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Autore: Blu_Fired    23/08/2015    1 recensioni
Ci presentiamo come di buon costume, siamo I_am_all-fired_up e Bluemiko.
Ci siamo unite in questo unico account per pubblicare la nostre storie a quattro mani, in particolare questa storia (la nostra prima) che è stata partorita dalle nostre menti malate per infestare questo sito.
in questa storia, (ci teniamo a ribadire cheè la nostra prima quind siate clementi) ci immedesimiamo in due psicologhe che aprono uno studio insieme e che si ritroveranno faccia a faccia con dei pazienti un po' insoliti...
bene questo è tutto quello che possiamo dire fin'ora, per il resto provate a leggere voi personalmente se i nostri discorsi da ossessive compusive vi hanno incuriosito.
Sono molto benaccetti consigli e osservazioni varie e buona lettura.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi si realizza uno dei nostri sogni più grandi, un liceo, la Hyaguchi high school, ha chiesto al nostro neonato studio di psicologia di seguire i suoi studenti come supporto.

A parte che finalmente avremo uno stipendio decente e che non vediamo l’ora di poter assistere degli studenti (Hiwa dopo che ho chiuso la telefonata ha cominciato a saltellare in giro gridando di gioia) chi ci ha richiesto è stata proprio la Hyaguchi! Non una scuola qualunque ma la migliore e la più antica di Gaatu! Davvero sto scoppiando di gioia.

 

 

Sono circa venti minuti che Kise sta fissando il vuoto con la bava alla bocca per poi cambiare immediatamente espressione come in un urlo muto,la guardo stranita.. ormai sto iniziando a preoccuparmi anche se per lei comportarsi in questo modo è più che normale….certe volte mi chiedo cosa ci sia dentro alla sua testa…probabilmente segatura (giusto per essere cattiva).

Dopo l’ennesima curva brusca riesco a perdere la presa sul “palo” dell’autobus per poi cadere su una Kise ancora in stato di catalessi, riportandola alla realtà. Impreco contro l’autista per la quarta volta da quando sono salita sul bus pensando che magari il sindaco dovrebbe assumere persone più capaci nella guida…no aspetta..forse sono solo io che dovrei imparare a guidare..

“Fermata Hyaguchi!”sento le campane del cielo suonare, era ora che dopo quaranta minuti arrivassimo a destinazione. Finalmente Kise sembra riuscita ha ritrovare la sua serietà,fatto dimostrato dall’urletto di gioia che fece alla vista del liceo

“Kise non perdiamo tempo”la trascino giù dal bus e inizio ad avviarmi,prendendola per il braccio, verso l’entrata della scuola,un portone in marmo bianco ornato da piccole rifiniture in oro.

Lentamente ci incamminiamo verso l’auditorio dove ci presenteremo agli studenti.

 

Davanti alla porta dell’auditorio incontriamo il preside,un uomo alto e robusto con una folta barba bionda,che ci accoglie con un sorriso a trentadue denti

“Signorina Hakusho, signorina Kuromi, grazie per essere venute.”

“Il piacere è tutto nostro.” Rispondiamo quasi all’unisono, ormai siamo pronte per affrontare i ragazzi della scuola la cui grida si sentono attraverso la porta.

Il preside si sposta di lato per lasciarci passare, ed entra dopo di noi chiudendo la porta alle sue spalle.

Il cuore mi batte forte alla vista di tutti quei ragazzi seduti sulle sedie che ci fissano facendo scendere il volume della voce fino a farlo diventare un leggero brusio.

Nella mia mente però vedo immagini irreali di ragazzi che se ne vanno annoiati, con uno sguardo sprezzante.

Sento la mano di Hiwa sulla spalla e sorrido automaticamente, lei mi conosce così bene, sa che ogni volta che devo parlare in pubblico mi agito un poco. In un secondo riprendo pieno controllo di me stessa e facendo una grande sorriso mi presento agli studenti e comincio a parlare come io e Hiwa ci siamo accordate, è vero che lei sembra molto più calme di me, ma in realtà quando è sottopressione non può fare a meno di comportarsi goffamente, finendo sempre per fare degli errori sciocchi che la mettono in imbarazzo.

 

“Buongiorno, mi presento, sono la dottoressa Kise Kuromi e questa è la mia collega Himawari Hakusho” vedo Hiwa accennare un breve saluto con il capo.

“Da oggi in poi lavoreremo qui per assistervi durante la vostra vita di studenti. A noi potrete chiedere qualunque cosa sia di vostro gradimento, potrete rivolgervi a noi per ogni dubbio e per ogni vostro problema.”

