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Autore: marycortes    20/08/2015    2 recensioni
Se adorate il personaggio di Peeta ,questa storia potrà piacervi. La storia riprende dal suo ritorno a casa, dopo la fine della guerra. Riuscirà Peeta a superare il depistaggio? Capirà quali sono i suoi reali sentimenti per Katniss. Una storia basata sulla scoperta del nuovo se stesso,con i suoi pregi e difetti. Non sto qui a dirvi altro , spero vi piaccia. XD
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ero tornato nel distretto 12 ed ero li in piedi fuori al villaggio dei vincitori ,con il cuore che mi batteva all'impazzata e la mente che cercava di ricordare l'ultima volta che ero stato li. Era passato quasi un anno e ormai l'immagine di me sembra cosi lontana, le arene ,la guerra e il depistaggio mi hanno trasformato in una persona nella quale non mi riconosco. Sono rimasto a Capitol per cercare di tornare quello di un tempo, per cercare di dimenticare il dolore,ma non potevo ,tutto quello che era successo mi aveva cambiato per sempre. Ora sono qui di fronte a questo maledetto cancello ,a un passo da lei e non riesco a camminare , sento il petto irrigidirsi e il respiro farsi irregolare, sto per ricadere nelle stanze buie della mia mente ma non voglio ,non adesso , quindi respiro e cerco di mettere in atto i metodi insegnatomi dal Dott Aurelius.
Comincio -PEETA GUARDATI INTORNO E ELENCA CIO CHE VEDI QUELLO E' REALE- allora allungo la mano e tocco il cancello ,si questo è reale,prendo un sasso da terra, ok reale. Corro accanto a un albero e guardo le sue venature e a un tratto vedo un immagine di me e katniss mentre gli mostro vari metodi per mimetizzarsi. Tocco il mio polso e vedo che il battito si è regolarizzato cosi come il mio respiro, allora mi siedo per terra e faccio un respiro profondo , sei tornato stai tranquillo, ripeto questo alla mia mente.
 Erano mesi che non avevo un attacco ma avevo messo in preventivo che sarebbe successo,non potevo non vederla, dovevo capire come stesse e sopratutto cosa realmente provavo per lei,troppe persone compreso noi,avevamo giocato con i nostri sentimenti,ma ora che non c'è più niente a cui aggrapparsi ,anche la minima speranza di una vita normale vale la pena essere colta.
Ad un tratto vedo Haymitch corrermi incontro,cosi mi rialzo :
“Ragazzo sei tornato,che bello vederti.”
“E' bello anche per me,vedo che le vecchie abitudini non cambiano”infatti mentre mi abbraccia non posso non sentire il forte odore di alcool.
“Lo sai come la penso ,il peccato ci porta prima all'ignota felicità.”

Annuisco sapendo che è inutile discutere con lui. Insieme ci dirigiamo verso casa di Katniss ma ad un passo dal suo giardino mi giro e corro via ,non sento nemmeno cosa Haymitch urla . Corro ,corro finché senza rendermi conto mi ritrovo oltre la recinzione ad un passo dal bosco. Qui lei passava le sue giornate e ora sono sicuro che non ci metta più piede, le riporterebbe alla memoria troppi brutti ricordi. Ancora una volta il mio inconscio mi ha portato lontano da lei , il mio corpo e la mia mente mi vogliono dire qualcosa ,forse non devo vederla ,forse l'idea e le sensazioni che ho di lei possono bastarmi. Mi inoltro nel bosco fino ad arrivare al lago e mi siedo li ,su una pietra a riflettere sul da farsi. Resto seduto li forse delle ore ,ormai il sole sta quasi per tramontare , non riesco a decidere,cosa farò? Non riesco a pensare, inoltre ho paura che se mi inoltro troppo nei miei ricordi potrei riavere un episodio e mentre sono li combattuto sul da farsi non mi accorgo nemmeno che qualcuno si sta avvicinando.
Ad un tratto una voce cosi flebile arriva al mio udito:
“Peeta.”
Il tempo sembra fermarsi ,mi volto e in un attimo una Katniss in lacrime si fionda tra le mie braccia. La tocco,sento che è reale,sento le sue lacrime,ok è reale, guardo la sua faccia e qualcosa non mi torna ,sembra stanca , spenta,una persona senza un anima.
Basta poco alla mia mente per finire le associazioni ,senza un anima quindi non umana,un ibrido pronto ad uccidermi cosi come ha fatto con la mia famiglia. L' allontano da me e le assesto uno schiaffo in pieno volto che la fa cadere a terra e ferire una gamba.
Peeta uccidila, prima che ti faccia del male ,queste sono le parole che risuonano nella mia mente ma mentre mi avvicino di piu per eliminare il mio nemico vedo un taglio sulla sua gamba e del sangue scorrerle fino al piede,sangue allora è umana. Cado a terra con le mani ai lati della mia testa e rivedo lei curarmi dentro la caverna,lei proteggermi dalle scimmie, lei sulla spiaggia che mi dice che ha bisogno di me, allora capisco realtà o finzione ,questa sarebbe stata la mia vita.
Il vecchio Peeta che cuoce il pane,che la guarda da lontano,che le regala un fiore non esiste più al suo posto c'è un mostro pronto ad ucciderla in qualsiasi momento.
  
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