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Autore: HiImEleanor    23/08/2015    0 recensioni
Vi è mai capitato di fermarvi a pensare a particolari apparentemente insignificanti nei momenti meno opportuni?
Lei si ritrova a navigare tra i caldi ricordi del passato e le fredde riflessioni - neanche tanto gentili - del presente.
Come in uno di quei vecchi film in cui le cose accadevano per caso ma non esisteva ancora il clichè.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La lista Verde



Vino rosso. Birra.
Pizza surgelata.
Fagioli/Piselli
Coca cola
Pesto pronto
Risotto 4 salti in padella
Purè surgelato
Bagnoschiuma/Shampoo
Verdura surgelata
Film in blu ray
Deodorante per ambiente. Detersivo pavimenti.
Pomodori
Mozzarella
Alici sott'olio
Basilico
Pane.
Cerco di distinguere le lettere che compongono le parole.
Com'è possibile che non riesca a decifrare nemmeno la lista della spesa?
E perchè bisogna usare una penna a gel per scrivere una lista?
Sospiro e sbuffo. Alzo lo sguardo dal foglietto e sono ancora qua. All'entrata.
Il gomito destro appoggiato al carrello per tenerlo fermo, la mano sinistra stringe il post-it su cui sono state scritte le cose da comprare.
L'addetto al banco informazioni mi guarda di sottecchi.
"Mi sposterei se riuscissi a capire cosa c'è scritto qui!". Vorrei poterglielo urlare.
Ma al solo pensiero abbasso di nuovo lo sguardo su questi scarabocchi.
L'unica cosa a cui riesco a pensare al momento è la necessità impellente di comprare una dannata penna a sfera.
Con quella non si sbava, le "o" non diventano puntini anneriti, simili in tutto e per tutto ad "a" ed "e".
E' solo la sua scrittura che non mi piace. O forse non mi piace lui.
A che pensi? Convivete da mesi, come può non piacerti? mi chiedo, confusa.

Muovo il primo passo verso la corsia dei prodotti per la casa.
Forse non mi piacciono i suoi amici - quelli che ha invitato a mangiare a casa nostra venerdì sera e che, gli vada o no, si accontenteranno della pizza surgelata - o forse non mi piace Angela, che viene da noi ogni domenica.
Forse è per questo che ha aggiunto alla lista "deodorante per ambiente" e "detersivo pavimenti". Ha paura che il bagno puzzi o che ci sia polvere sul pavimento questa domenica, quando lei varcherà la porta e perquisirà ogni angolo della casa - dalla caprese nei piatti, alla tavoletta del water - e così io dovrò passare quel che resta del week-end a lavare per terra e tagliuzzare mozzarella e pomodori per rendere la casa perfetta e il pranzo fresco e delicato ma stuzzicante e gustoso. E lui esce a "comprare dei fiori".. per lei.
Entrambi i prodotti profumano di muschio bianco, il loro preferito.
Sul sapone sono riuscita ad impormi. Certo, lui vuole il bagnoschiuma al muschio bianco, ma io non posso - e non voglio - uscire dalla doccia e puzzare di foresta. Così lo shampoo che scelgo per noi è sempre lo stesso, al cocco. Il cocco mi fa pensare alle vacanze. Mi fa sperare che un giorno potremo sdraiarci al sole dei caraibi, con ai piedi dei calzini di finissima sabbia bianca, lontani da Teresa, Davide, Marika e anche da sua madre e la sua mania del pulito.
Ma lo sciabordio delle onde ritorna ad essere il cigolio delle ruote che passa sulle mattonelle del supermercato, e il sogno esotico di paesaggi paradisiaci svanisce. Controllo nuovamente la lista: le corsie dei sughi e dei sottolio sono vicine; così aggiungo al resto degli acquisti il pesto pronto e le alici. Neanche mi piacciono le alici. A lui piace il pesto, così ogni tanto, quando non abbiamo tempo - a dire il vero non ne abbiamo mai - di fare un ragù in casa, stappiamo il barattolo e la pasta alla genovese è pronta. Le tartine alle alici servono a far contenta Angela.
Lo sguardo scivola sulle lancette dell'orologio e, sì, ci sto mettendo decisamente troppo. Così allungo il passo fino all'ultimo reparto, quello delle bibite.
Scelgo la birra più conveniente per la cena con gli amici e una bottiglia di vino rosso che possa accompagnare bene il pranzo della domenica.
La prima volta che abbiamo dormito nel nuovo appartamento, abbiamo brindato con del vino rosso. Ora non c'è più nessuna occasione per brindare, nemmeno i nostri compleanni. Con gli amici si beve la birra. Il vino rosso è solo per Angela.
