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Autore: Noemix    01/02/2009    4 recensioni
Bella.
Fissavo il mio piatto intatto, e non mi preoccupavo del movimento che mi si era creato intorno. Sentii improvvisamente spostarsi la sedia al mio fianco. Alzai istintivamente la testa e davanti ai miei occhi mi si parò davanti un ragazzo dalla bellezza eccezionale…
Edward.
Stavo consumando il mio pranzo quando ad un tratto sentì una scarica di adrenalina che mi percorreva.
Metà del mio cuore… era  in pericolo.
-capitolo 19-Mi alzai la maglietta, scoprendo l’addome: sobbalzai. Vi era un rigonfiamento. Sapevo cos’ero, l’avevo già provato quando.. ero incinta di Renesmee! Ora ero già un vampiro e pure Edward.. ma come..?
-Sono incinta!- strillai, accasciandomi a terra per lo stupore.
Incinta: ecco il mio potere segreto.
Genere: Romantico, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo2

Premetto già che dovrò introdurre brevemente la parte in cui Bella, rimasta sola, conosce in tutto e per tutto il "piccolo" Jacob. Per dare enfasi alla sequenza narrativa e di azione avrò bisogno di un... CANE!
In certe parti comunque (come l'inizio) utilizzerò dei cliché molto simili all'originale (adoro il modo di scrivere della Meyer ^^). Scusate, ho tante idee per la testa e quindi dovrò organizzarmi un po’. 
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PAROLE


Ottobre, Novembre, Dicembre, Gennaio...
Erano passati parecchi mesi ed io... non me ne ero neanche accorta.
Per quanto tempo trascorressi in compagnia del mio amico Jacob, mi sentivo ancora in letargo.
Era come se la giostra del mio mondo mi avesse fatto scendere e ora, girasse senza di me.
Non sentivo più nulla… una volta avevo cercato il significato su internet e diceva:

Nulla (o niente) è un termine comunemente usato per indicare la mancanza o l'assenza completa di qualcosa. Colloquialmente la parola si usa spesso per indicare la mancanza di qualcosa di rilevante o di significativo, o per descrivere una cosa, un evento o un oggetto particolarmente insignificante.

Ecco. Si avvicinava molto a ciò che stavo passando, anche in questo momento. Ma non era abbastanza. Pur avendo un amico fedele e un padre affettuoso, loro non potevano capirmi. Non comprendevano ciò che mi era stato portato via.

Una parte della mia esistenza se n’era andata. E non perché mi fosse stata rubata, ma perché se n’era andata scientemente.

Avevo sempre saputo che non ero abbastanza per lui. Che meritava di meglio. Che non ero degna di lui.

Ma sembrava che il suo flusso su di me non scomparisse mai. 

Anche il mio migliore amico, Jacob, aveva capito che per quanto lui facesse non riusciva a migliorare il mio umore.

Poi tutto ad un tratto il sovrannaturale mi aveva ritrovata.

Per quanto tentassi di sfuggirgli, mi rintracciava. 

Jacob, il mio Jake, era diventato, sotto i miei occhi abbagliati da un sole che non c’era più, un licantropo. Un ragazzo-lupo.

Aveva capito tutto ciò che riguardava Edward, poiché ogni leggenda che mi aveva raccontato o gli erano state rivelate si erano dimostrate realtà. Formavamo così una coppia assai strana: un lupo e una ragazza-vampiro (così come lui mi chiamava).

Charlie, per quanto cercavo di non darlo a vedere, sapeva quanto stavo male.

Ogni qual volta poteva, mi spediva da Jacob, perché era arrivato alla conclusione che più stavo con i miei amici, più migliorava il mio umore.

E in parte aveva ragione; solo che se trascorrevo del tempo con Jessica o con Mike, tornavo a casa ancora più disperata e silenziosa. Infatti, da quando i… Cullen (per me era sempre difficile pronunciare il loro nome) erano partiti, non riuscivo più a sopportarli. Mi ritrovavo con degli umani, semplici umani, come me. Umani sciocchi e bugiardi.

