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Autore: Girl in Oblivion    21/08/2015    1 recensioni
'When you miss me close your eyes, I may be far but never gone', continuava a cantarmi Luke nelle rare occasioni in cui riuscivamo a metterci in contatto telefonicamente o tramite Skype.
E io gli rispondevo che sì, lo sapevo che era lontano solo fisicamente da me, ma non riuscivo a pensarlo senza che gli occhi non mi si inumidissero.
Era difficile girare per la città perché la sua faccia era stampata sui grandi cartelloni pubblicitari, sulle riviste, c'erano sue sagome nel nostro negozio di musica preferito. E le ragazzine non facevano altro che parlare di quanto fosse attraente, rendendomi più insicura, come se non lo fossi normalmente.
Mi mancava, mi mancava fottutamente tanto e non c'era giorno che non mi sentissi sola, come se mancasse un pezzo fondamentale di me.
E lo odiavo e lo amavo al tempo stesso perché aveva seguito il suo sogno e mi aveva lasciata a casa, ad aspettare le chiamate che non arrivavano, a ricevere gli insulsi regalini che il suo agente mi mandava di tanto in tanto.
Forse Luke non mi amava più, io avrei dovuto farmene una ragione e lasciarlo andare definitivamente.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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'When you miss me close your eyes, I may be far but never gone', continuava a cantarmi Luke nelle rare occasioni in cui riuscivamo a metterci in contatto telefonicamente o tramite Skype. 
E io gli rispondevo che sì, lo sapevo che era lontano solo fisicamente da me, ma non riuscivo a pensarlo senza che gli occhi non mi si inumidissero.

Erano passati quattro mesi dal 4 maggio 2015, quando Luke e la sua band avevano iniziato il tour in Europa, quattro mesi senza che potessi stare con lui, abbracciarlo, godere dei suoi baci, fare qualsiasi cosa normale accadesse tra fidanzati.

Era difficile girare per la città perché la sua faccia era stampata sui grandi cartelloni pubblicitari, sulle riviste, c'erano sue sagome nel nostro negozio di musica preferito. E le ragazzine non facevano altro che parlare di lui, di quanto fosse attraente, rendendomi più insicura, come se non lo fossi normalmente.

Mi ero sempre chiesta come avesse fatto a notare me nella nostra scuola, ero la ragazza che si mimetizzava con gli armadietti pur di non attirare l'attenzione; preferivo passare la pausa pranzo nella biblioteca per evitare la confusione alla mensa, uscivo qualche minuto dopo per non imbattermi nella folla scalmanata che non vedeva l'ora di ritornare a casa.

Quando tra le pagine del mio libro di letteratura trovai un bigliettino con su scritto 'sorridi più spesso, sei bellissima. Luke x' mi cadde dalle mani lo zaino e dovetti aggrapparmi al muro per non svenire in mezzo ai corridoi.
Anche se mentivo alla mia migliore amica, non potevo nascondere di avere una cotta bella grossa per quel meraviglioso ragazzo dagli occhi azzurri come il cielo e il sorriso più bello che avessi mai visto. E il fatto che fosse l'unico che conoscessi con quel nome e che avesse in comune con me la lezione di letteratura mi fece sentire le farfalle nello stomaco e le solite sciocchezze che comparivano nei romanzi d'amore che leggeva mia madre.

Quella non fu l'unica sorpresa che mi riservò: ogni giorno trovavo sul mio banco o nel mio armadietto un messaggio che mi faceva sorridere come mai era successo prima e dopo un po' decise di non nascondersi più e di farsi avanti. Era impacciato e mi si sciolse il cuore nel vedere il tenue rossore che gli colorava le guance, come se fosse lui a dover sentirsi in imbarazzo.

Visto da fuori Luke sembrava un ragazzo sicuro di sé, amato da tutti perché non si poteva fare altrimenti. Aveva quel modo di comportarsi da gentiluomo che attirava tutte le ragazze e che aveva colpito profondamente anche me.

Per il nostro primo appuntamento mi aveva portata alla pista di pattinaggio sul ghiaccio e ricordo di aver riso tanto per le numerose cadute e per il modo in cui Luke cercava di trattenere gli starnuti per il raffreddore che gli era venuto.

