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Autore: MascheraSV    20/08/2015    1 recensioni
Credo che tutti almeno una volta abbiamo pensato a Percy nelle vesti di genitore. Come sarà? Affettuoso? Un idiota? Entambe le cose? Ecco come immagino le nostre ship nel ruolo di genitori e di adulti.
Coppie presenti:
[Percabeth] [Jasper] [Frazel] [Solangelo] [Caleo] [Tratie alias Travis e Katie]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: I sette della Profezia, Nuova generazione di Semidei, Quasi tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Salve.
La suddetta prole l'ho inventata inizialmente assieme alla mia ragazza, per poi definirla meglio ispirandomi a questi disegni --------> http://weareallcatfish.tumblr.com/tagged/fanart
Ho tenuto molto simili i figli di Percy, ho modificato solo i nomi
Spero di non rendere nessun personaggio troppo OOC, ditemi se succede, in caso please.
COMUNQUE
Scusate per la lunga introduzione, Buona lettura, spero vi piaccia.
Un saluto da una figlia di Ade Tassorosso.
 
Jakson-Chase
Annabeth salutò i colleghi mentre usciva sorridente dallo studio dove lavorava, dirigendosi verso l'ascensore e cercando il cellulare nella sua borsa. Avere un cellulare non era una buona idea per un semidio, ma ormai era diventato indispensabile sia per il suo lavoro che per controllare che suo marito non venisse ucciso dal mostro di turno o rapito da qualche divinità. O peggio, che avesse cercato nuovamente di dipengere l'intera casa di blu.
Digitò rapidamente il numero, aspettando che Percy rispondesse.
-Ciao sapientona! Come mai mi chiami a quest' ora? è successo qualcosa in ufficio?- la bionda sorrise, quasi divertita dalla sua preoccupazione. -Non è successo niente, mi hanno dato il pomeriggio libero e quindi volevo solo dirti che passo io a prendere i bambini a scuola.- -Oh, bene! Che fortuna, stavo proprio preparando una sorpresa per loro..-Annabeth ci pensò un attimo. -non hai dipinto niente, vero?- -ma no! Ho solo tirato fuori la piscina gonfiabile e la stavo preparando! Dopo le urla dell ultima volta penso che non prenderò più un pennello in mano..- -tesoro, quel giorno, quando sono tornata, sia Luke che Namor erano completamente blu.- -Problemi insignificanti!- Ridacchiò, era sempre il solito. -a dopo. Ti amo testa d'alghe.- -ti amo anche io, sapientona.- 
Uscì dall edificio ancora ridacchiando. Era sposata ad un idiota, un adorabile e innamorato idiota.

Parcheggiò l'auto davanti a scuola, uscendo e aspettando che la campanella suonasse, guardando gli altri genitori e salutandone alcuni, riconoscendo subito Connor Stoll e chiaccherando con lui fino all'arrivo dei bambini. Connor abbracciò la figlia e si allontanò rapidamente, scusandosi per la fretta. 
Annabeth non ebbe nemmeno il tempo di salutare che una bambina piena di colore non le arrivò addosso. -ciao mamma! Oggi abbiamo dipinto con le dita! E poi abbiamo fatto una battaglia col colore! Pero' la maestra ci ha sgridati perchè abbiamo sporcato...non importa, è stato divertentissimissimo!- A volte si chiedeva come facesse una bimba così piccola a dire così tante parole in così poco tempo. Le passò una mano fra i capelli neri, ritrovandosela con svariate macchie colorate. 
-Che Ade hai fatto, piccoletta??- -Luke, linguaggio*- Il maggiore dei suoi figli fece una linguaccia ridacchiando, mentre allontanava la sorellina che cercava di abbracciarlo per sporcarlo di colore. 
Quei due avevano preso molto da Percy, lo rivedeva in loro ogni giorno, non solo perchè avevano un carattere molto simile ma anche perchè entrambi avevano i suoi occhi, verdi come il mare. 