Non volevano più stare con me, specialmente Mike, da quando vivevo in simbiosi con il mio lui.

Invece Jake, no. Per lui era molto difficile stare con me.

Primo, perché avere un branco che ora lo occupava molto più di quando era solamente Jacob.

Secondo, perché lui mi amava. E il problema era… che io non amavo lui.

Un giorno mi disse:

“Bells, posso chiederti un cosa?” mi domandò con sguardo teso.

“Certo Jake, chiedimi qualunque cosa” Gli risposi serenamente e per niente preoccupata. 

“Bhe, mi chiedevo… niente lascia perdere è una sciocchezza” Tergiversò. 

“Avanti Jake, non farmi attendere di più! Ti ho detto qualsiasi cosa!” Insistetti più decisa. 

“Mi chiedevo…” “Sì?” “Cosa ti piacesse così tanto del succhia sangue” Rimasi assolutamente impietrita. 

“Avanti Bells, avevi detto qualunque cosa”. Perseverò il mio amico. 

Passati parecchi minuti di insistenza, gli risposi:

“E va bene” cominciai “Sai che questo tasto mi duole molto, ma reagirò. Vedi, lui era, anzi, aveva un odore così buono…” 

“Quindi è questo, io puzzo!” 

“No!” mi ero spiegata male.

“Lui era dolcissimo, te-tenero…” Balbettai. 

Allora Jacob intervenne “Okai, basta Bella. Ti fa davvero male questo ricordo, cambiamo discorso”. Quanto mi conosceva bene! 

“No, Jake. Ho intenzione di raccontarti e ti racconterò. Ecco vedi, lui era lui. E tu… sei tu"

"Edward...." riuscii miracolosamente a pronunciare il suo nome “mi ha salvato la vita milioni di volte e non gli costava nulla. Anche tu fai lo stesso ed è per questo che te ne sarò per sempre grata.”

Il  ragazzo lupo iniziò:

“Non è vero. Ogni minuto che tu passi con me Bella, rischi la vita” 

Basta, era ora di concludere il discorso

“Jacob, anche con lui rischiavo la vita. E la rischiavo molto più che con te. Ma di questo a me non importava, perché…”

“Perché?” Era ora di sputare il rospo.

“Perché lo amavo, Jacob!” In seguito a queste mie parole, rimase gelato. Iniziò a stringere i pugni e a tremare. 

Continuai: 

"E… lo amo ancora. Lo amo e non riesco a dimenticarmene”.

Dopodiché corsi via con le gote rigate da lacrime incessanti. Avevo fatto bene a lasciarlo solo, così avrebbe potuto riflettere. Raggiunsi il pick-up e me tornai a casa.

 

Il giorno dopo ci fu un gran fermento a scuola: un nuovo alunno era entrato nella “Folks school” e ogni studente (io non mi classificavo più come una studentessa di quella scuola, almeno, non viva) voleva conoscerlo per primo.

Quando fu ora di andare in mensa, mi sedetti nel mio solito posto, che era rimasto vuoto da quando lui non c’era più.

Fissavo il mio piatto intatto, e non mi preoccupavo del movimento che mi si era creato intorno. Sentii improvvisamente spostarsi la sedia al mio fianco. Alzai istintivamente la testa e davanti ai miei occhi mi si parò davanti un ragazzo dalla bellezza eccezionale.

Abbassai lo sguardo, tornando al mio piatto.

“Ciao!” cominciò una voce dal suono caldo e sereno. Quasi cantasse. Allora non potei più nascondermi. Alzai ancora una volta lo sguardo e vidi un ragazzo castano, dagli occhi ambrati…

 




Angolo dell’autrice_______________________________

Allora? Che ne pensate del mio secondo capitolo?

Ho preferito lasciare la suspense, infatti capiterete solo dal prossimo capitolo chi fosse quel ragazzo dalla voce melodiosa.

Recensite per favore, perché questo capitolo mi è venuto di getto e non ho la più pallida idea di come abbia scritto XD!!!

Ciao a presto, Noemi

  
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