una bella casa!”, sbotta Chris, sorridendo. Non l’avesse mai fatto! Mia madre approfitta della sua affermazione per mostrargli tutte le stanze della nostra casa e spiegargli come e perché un determinato mobile si trova in quella posizione piuttosto che in un’altra. Io non li seguo. Mi appoggio sul divano del nostro soggiorno. Quest’oretta a Geuheland mi ha già stancata; il pensiero di essere così vicina a te mi ha già distrutta. Non so nemmeno se sei ancora qui o se ti sei trasferito altrove, magari per lavoro, magari per un’altra donna. Sono cose che oltretutto non mi è più dato sapere. Io adesso sono qui, con i miei genitori e con un ragazzo perfetto, non devo pensare a te, non devo pensare a te.. “Eli mi vieni ad aiutare a cucinare?”, mi urla mamma dalla cucina. A quanto pare il viaggio turistico in casa Liams è appena finito. “Amore tua madre ti ha chiamata”, dice Chris entrando nella stanza. “Si, si, l’ho sentita.. Stavo rilassando un po’ le gambe”, gli dico, alzandomi e prendendolo sotto braccio. Ci dirigiamo in cucina e… “Sorpresa!”. Vedo i miei genitori con la maggior parte dei miei parenti intorno ad una tavola ricca di leccornie, tra cui una torta con su scritto “Bentornata”. Tutti applaudono e sorridono. Alcuni sono davvero contenti di vedermi, altri un po’ meno, ma non c’è nessuno che non viene ad abbracciarmi. Io riesco a malapena a parlare, davvero non me l’aspettavo.. Guardo verso i miei genitori. Mia madre mi fa con la mano un ok, mio padre con le braccia conserte sorride leggermente. Nonostante io non sia un’ amante delle sorprese e delle feste in generale, devo ammettere che tutto questo calore mi era mancato. La maggior parte dei miei parenti si butta su Chris per fare la sua conoscenza. Le mie cugine pendono letteralmente dalle sue labbra carnose, incantate dalla sua bellezza. E' tutto perfetto. E se ci fossi stato anche tu qui? Ci sarebbe stata tutta questa allegria nell’aria? Ne dubito. Per fortuna che non ci sei più.
   
 
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