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Autore: _thedarksideofthesun_    22/08/2015    0 recensioni
"Ormai riesco a mentire guardando negli occhi le persone, come se fossi assolutamente convinta di ciò che sto dicendo.. e questo in parte è vero. Perché mentire è più facile se credi a quello che stai dicendo. "
"ormai quella che racconti è la tua verità. Ti sei costruita un mondo di bugie e adesso ci credi persino tu. "
"Non mi piace essere chiamata bugiarda, sono una creativa io, semplicemente ti racconto la versione delle cose che fa più comodo a me, o che mi piace di più"
e nulla. io negata coi titoli, ho deciso di postare questa storia.. fatemi sapere se vi piace, se la odiate, se credete sia inutile continuare a scrivere o se volete farne un film hahahaahahhahaha
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RACCOMENTENDO


Non  ricordo nulla, o forse faccio solo finta di non ricordarmi, quello che cazzo è successo ieri notte. Tanto ormai per me mentire è diventato come respirare… “sto bene” ”non è la prima volta che lo faccio” “ti voglio bene” sono solo alcune delle bugie che mi riescono meglio. Ormai  riesco a mentire guardando negli occhi le persone, come se fossi assolutamente convinta di ciò che sto dicendo.. e questo in parte è vero. Perché mentire è più facile se credi a quello che stai dicendo. Così i tre euro che hai speso in più e che dovevi riportare a tuo padre diventano la coca-cola che hai offerto a quella tua amica che ti ha accompagnato a ballare e non la birra numero 3, quella che ti sei scolata in pista, e che ti hanno tolto di mano quando hanno visto che ridevi come una pazza. Così il tuo migliore amico diventa il tuo ragazzo, e sei così abituata a mentire che non hai paura di ubriacarti e dire la verità, perché ormai quella che racconti è la tua verità. Ti sei costruita un mondo di bugie e adesso ci credi persino tu. 
È così da mesi. Ho imparato l’arte della bugia come fosse la più importante materia scolastica, e ora riesco a sostenere una bugia grande quanto una casa fino a quando tutti non ci credono. Anche da ubriaca riesco a non dire la verità. Ma forse anche questa è solo un’altra stupidissima bugia. E forse mi sono soltanto convinta di riuscirci.. anche se questo è un po’ un controsenso.. Comunque sia, nonostante mi stia sforzando di scrivere questa storia il più sinceramene possibile non riesco a capire se e dove ho mentito. Il punto è che tendo ad abbellire ogni storia che racconto, in un modo o nell’altro. Dire la verità ormai è praticamente impossibile..
Ma comunque… di ieri non ricordo più o meno nulla.. no. Non è vero. Ho in mente tutto. Mi ricordo ogni particolare, ma non ho idea del perché abbia parlato di quelle cose. Forse l’alcool i disinibisce un po’.  O forse no, forse volevo dirlo, e avevo bisogno di un contesto per dirlo in cui non avrei fatto la figura della piagnona. Avevo bisogno di attenzioni, o forse boh.. non so nemmeno io perché mi comporto in questo modo. Davvero.  Ho bisogno di stare al centro dell’attenzione.. perché non ci sono mai sta. No. Un’altra bugia. Non è vero.. da piccola ero sempre al centro dell’attenzione, forse mi manca solamente avere degli amici veri. Di quelli che ti includono in tutto, di quelli per cui sei tutto, e non solo una comparsa. Di quelli che se non ci sei tu non si fa nulla e non di quelli che “se ci sei bene se no la festa continua lo sesso”, perché di quelli ne ho a dirne basta.
Non mi piace essere chiamata bugiarda, sono una creativa io, semplicemente ti racconto la versione delle cose che fa più comodo a me, o che mi piace di più, in un certo senso una bugia è solo una distorsione della verità, una sfumatura, a volte piccola ed altre no.
