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Autore: TimeStrangerRey    21/08/2015    2 recensioni
Sebbene vi siano presente 50 sfumature di perversione di Ikuto Tsukiyomi, questa storia parlerà di una guerra che avverà a causa di un fatto accaduto nel 1500 d.C.
Tadase Hotori, il "piccolo re" infernale, nonostante abbia vinto il Bene, non è riuscito a prendere il lucchetto ad Amu ed ora la poveretta, dovrà affrontarlo nuovamente. Di nuovo si affronteranno il Bene e il Male, per stabilire chi dovrà regnare una volta per tutte.
Chi vincerà? Quante sfumature riuscirete a leggere di Ikuto? Ce la farà la povera disgraziata di Amu, questa volta, a vincere?
Siccome sono stanca di porvi queste domande, entrate e leggete! xD
Genere: Avventura, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Tadase Hotori, Un po' tutti, Utau Hoshina
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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L'altra faccia dell'amore.

[POV Ikuto]
 
-Allora? – la voce di una donna ci fa sobbalzare impedendomi di riprendere le labbra del mio confettino sadico.

Amu se ne sta ferma come un’allocca con la faccia più rossa del sangue; insomma, nemmeno un po’ di intimità si può avere!
Mia sorella, Kukai e quella donna, che molto probabilmente è la madre di Amu, ci osservano con lo sguardo di chi la dice lunga. La donna ci fa segno con il dito di seguirla e noi eseguiamo l’ordine.

-Dunque… certe cose è meglio farle fuori casa! Ma devo dire che quelle parole mi hanno lasciata senza parole.
Si devo riconoscerlo: ci sai fare! Ah, perdona la mia maleducazione; sono Midori, la madre di Amu e non preoccuparti so già chi sei: Ikuto Tsukiyomi, vero? –

“Ikuto mantieni la calma.”  Mi dico poiché non solo avevano origliato, ma avevano pure spiato!

Annuisco e lei punta il suo sguardo sul confettino.

-Amu da te non mi sarei mai aspettata tanta audacia! – e lei, per tutta risposta, arrossisce di botto.

Però devo dire che non mi sono mai divertito tanto… sembra proprio un semaforo! E… non so come mi escono certe affermazioni.

-Mamma, cosa dovrei dire su di te? I morti parlano e anche tanto! – le dice incrociando le braccia al petto e spostando di lato il viso per nascondere il rossore.

Qui c’è da divertirsi… chissà come risponderà la madre?
Ah, meglio di qualche show televisivo, scene reali, magari con qualche colpo di Amu, con i suoi poteri e chissà con che parole ne uscirà fuori Midori.

-Non rispondermi, abbiamo ospiti. –
-Brucia la verità? – le domanda sarcastica la rosa che si guadagna uno sguardo omicida dalla madre.

-Sorellona! – ad urlare è una bambina sui 10 anni che si lancia su Amu facendola sbilanciare all’indietro.

-Ma dico, sei impazzita? - 

Il suo status di acidità mi eccita ancora di più. La bambina punta i suoi occhioni caramello sui miei, freddi, e avvicinandosi a me dice:
-Amu, sorellona, lui è il tuo ragazzo? –

Ah ah! Giuro: è la prima volta che rido così tanto in vita mia. Come risponderai mia dolce e cara Amu?
La osservo e lei incrocia il mio sguardo, è imbarazzata lo noterebbe chiunque, non si direbbe che sia un tipo freddo e distaccato.

-Si Ami, lui è il mio ragazzo. - afferma con il suo solito tono distaccato.

Cosa avevo detto prima? Che non lo sembrava? No, no: ritiro quello che ho detto!

-E lui lo sa… - e lascia la frase in sospeso.

So il motivo: pensa che non sappia del segreto della sorella e per questo se ne sta lì, con quel mezzo sorriso irritante e con lo sguardo da Sherlock Holmes della serie: ho scoperto qualcosa di importante per la risoluzione dell’enigma! Ah, i bambini alle volte sono irritanti!

-Se stavi per dire se ero a conoscenza del suo segreto… la risposta è sì! – le rispondo fissandola per benino cercando di scollarmi quello sguardo odioso.

Lei cambia espressione -e devo dire che non vedevo l’ora che lo facesse-  e si mette a saltare come una posseduta.

