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Autore: girl_in_the_sun    22/08/2015    3 recensioni
{#1~ Drunk kiss}: Sanji ha conosciuto Roronoa Zoro – o per meglio dire sono entrati in collisione disastrosamente facendo finire tutti i rispettivi tomi universitari a terra – proprio il primo giorno di lezione, scoprendo subito di avere economia in comune; e all'inizio sarebbe anche potuto sembrare fantastico – insomma, li aveva notati perfino lui i muscoli scolpiti dello studente asiatico o i profondi occhi color onice, gli zigomi alti e la pelle dorata – se non fosse stato che tale Roronoa Zoro si era rivelato un completo coglione senza tatto nè un'educazione civile qualsivoglia. E per di più aveva deciso di sedersi proprio davanti a lui – dopo aver fatto il giro della classe tre volte in evidente stato confusionale –, bloccandogli la vista con la sua esilerante capigliatura o peggio coprendo la voce del professore con il suo russare da cavernicolo DOP.
[ Raccolta ZoSan varia e spensierata per divertirmi con il filo conduttore dei baci. Prompt ben accetti! ]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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KISS IF SANJI'S SEXINESS (OVERLOADS)

 

{#1~ Drunk kiss}
Genere: Comico / Sentimentale / Slice of life
Tipo: One-shot
Rating: Giallo
Coppia: shonen-ai, ZoSan
Note: AU / OOC (voluto, ma giustificato) / Raccolta
Avvertimenti: linguaggio a tratti volgare
Prompt: #6) tried breaking into my flat when they were drunk bc they thought it was theirs [college!AU]
 


 

Sono le due di notte e a parte il ronzio fastidioso del vecchio catorcio che si potrebbe insultare paragonandolo a quello che dovrebbe essere, cioè un computer, il silenzio è tombale. Il caldo è insopportabile in quella notte di luglio e se non fosse che Sanji deve ancora studiare per l'ultimo fottutissimo esame se ne starebbe incollato a dormire sul ventilatore; ma – come già menzionato – ha ancora una ventina di capitoli da leggere, dato che come il solito idiota che è si è ritrovato a studiare tutto all'ultimo momento. Non che la materia non gli piaccia, anzi, agronomia è una delle sue preferite, ma leggere della stagionatura delle botti di vino lasciate a riposare gli fa sospirare amaramente il riposo che lui non si sta concedendo. Dannazione.

Decide di alzarsi per recuperare un nuovo pacchetto di sigarette, dato che il precedente l'ha fatto fuori nell'ultima ora per tenersi sveglio.
Se i tutor lo beccassero a fumare lo manderebbero fuori a calci senza battere ciglio, pensa, ma fortunatamente non è ancora successo, nonostante i mini appartamenti del campus siano abbastanza vicini e la puzza – accuratamente coperta da deodoranti per ambiente – sia difficile da non notare.

È forse in seguito a quel pensiero che in un primo momento, quando sente dei passi in corridoio, s'irrigidisce e corre a nascondere il posacenere; poi trattiene il fiato e cerca di capire di chi si sia trattato ma, com'è venuto, il rumore è anche sparito.
Sta quasi per chiedersi se magari l'immaginazione gli abbia giocato brutti scherzi – o forse è colpa della quantità di caffè ingerita – quando stavolta il suono è quello del chiavistello che viene forzato, in un vano tentativo di aprire la porta.

Adesso la preoccupazione comincia a farsi strada nella mente del giovane, il cui primo pensiero va a soffermarsi su un'immagine non molto allettante: ladri.
Pensandoci bene però è da stupidi tentare un'effrazione in un complesso universitario, men che meno in quel college, dove qualcuno di sveglio che gironzola c'è a tutte le ore.

E difatti proprio di questo si tratta, poichè una bestemmia colorita che fa scartare l'opzione criminale viene udita persino da Sanji, spalle al muro dall'altro capo della stanza.
Seppur rinfrancato dalla certezza che la persona al di là della porta non abbia intenzione di rubare i suoi pochi averi, Sanji si chiede chi diavolo sia venuto a cercarlo a quell'ora – o comunque, perchè vorrebbe cercare di entrare nella sua stanza a tutti i costi.
Un idiota, sicuro
, sbuffa.