-ciao mamma.- Ed ecco il figlio di mezzo, l'unico con un carattere più simile a lei e l'unico che riuscisse a rimanere per più di cinque minuti senza combinare casini. Di solito, almeno. -Andiamo? Papà ci aspetta a casa con una bella sorpresa..- -cosa, cosa??- Salì in auto. -vedrete a casa!- Disse infine partendo. 
Raggiunsero casa loro in poco tempo e i bambini si precipitarono subito in casa, trascinandosi dietro gli zaini. -papà ha montato la piscina!!- urlò Ariel circa trenta secondi dopo essere entrata in casa. -dai, andate a mettervi il costume, così vi sfogate un po'..- I tre sparirono subito. 
-ciao tesoro..- disse intanto Percy avvicinandosi a lei e stringendole i fianchi, dandole un lieve bacio sulle labbra. -ciao amore..- lo baciò a sua volta, ma vennero interrotti da Luke, che li osservava dalle scale. -ma che schifo!- Percy rise, voltandosi a guardarlo. -guarda che fra qualche anno anche tu vorrai baciare qualcuno così!- -bleah, io non le tocco le femmine!- decretò infine fuggendo da quella scena verso il giardino e tuffandosi in acqua. 
-papà, vieni a giocare?- chiese Ariel tirandogli un lembo della maglia verso di sè. -sì, dai vieni!- si aggiunse Namor. -ti preeeeeego!- Entrambi sfoderarono le loro espressione da cucciolo alla quale neanche Ade in persono avrebbe potuto resistere, ed infatti Percy cedette in un attimo. -Arrivo! Scusa amore, devo andare!-  urlò ormai già in giardino, lanciando la maglia verso quello che doveva essere il divano ma risultò essere l'acquario. -A volte mi sembra d'essere sposata ad un ragazzino...- mormorò guardandolo giocare mentre veniva attaccato dai tre figli, che lo schizzavano con l'acqua e creavano gavettoni con i poteri che da lui stesso avevano ereditato. 
Annabeth dicise di optare per un pomeriggio sul divano, guardandoli dal salotto.
Percy era sopraffatto: aveva Luke sulla schiena attaccato al collo, Namor che continuava ad appendersi alle sue braccia e Ariel che gli mandava contro dei gavettoni così grandi che neanche gli Stoll. Andò sott'acqua, ma dimenticandosi che tutti i presenti nella piscina potevano perfettamente respirare anche lì. 
Ne uscì urlando, facendoli finalmente allontanare un attimo. -pausa!- -perchè?- chiese Ariel lievemente infastidito dall interruzione del gioco. -ehi, giochiamo da un ora e passa, devo riprendermi un attimo! Io esco due minuti, giocate voi intanto.- I figli storsero il naso per aver perso il loro nemico preferito, ma tornarono a schizzarsi come nulla fosse. 
Percy rientrò in casa, volendo approfittare del momento per poter starsene da solo con Annabeth, ma sappiamo tutti quanto il fato lo odi.
-Basta! Sono stufo!- urlò Namor mentre correva in casa, salendo le scale e chiudendosi in camera. -Cosa diavolo...- Si sporse verso i due ancora in piscina. -che è successo?- -voleva uscire, ma volevamo giocasse ancora e l'abbiamo tirato in piscina e poi bho, lui è impazzito!!- si giustificò Luke. -quante volte l'avete tirato in acqua da quando ha provato a uscire.- il maggiore si grattò la testolina bionda. -tre, quattro volte...- -lo sapete che lui si stufa dopo un po', non dovete insistere!- ripetè loro per l'ennesima volta sbuffando. -ma ci stavamo divertendo...- Annabeth scrollò le spalle e lo chiamò dal divano. -lo sai com'è fatto, lasciamoli da soli tutti e tre e prima o poi Luke e Ariel chiederanno scusa.- 
Il moro abbassò lo sguardo: Namor aveva un carattere difficile, si stufava di un gioco da un momento all altro, facendo spesso arrabbiare i fratelli, che insistevano e finiva che si urlavano contro. Per lui era il figlio con la quale aveva più problemi a rapportarsi spesso, perchè sembrava di parlare alla versione di 7 anni e più cocciuta di Annabeth. Si rivestì e si sedette di fianco alla moglie, guardando la tv assieme a lei.
