23/08/2015
1 recensioniSalve.
Finalmente dopo due anni di latenza nel mio computer ho deciso di pubblicare questa piccola storia..
Avverto che probabilmente sarà di difficile comprensione, considerando che quando l'ho scritta ero più piccola e inesperta, ma ho deciso di lasciarla così, senza apportare modifiche, perchè fa parte dei miei ricordi..
Eeeh.. niente, se vi può interessare un eventuale proseguo ditemelo, perchè potrei ricominciare a scriverla volentieri.
Buona lettura pasticcini!
E.
Finalmente dopo due anni di latenza nel mio computer ho deciso di pubblicare questa piccola storia..
Avverto che probabilmente sarà di difficile comprensione, considerando che quando l'ho scritta ero più piccola e inesperta, ma ho deciso di lasciarla così, senza apportare modifiche, perchè fa parte dei miei ricordi..
Eeeh.. niente, se vi può interessare un eventuale proseguo ditemelo, perchè potrei ricominciare a scriverla volentieri.
Buona lettura pasticcini!
E.
Capitolo 1
°oOo°
«E così siamo arrivati alla chiusura del sipario eh?»
«Già. E posso notare che non provi paura, non stai scappando come l'ultima volta.»
«Sono cresciuta Koy, non sono più la bambina di un tempo..» le lame tremano pericolosamente vicino alle sue spalle.
«Lo vedo che non sei più quella bambina, hai gli occhi di chi ha sopportato troppo, ora.»
Con un balzo si avvicina e le da un bacio su quella guancia color pesca.
Lei si divincola e la sua spada, volteggiando, graffia la gola di Koy.
Sono in piedi, uno di fronte all'altra; si scrutano.
La statura di lei è ingannevole, non è altissima e le sue cosce sono paffute, ma dentro di se racchiude l' energia di mille e più bufere.
I ciuffi di capelli le sfuggono dalla lunga coda castana in cui sono raccolti con un nastro nero.
La carnagione è pallida macchiata da un fottio di lividi viola messi in mostra dal vestitino bordeaux stretto in vita da una fascia bianca.
Le due spade incrociate dietro la schiena, pronte ad essere sfoderate.
Koy è alto e affascinante.
Un completo nero lo veste e lo fa sembrare ancora più magro.
I capelli sono neri come la notte e gli occhi completamente bianchi.
I pugnali stretti tra le mani, così contratte da sembrare unicamente fasci di nervi.
«Non mi provocare.. fiore di ciliegio.»
Una luce potentissima la investe, la riporta a sette anni prima.
Sta correndo su un prato dall'erba cortissima, mille o più fiori di ciliegio ricoprono come un tappeto il suolo e lo rendono soffice.
Sta ridendo, è felice, a tenerle la mano un ragazzo.
Si buttano a terra a vicenda, scherzano, rotolano lanciandosi addosso quei piccoli fiorellini rosa. Un fiore dispettoso le finisce in un occhio che inizia a bruciare.
Chiede al ragazzo di controllare e lui subito si avvicina per soffiarle in quella perla lucida azzurra lacrimante.
Si guardano negli occhi e per un attimo lei dimentica il bruciore; un bacio. Koy.
Il ricordo svanisce con velocità, così come era apparso.
«Non dovevi Koy, questo no..»
«Invece si, devi ricordare ciò che eravamo prima.»
«No. Non devo.»
Sfodera con velocità la spada dalla sua custodia.
«NON DEVO.» urla.
Punta la lama alla gola di lui.
I nervi bacillano, le vene tremano, forse un po' troppo.
Una lacrima impervia sulla guancia di quel piccolo fiore, scava la pelle e la carne risale in superficie.
Altre lacrime rincorrono la prima, sempre più veloci.
La lama ormai è appoggiata alla giugolare di lui.
«Addio mio piccolo amore.»
Un movimento rapido e Koy si accascia nella pozza di sangue.
Si sdraia vicino a lui e lo guarda per l' ultima volta, con quello sguardo che solo lei poteva rivolgergli.
Perdonami amore mio, perdonami..
Note: questo stralcio di racconto fa parte di un sogno di Nerunè, non è la fine della storia x3