Pensare ai ricordi non mi faceva stare meglio; ero bloccata in una via intermedia tra la sofferenza di averlo lontano e l'orgoglio che provavo per lui e per i traguardi che aveva raggiunto e continuava a mettere in atto giorno dopo giorno.
Mi mancava, mi mancava fottutamente tanto e non c'era giorno che non mi sentissi sola, come se mancasse un pezzo fondamentale di me. E lo odiavo e lo amavo al tempo stesso perché aveva seguito il suo sogno e mi aveva lasciata a casa, ad aspettare le chiamate che non arrivavano, a ricevere gli insulsi regalini che il suo agente mi mandava di tanto in tanto, giusto per farmi capire che non si era dimenticato di me, ma non aveva il tempo per pensare a qualcosa che avrei apprezzato. Forse Luke non mi amava più, io avrei dovuto farmene una ragione e lasciarlo andare definitivamente.

Ma, egoisticamente parlando, come facevo a lasciare la persona a cui più tenevo al mondo? E' come se ti chiedessero di rinunciare ad un organo vitale, non puoi andare avanti senza di quello.

Misi da parte i libri perché oramai non ero capace di concentrarmi ed accesi la televisione su un canale di musica, l'unico che riuscissi a guardare qualche volta.
Per uno strano scherzo del destino era in atto una loro interista, 5 Seconds Of Summer era scritto a caratteri cubitali sullo schermo e la risata di Ashton mi fece sorridere.

Adoravo quel ragazzo, era un ottimo amico con cui poter scherzare sulle ossessioni per le tinte di Michael o per i video imbarazzanti che Calum aveva girato da ubriaco e che aveva inviato alle sue groupies.

"Allora ragazzi, sappiamo che siete molto riservati sulla vostra vita privata, ma devo farvi la domanda a cui tutti i fan vogliono avere una risposta", la conduttrice trattenne il fiato per mantenere viva la suspance, "siete fidanzati?"
Trattenni il respiro e guardai attentamente il mio ragazzo in attesa di ascoltare le parole che avrebbe pronunciato.

Michael e Calum scherzarono sul fatto di essere fidanzati, dando così una finta speranza a tutti coloro che shippavano i Malum, Ash annuì con un sorriso a trentadue denti e salutò in diretta Bryana e Luke fece un piccolo, ma evidente cenno del capo che mi rese molto più tranquilla e mi fece ritornare a respirare.
Restai sul canale per qualche altro minuto, giusto il tempo di rifarmi gli occhi con le ultime immagini di Luke, poi spensi il televisore e mi misi a letto nella speranza di riuscire a prendere sonno e sognare il mio angelo biondo.

'When you fall asleep tonight just remember that we lay under the same stars'

Da un mese non ricevevo più sue chiamate. L'ultima volta che avevo sentito la sua voce mi aveva cantato quel pezzo della canzone e avevo cercato di coprire inutilmente i miei singhiozzi. Non c'era stata la promessa di risentirci presto, alla fine della conversazione aveva sussurrato un 'ti amo' a voce così bassa che temevo di averlo immaginato. Ma il tono rassegnato che aveva usato mi fece capire che era una specie di addio e forse era giunto il momento che le nostre strade si separassero. Lui in giro per il mondo, io chiusa tra le quattro mura della mia stanza a piangere per la sua mancanza.

Non passava giorno che i miei genitori non mi chiedessero come stavo e che leggessi nei loro occhi la preoccupazione più pura, come se stessi diventando la copia sbiadita di ciò che ero e loro non potessero fare nulla per impedirlo.
Persino mio fratello aveva smesso di importunarmi, era addirittura diventato gentile e si fermava spesso nella mia stanza ad ascoltare un po' di musica, nonostante non adorasse Shawn Mendes.
Io lo amavo, invece, e non era un caso se la canzone che mi cantava Luke fosse proprio sua.

La scuola procedeva, non c'erano grandi cambiamenti, se non nuove ondate di fan occasionali che indossavano la merce della band e che si avvicinavano a me solo per recepire quante più informazioni potessero su di loro. Questo era il brutto di stare a stretto contatto con qualcuno di famoso: dovevi fare attenzione a non far trapelare nulla, nemmeno la marca dei loro cereali preferiti, altrimenti sarebbe diventato motivo di scalpore e i fan peggiori ti avrebbero accusato di aver inventato tutto solo per attirare l'attenzione.

Convivevo giornalmente con le parole sussurrate a mezza voce nei corridoi, con i peggiori insulti che giravano su di me sui vari social network e con le occhiatacce di circa tre quarti della popolazione femminile. Era ciò che mi aspettava per essere la fidanzata di Luke sonoilDiodelsesso (ecco come lo definivano alle mia spalle) Hemmings. Che poi io mica ero sicura di essere ancora la sua ragazza. Girava la voce che si sentisse con una modella che aveva conosciuto durante una festa a Los Angeles.