-è pronta la cena!- urlò Annabeth attirando l'attenzione dei presenti, che corsero a tavola cominciando a mangiare. -dov'è Namor?- -e'a in came'a a 'ioca'e coi 'oldatini.-rispose il piccolo biondo con la bocca piena di spaghetti. -non parlare con la bocca piena, che schifo!- lo sgridò Ariel dandogli anche uno schiaffo sulla  spalla. -vado a chiamarlo.-
Salì in camera, aprendo la porta e rischiando di penstare un piccolo carroarmato. -mamma! hai ucciso tre soldati dal fronte nord pestandoli!- protestò il bambino, fulminandola con i suoi occhioni grigi. -scusa piccolo, ma è pronta la cena e non avevi risposto...- -Oh, ora scendo! Andiamo, continuerò dopo la battaglia, anche se il battaglione da est se la sta vedendo brutta!- -sarebbero i nemici, o...- fece no con la testa. -sono i miei soldati, ma non preoccuparti, stanno per arrivare i rinforzi aerei, anche se il nemico ha un dirigibile!- la madre annuì perplessa: suo figlio creava delle battagli così strategicamente perfette che riusciva a perdere contro sè stesso, anche se raramente tali battaglie venivano portate a termine perchè finivano con i pianti di Namor quando qualcuno per sbaglio distruggeva le sue formazioni camminandoci sopra, cosa che accadeva spesso dato usava come campo di battaglia l'intera camera a volte sfociando anche in corridoio. 
Scesero assiemi e si misero a tavola, mangiando e chiaccherando mentre Percy osservava i figli. La piccola Ariel, di cinque anni compiuti il mese prima, era quella che gli assomigliava di più, stessi occhi e stessi capelli scuri, anche se si arricciavano sulle punte, come ad Annabeth ed avevano anche lo stesso suo carattere che condividevano anche con il maggiore dei tre, di nove anni, che aveva però i capelli biondi della madre. Namor, che aveva 7 anni, era una perfetta fusione dei due: occhi grigi ma col taglio del padre, capelli neri ma ricci come la mamma; il suo carattere era indubbiamente da figlio di Atena, era il più intelligente della sua classe e amava molto leggere. 
Percy sorrise. 
Quei tre erano i suoi angioletti, i suoi trofei, la sua ricompensa dopo un adolescenza passata ad affrontare mostri e dei e a sopravvivere a guerre che si è trovato a dover fronteggiare. Posò lo sguardo su Annabeth, sua moglie da ormai 10 anni e sua innamorata da quando ne aveva 12 di anni, quando era ancora un semplice ragazzino a cui avevano dato una penna in mano per salvare un mondo che non conosceva. Ne aveva fatti di progressi da allora ed ora poteva finalmente definirsi felice di com'era la sua vita, anche se non riusciva mai a coccolare e baciare la donna che gli sedeva ora a fianco senza dei versi disgustati in sottofondo. 
Ma poteva sacrificarsi per i suoi bambini.
Ma stasera a letto presto.


"l'angolo dell' autrice, il ritorno"
*citazione a Capitan America, non ho resistito.
E ce la si fa, signori! O signore o gatti che sia.
Spero di aver almeno fatto capire all incirca il carattere delle tre piccole pesti e sì, Namor è il mio preferito. Avvertitemi se trovate errori o simili, grammaticali o strutturali che siano.
Per chi se lo stia chiedendo come lavoro Percy fa l'insegnante di...di spada? di scherma? Bhe, insegna a combattere con la spada al campo. Annabeth ovviamente fa l'architetto, che domande.
Ditemi che ne pensate, mi fa sempre piacere sapere se quel che la mia testa crea piace a qualcuno.
Un saluto a tutti da una persona strana :3 
  
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