“Scusatemi signorine quindi volete dire che siete due psicologhe del cazzo venute qui per risolvere i nostri problemi che non c’entrano assolutamente una minchia con voi?!” uno studente non proprio molto fine ed educato interrompe il mio discorso. Hiwa cerca di rispondere a tono ma con scarsi risultati e inizia a balbettare ,come previsto dato che è troppo pacifica ed ingenua…

Subito lo guardo con uno sguardo assassino mentre con la mano cerco quella di Hiwa per tranquillizzarla.

“Esattamente, signor…” chiedo freddamente.

“Mishima”

“Bene Mishima, ti ringrazio per aver fatto notare una della cose più importanti, è vero, siamo psicologhe, ma questo significa solo che la nostra preparazione è migliore, che abbiamo una laurea che conferma che sappiamo fare il nostro lavoro, voglio che capiate che venire a chiedere il nostro aiuto è come chiedere aiuto a un compagno o un insegnante, con la sola differenza che noi possiamo darvi una mano in modi che loro non possono.” Mi fermo sbollendo l’irritazione, e riprendo a parlare normalmente.

“Siamo qui per rendere la vostra esperienza scolastica migliore, ovvero essere un sostegno per voi. Sappiate che con noi potrete parlare di qualunque argomento in modo confidenziale e che tutto quello che verrà detto durante i nostri colloqui non uscirà da lì.” Faccio una pausa per riprendere fiato e indurisco lo sguardo scrutando ognuno dei presenti cercando di fargli capire quanto importante fosse quello che stavo per dire.

“Voglio essere molto chiara in merito a questa cosa, noi siamo qui esclusivamente per voi e non dovete assolutamente aver paura o vergogna di parlare con noi o renderà vano il nostro lavoro. Se volete ci potete considerare al pari di un amico, in modo che possiate confidarci qualunque genere di preoccupazione. Per quanto mi riguarda ho detto tutto ciò che ritengo importante, vi ringrazio per la vostra attenzione e il vostro tempo e in fine vi auguro una buona giornata, spero di rivedervi.” Sorrido soddisfatta e mi congedo lasciando la parola al preside che da istruzioni che non ascolto.

 

***

 

“Kise sei stata fantastica prima nell’auditorium! Il tuo discorso è stato fenomenale! Io non riuscirei mai a fare un discorso del genere senza prima esercitarmi e pensare che il tuo era completamente improvvisato!Per non parlare della risposta che hai dato a quel Mukishima! Se lo è proprio meritato!” scoppio in una sonora risata e caccio una pacca sulla spalla di Kise

“ Hiwa cara si chiamava Mishima…”

“Kise CARA non c’è bisogno di correggermi sempre….comunque cos’hai? Sei giù di morale da quando siamo uscite da quella scuola…”

“Non dovevo rispondere così freddamente, così ho posto un muro tra noi e non verrà da noi facilmente, e, per quanto ho visto, sembra qualcuno che avrebbe bisogno di fare una chiacchierata con noi…”

“Già” le rispondo con un sorriso un tantino preoccupato “inizio già a provare pena per quel poveretto,se davvero verrà da noi per qualche motivo, credo che non gli renderai la vita facile..”

“Ma cosa dici Hiwa! Lo sai che chiunque viene da noi verrà trattato col massimo riguardo! Lo sai perfettamente che per me è importante avere un buon rapporto con tutti quelli che ci chiedono consiglio!”

“Prendi sempre le cose seriamente tu eh? Dai scherzavo Kise sbollisci tutto lo stress per stasera!”tiro fuori una bottiglia di birra dalla mia borsa e guardo la mia collega che ha assunto un’espressione alquanto stranita.

“Lo so ma il lavoro per me è importante e poi, quella ce l’hai avuta lì tutto il tempo oggi!? Anzi non voglio saperlo, solo ma da quando in qua facciamo le alcolizzate il lunedì sera su uno stupido autobus lento come la morte?”

“Kise Kise Kiseeeeeee così non va beneee dai stasera ci ubriachiamo per benino a casa mia! Serata tra donneeee”così senza che la mia amica possa replicare la scorto a casa mia e metto in frigorifero la birra.

 

QUALCHE ORA DOPO

 

Siamo completamente ubriache tanto che abbiamo appena finito di ballare la Baby-dance sul divano di Hiwa, all’improvviso squilla il telefono e Hiwa salta in aria gridando:”Ci attaccanooo!”

Io rido come una cretina e prendo il telefono e con una voce spezzata dal singhiozzo dico: “Pro…hic…nto?” facendo una faccia da ebete.

Dall’altra parte della cornetta una voce flebile e balbettante parla.

“Mi scusi, m-mi chiamo Nagaki Ayato, a scuola avevano dato q-questo recapito p-per chiamarvi, v-vorrei u-un’appuntamento.”

   
 
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