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Autore: lauradumb    02/03/2005    6 recensioni
...l'inferno di azkaban..memorie, pazzia, pensieri? boh...credo ke la pazza + grande resto io^^''
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alle otto e un quarto di un mercoledì d'agosto

Aria – Daniele Silvestri

 

Alle otto e un quarto di un mercoledì d'agosto
sto finalmente abbandonando questo posto
dopo trent'anni carcerato all'Asinara
che vuoi che siano poche ore in una bara.
Ché in una bara in fondo non si sta poi male
basta conoscersi e sapersi accontentare
e in questo io, modestamente, sono sempre stato un grande
perché per vivere a me non serve niente solo...
Aria... soltanto... aria...
L'avevo detto "prima o poi vi frego tutti"
quelli ridevano, pensavano scherzassi
"da qui non esce mai nessuno in verticale"
come se questo mi potesse scoraggiare
e poi col tempo mi hanno visto consumarmi poco a poco
ho perso i chili, ho perso i denti, somiglio a un topo
ho rosicchiato tutti gli attimi di vita regalati
e ho coltivato i miei dolcissimi progetti campati...
In aria... nell'aria.
E gli altri sempre a protestare, a vendicare qualche torto
a me dicevano, schifati, "tu sei virtualmente morto!
a te la bocca serve soltanto a farti respirare
io pensavo: "e non è questo il trucco? Inspirare, espirare" ;,
inspirare, espirare: questo posso fare
e quando sono fortunato sento l'umido del mare
io la morte la conosco, e se non mi ha battuto ancora
è perché io, da una vita, vivo solo per un'ora...
D'aria... aria.
Respiro lento
aspetto il vento.
Il mio momento
arriverà

 

 

 

Finalmente…

Non so che ore siano...; Non conosco il giorno, né il mese. Ma il tempo passa ancora? Fuori di qui, il mondo gira nonostante tutto? Qui non si sente nulla, non sento nulla. Quanto tempo è passato? Da quanto sono qui tra queste mura di ghiaccio e fango a sputare sangue? Vorrei gridare…vorrei urlare! Ma non ho voce, non ho forza, non ho aria nei polmoni… devo andarmene da questo inferno! Voglio uscire, lasciare questo posto lacerante… Ma ora me ne vado! È finita! Basta gelo, basta urla strazianti, basta terrore, paura, sgomento, desolazione.. Basta!

Adesso sono libero finalmente, nuovamente libero… Adesso posso andarmene fuori d= a questa prigione e privarmi di queste catene che mi stringevano l’anima… Ora non stringono più… Che fate? Mi lasciate andare? Si, sono di nuovo libero! Ve l’ho lasciata, non mi serve, tenetevela! Che me ne faccio di quella misera anima che stringevo tra le dita scarne? Nulla, è finita, un bacio e poi nulla... Il vuoto, il silenzio, niente colori, niente suoni, ma niente pareti, niente catene, niente gelo nelle vene, niente… Non mi serve nulla, solo uscire di qui…Solo aria…

L’avevo detto, me ne sarei andato prima di tutti voi! Miseri abbandonati a voi stessi e incatenati a questo posto… rimaneteci! Pazzi, che aspettate? Una luce, una salvezza? Non verranno mai qui a prendervi se non per donarvi quel contatto raggelante…Ma approfittatene! Venite a respirare con me questo silenzio, questa assoluta mancanza di ogni cosa. Godetevi il vuoto, il buio, ma godetevi questo sorso d’aria che pervade la scatola vuota che è il mio corpo… dicevate che non si poteva andarsene…Nessuno fugge da qui! Poveri inetti voi non sapete…Non conoscete quello che ero, non sapete… Vi ho battuti, ce l’ho fatta, sono uscito! Guardatemi mentre vi lascio indietro…Io me ne vado, addio disperati compagni di solitudine! Mi sono consumato poco a poco, ma ora fissatemi, piantatemi quegli occhi vuoti addosso e osservatemi fuggire lontano..ah ce l’ho fatta, lascio qui ogni cosa, che m’importa? Non mi serve non mi serve! Mi basta uscire a respirare mentre voi qui soffrite la vostra condanna e giurate vendetta! Ma seguitemi, afferratemi se potete! Voi non volate, ma io posso! Adesso posso farlo, mi innalzo… guardatevi come siete lì in basso mentre io sto già andando fuori di qui!

Che dite? Che temete? Temete la morte? Lei mi ama, mi conosce, mi sostiene, mi permette di alzarmi in volo… non mi prenderà, perché io sono libero ormai! Senti questa aria che mi pervade… Inspirare…Espirare…

 

 

*Con un tonfo sordo e sconnesso, il corpo senz’anima di un uomo incappucciato cadde a terra nella cella di Azkaban nella quale venne rinchiuso 27 anni prima. I dissennatori non si curarono di rimuoverlo. Rimase lì, steso, gli occhi spalancati e vacui. La bocca aperta in un ghigno di terrore. Un ciuffo di capelli biondi e scoloriti che gli copriva malamente il viso pallido e scavato…*

  
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