Niente più vino rosso. Ma chi me lo fa fare?
penso sconsolata, appoggiando la bottiglia nel carrello, persa nei ricordi dei nostri primi momenti insieme.
Svolto l'angolo per prendere l'ultima bibita mancante: la cola per Marika, astemia.
Perchè rifiutare un bicchiere in compagnia? C'è proprio bisogno di spendere soldi nostri per le decisioni di qualcun altro? Non può portarsi da bere da casa?
Penso alla frase che ho appena mentalmente formulato, ma prima che possa rendermi conto di quanto è ridicola, il carrello si arresta con un brusco scossone.
-Mi dispiace- mi scuso con l'uomo a cui sono andata addosso. Lui accenna ad un no con il capo e io sposto il carrello, continuando il mio percorso.
Fai più attenzione e meno riflessioni, mi rimprovero con un tono che mi ricorda vagamente il suo, quando mi fa notare che sto mettendo l'amorbidente sotto il lavabo invece che in bagno. Per la prima volta percepisco il fastidio nell'eco della sua voce nella mia mente. Mi rendo conto che le mie distrazioni lo innervosiscono.
-Signorina?- la voce dell'uomo mi rimbomba nel cranio, come se avesse urlato attraverso il citofono mentre tenevo la cornetta appoggiata all'orecchio. Sussulto. Mi volto, guardandomi attorno leggermente spaesata. Penserà che sono stupida.
-Le è caduta questa- mi sorride, porgendomi.. la lista? Non.. non ho più la lista.
Il mio sguardo saetta più volte dalle mie mani vuote, alle dita dell'uomo, che mi stanno offrendo un post-it spiegazzato e scarabocchiato. Scema. Idiota.
-Che.. stupida. Grazie- mormoro, abbozzando un sorriso. Lui dice qualcosa come "Si figuri" ma non resto ad ascoltare la fine della frase e riprendo a camminare, più veloce ed imbarazzata. Dove hai la testa? mi chiede una voce petulante.
Forse è per questo che le cose non vanno bene, rifletto, mentre arrivo al reparto frutta e verdura, e insacchetto i pomodori; vicinò ai gambi di sedano ci sono anche i vasi con il prezzemolo e il rosmarino e, a sinistra, il basilico che cerco.
Affianco al banco degli affettati - oltre al pane già impacchettato che metto nel carrello - nelle corsie frigo, prendo anche la mozzarella. Mancano solo i surgelati: La cena del venerdì, per prima. Secondi, gli spinaci surgelati. Poi i fagioli e i pisellini fini, quelli da fare al vapore e aggiungere alle insalate di riso.
Ma quando mai abbiamo mangiato insalate di riso? mi chiedo.
Eppure un ricordo di quel piatto c'è. E' lontano e un po' sbiadito, come una foto ingiallita, ma c'è. Elisa che corre vicino alla pozza delle ranocchie. Mamma che toglie il coperchio di plastica e la poltiglia bianca punteggiata di verde e rosa attira la mia attenzione. "Hai messo anche il tonno?" una voce vicina nel ricordo ma lontana nel tempo. A papà non è mai piaciuto il tonno, penso tra me e me, ricordando con una certa amarezza quella giornata di metà agosto passata al lago in montagna, in famiglia.
Richiudo il freezer da cui ho preso i pisellini, ma ancora non riesco a liberarmi della memoria, nemmeno quando afferro il sacchetto del purè congelato.
Al contatto con la superficie fredda, la mia mente partorisce un secondo ricordo, più recente, ma comunque così distante da risultare impalpabile, intoccabile.
Mamma che mi insegna a preparare il purè con le patate lessate.
Ora non ho più il tempo di preparare da mangiare. Mi accontento di cibi precotti e surgelati, del Risotto 4 Salti in Padella pronto in dieci minuti.
Non ho più tempo per brindare con del vino rosso, per guardare un film, uno di quei film in blu ray che si guardano mangiando i pop corn; non ho più tempo per organizzare un'uscita, con le coperte, il cesto del pranzo e l'insalata di riso.
Non ho più tempo per una vacanza, con la sabbia bianca e tutto il resto.
Non ho più tempo per comprare nemmeno la penna a sfera, perchè manca poco a mezzogiorno e devo tornare a casa a preparare la pasta con il pesto.
Non ho più tempo per me stessa. Non ho tempo per capacitarmi di quanto sia fastidioso il muschio bianco; di quanto io odi la vita "già pronta"; di quanto mi manchi avere il controllo su qualcosa che non sia la cucina o le pulizie di casa - che poi servono per far contento qualcun altro e mai me stessa, non per avere una sorta di soddisfazione personale nel vedere un lavoro completo, fatto da me; di quanto mi infastidiscano gli amici di Matteo; di quanto impicciona, insistente e con la puzza costantemente sotto il naso sia Angela; di quanto sia pietosa l'ombra di me stessa che non rispecchia quella che volevo essere.
