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Autore: AliceMiao    21/08/2015    2 recensioni
Il mio nome è Julie. Credevo che la mia vita sarebbe stata semplice,ma mi sbagliavo. Da quando un vampiro mi ha catturata per ottenere qualcosa dai miei genitori, qualcosa della quale ovviamente nessuno mi aveva messo al corrente, la mia vita ha subito una svolta improvvisa. E ormai, per quanto pensi a loro, mamma e papà, sono consapevole che indietro non si può tornare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~(Julie)

L’ultima cosa che ricordavo era che stavo uscendo di casa per andare al lavoro e che avevo sentito un forte dolore alla testa, prima di non vedere più niente.
Ero sdraiata su qualcosa di morbido, un materasso probabilmente. Peccato che non ci fosse una coperta a ripararmi dal freddo! Provai a muovermi, ma fu impossibile. Avevo delle corde sia attorno alle caviglie sia attorno ai polsi. Fantastico. Inoltre avevo qualcosa sulla bocca. Doppio fantastico. Il panico mi assalì. Dove mi trovavo? Cos’era successo? Riuscii a mettermi seduta e, appoggiando la schiena contro il muro, aprii gli occhi. Ero in una sorta di prigione, sporca e puzzolente, oltre che fredda. Senza che potessi fermarle delle lacrime scesero sulle mie guance. Guardai la maglietta; sulle spalle c’era del liquido rosso. Mi ricordai il male alla testa che avevo sentito prima di perdere i sensi. Era sangue. Sangue che usciva, o era uscito, dalla ferita alla testa che mi avevano procurato. Probabilmente non sarei morta per quella ferita, ma faceva male e speravo tanto che non si fosse infettata.
Qualcuno aprii una porta e sentii dei passi avvicinarsi. Dopo pochi secondi davanti a me c’era un uomo sui vent’anni, capelli neri e di media lunghezza, arrivavano poco dopo le orecchie. Era vestito di nero, completamente.
Si inginocchiò davanti a me e posò un pollice appena sotto il mio occhio, catturando una lacrima che stava scendendo. Iniziai a tremare, travolta dalla paura.
“Shh. Tranquilla. Non devi avere paura di me”.
Scese un’altra lacrima e lui prese anche quella, dopodiché sposto una mano sul mio cuore.
“Batte molto forte. Dimostra che sei spaventata. Ti faccio così tanta paura?”. Fece un sorriso che mi provocò un brivido di paura in tutto il corpo. Mi liberò la bocca.
“I miei uomini sono stati crudeli vero?”. Mi toccò la ferita sulla testa.
“Chi sei?”.
“Sono Elliott, piccola Julie”.
“Perché sono qui?”.
“Beh… I tuoi genitori hanno qualcosa che io voglio e tu sei la mia garanzia. Loro ti rivogliono e in cambio io voglio quella cosa”.
Iniziai a tremare. Voleva usarmi come scambio per ottenere qualcosa. Ma cosa avevano i miei genitori di tanto prezioso? Non eravamo molto ricchi.
“Oh, non preoccuparti, non voglio farti del male”.
Si alzò. Solo allora mi accorsi che aveva con sé una telecamera. La posizionò in un punto e poi si avvicinò a me.
“Beh, forse solo un pochino”. Mi mise di nuovo qualcosa sulla bocca. Dallo stivale tirò fuori un coltello. Il panico mi assalì violentemente. Cominciai a muovermi, a dimenarmi, ma lui mi tenne contro il muro con un braccio.
“Non ti faccio niente, non devi avere paura”. Sorrise e poi mi fece un taglio sul braccio, lentamente. Il dolore era immenso.
“Shh. Non succede niente piccola”. Un altro taglio, sul polso, appena sopra le corde.
A ogni taglio corrispondeva un mio urlo e sembrava che lui fosse contento. Non so per quanto tempo continuò, forse un’ora, forse due.
Dopo che mi aveva ferita e picchiata si alzò.
“Ora ti lascio Julie. Verrà qualcuno a curarti più tardi”.
Uscì e mi lasciò da sola.

Note:spero vi piaccia questa storia!
Baci AliceMiao
P.S.: il capitolo è una sorta di prologo

 

   
 
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