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Autore: emily12_    23/08/2015    1 recensioni
-Crossover
I palmi delle mani e le ginocchia le si erano graffiati sbattendo sull'asfalto e le faceva male un polso, aprì piano gli occhi ispirando l'odore di gas di scarico, senza sapere cosa aspettarsi.
***
Lei indispettita strinse gli occhi: “In che città siamo?”
Lui strabuzzò gli occhi passandosi una mano tra i capelli: “New York...ovvio...”
"Come ti chiami?” disse allora Raphael stringendole la mano come quando ci si presenta.
Lei sorrise: “Hermione.”
* * *
Bellatrix pronunciò l'incantesimo sorridendo alle facce spaventate di quei tre ragazzini, del resto il Signore Oscuro li aveva avvisati, e loro sapevano che non bisogna mettersi contro di lui.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Raphael Santiago, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3


Draco si sollevò di scatto a sedere con il fiato corto sbattendo più volte gli occhi nel buio della stanza.

Non voleva tornare a dormire: ogni volta che ci provava gli tornavano alla mente gli ultimi giorni che avrebbe solo voluto dimenticare.

Erano soprattutto le voci che ancora lo inseguivano negli incubi: le sentiva distintamente.

Il pavimento di marmo premeva ancora sulle sue ginocchia mentre il Signore oscuro sibilava e lui non poteva fare altro che annuire; la risatina di Bellatrix quando lui le chiedeva qualcosa; poi la voce di Hermione, ed era quella che lo faceva soffrire di più: non pretendeva nulla, era solo così piena di quella fiducia che lui non meritava...


Erano i primi giorni di Aprile e gli insegnanti stavano già cominciando a parlare dei soliti esami di fine anno.

Draco se ne stava a gambe incrociate sotto una quercia del parco della scuola leggendo un libro invece che studiare: gli sarebbero bastati pochi minuti prima di andare a dormire, con quello che stava succedendo nel mondo là fuori, le verifiche erano il suo ultimo problema.

Leggere rimaneva una delle ultime cose in grado di distrarlo e farlo sentire un normale adolescente.

Ormai aveva smesso anche di ubriacarsi con gli altri suoi amici, lo trovava quasi inutile quanto piangere: per un po' ci si sente meglio, si ha la sensazione che la vita sia più familiare e meno fredda, ma poi tutto si sgretola e i cocci feriscono ancora di più.

Sapevo che saresti stato qui.”

Draco si voltò verso destra e alzò un sopracciglio: “Mi conosci proprio bene, Mezzosangue.”

La tua ironia è assolutamente inutile, Furetto.” rispose ridendo Hermione sedendosi accanto a lui.

Pensavo stessi studiando.” disse lui.

Non riuscivo a concentrarmi.”

Rimasero qualche secondo in silenzio, poi Hermione appoggiò la testa sulla sua spalla ed esclamò: “Non è bellissimo il sole?”

Draco si irrigidì e guardò in un punto indistinto del prato: “Si sta annuvolando.” bofonchiò.

Per adesso c'è ancora il sole.”

Involontariamente Draco si lasciò sfuggire una risata amara.

Tutto bene?” chiese lei corrugando la fronte.

Dovresti tornare dai tuoi amichetti Grifondoro, sai?”

E perché mai?” chiese lei sorridendo divertita.

Draco sospirò e alzò gli occhi al cielo con un'espressione tragicamente sconfitta.

Dopo un po' propose con fare pomposo alzandosi: “Ti va una tazza di cioccolata sgraffignata dalle cucine?”

Ma non è più inverno.” gli fece notare lei perplessa.

E pensi forse che questo piccolo imprevisto mi possa fermare?” rise il ragazzo passandosi una mano tra i capelli.

Oh assolutamente no!” fece Hermione ironica alzandosi a sua volta.

Mentre camminavano uno accanto all'altro verso il castello, Draco disse: “E se facessi un terribile casino?”

Che intendi?”

Mah..non saprei...non sono proprio la persona su cui riporre la propria fiducia...e quindi, ecco...potrebbe succedere qualunque cosa...”

Draco, se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo, okay? Fidati di me, non dirò nulla a nessuno, io di te mi fido.”


Poi i ricordi si confondevano e apparivano gli ultimi giorni in cui erano a scuola, appena prima che tutto quel disastro avesse inizio.


Draco si asciugò una lacrima che gli era sfuggita lungo la guancia e inspirò più aria che poté mentre le nocche delle dita diventavano bianche strette al davanzale della finestra.

Draco...” la voce di Hermione lo fece sobbalzare, perché l'ultima cosa che voleva era farsi trovare in quello stato.

Lei gli si avvicinò lentamente, come se temesse una sua reazione, poi vedendo che lui neanche si voltava a guardarla, lo abbracciò lasciando il ragazzo che non se lo aspettava ancor più senza parole.

Scusa...” balbettò Draco, cercando di riacquistare un aspetto normale.

E per cosa?” sdrammatizzò Hermione sorridendo, poi il suo volto si oscurò nuovamente: “Sta succedendo qualcosa, vero? Sei sicuro che vada tutto bene?”

Tutto bene, non sta succedendo nulla tranquilla.”

Se ci fosse qualcosa, se fossi nei guai, me lo dirai, vero?”

Ma certo.” sorrise Draco a sua volta mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchia.

Hermione arrossì e disse: “Promettimelo.”

Il ragazzo sentì il sangue gelarsi nelle vene, ma la parte marcia di sé, che lui sapeva di avere, fremette per il brivido di questa nuova bugia: una carta si aggiungeva alle altre sul tavolo, e tutto cambiava di nuovo.

Te lo prometto.”


Ora nella casa di quel mago pieno di glitter, Draco non sapeva dove sbattere la testa, gli sembrava che quel buio gli penetrasse l'anima e si sentiva soffocare.

L'aveva promesso. Se ci ripensava si sentiva morire: era uno stronzo patentato senza amici, avrebbe dovuto accettarlo.

Ad un tratto si alzò in piedi e si diresse in cucina a prendere un bicchiere d'acqua: non ce la faceva più a stare nel letto a rigirarsi.

Si accorse troppo tardi che in cucina c'era già qualcuno, ormai non poteva più tornare indietro senza sembrare scortese, e non era il caso dato che queste persone lo stavano ospitando.

Ohilà pallido biondino. Che cercavi?”

Draco borbottò: “Jack Nelson, in realtà.” forse dare quel falso nome non era stata una gran idea...

Jace lo squadrò ghignando: “Lo so il tuo nome, volevo solo vedere cosa si provava a dare del biondino a qualcuno. Sai, di solito è Magnus a chiamarmi così.”

Ah...okay...” tentò di dire Draco con poca convinzione, senza capire se l'altro si aspettava che ridesse “Non accendi la luce?” chiese cambiando argomento.

Mah...ci vedo anche al buio, e poi volevo evitare che Magnus si lamentasse con me per le bollette o cose simili...Vuoi un bicchiere d'acqua?”

Draco annuì e provò senza saperne il motivo una certa simpatia per quel ragazzo che saltellava da uno sportello all'altro della credenza per cercare dei bicchieri.

Trovati!” infine bisbigliò trionfante per non svegliare nessuno.



Alla fine sono riuscita ad aggiornare, scusate se ci metto sempre tanto! :)

Ci tenevo moltissimo a ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite, ricordate o preferite, e anche tutti i lettori silenziosi.

Questa storia va avanti solo grazie a voi che non mi state tirando addosso pomodori marci anche se sono preoccupantemente pazza ;)

a presto,

emily

  
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