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Autore: arete    23/08/2015    1 recensioni
"Come se le parole potessero cancellare quello che hai fatto, quello che mi hai fatto, a me, al tuo unico figlio. Cos'è, stai per caso cercando il mio perdono? Bè, per quel che mi riguarda, stai solo sprecando il tuo tempo."
"E' questo ciò che ti devi ricordare. La mia sofferenza e il mio dolore senza fine."
Eccomi qui con la mia seconda fanfiction ispirata alla storia del (bellissimo) personaggio di Fey Rune e all'incontro avvenuto tra quest'ultimo e suo padre. Ci tengo a precisare che, anche se il racconto è stato classificato come song-fic, esso in realtà contiene solo una piccola parte della canzone "Centuries" (dei Fall Out Boy). Detto questo, non mi resta che ringraziare in anticipo tutti quelli che avranno la pazienza di leggere questo scritto...a presto:) Baci,
Arete
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fey Rune
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                      Ricordati di me
Percepisco un dolore lancinante alla testa, e ho appena il tempo di domandarmi cosa diavolo io stia facendo prima di sprofondare nel buio più assoluto.

Non vedo niente, non sento niente, non provo niente. Nulla.

Finchè non riapro gli occhi…magari avessi potuto tenerli chiusi ancora per un po’. Solo un altro po’. Così forse te ne saresti andato (di nuovo) e mi avresti lasciato in pace.

Ma purtroppo non è così: ora tu sei qui davanti a me, e continui a fissarmi e a parlare, parlare, parlare, come se le parole potessero ora servire a qualcosa.

Come se le parole potessero cancellare quello che hai fatto, quello che mi hai fatto, a me, al tuo unico figlio.

Cos’è, stai per caso cercando il mio perdono? Bè, per quel che mi riguarda, stai solo sprecando il tuo tempo.

Ti prego, vattene.

Vattene perché non sopporto di vederti, perché la tua voce mi fa ribollire il sangue, vattene perché le tue parole mi danno la nausea e mi fanno stare tanto, troppo male. Un male che non voglio mai più provare in vita mia.
Some legends are told,
some turn to dust or to gold,
but you will remember me,
remember me for centuries
 
Puoi dirmi tutto ciò che vuoi, ma per me le tue parole non sono altro che polvere, inutile spazzatura. La verità è che tu sei solamente un bugiardo, un egoista, e io ti odio.

E spero proprio che tu mi ricorderai per sempre, perché meriti di ricordarti per l’eternità di quel bambino che hai abbandonato, quel bambino perfettamente identico a te.

I miei occhi color verde acquamarina che pieni di lacrime cercano i tuoi, i miei singhiozzi, il mio pianto, le mie piccole mani che stringono quel maledetto pupazzo.

 E’questo ciò che ti devi ricordare. La mia sofferenza e il mio dolore senza fine.

Tu non sai quanto io ti detesti, perché il disprezzo che provo nei tuoi confronti è indescrivibile, è come un fuoco che divampa e brucia tutto ciò che incontra.

Ricordati di me e soffri come io ho sofferto, e lascia che le tue guance si bagnino con le tue lacrime e che la solitudine ti travolga completamente, come io ho fatto.

Come io sono stato costretto a fare, perché non avevo altra scelta.

Ricordati di me e malediciti per l’azione ignobile che sei arrivato a compiere.

Ricordati di me e rimpiangi il giorno in cui mi hai lasciato solo, senza difesa né conforto alcuno se non quello di un misero pezzo di stoffa.

Ricordati di me, quando ti guarderai nello specchio, e chiediti: “Chi sono io?” senza cercare risposte false o che siano in grado di tranquillizzare la tua coscienza. Sarebbe davvero difficile per te trovarne, credimi.

Ricordati di me perché voglio che almeno qualcuno si ricordi di me, sia ora sia quando di me non resterà più nulla se non forse quel coniglio tanto morbido e buffo.

Ricordati di me perché non voglio mai più credere di essere solo a questo mondo.

Ricordati di me perché, nonostante le colpe di cui ti sei macchiato, sento che il legame che ci unisce non si è mai spezzato, né mai si spezzerà.Non ho ancora capito se ciò mi disgusti o mi rassicuri, ma questa è la realtà, e io non sono di certo in grado di cambiarla.

Ricordati di me perché, in fondo, io ho bisogno di te proprio come tu hai bisogno di me.

Ricordati di me adesso e nei secoli a venire, perché tu sei mio padre, e io sono tuo figlio.

E un padre ama e perdona il proprio figlio. Sempre.

E un figlio ama e perdona il proprio padre. Deve quantomeno provarci.

Per questo ti ordino, ti chiedo, ti supplico: ricordati di me.
       
   
 
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