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Autore: A_GleekOfHouseStark    21/08/2015    0 recensioni
Il primo settembre del 2009 la cittadina di Rosewood viene scossa dall'omicidio di Alison DiLaurentis, ma nessuno sa che dietro quel delitto si nascondono proprio le sue migliori amiche. Dopo anni di persecuzioni da parte di -A e interrogatori mirati da parte della polizia le quattro ragazze le quali, stanche della situazione, decidono di fuggire da quella città che, giorno dopo giorno, si era trasformata in una prigione, ma purtroppo il loro piano non si conclude come previsto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aria Montgomery, Emily Fields, Hanna Marin, Sorpresa, Spencer Hastings
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Spencer
Spencer era seduta con le gambe accavallate e le braccia erano conserte e appoggiate sul tavolo: il tipico atteggiamento di chi è in attesa di qualcosa. I suoi occhi erano fissi e trasudavano fierezza, orgoglio e la sua postura, eretta e composta, una dignità che nessuna delle altre ragazze aveva sfoggiato. Si sentiva pronta: sarebbe stata una leonessa e avrebbe raccontato tutta la verità, fino all’ultimo avvenimento. Era stanca di mentire e non voleva che le sue amiche pagassero per ciò che aveva commesso in passato, ma anche se non lo considerava un errore e non se ne pentiva, doveva purtroppo pagare e sarebbe stata lei e soltanto lei quella ad essere additata come assassina. Dato che il suo interrogatorio era iniziato in ritardo rispetto agli altri, ella si era fatta un’idea di ciò che era accaduto là fuori. Dal vetro oscurato male si riusciva ad avere una piccola immagine dell’esterno e lei aveva visto Holbrook parlare con gli altri agenti e Aria portata via su una barella.  
Intuì che le altre l’avevano coperta come avevano fatto il primo settembre di tanti anni fa, avevano continuato a recitare per lei nonostante non glielo avesse mai chiesto, ma anche se era fiera del coraggio e lealtà da loro dimostrato, Spencer Hastings doveva affrontare la giustizia. Un conto era stato proteggerla per evitare che lei pagasse, ma non aveva intenzione di vedere le sue amiche affondare solo per salvarla. Non credeva di meritare quell'incredibile atto di altruismo da parte loro e per una volta aveva deciso di essere lei quella ad offrire protezione.
“Se confessano al posto mio le arresteranno per omicidio. Se confesso anch'io e dico finalmente la verità, la loro risulterà una pura menzogna e saranno incarcerate solo per concorso.” Pensò senza scomporsi. Ormai aveva deciso che avrebbe accettato la pena che meritava riducendo di conseguenza i danni per le sue amiche. Quell'interrogatorio non rientrava tra i suoi piani perché lei voleva fuggire e basta per poter salvare la sua pelle e quella delle ragazze, ma ormai era in ballo (-A l’aveva messa a calci sulla pista) e lei aveva intenzione di ballare. La sua confessione sarebbe risultata un regalo dovuto alla sua magnanimità piuttosto che una resa perché non aveva mentito, rovinato il rapporto con i suoi genitori, con Melissa, con Toby, solo per vedere tutti i suoi sacrifici dispersi in una nuvola di fumo alla resa dei conti.
“Nessuna o io da sola.” disse tra sé e sé con una punta di rammarico. Quello doveva essere il patto dall'inizio e Spencer Hastings non avrebbe mai voluto veder stipulato quell'accordo suicida fra le sue tre migliori amiche che consisteva nel salvarla fino alla fine, ma loro si erano accordate lo stesso, ne era consapevole, e non era stata capace di fermarle.
I suoi pensieri furono interrotti dall’apertura della porta: era un agente che si accingeva ad entrare, ma fu bloccato dal detective Holbrook.
“Dato che con lei non avete ancora iniziato, me ne occuperò io.”
L’uomo se ne andò senza una parola, lasciando Spencer sola con il detective.
“Perché sono stata lasciata per ultima?” chiese lei con una punta di curiosità.
“Il poliziotto che doveva parlare con te è stato trattenuto dal capitano e quando si è liberato è stato richiesto come scorta per accompagnare una sospettata all’ospedale.”
“Aria…”
“Come fai a saperlo.”
“Ci sono persone che sanno vedere anche oltre i vetri oscurati. Me l’hanno insegnato quando ero piccola. Basta trovare i punti giusti perché è raro che non ci siano difetti o cose del genere.”
Holbrook rimase basito ma cercò di ricomporsi subito per non mostrare di essere rimasto colpito dall’intelligenza di quella ragazza che gli stava di fronte.
“Lei sa perché si trova qui signorina Hastings?” chiese lui cambiando completamente argomento.
“Di certo non mi avete portata qui per bere un caffè.” rispose lei ironica.
“Dato che è così a suo agio iniziamo subito.”
“Certo, mi scusi se prima le ho posto quella domanda. Cosa volete sapere esattamente?” esclamò con un tono così collaborativo che fece innervosire leggermente il detective.
“Tutto. Della sua amicizia con Alison, della notte in cui...”
“Quale amicizia?” disse sospirando cinicamente. “Alison non conosceva quella parola, probabilmente l'aveva eliminata dal suo vocabolario.”