Ora non sono più la ragazzina di quel giorno di metà agosto.
Ora ho ventiquattro anni. Convivo. Mi occupo di tutte le faccende. E lavoro. Già.
Ma per cosa? Lavoro.. solo per pagare l'affitto dell'appartamento che condivido con l'uomo..?
Ma il pensiero rimane sospeso nell'aria, come una bolla in cui è stata soffiata così tanta aria che fatica a galleggiare, ma che ancora non scoppia.
E' davvero l'uomo che amo? O meglio, è ancora l'uomo che amo?
Il risotto surgelato mi scivola dalle mani, ma una mano più svelta della mia lo coglie al volo e il sacchetto, intatto, sembra volteggiarmi di fronte agli occhi.
-Dovrebbe stare più attenta- la voce suona familiare. Tiro su col naso.
-Mi scusi davvero, signore..- la mia voce suona più tremante di quanto sperassi.
-Andrea. Mi chiamo Andrea- si presenta, senza che in realtà gliel'abbia chiesto.
Riconosco i lineamenti dell'uomo che ho incontrato nella corsia delle bibite.
E' di nuovo lui. E, di nuovo, mi sta porgendo qualcosa che mi è caduto.
Ma non sembra arrabbiato.
Sembra divertito in modo.. affettuoso..?



•☆.•*´¨`*••♥ Ehi, salve! ♥••*´¨`*•.☆•
Sono quasi le cinque del mattino, ma a chi importa, è ancora estate .. lasciatemi godere quelle piccole gioie che sono andare a letto quando ti pare e prendere decisioni di notte di cui non ci si deve pentire il giorno dopo.. perchè si sta dormendo per recuperare la notte in bianco (¬‿¬)
Anyway (づ ̄ ³ ̄)づ Ho deciso di scrivere questa storia perchè stavo frugando tra i contest e ho trovato questo concorso (a cui ovviamente non si poteva più partecipare perchè io sono una calamita di sfortune nonchè ritardataria cronica ༼ つ ಥ_ಥ ༽つ). Partendo da una "lista della spesa" bisogna estrapolare il carattere del protagonista e successivamente basare la storia su di esso. Ma l'idea mi ha ispirato così tanto che la storia l'ho scritta lo stesso e, beh, l'ho pubblicata e fine.
Ma ciancio alle bande, voglio approfondire un aspetto di Lei - che in realtà dovrebbe intuire il lettore, ma dettagli - che mi ha colpito mentre cercavo di descriverla al meglio delle mie abilità (di cui sto seriamente dubitando ⚆ _ ⚆): Lei è una ragazza ventiquattrenne che ha trovato un lavoro, ha una vita e ha qualcuno che - almeno così crede - ama. Un giorno apparentemente uguale agli altri si trova a fare le cose che fa solitamente ma, stavolta c'è qualcosa di diverso e tutti i particolari che pensava fossero trascurabili, diventano dettagli significanti che le fanno capire che non è una casa modesta in una vita modesta con una relazione modesta che vuole avere. Ed è questo che intendevo nella descrizione con "naviga tra i ricordi e le riflessioni": Lei ha vissuto un'infanzia "calda" (?) come lo sono i suoi ricordi, ma la vita che sta vivendo ora è inaspettatamente fredda e grigia perchè ha perso sè stessa cercando di accontentare gli altri e non sè stessa, a partire dalle faccende di casa che la facevano sentire importante ma che in realtà la rendevano quasi succube di Lui.
Con questo non voglio farla passare per la Cenerentola dei tempi moderni.. in realtà non so perchè la sto tirando tanto per le lunghe, vorrei solo che chi legge la mia storia capisse che non sono solo parole e pensieri buttati lì, ma che dietro alle domande apparentemente insignificanti che Lei si pone fin dall'inizio c'è un disegno particolare. Ogni domanda è.. ponderata, ecco.
Prima di concludere vorrei precisare che i nomi dei personaggi sono completamente inventati come il contesto in cui sono ambientati quindi non voglio sentire che qualche Marika viene a lamentarsi perchè non è astemia nè che qualche a qualche Davide non va di stare antipatico a sta tizia, ok?
A questo punto, vi saluto miei cari e.. se lasciaste una recensione, anche piccola, sarebbe importante e mi renderebbe davvero felice. Grazie ~(˘▾˘~)
-Me.
  
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