-Voglio vedere la magia! –

E’ tutto un gridare e starnazzare, ma i bambini sono sempre così capricciosi?
Dopo di ché, mi volto verso Utau e noto che non è sola. A quanto pare è in buona compagnia! Sorrido beffardo e torno a guardare la mia… ragazza. Devo dire che mi suona un po’ strano: la mia ragazza…
In ogni caso, quando mi ritorno a guardare Amu, lei sembra cedere alle insistenze della sorella e ci porta verso una grande cupola in vetro: si posiziona al centro della mezza sfera e posiziona le mani ai lati dei fianchi serrando gli occhi.
Luci, scie di chissà che cosa, si scagliano ovunque creando bagliori caldi e intensi.
La stanza si riempie del potere di Amu e si intensifica solidificandosi ai margini della cupola.
 
[POV Amu]
 
Per Ami l’uso della magia è un puro divertimento. Anche se non lo si nota, i miei poteri mi indeboliscono. Forse è a causa di una presenza femminile che in questo periodo mi perseguita e da quando è comparsa, sento delle pesanti emicranie che sembrano martellarmi o trapanarmi la testa. E’ una sensazione orrenda, mi sento inerme di fronte a questa situazione e ho come l’impressione che dovrò affrontare nuovamente quel demone.
Se ci penso di nuovo…. Ritengo tutta questa situazione una vera e propria seccatura!
Penso, penso, penso e mi accascio in ginocchio e mi massaggio le tempie per il dolore.

-Amu come stai? Basta così per oggi – oh che carino, Ikuto è preoccupato!

Cosa?  Il mio stalker- gattaccio pervertito?
Domani nevica!
Mi riprendo e accompagno i miei amici alla porta.

-Amu cerca di non sforzarti troppo! – mi dice Kukai scompigliandomi i capelli e la mia povera frangia.

-Kukai ha ragione, hai combattuto contro una creatura sadica che ti ha ferito a morte; hai dato di matto mentre studiavamo e sono sicura che Ikuto non sia stato da meno a torturarti. –

-Avete ragione, me ne andrò dritta a letto! – e se ne vanno salutandomi tipo una decina di volte.

-Allora a domani, confettino! – mi dice Ikuto salutandomi, mi schiocca un bacio a fior di labbra e raggiunge i due piccioncini lanciando sguardi omicidi sui due.

Appena raggiungo mia madre, lei mi osserva con una faccia da “madri pettegole” le quali non aspettano altro che si venga raccontato loro le ultime notizie a dir poco scandalose.

-Ikuto sembra un bravo ragazzo e dolce. –

Si mamma hai detto bene: “sembra”, che poi…. Dolce? Mamma ma dici sul serio? Lo hai visto? E’ proprio un gatto randagio, pervertito e… dai non ci credo… ha detto che Ikuto è dolce? Ma nemmeno dall’anticamera del cervello! (
Bebe: Le mie esclamazioni quando ci sono certe affermazioni… del tipo… assurde. E’ come dire: che vita sarebbe senza Sheldon Cooper?)

-Be’ cara, ora sei abbastanza grande per capire come funziona una relazione. E’ giusto che tu faccia esperienze purché non ti cacci nei guai e riveli a mezzo mondo dei tuoi poteri. –

Quando ho detto a mio padre di avere un ragazzo, lui si è disperato. Come fanno tutti i padri che hanno delle figlie! Ha pianto come un bambino dicendo che ero diventata grande, precisiamo: la sua bambina è diventata grande, ha un ragazzo che conosce il suo segreto e poi si è rimesso a piangere.
Mio padre non è un tipo a posto…!
Finito di cenare mi dirigo in camera, lasciando la luce spenta; mi basta sollevare la mano e lasciare che il mio potere illumini di poco l’ambiente della mia stanza.
Vado verso la finestra e ammiro il cielo coperto da una scia di stelle: l’unico momento in cui sembro essere realmente felice è quando sono a contatto con l’universo. (
Bebe: Io sono una romanticona! No: non è sempre vero, il mio lato cattivo è attivo 24h su 24!)
Insomma come dice Ikuto, i miei poteri non sono all’ordine del giorno per cui è meglio che tenga per me questo segreto. Le persone che lo sanno cominciano a diventare troppe… fin troppe.
Mi distendo sul letto, ma ancora Morfeo non sembra volermi cullare, mi rigiro finché non sento una mano accarezzare la mia testa con fare molto materno: non è mia madre. Lei ha un tocco del tutto diverso, è quella donna dagli occhi di cristallo che con le sue mani intoccabili sfiorano sensibilmente i miei capelli, trasmettendo brividi lungo la mia colonna vertebrale.
Non parlo, mi limito solo a distendere i nervi. Non provo nemmeno ad aprire gli occhi. Quelli di lei… i suoi occhi mi mettono inquietudine, non vorrei mai incontrarli di sera. Vorrei dormire serenamente.
Sento la sua voce: un lamento che esce incessante pieno di agonia mi paralizza dal terrore, ma non posso farmi prendere dal panico, sarebbe la fine. Ma so che tra poco uno scontro nascerà e che sta volta sarò io a vincere.