Sta proprio andando a vedere che razza di faccia abbia l'idiota quando – evidentemente stancatosi di prendere il legno a testate e non ricevere risposta – la persona decide che una spallata sia la cosa che serva al suo caso – e difatti si ritrova lunga distesa sul pavimento della camera di Sanji, che nel frattempo si è pietrificato a metà strada.
A giudicare dall'ampia stazza, il poco gusto nel vestire e dall'enorme massa muschiosa che si ritrova in testa si può trattare di una persona sola: Roronoa Zoro, l'idiota fra gli idioti, lo stronzo numero uno al mondo. E per di più ubriaco fradicio a giudicare dall'odore che emana – non che normalmente profumi di rose, ma comunque.

L'esclamazione che esce dalla bocca di Sanji fa invidia ai più colorati insulti di un contrabbandiere.
Deve ammettere che è stata una sorpresa trovarsi la sua cotta universitaria così vicina senza nessuna minaccia di morte che ne consegue solitamente.

Sanji ha conosciuto Roronoa Zoro – o per meglio dire sono entrati in collisione disastrosamente facendo finire tutti i rispettivi tomi universitari a terra – proprio il primo giorno di lezione, scoprendo subito di avere economia in comune; e all'inizio sarebbe anche potuto sembrare fantastico – insomma, li aveva notati perfino lui i muscoli scolpiti dello studente asiatico o i profondi occhi color onice, gli zigomi alti e la pelle dorata – se non fosse stato che tale Roronoa Zoro si era rivelato un completo coglione senza tatto né un'educazione civile qualsivoglia. E per di più aveva deciso di sedersi proprio davanti a lui – dopo aver fatto il giro della classe tre volte in evidente stato confusionale –, bloccandogli la vista con la sua esilerante capigliatura o peggio coprendo la voce del professore con il suo russare da cavernicolo DOP.

Più volte il biondo si era ritrovato a sperare che un giorno il marimo – come l'aveva graziosamente etichettato – si svegliasse una persona diversa, così almeno lui non avrebbe dovuto cercare di fermare il suo istinto di baciarlo e di infilargli simultaneamente un mattarello dove non batte il sole; però si ricredeva ogni volta che si ritrovavano sistematicamente ad allenarsi, uno in lotta contro l'altro, senza veramente cercare di farsi del male – okay, forse solo un pochino – ma per testare l'avversario, conoscere i suoi limiti e puntualmente spingerlo oltre.

E dopo varie frequentazioni, nelle quali aveva conosciuto lo sgangherato gruppo di amici che quel cretino si portava dietro, aveva scoperto che al neanderthal piaceva la fotografia e così aveva avuto la scusa di regalargli un obiettivo all'avanguardia, nuovo di zecca a Natale: il giovane aveva strabuzzato gli occhi e poi regalato a Sanji un profumo ed un sorriso ancor più sensazionale, che valeva per lui più di qualsiasi nuovo utensile scintillante.

Resta il fatto che Roronoa non ha nessuna maniera ed irrompere da lui senza un buon motivo lo dimostrava ampiamente.

Zoro si sta proprio tenendo la testa in quel momento, con un altro insulto dolorante che gli scappa dalle labbra; Sanji non si preoccupa troppo della botta, il cervello l'ha comunque perso precedentemente e tutto sommato non può diventare più stupido di quello che già è.
Questo comunque non lo ferma, appoggia un ginocchio a terra e accosta il viso all'orecchio dell'altro studente: «Si può sapere CHE CAZZO CI FAI QUI?» sibila irritato.
Zoro gira la testa verso di lui e apre la bocca per rispondergli, ma ne esce un borbottio strascicato ed un alito che da solo riuscirebbe a mandare in coma etilico chiunque; Sanji è veloce a tapparsi naso e bocca, spostandosi disgustato: ma che diavolo ha bevuto?!

Come se non fosse ubriaco fradicio, lo studente si alza di scatto e si dirige sicuro verso il frigo, aprendolo e – sotto lo sguardo esterrefatto e inorridito del biondo – infilando il capo in mezzo alle verdure fresche.
Sanji è paralizzato, è capitato altre volte che Zoro si sia ubriacato ma stavolta sta superando il limite: può capire che abbia sbagliato strada e abbia creduto che questo fosse il suo appartamento, può anche chiudere un occhio sul fatto che gli abbia buttato giù la porta, svegliando con molta probabilità tutto il vicinato ma non può permettersi di ficcare la sua lurida testa in mezzo al cibo.