“Non mi sembra il momento adatto per il sarcasmo signorina Hastings. È risaputo che lei e la vittima eravate amiche il giorno in cui lei poi fu uccisa.”
“La nostra non era amicizia, era un rapporto malsano che ha rovinato sia me e le mie amiche, sia le persone che venivano sfortunatamente a contatto con noi. Ci trattava bene perché le servivamo a creare il gruppo perfetto di cui lei era a capo, ma a distanza di anni sono consapevole che quella era tutto fuorché amicizia.”
“Tuttavia in passato eravate legate…”
“Non mi rendevo conto di quanto potesse influenzarmi negativamente. È stato quando l’ho capito che l’ho uccisa.” Fece un respiro profondo e continuò “Ecco, l’ho detto. È la verità detective, ho ucciso io Alison DiLaurentiis, sono stata io a prendere in mano la pala e a scagliarla sul cranio di quella stronza. Non creda alle confessioni delle mie amiche per favore, loro sono colpevoli solo di darmi un aiuto che non merito.”
Holbrook rimase scioccato dalle parole della ragazza. Per un istante aveva addirittura pensato che la voce di Spencer stesse tremando al pensiero che lui non la credesse e arrestasse una delle sue amiche che parevano essere le uniche persone a cui ella teneva davvero.
“Perché? Cosa ti aveva fatto Alison da riservarle una fine tanto crudele?”
“Farei prima a dire cosa non mi aveva fatto...”
Eccola, era tornata la fredda e cinica ragazza di prima.
“Parli signorina Hastings!” urlò lui
“Minacciava chiunque intralciasse la sua strada, era prepotente e pretendeva di essere trattata come una regina. Non sopportava che qualcuno potesse superarla come io facevo. Io mi facevo amare e lei temere, aveva paura che potessi rubarle il posto.”
“Raccontami cosa è successo il primo settembre 2009. Dall’inizio alla fine.”
“Quella sera eravamo tutte e cinque nel capanno dove ci avete trovato. Volevamo fare un ultimo pigiama party prima dell’inizio della scuola, una normale serata fra amiche. Lei ci fece bere, ma mise qualcosa nei nostri bicchieri che ci fece addormentare così che potesse sgattaiolare a gestire i suoi affari. Io all’epoca prendevo anche alcuni farmaci per aiutare la concentrazione e poter stare sveglia più a lungo quindi il sonnifero che lei ci somministrò ebbe un effetto di durata più breve su di me. Quando mi svegliai lei non c’era, così uscii per cercarla, ma quando la trovai litigammo. Disse che non dovevo dire a nessuno che l’avevo vista fuori e se non l’avessi fatto minacciò di dire a mia sorella delle cose che dovevano restare nascoste. Continuammo a discutere finché non arrivò ad insultarmi sul personale, dicendo che ero solo invidiosa di lei, una semplice ombra che strisciava. Mi diede della drogata...” Spencer si fermò un attimo, poi continuò “Non potevo continuare ad ascoltarla mentre mi insultava, così ho preso la pala per farla tacere. Non pensavo di colpire abbastanza forte da ucciderla, ma lei non si muoveva e le usciva del sangue dalla nuca. Ero spaventata a morte, quindi corsi al capanno ad avvertire le mie amiche, le quali mi tranquillizzarono e, dopo che raccontai loro tutta la storia, mi aiutarono a seppellire il cadavere. Solo dopo abbiamo scoperto che era ancora viva quando l’abbiamo sepolta.”
Quella tanto agognata confessione aveva sconvolto il detective Holbrook. Sapeva che tra loro quattro avrebbe trovato l’assassina e finalmente, dopo anni di indagini, avrebbe permesso alla famiglia DiLaurentiis di avere un po’ di pace, ma l’intera storia lo turbava perché non aveva mai pensato che la vittima ne avesse potuto mietere a sua volta, usando giochetti psicologici e manipolazioni.
“Ti sei pentita di ciò che hai fatto?”
“Mai. Ho solo avuto il coraggio di liberare Rosewood da quella ragazza che tutti odiavano. ”
“Ma ora chi libererà te Spencer?”
“Non voglio essere liberata, non posso. Ho ucciso ed è giusto che paghi, ma non proverò mai, mai, rimorso per ciò che ho fatto. Solo, la prego, non condanni anche le mie amiche.” Chiese lei quasi supplicando.
“Tutto ciò che posso fare è arrestarle solo per concorso in omicidio in modo che la loro pena sia più breve della tua. Per quanto riguarda l’effettiva durata bisogna attendere il processo.”
“D’accordo, grazie.” Rispose lei.
Nonostante gli alti e bassi, Spencer aveva fatto ciò che doveva anche se in alcuni momenti aveva temuto di crollare. La fiamma del suo orgoglio era forse meno invigorita di prima ma non era di certo spenta. La sua tenacia, la sua fierezza nemmeno –A e le sue torture potevano portargliele via.

Angolo autrice :3 Eccoci al capitolo di Spencer aka la mia liar preferita. Mi ha sempre attirato l'idea di lei come assassina e devo dire che con i suoi trascorsi con Alison avrebbe avuto anche un movente. Il prossimo capitolo sarà l'epilogo e spero lo apprezzerete. Kisses -A_GleekOfHouseStark
   
 
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