“Sta arrivando… lui è qui per te. Ti cerca, ti desidera, vuole soffocare la tua luce.
Nel suo cuore regna il buio, deciderai di combattere? Ci salverai o lascerai che lui vinca nuovamente? Ti lascerai sopraffare o dominerai sul mondo?
Lotta, corri, il tempo per nascondersi è finito.”
 
[Normal POV]
 
Dalla grande sala del trono, il re infernale osservava la sua acerrima nemica nella sua quotidianità.
Provava un forte disgusto per quel sentimento che gli umani cercavano sempre, bleah! L’amore, l’amicizia, la fiducia… sentimenti effimeri che non valevano nemmeno la pena di essere vissuti.
Facevano schifo, non erano serviti secoli prima, figurarsi adesso!

-Stupidi inetti umani! Non riuscirai a vincere nemmeno questa volta! Mia cara Amulet, sarai nuovamente schiacciata dall’oblio e preparati perché ti strapperò il lucchetto magico dalle mani. Ti ucciderò e getterò il tuo corpo nel più remoto angolo dell’inferno! – disse tra una risata diabolica e l’altra.

Fulmini, lampi e temporali squarciavano il cielo oscuro con luci tetre e rumori assordanti.
Al di fuori del castello si sentivano grida disumane che accompagnavano il suono dei temporali e parevano reclamare il sangue della loro nemica. Quel sangue che non erano riusciti a prendere nel periodo della Controriforma. Lo desideravano in questo momento, il desiderio di supremazia su ogni cosa si faceva sentire, volevano abbattere la Luce e regnare incontrastati su tutto.
L’umanità intera non avrebbe più goduto della libertà, si sarebbe arresa ancor prima di lottare: facili all’arresa, quindi bene per l’odio. Le cose con gli umani risultavano sempre più semplici, avevano un cuore molto debole che tendeva sempre al nero e facilitano così i loro propositi.
Ma del resto perché non approfittarne?  Se la razza umana era debole, meglio per loro! L’oscurità non si sarebbe fatta alcuno scrupolo per conquistare il mondo. Che cos’erano le guerre mondiali, o i conflitti civili? Pane quotidiano per l’odio e il Buio.

-Owen vieni avanti. Voglio che la nostra cara “amica” soffra, concentrati sul dolore fisico così da farle materializzare l’Humpty Lock! – disse il reuccio fissando il demone con i suoi occhi cremisi.

-Con il dovuto rispetto, se Amulet materializzasse il lucchetto sarebbe un grosso problema! Vi ricordo che lei…- non riuscì a finire la frase che venne interrotto.

-Hai visto anche tu che lei non è ancora esperta. Sarà facile portarla al limite delle sue forze e in quanto alla possibilità che il lucchetto le venga tra le mani… non ci resterà che portarla qui. E’ piuttosto facile, non mi dire che hai paura di una mocciosa umana che si diverte a giocherellare con i suoi poteri? Senza contare che ora è tutta presa da quell’orrendo e insignificante sentimento chiamato amore, è distratta da quel ragazzo per cui ti sarà facile completare il lavoro! – concluse il re stringendo lo scettro regale e andando a sedersi sul trono impregnato del sangue dei caduti nelle guerre.

-Andrò sulla Terra e farò come voi desiderate. – e con questo si dissolse e si materializzò nelle strade della città di Amulet.

Passeggiava con il suo aspetto umano, vedeva coppie di innamorati scambiarsi effusioni e la visione di ciò era alquanto disgustosa per il demone.

“Amore, amore e ancora questo stupido sentimento! Cosa ci troveranno di così bello in quel coso di reazioni chimiche? Ma da esso ne derivano sempre sentimenti ed emozioni negative: odio, ossessione, gelosia e vendetta.”