Ieri sera mi sono messa a piangere come una bambina, avevo bevuto solo tre birre, ma per cercare di essere meno infantile mi inventerò di aver bevuto già a casa, tanto la vodka ce l’ho davvero.. no, non a ho, ma questo loro non lo sanno. Mi ricordo cosa ho fatto, cosa ho detto, ma ieri non ho pianto per quello che dicevo, non me ne importa più un fico secco se i miei genitori non sono quelli che vorrei, io voglio attenzione. e mi diverto. Mi diverto tanto, si. Perché c’è un ragazzo che è perso di me. E che ieri mi ha consolata e abbracciata tutta la sera. A me dava fastidio, perché lui non mi piace, ma dovevo far finta di non capirci più nulla, altrimenti tutta la storia sarebbe crollata miseramente. E non potevo rischiare… insomma mi diverto tanto con te, perché ricordo perfettamente cosa mi dicesti ieri notte, che avevi tanto sognato di restare insieme a me, ed io continuavo a piangere, facendo finta di non capire. Mi sono divertita oggi, sai? Quando ti ho scritto che di ieri ricordavo poco.. come la parola “sogno” e mi sono divertita ancora di più quando mi hai detto che eri stato tu a pronunciarla.. ed è stato esilarante immaginare la tua espressione quando ho detto che non ricordavo, quando invece sapevo precisamente cosa avevi sognato. La tua tristezza mi diverte. Sei così dolce, ti eri ripromesso di starmi lontano per non soffrire, ma ci sei riuscito solamente per un giorno. Poi sono stata male, e sei corso ad aiutarmi, neanche fossi un cucciolo abbandonato.  Mi dispiace, vorrei poterti rendere felice, ma purtroppo mi piace qualcun altro. Purtroppo mi perdo in quegli occhioni grandi che mi guardano solo per sbaglio, quegli occhi… gli occhi di quel ragazzo che stringe forte la mano alla sua ragazza. Non lo conosco nemmeno.. eppure non faccio che pensare a lui… in realtà anche questa è un’altra bugia, perché come sempre ci sono momenti in cui un ragazzo mi fa piangere per ore, ed altri in cui mi è indifferente e sbavo dietro al mio migliore amico, ma comunque dicevo: i capelli scuri, il taglio tutto storto, i vestiti scuri e le converse, sei emo, lo so, e già questo mi fa impazzire, ma tu hai qualcosa, non so cosa, non lo capisco, mi fai impazzire, vorrei stringerti, averti, farti cose che nemmeno si possono scrivere. Ma posso solo mangiarti con gli occhi. Anche se questo come tutto il resto mi lascia un vuoto dentro –o forse  non è vero, forse me ne sono solo autoconvinta- io impazzisco, divento cattiva, insensibile, fredda, ipocrita, stronza,  e inizio a divertirmi.. oh, se mi diverto. Mi diverto tanto a fare la fighetta della situazione inventando balle su balle e poi smontare tutto 10 giorni prima di andare via, fare una scenata come quella di ieri e trattenere tutti quelli che se ne stavano andando, che restano, forse mossi da un senso di pietà. Ma ho perso tutto, e mi basta non essere sola.- No. Altre due bugie. Non ho perso nulla, solo non lo sento mio e comunque sono sempre sola. Anche in mezzo alla gente.- tanto ho ancora 10 giorni, posso fare finta di chiamare un qualche mio fighissimo amico immaginario e fare finte telefonate di ore. A volte anche in inglese, perché lo so parlare bene, e così sembro più figa- e faccio finta di ridere, tanto.. faccio finta che oltre il telefono ci sia una vita che aspetta solo me. A volte mi mordicchio il labbro, così, tanto per fare ingelosire quel ragazzo che tanto mi desidera.
Ma ora basta. Per oggi ho detto abbastanza.




ANGOLO DELL’AUTRICE
Salveeeee. Inizio col ringraziare

    Quelli che hanno letto questo inizio di storia
    Quelli che stanno leggendo anche l’angolino dell’autorA
    Quelli che recensiranno/metteranno la storia tra le seguite/ricordate/preferite

Questa storia è molto particolare.  diciamo che è tipo il frutto di uno sclero.
Questa storia sarà una specie di diario mentale, come se fossero i pensieri di questo personaggio insolito e misterioso alla fine di una giornata… insomma vi prego. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione. Anche negativa. È apprezzatissimo.  Vanno bene anche  solo due parole..
Ci tengo a precisare che RIFERIMENTI A LUOGHI, PERSONE O FATTI REALMENTE ACCADUTI È PURAMENTE CASUALE. E CHE I PESONAGGI DA ME DESCRITTI SONO ESCLUSIVAMENTE FRUTTO DELLA MIA (FERVIDA) IMMAGINAZIONE.  
Detto questo. Un bacione.
The dark side…
…of the sun
   
 
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