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Autore: purepura    01/02/2009    2 recensioni
"Tu potrai anche essere sbagliata, ma non per questo devi essere una persona che dovrà sbagliare"
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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*IMMOBILE*


Vorrei essere quello che ero quando sognavo di diventare quello che sono.

Jim Morrison



Lily fluttuava, in un antro oscuro che cigolava pericolosamente.

Era immobile da ore, i piedi uniti, le braccia rigide lungo i fianchi. Ma il baule non si sarebbe certo chiuso da solo, e toccava a lei, disgustata o lieta, abbassarne il coperchio. Ma da ore le braccia non si muovevano, e lo sguardo fisso oltre la finestra, verso il nulla che sperava di toccare molto presto, insieme alla freddezza e all’insensibilità, ostentava un'espressione di vaga tristezza.

Avrebbe potuto scoppiare in lacrime da un momento all’altro, ma si costrinse a restare ferma, come nelle ultime quattro ore.

Nel frattempo una piccola folla – perfino Tassorosso, Corvonero e Serpeverde – si era radunata sulla soglia del dormitorio delle Grifondoro del settimo anno. Sentiva bisbigliare le ragazze, e una di loro faceva su e giù per la scala a dare resoconto ai ragazzi, bloccati da un incantesimo in Sala Comune. Le barche sarebbero partite alle nove e, con grande agitazione di tutti, una delle due Nate Babbane che si sarebbe diplomata quell’anno era in quello stato a soli venti minuti dalla partenza.


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"Quando lasceremo questo castello per sempre, dopo il diploma, voglio fare l'ultimo viaggio in treno con te, come quest'anno; sento che mi ha portato fortuna!"

"Lily, è appena finito il banchetto del primo anno, ce ne vuole ancora di tempo"

"Non importa, io ho già deciso. Tu ci stai, Sev?"

"Certo, non ti libererai di me tanto facilmente"


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Finalmente, dopo quella che parve un'eternità fredda e incolore, esitante, una mano tremò. Con il lurido sangue addormentato nelle vene, Lily alzò una mano e chiuse il baule, facendolo scattare. Poi, come se nulla fosse, lo prese per un manico, lo fece scivolare giù dal letto e attraversò la marmaglia di ragazze, diretta di sotto.

Mary McDonald, l’altra Nata Babbana che se ne sarebbe andata con lei, si affrettò a raggiungerla. Fianco a fianco camminarono, attraversando la Sala Comune, ignorando le facce dei ragazzi curiosi. Per i corridoi, bisbigli le accompagnavano, ma la delicata strega, quella che era scesa per prima, parve non sentirli. Osservandola, Mary si accorse che aveva gli occhi infossati, la bocca ambiguamente aperta, come se stesse decidendo cosa dire, e il pugno stretto spasmodicamente attorno al manico del baule che faceva roteare come un carrellino della spesa.

Mary seguì Lily in silenzio, curiosa e allo stesso tempo spaventata. Poi, quando mancavano circa una ventina di metri alla destinazione del fiore, Mary capì esattamente dove volesse dirigersi. Pacificamente, si era diretta dove stavano andando tutti quelli in procinto di lasciare per sempre il castello: alle barche.

Tirando un sospiro di sollievo, Mary, ridendo, si sedette sopra al suo baule. Con un tonfo sordo, l’amica aveva lasciato a sua volta cadere a terra il proprio. Voltata, dava la schiena al Lago Nero, osservando Hogwarts luccicare e risplendere.

“Non potrei essere più diversa di quando varcai quella soglia per la prima volta” mormorò.

Mary fu così stupita, che ci impiegò un po’ per riuscire a rispondere.

“Lo siamo tutti” disse infine, “chi più, chi meno”

“E ora prenderò questa barca e mi lascerò tutto alle spalle come se niente fosse, per poi prendere il treno, uscire dal binario e ritrovarmi da sola nell’affollata stazione, perché i miei sono morti a Natale, in un incidente d’auto”

“Oh Lily…”

“E infine andrò a combattere una guerra, dalla parte che non è destinata a vincere, perché le schiere dei Maghi Oscuri sono così folte che ormai pochi indecisi sono rimasti”

“Si riempiranno molto quest’anno, Lily, per via di tutti i Serpeverde che si diplomano” la informò Mary, anche se non ce ne era bisogno, visto che era stata Lily stessa a riderne per prima.

“E’ una questione di scelte, che ognuno è pronto a fare” sentenziò Mary. “E, come loro – gli amici Serpeverde -, percorrerai la tua strada. Non lasciarti abbattere, Lily, c'è molto di più che morte e distruzione fuori”

"Non ti credo" mormorò Lily.

"Bene" rispose Mary indignata. "Non farlo, ma non potrai piangerti addosso per tutta la vita, e io non starò sempre qui ad ascoltarti"

"Ma...."

"E' meglio morire combattendo per una giusta causa, Lily, che vivere nascondendosi tra ideali sbagliati". Mary le si avvicinò, sfiorandole una guancia con le dita gelide. "Devi andare fiera di quello che sei"

"Io lo sono!" rispose Lily con forza.

"E allora non avere paura di uscire da qui!"

"Non ho paura per quello che potrebbe capitare a me... ho perso tutte le persone a cui tenevo perchè sono sbagliata e diversa. Troppo diversa per i miei, troppo diversa per..." si bloccò, gli occhi sbarrati.

"Tu potrai anche essere sbagliata, ma non per questo devi essere una persona che dovrà sbagliare"

Lily sorrise mesta.

"Dove la trovi tutta questa saggezza, Mary?"

"Ma lo sappiamo tutti che sono saggia quanto sono bella!"

Lily rise, non riuscendo a trattenersi.

"Forse è meglio se torniamo indietro ai dormitori per dire che sei viva e non ti sei suicidata" continuò Mary.

"Già, credo sia opportuno" acconsentì Lily. "Approposito, come avete fatto a fare entrare le ragazze Serpeverde nel dormitorio?"

"Loro hanno visto le Tassorosso correre verso la nostra Sala Comune e hanno pensato di venire a dare un'occhiata"

"Perché?"

"Bhé, non succede tutti i giorni che l'allieva migliore della scuola, la Prefetta più intransigente, stia cinque ore filate immobile davanti ad un baule, senza quasi avere il coraggio di respirare, perché l'amichetto del cuore non potrà più passare con lei l'ultimo viaggio verso casa"

Lily le scocò uno sguardo, ma non replicò. Mary era stata straordinariamente empatica: Lily si arrese, Mary aveva ragione

Insieme si avviarono verso il castello, riscaldate da un momentaneo tepore.


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Ciao, mi dispiace disturbarvi ulteriormente, ma non riesco a smettere di scrivere, mi dispiace.
Lily mi attira e mi cattura.
Ecco un'altra one-shot-tina tutta per voi!
Un bacio, Purepura!^_____^

  
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