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Autore: _Butch_    23/08/2015    1 recensioni
"Vuoi metterti con lei?"
"Non sono pronta a lasciarti". Talice ambientata nelle ultime due puntate della sesta stagione.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Alice Pieszecki, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ballavamo al centro della pista, l’una stretta all’altra. Il suo profumo mi inebriava completamente. Mi lasciai andare tra le sue braccia e appoggiai la testa sulla sua spalla sinistra.
“ Ti stai innamorando di Jamie?”
Quella domanda mi arrivò come uno schiaffo in pieno viso. Mi bloccai di colpo ed indietreggiai, così da poterla guardare negli occhi. Il suo sguardo, pieno di paura, mi lacerava le membra. Non risposi. Sentii il suo respiro farsi affannoso. Sapevo quanto Alice mi amasse e mi odiavo per quello che le stavo facendo.
“Vuoi metterti con lei?”
Un altro schiaffo. Non sapevo cosa risponderle. Alice era arrivata nella mia vita come un uragano e per lei avevo sacrificato la mia carriera militare ; avevamo delle difficoltà a portare avanti la nostra storia, ma l’amore non mancava di certo. Era vero anche che provavo una forte attrazione nei confronti di Jamie, mi sentivo a mio agio con lei, avevamo tante cose in comune ed era semplicemente fantastica. Ero davanti ad un bivio: rimanere con Alice e cercare di sistemare la nostra situazione o lasciarla ed intraprendere una relazione con Jamie. Non sapevo cosa fare. Avevo paura di perderle entrambe.
“Non sono pronta a lasciarti” dissi finalmente con un po’ di incertezza nella voce.
Alice sorrise amaramente. “Non è vero, sei confusa. Devi schiarirti le idee. Dobbiamo separarci per un po’, è l’unica soluzione” constatò con una lieve incrinatura nella voce.
Il terreno mi si sgretolò sotto i piedi e mi mancò l’aria per alcuni secondi che parvero durare un’eternità.
“Ma Alice io….”
“ No Tasha. Sai quanto ti amo e mi costa dirlo, ma è la cosa migliore da fare” disse con gli occhi velati di lacrime. Poggiò le sue labbra sulle mie, mi diede un bacio al sapore salato delle sue lacrime e se ne andò, lasciandomi lì con il cuore a pezzi.
*3 mesi dopo*
Arrivai davanti casa Porter-Kennard, dove quella sera le ragazze erano riunite per salutare Bette e Tina che si sarebbero trasferite a New York, pronta per riprendermi la mia ragazza. Erano passati tre mesi da quando ci eravamo separate ed io non avevo fatto altro che pensare ad Alice e al fatto che volevo lei al mio fianco fino la fine dei miei giorni. Mentre scendevo dalla macchina, sentii il suono delle sirene e, alzando lo sguardo, vidi quattro volanti della polizia e un’ambulanza. Mi avvicinai ad un agente per chiedere cosa stesse accadendo.
“Abbiamo trovato un cadavere nella piscina di questa casa” mi disse cortesemente il poliziotto.
Per un istante il mio cuore si fermò. “ Devo entrare in quella casa…Per favore”
“ Lei è una famigliare della vittima?”
“No, sono la fidanzata di una delle ragazze che sta lì dentro. Per favore mi faccia entrare”
Il cuore mi era arrivato in gola. E se fosse stata Alice la vittima? L’agente si scambiò un’occhiata con una donna, che molto probabilmente era l’ispettore e mi fece passare. Cominciai a correre fino alle scale. Arrivai alla porta che era semi aperta e la spinsi. In quel preciso istante, davanti a me, vidi solo buio. Appena misi piede nel soggiorno, passai in rassegna tutte le persone che si trovavano nella stanza : Bette, Tina, la piccola Angelica, Kit,  Shane, Helena, Max…. e la vidi. Era lì, seduta sul divano, con un fazzoletto in mano e piangeva.
“ Alice!” dissi dirigendomi da lei.
“ Tasha cosa ci fai qui?” chiese tra i singhiozzi, buttandosi tra le mie braccia. Dio solo sa quanto mi era mancata.
“Ero venuta qui per parlarti. Ma cosa è successo? Tu stai bene?”
“ Si sto bene” riprese a piangere “Jenny è morta”
“Cosa?” chiesi incredula.
“Si” rispose lei stringendosi più forte a me. Diedi un’occhiata alle altre che mi risposero con altre occhiate di puro terrore.
“Vogliono che andiamo in centrale per farci qualche domanda” disse Kit rivolta a me.
“Sanno se è stato un incidente oppure se è stata…uccisa?” chiesi a Bette.
“No, non sanno ancora nulla”
“ Potrebbe anche…beh si…potrebbe anche essersi suicidata” constatò Helena passandosi una mano tra i capelli.
“Ah per favore Helena, smettila” gridò Shane, la più sconvolta di tutte. Era avvolta in un asciugamano proprio come Bette.
“Si sono tuffate e hanno portato il corpo di Jenny fuori dall’acqua” mi spiegò Alice tremando al solo ricordo della scena a cui aveva dovuto assistire.
“ Ragazze, credo sia meglio andare” disse Kit alzandosi dal divano.
“ Dobbiamo lasciare Angelica ad Angus. Lo chiamo” disse Tina a Bette. Dopo poco mi ritrovai a guidare diretta alla stazione di polizia, seguita dalle altre. Alice era seduta accanto a me. Guardava nel vuoto e non proferiva parola. La luce della luna illuminava perfettamente il suo profilo. Era bellissima. Fu una notte lunga ed insonne, divisa tra domande e tazze di caffè. Tornammo a casa alle quattro del mattino e ci addormentammo sfinite.
“Mi ha chiamata Shane, vuole che stiamo con lei oggi pomeriggio, è ancora sotto shock” mi disse Alice a colazione.
“ E tu come stai?” Le accarezzai una mano. La sua pelle era liscia, proprio come me la ricordavo
“Cerco di non pensarci. A proposito, di cosa volevi parlarmi ieri sera?” mi domandò dando un morso ad un toast.
“ Ti amo” E finalmente mi liberai del peso che mi opprimeva da tanto, troppo tempo.
Volevo provarci veramente con Alice. Volevo risolvere le divergenze che c’erano tra noi e provare a creare un rapporto duraturo, basato su fiducia, rispetto e amore. Volevo tentare il tutto e per tutto. Solo per lei. Lei e soltanto lei. La risposta arrivò: la sua mano colpì forte la mia guancia destra. Rimasi lì, impietrita ed incredula del suo gesto.
“ Brutta stronza ci hai messo tre mesi per capirlo. Sai quante volte ho pianto nel mio cazzo di letto a causa tua?” mi gridò in faccia. E in quel preciso istante, prese il mio volto tra le sue mani e mi baciò. Un bacio pieno di rabbia e tristezza, ma allo stesso tempo dolce e soffice, come le sue labbra.
“Ti amo anche io” mi disse non appena si fu staccata dalle mie labbra. In quel momento giurai a me stessa che non l’avrei più lasciata andare e soprattutto non avrei permesso a nessuno di portarmela via.





** ANGOLO DELL'AUTRICE**
Salve a tutti lettori e lettrici. Questa è la mia prima fan fiction e non so come sia uscita. Siate clementi. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questa storia senza pretese.
A presto!
   
 
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