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Autore: DarkYuna    22/08/2015    1 recensioni
È questo, quindi l’amore? Il cuore che palpita frenetico, sentirmi viva, le guance rosse, un calore imperituro nel petto, respirare il suo profumo, nutrirsi del corpo, fondersi con l’anima, vivere in simbiosi?
Non provo dolore, non è come negli altri rapporti deleteri, è tutto diverso, quindi deve essere questo l’amore… è la prima volta che sono innamorata veramente, allora.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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*A Reason* 








 
Non c’è una ragione, non c’è mai.
 
 
L’amore accade, per caso, una volta che hai chiuso tutte le porte ed hai appeso fuori dalla tua vita, il cartello “basta, ci rinuncio”.
Io ci ho rinunciato per davvero. Non è una frase fatta e non sono felice della scelta, ma ho dovuto, sono stata distrutta, il cuore un cumolo di macerie e lacrime, un dolore inenarrabile, stanca di chi promette le vette più alte e regala solo polvere e detriti.
Un “no” categorico ad ogni avances, occhiata languida, sorriso malizioso, attenzioni maschili, quasi sdegnata. Non mi importa più di piacere, di cercare il principe azzurro… non mi importa più di essere felice.
 
 
Per ogni fine, c’è un inizio, ed io ricomincio ogni mattina. Sole, pioggia o grandine che sia, affronto la vita un passo per volta e ci provo, non importa cosa provo a fare, importa che ci provo.
 
 
Non c’è una ragione, non c’è mai.
Si soffre, si nasce, si muore, le persone che ami ti lasciano, se ne vanno, ti distruggono con comportamenti deleteri e ti strappano via un pezzo dell’anima. Consapevoli di colpirti, di farti male, di ucciderti, ma non c’è alcun freno alla vendetta, basta avere la tanto agognata rivalsa.
 
Essere per natura una combattente, ad un certo punto, ha remato a mio sfavore, poiché, finite le armi a disposizione, per aggredire le avversità, sono giunta vicina alla resa definitiva.
Quanti cambiamenti sono avvenuti negli ultimi anni e quanta strada percorsa.
Difficilmente riconosco la ragazza che sono adesso e fatico ad abituarmi ai cambiamenti repentini, allo specchio scorgo una ragazza dai capelli scarlatti, snella e stranamente avvenente, che un tempo viveva nascosta dai chili di troppo e dalla rabbia inesauribile.
Da qualche parte ho letto che non bisogna mai perdere la speranza e che i migliori inizi, capitano dopo i peggiori finali.
Ci credo, anche se mi obbligo a non farlo, a non lasciarmi abbagliare da una realtà che si è burlata di me così tante volte, che ho perso il conto. Nell’animo di una semplice ragazza, si è radicato un inverno perpetuo che ha congelato il cuore, i sogni e le speranze.
 
 
Non c’è una ragione, non c’è mai.
Non mi sono neppure resa conto l’attimo preciso in cui mi sono trasformata in un robot privo di sentimenti, vuoto come l’oblio, freddo e scostante, con l’unica missione di proteggere ciò che resta della sottoscritta ed arrivare viva a fine giornata… e con viva, intendo solo le funzioni vitali basi di un essere umano ancora intatte, perché di vivo, non mi è rimasto più nulla.
Persa nel tempo, il ricordo di una gracile e sorridente bambina una volta bionda, giace nella mente e sfuma dietro il muro sudicio dell’iniquità.
Quella bambina è morta… o qualcosa di peggio le è capitato.
Forse è morto solo il tenero cuore puro e sacro dell’innocenza, violentata da una crudele concretezza, che non risparmia nessuno e trasforma i sentimenti in distaccati gesti meccanici, privi di umanità. Un guscio vuoto, con il mio volto, i bugiardi sorrisi ostentati e le parole monotone, se ne va in giro, padrona di un nome che odio e di un dolore che non voglio più.
Raccontare la mia storia non è una delle imprese più facili, ma in ventiquattro anni, niente è stato facile o scontato e perfino un respiro, è intriso di sofferenza infinita.
 
 
Non c’è una ragione, non c’è mai.
Devo essere forte, ma ho pagato un caro prezzo.
<< Spenta. >>, così mi ha definita mio fratello un giorno, mentre scrutavo il panorama al di fuori della finestra, della casa d’infanzia.
 
 
Poco serve piangersi addosso, non è un comportamento abituale e sinceramente lo detesto, quindi me ne resto naturalmente in silenzio, laureata in sorrisi fasulli e studio il sole nascere lento all’orizzonte, baciare le acque chiare del mare calmo, sfumando il cielo e la terra di filacci arancioni, cremisi e rosa e dipingendo il mondo di colori forti, caldi ed intensi. Tracce di un estate inconsueta, impressa a fuoco nel mio cuore.
 
