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Autore: Airborne    21/08/2015    1 recensioni
[SPOILER Seirin vs Rakuzan]
«Togliti quell'asciugamano dalla testa! Sei il capitano!»
Lui aveva solo voglia di piangere, di uscire dal campo e non rientrarci più, ma Riko lo guardava in quel modo rabbioso, con quella luce negli occhi, e anche se si sentiva impotente non si era arresa. Lei non si era arresa, e lui che era il capitano?

Il primo tempo è finito. A Hyuuga non è ancora andato giù il suo dannato fallo, ma è il capitano e non può permettersi di piangersi addosso.
Hyuuga/Riko solo accennata.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Junpei Hyuuga, Riko Aida
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Essere il capitano

 

 

 

 

Il primo tempo è finito! Il Rakuzan è avanti di venti punti!

«Forza, ragazzi. Negli spogliatoi». Anche Riko si sentiva impotente, lo percepiva dalla sua voce. E se anche Riko si sentiva impotente non vedeva come loro avrebbero potuto reagire.

Junpei aspettò che tutti si avviassero prima di alzarsi. Non si tolse l'asciugamano. Ormai le lacrime avevano smesso di scorrere, ma lui avrebbe voluto che il palazzetto svanisse nel nulla, che tutte le persone che lo occupavano se ne andassero. Sotto l'asciugamano poteva fingere che non esistessero, poteva fingere di essere in un luogo dov'era più facile placare il dolore.

Si ritrovò a stringere i denti un'altra volta, a serrare la presa sulla borraccia. Era stato peggio che stupido. Non trovava nemmeno le parole per descrivere il suo comportamento. Avrebbe potuto giustificarsi, dire che aveva perso la testa, ma non sarebbe servito a niente e non sarebbe stato giusto. Lui non perdeva la testa. Lui non faceva scenate all'arbitro. Lui non commetteva falli tecnici in momenti del genere, cazzo.

«Hyuuga!»

Alzò la testa, ma l'asciugamano gli ricadde davanti agli occhi. Lo scostò con una mano, e vide Riko che lo guardava con rabbia mentre i suoi compagni scomparivano nel corridoio degli spogliatoi.

«Togliti quell'asciugamano dalla testa! Sei il capitano!»

Lui aveva solo voglia di piangere, di uscire dal campo e non rientrarci più, ma Riko lo guardava in quel modo rabbioso, con quella luce negli occhi, e anche se si sentiva impotente non si era arresa. Lei non si era arresa, e lui che era il capitano?

Ma aveva senso togliersi l'asciugamano? Aveva senso non arrendersi? Non erano forse già sconfitti? Non era forse vero che non avrebbero potuto recuperare contro il Rakuzan dei Generali, il Rakuzan dell'Imperatore?

Faceva male, cazzo. Aveva già provato il sapore della sconfitta, ma questo era molto peggio. Cosa sarebbe successo se non avesse commesso il quarto fallo? I punti di differenza sarebbero stati meno? I suoi compagni ci avrebbero creduto un po' di più, se lui fosse stato in campo?

Sei il capitano!

Chiuse gli occhi, fece un lungo respiro e si tolse l'asciugamano dalla testa. Riaprì gli occhi e vide il pubblico, e tra il pubblico c'erano i ragazzi del Teikou, c'erano Yukio, Taisuke, Shoichi e Kenichi in prima fila che lo guardavano, e lui incrociò lo sguardo di ciascuno di loro.

Ricordò le parole che Yukio gli aveva rivolto il giorno prima. Vincete anche per noi. E lui non era forse lì per vincere per tutti loro? Non era forse l'ultimo capitano rimasto in gara tra tutti quelli che aveva battuto?

Ma era degno di essere capitano dopo quello che aveva fatto?

«Andiamo, Hyuuga».

Seguì Riko nella tranquillità piena di tensione della zona degli spogliatoi. Cercò di ripetersi le parole di Yukio, ma a ogni passo riaffioravano le sue lamentele, riaffiorava il fischio dell'arbitro, riaffioravano il dolore e la frustrazione, sempre più soffocanti.

Alzò il braccio per aprire la porta dello spogliatoio, ma Riko gli si parò davanti. C'era ancora qualcosa di rabbioso nel suo sguardo, ma Junpei scorse anche la stessa voglia di piangere che lui si sentiva addosso.

«Non so cosa ti sia successo, ma...» cominciò la ragazza.

«Tu credi in me?»

Lo guardò piena di sorpresa e, per qualche strano motivo, arrossì. «Certo che credo in te, Junpei».

Junpei. Erano secoli che non lo chiamava così. «Anche dopo quello che è successo?»

«Tu sei il mio capitano. Ho sempre creduto in te, e non smetterò ora. Hai vacillato; e allora? Questo dovrebbe cambiare qualcosa?»

«Ho preso il quarto fallo nel modo più stupido che esista».

«Tu sei forte. Sei il cuore di questa squadra molto più di Teppei. Hai quattro falli, è vero, ma c'è mai stata una volta in cui non abbiamo perdonato gli errori di qualcuno in questa squadra? Abbiamo ancora bisogno di te. Noi possiamo perdonarti, ma il resto devi farlo tu».

La guardò negli occhi, a lungo. Sei il cuore di questa squadra. Era vero, e ne andava fiero. C'era o non c'era il numero quattro stampato sulla sua maglia? Era arrivato il momento di dimostrare cosa significava per lui.

Si accorse che Riko era sull'orlo delle lacrime. Lo aveva confortato, ma era a un passo dal perdere ogni speranza.

Le sorrise. «Dovrai fare un bel discorsetto, là dentro».

«Già» esalò. Il solo pensiero di dover rinfrancare la squadra in una situazione del genere pareva disarmarla.

Junpei le mise una mano sulla testa. Era così fragile in quel momento... Ma quella non era la sua vera natura. «Io credo in te, Riko. Sei la nostra coach».

All'improvviso si ricordò di chi aveva davanti. All'improvviso non furono più capitano e coach, furono Junpei e Riko, e lui si sentì sciogliere.

Riko gli si avvicinò di colpo, stringendoglisi addosso, e lui l'abbracciò.

«Junpei?»

«Sì?»

«Cosa volevi dirmi questa mattina?»

Junpei si sentì arrossire. Per fortuna Riko aveva la faccia affondata nel suo petto e non poteva vederlo. Ma lui sorrise lo stesso. «Non ora, Riko. Ora dobbiamo vincere questa partita».

«Ce la faremo?»

«Ce la faremo. Noi non abbiamo urlato i nostri propositi in equilibrio sulla balaustra del tetto per niente e tu non ti sei tagliata i capelli per capriccio».

«Grazie».

Entrarono nello spogliatoio senza guardarsi. Junpei andò a sedersi al suo posto, accanto a Teppei, e si rimise in testa l'asciugamano.

Abbiamo ancora bisogno di te.

Era vero. Lui era il capitano del Seirin, e una squadra aveva sempre bisogno del suo capitano. Avrebbe sconfitto Reo e avrebbe condotto il Seirin alla vittoria, fosse l'ultima cosa che faceva.

 

 

 

Note

Ciao a tutti!

Non ho molto da dire riguardo a questa one shot, a parte che Junpei è il mio personaggio preferito e sono rimasta sconvolta dal suo quarto fallo, letteralmente. Ho passato due giorni a rimuginarci su, e quello che avete appena letto è il risultato. A parte il titolo sono abbastanza soddisfatta (cosa stranissima), e spero che sia piaciuto anche a voi.

Airborne

  
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