Arrivò Dicembre e con lui la tipica aria natalizia. Le strade della città erano decorate da insegne luminose, in ogni angolo c'era un Babbo Natale dal ventre troppo prominente e appena entravi nei negozi venivi investito dal profumo di biscotti appena sfornati.

I 5 Seconds Of Summer sarebbero ritornati a casa per le vacanze, soprattutto per prendersi una pausa dal tour che non li aveva fatti fermare un attimo. Almeno questo era ciò che i vari account update sostenevano. Non ricevevo più loro notizie personalmente, era come se si fossero dimenticati della mia esistenza, come se fossi scivolata nell'oblio insieme a tutti i ricordi.

La mia famiglia rispettava la tradizione annua di passare la vigilia a casa di parenti, così indossammo i nostri vestiti migliori e andammo da zia Beth, la più stramba delle sorelle di mie mamma e per questo la mia preferita.
Fummo accolti da calorosi abbracci e baci sulle guance, mi sentivo bene per la prima volta dopo tanto tempo e non pensai a nient'altro che a godere la serata.

Allo scoccare della mezzanotte ci scambiammo gli auguri e i regali; ricevetti alcuni calzettoni veramente inguardabili da mia nonna e una copia autografata da Shawn Mendes del suo CD. Scoppiai a piangere per la felicità e anche per la tristezza perché Luke ascoltava quelle canzoni con me quando non era occupato a registrare un brano in studio o a rilasciare interviste alle radio. Fu comunque il regalo più bello che qualcuno avesse mai potuto farmi.

Zia Beth ci invitò a restare a dormire a casa sua per non imbatterci nella tempesta di neve che era scoppiata all'improvviso, ma i miei erano intenzionati a tornare a casa. Mi stupii del fatto che fossero stati così fermi, c'era qualcosa sotto, di solito mio padre odiava guidare con la neve.

Salimmo in auto e accendemmo i condizionamenti a manetta per mandare via il freddo che si era attaccato alle ossa. Mamma mise in azione la vecchia radio e dopo il solito jingle il conduttore annunciò che nei successivi tre giorni i 5SOS avrebbero preso parte alla trasmissione. La mia felicità mi scivolò via lentamente e mi rinchiusi in una bolla di silenzio per il resto del viaggio, stringendo tra le dita il ciondolo che Luke mi aveva regalato prima di partire.

Arrivammo a casa mezz'ora dopo e non avevo ancora sonno. Lasciai andare avanti i miei genitori e mio fratello e rimasi ferma ad osservare la neve che scendeva lenta e che si depositava sui marciapiedi.
Per terra trovai seminati vari biglietti e mi abbassai sulle ginocchia per prenderne qualcuno.

'Sorridi più spesso, sei bellissima. Luke x'

'I promise that one day I'll be around, I'll keep you safe, I'll keep you sound'

'Take a piece of my heart and make it all your own'

'So when we are apart you'll never be alone'

Alzai gli occhi dalle mie mani e li puntai sulla porta, dove il ragazzo che amavo più di ogni altra cosa mi stava aspettando a braccia aperte. Non persi nemmeno un secondo e gli corsi incontro, rischiando di far cadere entrambi quando gli saltai addosso.
Piangevo e ridevo al tempo stesso e guardandolo in volto scoprii che anche lui stava facendo lo stesso.

Avevo perso il conto dei giorni che erano passati senza sapere come stesse, dei giorni passati a deprimermi e controllare qualsiasi sito mi desse informazioni su di lui. Avevo perso il conto dei rumors che avevo letto sui giornale, delle volte in cui una ragazza aveva ammesso candidamente di essere stata con lui. Avevo perso il conto delle speranze disilluse e delle volte in cui ero convinta che lo avrei rivisto. L'importante era che fosse davanti a me, in pelle ed ossa e che mi stesse riservando uno sguardo pieno di amore, il resto non aveva senso.

"When you miss me close your eyes, I may be far but never gone", mi cantò dal vivo e quella volta, posso giurarlo, lo sentii vicino come mai era capitato prima.

Ehilà!

E' l'una passata e sto morendo di sonno, ma volevo pubblicare la mia prima OS. Avevo in mente di scriverla da un sacco di tempo, solo questa sera ho preso la decisione di metterla nera su bianco e sono abbastanza soddisfatta del risultato che ho ottenuto. Volevo fare qualcosa di carino, una specie di diario molto ridotto della ipotetica ragazza di Luke basato sulla canzone di Shawn Mendes Never Be Alone, quindi ecco qui. Non so che altro dire, spero vi sia piaciuta
Buonanotte o buongiorno, dipende da quando la leggete
Marty
   
 
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