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Autore: DieJulia    24/08/2015    2 recensioni
Una lettera. Forse spedita o forse no, forse ricevuta o forse no. Un amore che si fatica a esprimere a parole. Tante, troppe cose non dette.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Yeah, I've been feeling everything
From hate to love, from love to lust, from lust to truth
I guess that's how I know you"
(Ed Sheeran, Kiss Me)

Si, ho provato di tutto. Anzi, mi hai fatto provare di tutto.
All' inizio era indifferenza, che, a poco a poco, conoscendoti, si è tramutata in affetto e amicizia. Ad un certo punto mi sono accorta che questi sentimenti mi stavano stretti, non mi bastavano più. Con quell'ultimo colpo mi hai fatta innamorare, anche se c'è voluto del tempo - un sacco di tempo - perché me ne rendessi conto.
L' amore mi ha allagata come un fiume in piena che rompe gli argini, ogni giorno sempre più forte, ogni giorno la corrente lo spingeva sempre più in là.
Poi c'è stata quella confessione, proferita da labbra altrui e neppure in tua presenza, tanto che sono ancora in dubbio se tu sappia che io lo so. Alla gente piace parlare... Se solo tacessero di tanto in tanto!
Sorridevo, continuavo a sorridere anche se qualcosa dentro di me, all' altezza dello stomaco, si era spezzato. Di notte mi svegliavo, più o meno verso le tre. Mi passavo una mano sul viso e iniziavo a piangere. Singulti e singhiozzi partivano dal ventre per poi arrivare alle labbra e infine agli occhi. Piangevo con tutto il corpo, le membra scosse da tremiti, tanto era sconvolgente il tormento che mi affliggeva dall' interno. Paragonavo lei a me, convincendomi che non sarei mai stata abbastanza per te. Lei era migliore di me un qualsiasi cosa, come avresti potuto volermi? E puoi giurarci, in quei momenti mi sono odiata e ho odiato te, ti ho odiato a morte. Perché, nonostante tutto, il mio cuore ha continuato a battere. Per te. E io l'ho saputo fin dal principio che non avrebbe mai smesso.
E in tutto questo casino tu non aiutavi proprio per niente. Infatti, ogni giorno ci vedevamo... E tu... Maledetto tu... Tu mi sorridevi.
Il dolore a poco a poco è sparito, ero così sollevata che, alla fine, neanche più ricordavo la sensazione do sfinimento che quei giorni mi avevano portato. La sofferenza era stata sciacquata via da ondate su ondate di incontenibile gioia. Ero di nuovo felice, tuttora lo sono. Giorni su giorni trascorsi insieme si riversavano nei miei ricordi, così da poter essere custoditi e riportati alla memoria come qualcosa di estremamente dolce e prezioso nel momento del bisogno o anche solo per la letizia che si prova nel rimembrare.
Era di nuovo amore... Cos'altro poteva essere? Solo che, questa volta, c'era qualcosa in più. L' amore platonico, dedito unicamente alla contemplazione, non era più sufficiente. Piano piano ho capito che cercavo disperatamente ogni minimo contatto fisico con te, ogni sfioramento con il braccio, un colpetto leggero con il ginocchio quando eravamo seduti vicini. E poi i tuoi abbracci, si possono contare sulle dita di una mano, forse di una mano e mezza. Sempre dati e ricevuti in occasioni speciali, mai a caso. Beh, me li porto tutti dentro, come la sensazione che questi mi lasciavano. Completezza e calore quando i nostri corpi aderivano uno all' altro, io con la testa appoggiata al tuo torace. Inspiegabile vuoto nel momento in cui le tue braccia lasciavano le mie spalle, un po' come quando ci si imbatte in un sottopassaggio mentre si è in macchina. E ne avrei voluti sempre di più di quegli abbracci, ma per timidezza non ne ho mai chiesti. Poi, la notte, la mia mente si divertiva a prendermi in giro. Facevo sogni fradici di desiderio, come mai prima di quel momento. Mi svegliavo con le guance arrossate, mi gurdavo in giro pur sapendo di essere sola in camera e scoppiavo a ridere. Risate liberatorie, gravide di felicità e sogni, stelle e baci. Ed ero contenta, contenta per davvero.
Adesso sono passati due anni e mezzo, tre da quando ci siamo incontrati per la prima volta. Siamo maturati entrambi, così come questo sentimento. Ora posso dire che sento la verità, l'ho cercata dentro di me a lungo, dopo tanto tempo passato a riflettere sono riuscita a strapparla dai meandri più nascosti e attorcigliati della mia anima: ti amo.
Speriamo che questo mese passi in fretta. Sappi che suonerei "Pensando a voce alta" con te tutte le volte che ne avresti voglia.
Grazie, di tutto, davvero
Sarah


Peter allora sentì le ginocchia sciogliersi, tanto da doversi reggere allo spigolo del tavolo. Le mani gli tremavano e scrutava quel foglio con aria sbalordita e ricolma di sentimenti.






















N.d.A.
Questa OS è venuta fuori in un momento di riflessione intenso... Non so se continuare scrivendo una fanfiction a più capitoli ( cosa che progetto da tempo) oppure finirla semplicemente qui, quindi fatemi sapere cosa ne pensate!
Grazie infinite per essere passati!
DieJulia
  
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