«DOV'È IL BAGNO?» sente l'altro urlare smorzatamente da dentro l'elettrodomestico e davvero, questo è troppo.

Prende rapidamente Roronoa per la collottola e gli ringhia in faccia lentamente, scandendo ogni sillaba: «Capisco che tu sia in una situazione difficile con te stesso ma chiudi quella cazzo di bocca. E se osi muoverti giuro che ti spezzo tutte le vertebre».
Lo sguardo dell'altro è annacquato e focalizzato sul nulla ma a quelle parole i suoi occhi si agganciano a quelli di Sanji e lo scrutano a fondo, seguendo il profilo del suo viso e soffermandosi famelicamente sulle labbra contratte del biondo; d'un tratto Sanji – che ha le mani strette sui bicipiti del compagno – sente tutto il suo peso cadergli addosso, perchè Roronoa ha deciso di fiondarglisi adosso e stritolarlo nella sua presa ferrea. Non è esattamente comodo, sopratutto sapendo che l'obiettivo era quello di spostarlo a piccoli passi verso il bagno e depositarlo sotto l'acqua fredda della doccia minuscola.

Zoro, che prima aveva la testa nascosta fra il suo collo e la clavicola, ora si spinge contro il suo viso prepotentemente fino a che i loro nasi sono uno contro l'altro e le loro fronti si toccano; il suo respiro caldo e alcolico si mischia a quello del biondo, che sbarra gli occhi cercando di salvare il suo povero cervello da un black-out imminente.
Le mani dello studente scendono lungo i fianchi di Sanji e si agganciano alle sue anche, mentre emette un verso soddisfatto e ancora prima che l'altro possa minacciarlo le sue labbra si attaccano a quelle di Sanji, in un bacio scoordinato e confuso, ma nel quale il biondo riesce a percepire perfettamente quanto Zoro lo voglia; si sta impegnando molto per cercare di combattere la sbornia e continuare a cercare la sua lingua, ma dopo un po' Sanji sente l'urgente bisogno di respirare – al contrario di Roronoa che al momento si sente un anfibio, probabilmente – e quindi se lo stacca di dosso brutalmente.

«Che cazzo ti passa per la mente?!» borbotta animatamente il biondo, cercando di nascondere il rossore che gli arriva fino alla punta delle orecchie e ignorando completamente la sua testa che gira furiosamente.
Non riceve risposta perchè Zoro si sta gettando sul suo letto e in un nanosecondo russa come una vecchia locomotiva a vapore, il bastardo.
Sanji prova ad incazzarsi, davvero – ne ha tutte le ragioni, cosa crede di fare quell'idiota? – ma soltanto ripensando che finalmente si sono baciati, il suo stomaco si strizza e gli lascia una sensazione spiacevole nella pancia.

Ormai è inutile rimettersi a studiare, quindi si sistema vicino a Roronoa – non troppo vicino, potebbe soffocarlo nel sonno – e gli scocca uno sguardo imbronciato, anche se è pienamente consapevole che l'altro non può vederlo.
Non vuole dare a se stesso la soddisfazione di esultare per l'improvviso cambio di rotta nella sua relazione, quindi lascia che le parole gli escano dalla bocca senza fermarle, anche se il tono è a metà fra il dolce ed il divertito, il che dimostra quanto in realtà sia contento che i sentimenti siano ricambiati.
«Domani facciamo i conti, marimo» sussurra, e ci crede fermamente, c'è una porta da sistemare dopotutto.
«E comunque baci da schifo quando sei ubriaco».

 


Note dell'autrice:
Ho deciso di iniziare una nuova raccolta per rimettermi a scrivere seriamente e direi di esserci riuscita, dato che questa doveva essere una flash corta...
Comunque, i capitoli saranno molto diversi fra loro, in lunghezza e ambientazione e potrete trovare tutte le indicazioni nello specchietto all'inizio del capitolo. Il titolo è nato da un momento di sclero fra me e Zampe, mi sono inoltre ispirata alla sua fic "Polaroid" per scrivere questa, che potrebbe esssere quasi considerata un prequel (?).
Detto questo, spero che mi lascerete un commento con la vostra opinione :3
Alla prossima!

 

 

  
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