Nel mentre era intento a crogiolarsi nei suoi pensieri, il demone percorreva la strada che lo avrebbe portato nell’unico luogo ancora impregnato del sangue della sua nemica: il parco dietro la sua casa.
Inspirò a pieni polmoni e si diresse verso la radura, vi erano ancora tracce di quel colore vermiglio che la sua vittima aveva perso, decorava l’ambiente circostante e l’odore arieggiava nell’aria.
Osservò l’albero su cui l’aveva gettata e i solchi lasciati dallo scontro dei loro poteri; un flebile bagliore di pura energia si diresse nel parco sistemando ogni traccia di quel fatto avvenuto nel corso di quella giornata.
Alzò lo sguardo e incontrò quello ambrato di una ragazza che lo fissava truce, se avesse potuto il demone si sarebbe scagliato su di lei abbattendo la sua casa.
Ma non era possibile, quella maledetta ragazzina aveva eretto una barriera impedendo a qualsiasi forma demonica di entrarvi.
Sorrise tra sé: le prese di posizioni della mocciosa si rivelavano interessanti.

-Sciocca ragazzina, credi di poter resistere a lungo? – disse al vento Owen.

-Io credo di sì. Tu, piuttosto, lo sai che potrei ucciderti all’istante? – gli rispose acida la ragazza.

Si era sporta dal balcone attirata da un’aura pesante; aveva sentito il demone che l’aveva ferita al di fuori di casa sua e affacciandosi lo aveva intravisto nel parco.
Di colpo, il demone le si avvicinò, si trovava fuori dal cancello e lui puntò il suo sguardo glaciale sul suo.

-Ehi, di un po: con chi credi di aver a che fare? – le chiese in un impeto di rabbia.

-Questo lo dovrei dire io! Ti ricordo che non puoi entrare qui dentro finché i miei poteri proteggono casa mia! Sparisci non vorrei mai doverti far piangere! – ammiccò lei con tono saccente.

-Appena uscirai dal tuo porto sicuro ti farò smettere di usare certi modi con me! –

-Non mi fai paura, ti ricordo che io sono Amu Hinamori e tu non sei nessuno per me! –

-Io sono Johnny Owen e sono il tuo peggiore incubo. –

Stavano a stuzzicarsi a pochi metri di distanza, entrambi sapevano che combattere a quell’ora e in quelle condizioni era da persone stupide.
Ambedue avevano riportato ferite serie in varie parti del corpo, affrontare un altro duello era come andare a morire.

-Mio bel confettino ti conviene andare a dormire, altrimenti potrei provare ad abbattere questa stupida barriera e tagliarti la gola! –

-Confettino? Vedi di imparare il mio nome perché confettino lo chiami il tuo reuccio dei miei stivali! E poi grazie a te e ai tuoi poteri sembro come uscita da un combattimento contro un Saiyan! – gli rispose lei scendendo dal balcone e ritrovandosi a pochi centimetri da lui.

-Se non ci fosse questo stupido ostacolo spirituale ti farei abbassare la cresta! –

-Io ho la frangia, amico! – disse Amu con un ghigno piuttosto stronzo in viso.

Quello ringhiò contro di lei e non ci vide più dalla rabbia: assunse il suo aspetto demoniaco e gettò tutta la sua collera sul corpo della ragazza che venne prontamente difesa dalla barriera.

-Avrei fatto meglio a non istigarlo! E comunque, non potresti aspettare? Sai non siamo soli! – scherzò la ragazza prima di aumentare la potenza dello scudo.

-Ci vediamo presto Amu. – le disse marcando il suo nome e dileguandosi.

La ragazza respirò profondamente prima di sollevarsi a mezz’aria e chiudendosi la finestra alle sue spalle.
Morfeo non era ancora pronto ad accoglierla, seconda volta! Ma dalla parte opposta della finestra il demone non aveva ancora iniziato il suo giochetto, sofferenza, lacrime amare, dolore.

“Scappa quanto ti pare, io ti verrò a prendere lo stesso. Sento il richiamo del tuo sangue e non vedo l’ora che l’oblio regni anche qui. Desidero che la tua luce si spenga e che tu ceda davanti a noi.
Buonanotte Amulet.”

***Angoletto di un' autrice davvero zelante***

Buonsalve a tutte! Sì, perchè non credo che i ragazzi possano aver letto questa storia troppo zuccherosa.
Ora: no, gente! Non c'è la mia gemellina! Fatevene una ragiona di vita! >.<

Ringrazio Rad e Skies che la stanno seguendo e recensendo! Grazie mille ragazze!
Inoltre, ringrazio anche i lettori fantasma! Siete tantissimi! Cavoli, mi sento onorata! xD
Un'ultima cosa... non potrò aggiornare prima del 4/09, poichè avrò gli esami di recupero. Scusatemi davvero tanto!
Ci vediamo presto! *^*

#Hakuna Matata
Baci, Bebe <3


 
  
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