 
Non c’è una ragione, non c’è mai.
Possiedo un cuore spezzato così tante volte, da non poter essere più rincollato da nessuno. La favola dell’anima gemella non attacca con me e quella maledetta apatica razionalità, ingurgita i sentimenti e li risputa sfatti, rovinati e deformati, facendomi dimorare in una realtà parallela, dove sussiste la ragione, priva di passioni.
D’altro canto ho paura e non ho alcuna vergogna ad ammetterlo. Dotata di una vita amorosa prettamente inesistente, costellata solo da delusioni, relazioni fantasiose e nessun corpo caldo ad allietare le mie notti solitarie. Sono ormai terrorizzata dal diventare dipendente da una persona, fornita di un potere dominante, donato da me stessa, in grado di trasformarmi in polvere, con una sola parola.
Mi ribello alla sola idea di ridurmi in un tale stato pietoso, poiché sono sicura che cadrei così in basso, se solo trovassi il vero amore. La solitudine è l’unica compagna fedele, a cui permetto di starmi accanto e sto bene così.
Perché andare a caccia di altri pretesti per soffrire e stare male? Non ho già abbastanza problemi per conto mio? Meglio non aggiungerne altri.
La consapevolezza poi, che non esista al mondo una persona adatta alla sottoscritta e che sono destinata a restare sola, mi accompagna da tanti anni e alla fine me ne sono convinta.
Non mi dispiace in fondo e, in qualche modo, quella verità soggettiva, mi fa sentire al sicuro nella mia bolla privata, nessuno è così tanto da pazzo e masochista, da provare ad entrare in quella bolla, significa scontrarsi contro un muro di cemento armato.
  
 
 
Non c’è una ragione, non c’è mai.
Mi sono sbagliata stavolta.
Ho stabilito di non innamorarmi più, ci ho rimesso troppo, mi sono scottata davvero, è andata male e non ho alcuna intenzione di ricadere nell’oblio della sofferenza, ma le scelte sono futili tentativi nelle mani di un beffardo destino, perché stavolta la scelta è stata fatta, non dalla sottoscritta: l’amore ha scelto… ed ha scelto me.
 
 
Non c’è una ragione, non c’è mai… o forse sì?
Un nuovo inizio, ecco cosa rappresentava lui. Una partenza per ricominciare a correre, una strada luminosa da intraprendere, che mi permette di gettarmi alle spalle un passato impossibile da dimenticare.
Anche se, l’orrendo passato, risiede perpetuo in una dimora di fuoco e ghiaccio, che grava pesantemente sul cuore. Non un granché per un nuovo inizio, però l’intenzione di voler essere, non felice, ma serena, basta per proiettarmi fiduciosa ad un futuro sconosciuto e differente.
Momenti di puro sconforto, lacrime inconsolabili, “perché” privi di risposte ed un urlo muto che nessuno può udire, hanno preceduto la quiete nel cuore.
È stato nel momento più buio che l’amore ha scoccato la freccia arroventata e mi ha colpita in pieno petto.
 
 
In fin dei conti, per ogni cosa che accade, una ragione c’è, c’è sempre.
A quanti, prima di lui, ho detto di “no”?
A quanti?
E poi il suo sorriso luminoso ha dato pace ai demoni, danzato con i miei angeli, accarezzato le cicatrici, baciato le ferite e sorretto prima che cadessi.   
 
 
La sfortuna ha il sonno leggero, quindi preferisco non urlare troppo forte la mia felicità. Le persone gli hanno detto che sono strana, solitaria e scostante e lui ha riso, forte, fortissimo, felice di condividere le stranezze, la solitudine e il caratteraccio. Felice di combattere le mie guerre, di essere la spalla su cui faccio affidamento, colui che ho scelto per affrontare le gioie e i dolori, colui a cui non ho ancora detto “ti amo” a voce, sperperando ciò che provo con le parole, però lo sento fin nelle viscere dell’anima e i vocaboli non possono definire concretamente la mareggiata che infuoca nel nucleo pulsante del cuore.
Non gli importa dei difetti, del malumore, di ciò che non dico, se ho un carattere difficile, del broncio sulla bocca… lui quel broncio lo bacia e lo trasforma in un sorriso eterno. Non gli importa di niente, gli importa di me.
 
 
Una ragione c’è, c’è sempre.
Però mi sono innamorata, è accaduto sul serio anche se mi ero ripromessa di fuggire se si fosse presentata l’occasione.
Non sono fuggita.
Ho fatto bene.
 
 
Lui mi guarda e sorride raggiante, le iridi di onice splendono di una luce abbagliante, mi avvicina a sé e sistema meglio il plaid sui nostri corpi stretti, seduti sulla sdraio collocata sul balcone per guardare l’alba della nostra partenza. Le vacanze sono finite, insieme una settimana, lontani dal mondo, da chi ci conosce, dai doveri ed i problemi. Lontani da tutti, ma vicini più che mai.
 
 
Le dita cercano la mia mano e la cattura vittorioso. È questo, quindi l’amore? Il cuore che palpita frenetico, sentirmi viva, le guance rosse, un calore imperituro nel petto, respirare il suo profumo, nutrirsi del corpo, fondersi con l’anima, vivere in simbiosi?
Non provo dolore, non è come negli altri rapporti deleteri, è tutto diverso, quindi deve essere questo l’amore… è la prima volta che sono innamorata veramente, allora.
 
 
Lo guardo.
La bocca carnosa, la pelle dorata, il naso all’insù, gli occhi stanchi, reduci dall’amore che ci ha colti nel letto, però pronti a contemplarmi e a sussurrarmi parole dolci come il miele… in passato avrei detto “dolci come la morte”, ma la morte non è dolce, ed io lo so bene. Il miele è più gradevole della morte e si abbina meglio all’amore.
 
 
Sorrido, consapevole che lui ha scelto me, nel caos del mondo, ha scelto me. Gravo la testa sul suo torace nudo e contemplo l’alba, ascolto le onde del mare infrangersi sugli scogli e il suo cuore cantare per me.
Sono felice, davvero, come non sono mai stata in vita mia. Sono felice e mi sento completa e mi sento disorientata, quasi spaventata dalla portata eccessiva dei sentimenti, vicina dallo spiccare il volo per la gioia. Ho paura e al contempo sono serena, colma di sentimenti diversi, incoerenti che si smentiscono a vicenda e convalidano: sono innamorata.
 
 
<< Ti amo. >>, dice lui, giocherellando con il braccialetto che mi ha regalato la sera precedente. Un semplice filo colorato “portafortuna”, comprato in una bancarella vicino alla spiaggia, però me l’ha regalato lui e per me vale più di un costoso diamante. Ne ha uno uguale al suo polso.
 
 
Socchiudo le palpebre, sorrido appena ed assaporo la voce che lambisce i suoi sentimenti, la lingua che vezzeggia le parole e il desiderio indiscusso che ha per me.
Non importa da quanto tempo siamo insieme… due giorni, due mesi, due anni? Provo esattamente lo stesso e glielo dico, carpe diem, sempre.
 
 
<< Ti amo. >>, replico. Non ho mai risposto chiaramente alle sue dichiarazioni, ma ci riesco, è vero, non fa male, lo amo e so che mi è entrato dentro, rischiarando la parte buia della mia anima. Ha accettato il pesante bagaglio che mi trascino dietro e lo ha alleggerito, portando metà del carico. Non ha avuto paura, non è scappato, è rimasto, ha sconfitto le ombre con la sua luce.
 
 
Avverto i suoi occhi su di me, mi bacia i capelli e strofina le labbra sulla mia fronte.  
Sono in paradiso, sono all’inferno, sulla terra, sulla luna, tra le stelle, in cielo, tra gli angeli, con i demoni.
Non m’importa.
Se lui è al mio fianco.       
Una ragione c’è, c’è sempre.









Note:
Solitamente non parlo mai di me, sono una persona molto riservata e chi mi conosce bene lo sa. Però mi sono fatta prendere dalla serata, dalla musica e dal ricordo della settimana raccontanta nella one-shot. 
Quindi sì, la storia è tratta da una vicenda realmente accaduta, così come quello che ho scritto, le frasi e i sentimenti. 
So che potrebbe non piacere, visto che è strettamente personale, ma ho voluto mettere per iscritto un momento speciale per me. 

Inno personale all'amore e a tutte le persone innamorate.


La storia può presentare errori ortografici, quindi vi avverto prima.

Non accetto insulti, commenti idioti, critiche gratuite senza un vero motivo logico. Non verranno accettati nemmeno le critiche pesanti, con i "non ti offendere", sperando che io non mi offenda.Verranno segnalate al sito e poi cancellate. Se non vi piace, nessuno vi obbliga a leggere.

Ringrazio già da adesso chi commenterà o chi leggerà solamente. 


Un abbraccio.
DarkYuna.     
  
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